Avere speranza in Gesù Cristo. Recentemente ho visto un film il cui messaggio principale è rimasto impresso nella mia mente in modo indelebile.
Il protagonista è un esperto conduttore di barca a vela che si avventura a navigare nelle acque dell’Oceano Indiano.
Una mattina, al risveglio, il navigatore scopre che la sua imbarcazione è rimasta incagliata in una struttura metallica e che parte della fiancata del veicolo acquatico è stata gravemente danneggiata.
Come conseguenza dell’impatto, infatti, si è creato un foro di una dimensione ragguardevole e l’acqua del mare ha cominciato a fluire in modo costante all’interno dell’abitacolo.
L’esperto marinaio provvede celermente a porre riparo al danno utilizzando degli strumenti che aveva a bordo della sua imbarcazione.
Sfortunatamente, tuttavia, a quel punto l’acqua aveva già invaso buona parte della cabina e mandato in cortocircuito la radio trasmittente che lo teneva in collegamento con il resto del mondo.
La Speranza in Gesù
Dopo vari e vani tentativi di riparare lo strumento di comunicazione di cui disponeva, il protagonista ormai sfinito è costretto ad imbattersi anche con un nemico ancora più difficile da affrontare: una tempesta tropicale in piena regola.
Questa volta i danni causati dal maltempo sono davvero catastrofici: Il tronco della vela principale si è spezzato; il foro che con tanta fatica lo sventurato marinaio aveva riparato è stato nuovamente riaperto dalla furia delle onde del mare e gran parte della barca è interamente sotto l’acqua.
Senza possibilità di contattare la terra ferma e con il mezzo di navigazione ormai praticamente inutilizzabile, lo sventurato navigatore decide allora di abbandonare la barca a vela, munirsi di tutti i viveri disponibili e calarsi nelle acque oceaniche sul gommone di salvataggio.
Ora il protagonista del film è letteralmente in balia della corrente marina e le sue chances di sopravvivenza sono davvero poche. I giorni continuano a trascorrere e della terra ferma non si intravede neanche l’ombra.
A complicare la situazione si aggiungeva il fatto che l’acqua potabile cominciava a scarseggiare e che il vulnerabile gommone era spesso circondato da squali minacciosi.
Nonostante le circostanze fossero davvero avverse il marinaio sembrava ancora pieno di risorse e dotato di una determinazione e forza di volontà veramente notevoli.
Quando si era accorto che ormai non gli restava più nulla per dissetarsi e che il cibo era quasi completamente terminato, ha elaborato un sistema semplice ma ingegnoso per eliminare il sale dall’acqua dell’oceano e si è costruito un strumento per catturare pesci.
Nel frattempo, ad una certa distanza, ha visto più volte passare delle navi e con lo scopo di fare notare la sua presenza ha lanciato i razzi di avvistamento. Purtroppo anche questi tentativi di mettersi in salvo sono risultati dall’esito negativo.
Quando anche i razzi erano terminati ogni opportunità di salvezza sembrava ormai veramente svanita.
Dopo averle provate tutte senza successo chiunque si sarebbe potuto facilmente lasciare andare in preda alla disperazione e allo scoraggiamento, ma la voglia di vivere dell’intraprendente navigatore è davvero stupefacente.
Nel buio di una notte più che mai solitaria egli intravide ancora una volta a grande distanza la luce di un’imbarcazione in mezzo al vasto oceano.
Pur non avendo più alcun razzo a disposizione da poter lanciare e testimoniare così della sua presenza, il marinaio dalle infinite risorse decise di ideare un ultimo disperato tentativo: prese delle carte e cominciò a darle fuoco in modo da generare una piccola luce con la speranza di attirare l’attenzione della barca che viaggiava a notevole distanza.
Sfortunatamente non solo le carte presero fuoco ma il gommone stesso cominciò ad ardere in maniera incontrollabile.
Come conseguenza di ciò il protagonista, privo ormai di ogni appiglio materiale a cui appoggiarsi, fu costretto a lanciarsi nelle acque dell’oceano e gettare la spugna di fronte a un destino decisamente beffardo e ostile.
Mentre si lasciava, così, sprofondare verso il fondo del mare e quando pensava ormai che ogni possibilità di salvezza fosse svanita, però, si verificò qualcosa di decisamente inaspettato.
Gradualmente vide la luce della barca avvicinarsi verso il punto dove il gommone era stato bruciato dalle fiamme.
Quando la luce era sopra la testa del marinaio stremato, con le ultime energie a sua disposizione si sforzò di risalire dalle profondità del mare e ricevere i soccorsi tanto desiderati.
Dopo tutto ciò che possiamo fare
Avere speranza in Gesù Cristo. Questa storia illustra in maniera molto chiara un principio essenziale del concetto di “grazia” secondo la dottrina della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Nefi, un profeta del Libro di Mormon affermò: «Poiché sappiamo che è per grazia che siamo salvati, dopo aver fatto tutto ciò che possiamo fare» (Libro di Mormon, 2 Nefi 25:23).
L’uomo disperso in mezzo all’oceano ha veramente provato ogni cosa, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per salvarsi e quando non poteva veramente fare più nulla per modificare la sua drammatica situazione, una mano soccorritrice è giunta per portarlo al sicuro sulla terra ferma.
Allo stesso modo, come evidenziato dal passo scritturale sopra citato, il Signore ci invita e fare tutto quello che possiamo per migliorare, per vivere al meglio delle nostre capacità giorno per giorno il Vangelo di Gesù Cristo e, dopo aver profuso il nostro più devoto impegno, Egli ci promette che verrà in nostro soccorso e con la Sua “grazia” farà per noi ciò che non possiamo fare per noi stessi.
La “grazia” del Salvatore, tuttavia, non si applica soltanto in relazione al nostro sforzo di vivere i comandamenti e qualificarci per la salvezza ma è una forza salvifica che interviene in nostro favore anche nelle difficoltà e prove della vita.
A prescindere dalla drammaticità, infatti, della nostra situazione contingente, sappiamo che quando stiamo facendo del nostro meglio per risolvere i nostri problemi di qualunque natura essi siano e ci stiamo impegnando di seguire la parole del Signore, Egli non mancherà di manifestare il Suo supporto e abbiamo diritto al Suo aiuto nei tempi e nei modi migliori che Egli ritiene per noi.
Avere la consapevolezza che un Padre amorevole e premuroso è e sarà sempre pronto ad aiutarci quando noi facciamo la nostra parte produce una grandissima fonte di speranza in Gesù chi ripone fiducia nelle Sue infinite promesse. Avere speranza in Gesù Cristo sempre.
Questo articolo è stato scritto da Roberto Scordari.
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