La maggior parte delle persone arrivano ad un punto, nella vita, in cui cominciano a chiedersi: Qual’è lo scopo della vita? “E’ questo tutto quello che c’è nella vita?” Possono avere carriere e relazioni di successo, eppure la vita sembra vuota, specialmente quando si rendono conto che la morte può arrivare in qualsiasi momento, per disfare tutto quello che hanno ottenuto. Qual é lo scopo della vita?
Chi sono io?
Il messaggio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la chiesa mormone, è che lo scopo della vita terrena è solo un momento, nell’eternità, e che siamo esistiti non solo prima della vita terrestre, ma esisteremo dopo la vita terrena . La vita sulla terra fa parte del nostro viaggio come esseri eterni. Non solo, ma anche i nostri rapporti con le persone che amiamo di più, possono durare in eterno.
Il poeta romantico brillante, William Wordsworth, ha scritto quanto segue:
La nostra nascita non è che un sonno e un oblio:
L’anima che si leva con noi, stella della nostra vita,
Ha avuto altrove la sua impostazione,
E viene da lontano:
Non completamente dimentichi,
E non completamente spogli,
Ma trascinando nuvole di gloria noi veniamo
da Dio, che è la nostra casa…
(William Wordsworth, Ode: Intimazioni dell’Immortalità)
Da dove vengo?
Questa è una delle domande che ci affligge. La nostra nascita non è l’inizio. Prima di nascere su questa terra attraverso i nostri genitori terreni, vivevamo con il nostro Padre in cielo, in un regno spirituale che i mormoni chiamano pre-esistenza, o la vita pre-mortale.
Siamo letteralmente i figli di spirito di un amorevole Padre celeste e, quindi, portiamo i semi dell’immortalità e il potenziale per diventare più simili a Lui, di quanto attualmente siamo.
Il primogenito dei figli di spirito del Padre celeste era Gesù Cristo e Lui è più intelligente di tutto il resto di noi messi insieme. Per mezzo di Cristo, che nella Bibbia viene definito “Verbo”, sono stati creati tutti i mondi.
Il defunto Neal A. Maxwell, un giorno moderno apostolo del Signore Gesù Cristo, una volta disse:
“Cercare di comprendere le prove e il significato e lo scopo della vita senza comprendere il Padre celeste e il piano meravigliosamente onnicomprensivo di salvezza, è come cercare di capire un gioco in tre atti, mentre vediamo solo il secondo atto.
Fortunatamente, la nostra conoscenza del Salvatore, Gesù Cristo, e la Sua espiazione, ci aiutano a sopportare le nostre prove e a vedere lo scopo della sofferenza e della fiducia in Dio, per quello che non possiamo comprendere. (L’anziano Neal A. Maxwell, “La perseveranza”, Aprile 1997 La Stella).
Nel mondo pre-mortale, il Signore ci ha garantito il nostro libero arbitrio, per scegliere il bene dal male. Dio non compromette questo principio. Dio ha una missione: “Perciò questa è la mia opera e la mia gloria: fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39). Lo scopo della vita sulla terra e aiutarci a ottenere la vita eterna che è definita come l’immortalità alla presenza di Dio.
Perché sono qui?
Il desiderio del Padre celeste è di condurci a progredire e diventare più simili a Lui. Essere nati sulla terra, vuol dire avanzare verso questo obiettivo. Veniamo a terra per ottenere corpi mortali, attraverso i quali possiamo imparare ed essere testati. Siamo anche venuti a terra, per formare relazioni e sviluppare la compassione per gli altri, attraverso le cose che proviamo, che non sono tutte piacevoli.
Dal momento che lo scopo della vita terrena è provarci, il Signore ci ha dato indicazioni in forma di comandamenti.
“E noi li metteremo alla prova, per vedere se essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio comanderà loro…” (Abrahamo 3:25).
Coloro che credono in Cristo e mantengono questo “secondo stato”, saranno esaltati in cielo:
“… E a coloro che mantengono il loro secondo stato, sarà aggiunta gloria sul loro capo, per sempre e in eterno” (Abrahamo 3:26).
