Gesù lava i piedi di PietroNiente senza Cristo. In un libro intitolato “Vivere Cristo: il tuo viaggio personale verso il Salvatore”, pubblicato nel 2009 da Cedar Fort, Inc., e scritto da Randall J. Brown, (un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, a volte involontariamente chiamata “Chiesa mormone”), condivide la sua personale testimonianza del nostro bisogno di un Salvatore.

Sperimentare il nostro nulla

“Quanto è liberatorio, per me, sapere che il Signore non mi ritiene responsabile, nel guadagnare la mia salvezza. Quanto sono grato per la comprensione che sono, in realtà, incapace di farlo, senza la Sua grazia.

Quando diventiamo sempre più consapevoli dei nemici della nostra anima, veniamo a sapere della nostra impotenza nel superare l’uomo naturale mediante i nostri sforzi. Nessun essere mortale possiede il potere sufficiente per affrontare l’uomo naturale, senza l’aiuto divino del Salvatore.

Grazie al potere dello Spirito, Mosè ha sperimentato la presenza del Signore e assaggiato l’amaro contrasto tra la gloria infinita del Salvatore e il suo stato di caduta, in prima persona. “L’uomo è nulla” e Mosè ha descritto la differenza dicendo, nel libro di Mosè:

“E avvenne che passò lo spazio di molte ore prima che Mosè ricevesse di nuovo la sua forza naturale, come l’uomo unto, e disse a se stesso: Ora, per questa ragione, io so che l’uomo è nulla, cosa che non avrei mai supposto” (Mosè 1:10).

Il lavoro del Salvatore e la Sua gloria è di renderci come lui. Questo vuol dire che, come caduti, esseri finiti, non potremo mai realizzare questo obiettivo per noi stessi.

Nella nostra condizione decaduta siamo limitati al regno di questa esistenza temporale finita. Eppure l’infinita espiazione di Gesù Cristo abbraccia il potere sufficiente a trasformare ciascuno di noi in esseri di natura divina e ad avere la gloria eterna.

L’uomo è niente. Siamo impotenti nel salvare noi stessi dal nostro stato decaduto e raggiungere la natura divina o gli attributi divini senza il potere di Gesù Cristo, che ce lo permette. C.S. Lewis ha detto: “Dopo i primi passi nella vita cristiana, ci si rende conto che tutto ciò di cui si ha davvero bisogno, per la nostra anima, può essere fatto solo da Dio” (C.S. Lewis, Pura cristianità, New York, Harper Collins, 2001, p. 165).

Gesù CristoAl fine di cambiare la nostra vita, dobbiamo cambiare le nostre convinzioni. Noi dobbiamo fare il passaggio dal credere nella nostra autosufficienza, al credere alla grazia sufficiente di Cristo. Rick Warren, nel suo libro “Lo scopo che guida la vita”, ha riportato questa analogia:

“Immaginate di condurre un motoscafo su un lago con un pilota automatico impostato per andare a est. Se si decide di invertire la rotta e dirigersi verso ovest, ci sono due possibili modi per cambiare la direzione della barca.

Un modo è quello di afferrare il volante e fisicamente costringerlo ad andare nella direzione opposta a quella in cui è programmato il pilota automatico. Con la sola forza di volontà si può superare il pilota automatico, ma si avvertirà una resistenza costante.

Le braccia si stancherebbero, si potrebbe lasciar andare il volante, e la barca tornerebbe immediatamente ad est, perchè è così che è programmato internamente (Rick Warren, “Lo scopo che guida la vita”, 181).

Questo è ciò che accade quando si cerca di cambiare la nostra vita attraverso la forza di volontà, l’autodisciplina o l’autosufficienza. Possiamo, attraverso i nostri sforzi, cercare di fermare noi stessi dall’eccesso di cibo, dallo scagliarsi con rabbia, o avere pensieri lussuriosi.

La nostra forza di volontà può produrre risultati a breve termine, ma inizieremo a sentire lo stress interiore, perché non abbiamo affrontato i problemi nel nostro cuore. Se la nostra fede è in noi stessi, noi alla fine ricadremo e torneremo alla nostra debolezza. Ciò si verifica a causa dell’affidamento sulle nostre forze insufficienti.

C’è solo un modo per cambiare il nostro pilota automatico interno: lasciare che il potere della grazia del Salvatore lavori nella nostra anima e ci renda “nuove creature in Cristo”. Solo la sua infinita grazia è sufficiente a produrre la guarigione dell’anima profonda. Gesù insegnò ai suoi apostoli: “Io sono la vite, voi i tralci: Colui che dimora in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5).

Robert L. Millet, nel suo libro “Vivere in Cristo”, ha detto: “Sicuramente, qualsiasi sforzo per migliorare noi stessi è lodevole, ma un tale approccio è terrestre, al meglio.

Esso si concentra su azioni proprie, ma non riesce ad affrontare lo stato dell’anima. Cristo ci chiama ad una giustizia più alta. Egli ci invita a pentirci delle nostre azioni peccaminose e del nostro peccato, per rinascere, nascere dall’alto, cambiare nel profondo” (Robert L. Millet, “Vivere in Cristo”, Salt Lake City, Deseret Book, 1997, p.112) .

A causa della nostra condizione decaduta, non possiamo meritare nulla da noi stessi (Alma 22:14). Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò: “Anche l’uomo più giusto e retto non può salvare se stesso unicamente basandosi sui suoi propri meriti, infatti anche l’apostolo Paolo ci dice ‘tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio’ (Romani 3:23 ).

Il pentimento non comporta solo un cambio di azioni, ma un cambiamento di cuore” (Insegnamenti di Ezra Taft Benson, 71).

Niente senza Cristo

Niente senza Cristo. Anche se il nostro stato attuale è caduto e finito, il nostro valore, d’altra parte, è infinito. Cristo ha una perfetta conoscenza del nostro valore e ha pagato il prezzo infinito per noi. E’ essenziale che noi riconosciamo il nostro nulla, senza la grazia del nostro Salvatore, altrimenti rimaniamo intrappolati in vanità e incredulità”.

Che perspicace realizzazione: non siamo nulla senza Dio. Eppure, con Lui, noi siamo tutto. Amo ciò che il presidente Dieter F. Uchtdorf (membro della Prima Presidenza della Chiesa di Gesù Cristo) dice su questo argomento:

“Fratelli e sorelle, l’essere più potente dell’universo è il Padre del vostro spirito. Egli vi conosce. Egli vi ama con un amore perfetto.

Dio vi vede non solo come un essere mortale su un piccolo pianeta che vive per un breve periodo, Egli vi vede come suoi figli. Egli vi vede come l’essere che siete capaci e progettati di diventare. Egli vuole che voi sappiate che Gli importa di voi (“Gli importa di lui”, La Stella, Novembre 2011)”.

Mi unisco al messaggio del presidente Uchtdorf, nel dirvi che voi siete figli di Dio. Egli vi ama e vuole solo il meglio per voi, nelle situazioni della vostra vita nella sua interezza.

Vi invito a conoscere meglio il piano del nostro Padre celeste per voi, chiacchierando con i missionari online, pregando, leggendo il Libro di Mormon. Vi prometto che, quando farete queste cose, sentirete il potere e l’amore di Dio, in una maggiore capacità di quanto abbiate mai sognato. Niente senza Cristo.

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