Questo è l’obiettivo del nostro Padre celeste per noi e significa gioia eterna. Nella vita pre-mortale, il Padre celeste ci ha presentato questo piano. Poiché il mondo è imperfetto e difficile, e poiché siamo imperfetti, il Signore sapeva che saremmo caduti e non ci saremmo qualificati per il Suo regno in cielo.
Pertanto, ci ha fornito un Salvatore, che avrebbe eseguito una perfetta espiazione per i nostri peccati, avrebbe sofferto per noi l’ira di un Dio perfetto, in modo che non avremmo dovuto soffrire, se vogliamo solo pentirci e credere in Lui.
Quando il Padre celeste ha presentato questo piano, Cristo si fece avanti e disse: “Eccomi, manda me”. Anche Lucifero fece un passo avanti, ma egli voleva non solo derubarci del nostro libero arbitrio, costringendoci a vivere correttamente, ma voleva la gloria per se stesso. Ci fu una guerra in cielo per questo e Lucifero fu scacciato con i suoi angeli. Egli divenne Satana e fa tutto il possibile per farci fallire. Egli vuole che siamo infelici.
“E il Signore disse: Chi manderò? E rispose uno simile al Figlio dell’Uomo: Eccomi, manda me. E un altro rispose e disse: Eccomi, manda me. E il Signore disse: Manderò il primo. E il secondo si adirò, e non mantenne il suo primo stato, e, in quel giorno, molti lo seguirono” (Abrahamo 3:27, 28).
Ed anche questo vedemmo, e ne portiamo testimonianza: che un angelo di Dio, che era in autorità alla presenza di Dio, che si era ribellato contro il Figlio Unigenito che il Padre amava e che era nel seno del Padre, fu precipitato dalla presenza di Dio e del Figlio, e fu chiamato Perdizione, poiché i cieli piansero su di lui — era Lucifero, un figlio del mattino. E guardammo, ecco, è caduto! È caduto, sì, un figlio del mattino!
E mentre eravamo ancora nello Spirito il Signore ci comandò di scrivere la visione; poiché vedemmo Satana, quel vecchio serpente, sì, il diavolo che si ribellò contro Dio e cercò di impadronirsi del regno del nostro Dio e del suo Cristo. (Dottrina e Alleanze 76:25-28).
Una cosa che Satana fa per noi è fornirci l’opposizione necessaria a fare delle scelte. Così, il Signore permette a Satana di tentarci. Quanto più ci affidiamo alla grazia di Gesù Cristo, più protetti siamo.
“Poiché è necessario che ci sia un’opposizione in tutte le cose. Se non fosse così, mio primogenito nel deserto, non potrebbe realizzarsi la rettitudine, né la malvagità, né la santità né l’infelicità, né il bene né il male.
Pertanto tutte le cose devono necessariamente essere un solo insieme; pertanto, se fosse un unico corpo, dovrebbe necessariamente rimanere come morto, non avendo né vita né morte, né corruzione né incorruttibilità, né felicità né infelicità, né sensibilità né insensibilità”. (2 Nefi 2:11).
La caduta di Adamo ed Eva era parte del grande piano di Dio per noi. Poiché Dio sapeva che sarebbero caduti, ha centrato il suo piano sull’espiazione di Cristo. L’espiazione ci apre la strada per tornare al nostro Padre in cielo e continuare a progredire nelle eternità a seguire.
Dove sto andando?
Quando moriamo, andiamo nel “mondo degli spiriti”, visto dal profeta Joseph F. Smith in visione, come registrato nella sezione 138 di Dottrina e Alleanze. Il mondo degli spiriti è diviso in due parti, una per i malvagi e una per i giusti, chiamata “Paradiso”.
Durante i tre giorni tra la Sua morte e risurrezione, Gesù andò nel mondo degli spiriti e insegnò il Vangelo e ordinò coloro che Lo hanno servito sulla terra, affinché potessero servire nel mondo degli spiriti, insegnando a coloro che non hanno mai avuto la possibilità di ascoltare il Vangelo di Cristo.
Pertanto, coloro che sono morti senza legge, non sono ritenuti responsabili di viverla e coloro che non hanno mai ascoltato il Vangelo possono riceverlo nel mondo degli spiriti.
Questo è il motivo per cui i mormoni celebrano battesimi e altri lavori per i morti. Ci vuole un corpo per essere battezzati e ricevere queste ordinanze, celebrate per procura nei templi di Dio, che possono essere accettate o rifiutate, tramite la volontà dagli spiriti, nel mondo degli spiriti.
L’apostolo Paolo disse:
“Ci sono anche corpi celesti e corpi terrestri, ma la gloria dei celesti è una e la gloria dei terrestri è un’altra. Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: perchè una stella differisce da un’altra stella in gloria” (1 Corinzi 15:40, 41).
Paolo stava descrivendo i tre gradi di gloria in cielo. Dio abita nel più alto livello del regno più alto, il Celeste. Joseph Smith e Sidney Rigdon videro questi regni nella visione, come riportato in Dottrina e Alleanze, sezione 76.
Hanno visto il tipo di persone che erediteranno ogni regno. Nel regno teleste (con una gloria come quella delle stelle) hanno visto “…coloro che sono mentitori, e stregoni, e gli adulteri, i fornicatori, e chiunque ama e pratica la menzogna” (Dottrina e Alleanze 76:103).
Questi nel regno più basso devono attendere fino a dopo il millennio per la resurrezione, e poiché hanno deliberatamente rifiutato la potenza salvifica di Gesù Cristo, dovranno soffrire per i loro peccati. Tuttavia, anche questo, il regno più basso dei cieli, è glorioso oltre ogni descrizione.
Così, il mormonismo insegna un Dio di amore, che è disposto a continuare ad insegnare e perdonare le persone che non lo hanno ricevuto in terra, e quindi accettare quasi tutti in cielo. Il mormonismo non è come le altre confessioni cristiane, che professano che solo loro possono andare in paradiso e i non credenti vanno all’inferno.
Lo Scopo della vita
“E questo è il Vangelo, la buona novella di cui la voce dai cieli ci portò testimonianza: che egli, Gesù, venne nel mondo per essere crocifisso per il mondo, e per portare i peccati del mondo, e per santificare il mondo, e per purificarlo da ogni ingiustizia; affinché, tramite lui, siano salvati tutti coloro che il Padre ha messo in suo potere e ha fatto mediante lui; il quale glorifica il Padre, e salva tutte le opere delle sue mani, eccetto quei figli di perdizione che rinnegano il Figlio dopo che il Padre lo ha rivelato.
Pertanto, egli salva tutti eccetto questi, essi se ne andranno in punizione perpetua, che è punizione infinita, che è punizione eterna, per regnare col diavolo e i suoi angeli in eterno, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue, il che è il loro tormento”. (Dottrina e Alleanze 76:40-44)
Alcuni amici di altre fedi sono arrabbiati perché i mormoni affermano che possiamo diventare divini, nella vita ultraterrena. Considerano che l’eternità è un tempo lungo, e che durante i milioni e milioni di anni che serviamo Cristo in cielo, possiamo diventare più simili a Lui? Questo è lo scopo della vita terrena.
Lo scopo della vita secondo la “theosis”, l’idea che gli uomini sono destinati a diventare “dèi”, era predicata dai primi dirigenti della chiesa ortodossa cristiana, e il mormonismo è la restaurazione della chiesa originale di Cristo. Come dice la Bibbia:
“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se accadrà che noi soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati” (Romani 8:17).
“Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede di Dio per mezzo di Cristo” (Galati 4:07).
“Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del cuore, per poter essere riempiti di questo amore, che egli ha conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di suo Figlio Gesù Cristo, affinché possiate diventare figli di Dio, che quando apparirà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è, che noi possiamo avere questa speranza che noi possiamo essere purificati proprio come egli è puro. Amen” (Moroni 7:48).
“Perciò, come è scritto, essi sono dei, sì, i figli di Dio. Perciò, tutte le cose sono loro, se la vita o la morte, e le cose presenti, e le cose future, tutte sono loro e sono di Cristo, e Cristo è di Dio” (Dottrina e Alleanze 76:58, 59).
Cinzia
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