Ricordarsi di Cristo. Recentemente sono andata alla terza conferenza annuale della BYU (Università di Brigham Young) sul Nuovo Testamento. C’è stato un discorso di particolare interesse dato da Richard D. Draper sull’importanza e il significato del sacramento.
Dopo la conferenza ho iniziato a chiedermi: come può l’ordinanza del sacramento aiutarmi a cambiare e fare le persone a ricordarsi di Cristo?
La mia vita è cambiata nel momento in cui ho capito che è Cristo stesso che, ogni settimana, mi offre dei simboli di pentimento, amore e grazia durante il sacramento.
Ecco qui otto modi per ricordarci del Salvatore e della Sua espiazione ogni giorno!
Ricordarsi di Cristo – Incorporare gli inni nello studio personale
“L’amministrazione e il passaggio del sacramento viene preceduto da un inno che tutti noi dovremmo cantare. Non importa che tipo di voce abbiamo. Gli inni sacramentali sono comunque simili a preghiere, e chiunque può dare voce a una preghiera!” – Anziano Jeffrey R. Holland
Le parole degli inni sono potenti e fatte per insegnarci dei principi dottrinali. Utilizziamoli durante la settimana per pensare al Salvatore.
“Alcuni dei più grandi sermoni sono predicati mediante il canto degli inni.
Gli inni ci stimolano al pentimento e alle buone opere, rafforzano la testimonianza e la fede …impariamoli a memoria e meditiamoli, recitandoli e cantandoli, e attingendo ad essi il nostro nutrimento spirituale.” (prefazione dell’innario da parte della Prima Presidenza)
La musica è legata alla memoria ed ai ricordi in un modo molto reale.
Concetta Tomaino, fondatrice dell’istituto delle funzioni musicali e neurologiche dice che “grazie agli studi fatti su casi clinici, sappiamo che la musica può influenzare, in modo molto specifico, le funzioni umane neurologiche, psicologiche e fisiche in aree quali l’apprendimento, l’elaborazione della lingua, l’espressione delle emozioni, la memoria e le risposte psicologiche e motorie.”
Da fare: durante il sacramento leggiamo gli inni e concentriamoci sul loro significato. Non fermiamoci qui! Leggiamoli nel nostro studio personale.
Potremmo addirittura tentare di memorizzare un inno così da poterlo utilizzare in caso di tentazioni o difficoltà. Lasciamo che le parole degli inni diventino le nostre.
Ricordarsi di Cristo – Ricordare le proprie alleanze
“Entriamo in alleanza tramite le ordinanze del sacerdozio, rituali sacri che Dio ha ordinato per noi così che possiamo manifestare il nostro impegno” – Anziano D. Todd Christofferson
Ponderiamo su come sarebbe stato trovarci seduti al tavolo nella stanza di sopra la notte in cui il sacramento venne istituito. Quale dolce sentimento ci sarebbe stato nel sedere accanto al Salvatore? Pensiamo al sacramento come a un momento di festa e rinnovo di tutte le nostre alleanze.
Come la riunione tenutasi in quella sera speciale, i momenti sacri del sacramento dovrebbero essere attimi di rinnovo, gratitudine e ringraziamento per il dono fattoci di poter essere in grado di fare delle alleanze. Rispettiamo, ricordiamo e gioiamo nelle nostre alleanze ogni giorno della settimana.
Durante un devozionale presso l’università di Brigham Young, nelle Hawaii, Anziano Donald L. Hallstrom ha detto: “proprio oggi, può essere rinnovata da ognuno di noi la promessa di restare fedeli alle sacre alleanze della nostra vita.”
Da fare: mettere un post it in un punto ben visibile e scrivervi le parole “Ricorda le tue alleanze” così da potercene ricordare quotidianamente.
Ricordarsi di Cristo – Condividere e ponderare sulla testimonianza di Gesù
“Nondimeno, beati voi, poiché la testimonianza che avete portata è registrata in cielo, per essere osservata dagli angeli; ed essi si rallegrano per voi, e i vostri peccati vi sono perdonati” (Dottrina e Alleanze 62:3).
Recentemente un’amica mi ha detto che per concentrarsi sul Salvatore durante il sacramento, aveva l’abitudine di scrivere la propria testimonianza, adattiamo questa pratica come parte del nostro culto personale.
- Non lasciamo che questo sia l’unico momento in cui riflettiamo sulla nostra testimonianza.
- Durante la settimana rileggiamo ciò che abbiamo scritto.
- Impegniamoci nel vedere quali parti della nostra testimonianza necessitano lavoro da parte nostra.
- Cerchiamo di migliorarci coscientemente giorno per giorno e momento per momento.
- Condividere apertamente la nostra testimonianza tramite le nostre azioni, parole e tramite il nostro stile di vita è un modo eccezionale di osservare il comandamento di prendere il Suo nome su di noi e di ricordarci sempre di Lui.
Da fare: consideriamo dopo attenta preghiera chi può necessitare di sentire parte della nostra testimonianza. Quando lo Spirito ci da dei suggerimenti, condividiamo sinceramente i nostri sentimenti riguardanti il Signore e la sua espiazione.
Ricordarsi di Cristo – Vedere l’unità del sacramento
“I Santi dovrebbero avere i loro cuori legati in unità” (Mosia 18:21)
John S. Tanner dice che le parole “noi ti chiediamo” sono significative e suggerisce che “il sacramento è in comune.
Noi vi prendiamo parte insieme con gli latri che sono uniti a noi dalla condivisione di alleanze battesimali e dal bisogno comune di pentirsi e di impegnarsi nuovamente. Partecipare al sacramento significa parteciparvi formalmente con i compagni Santi”.
Tanner ha inoltre suggerito ciò che segue: “ricordandoci settimanalmente del nostro comune bisogno di carità verso i nostri fratelli Santi, il sacramento può essere una grande forza unificatrice all’interno delle nostre congregazioni.
Uniti sotto il pronome plurale tutti noi abbiamo bisogno equamente dello Spirito del Signore e della sua indulgenza: ‘noi ti chiediamo’.”
Richard D. Draper ha parlato riguardo il significato del pane utilizzato durante il sacramento. Mentre parlava, pensavo a come un pezzo di pane potesse ricordarci che Cristo vuole che siamo uniti come congregazione.
Draper ha detto che: “συνερχόμενοι (synerchomenoi)”, incontro, “punta al significato della riunione… condividere un pasto comune come una chiesa nella quale tutti partecipano al sacramento.”
Questa idea mi ricorda dell’universalità dell’espiazione. Trovo bellissimo che tutti i membri della chiesa nel mondo mangino del pane e bevano dell’acqua e sentano le stesse preghiere dette nelle loro lingue.
Ciò trascende tutti i confini geografici, etnici o sociali e simbolizza che Cristo ha dato la sua vita quale monito per tutto il genere umano. Noi siamo uniti in Cristo.
Da fare: ponderare su ogni parola presente nella preghiera sacramentale. Prendere nota de propri sentimenti su un diario di studio.
Ricordarsi di Cristo – Pensare a coloro che necessitano di aiuto
“Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli.” (Giovanni 13: 34 – 35)
Come può, il sacramento, essere un’esperienza personale, pur essendo al contempo un momento dove ci si può guardare attorno e ricordare chi ci sta accanto?
La scrittura sopra riportata venne pronunciata durante il primo servizio sacramentale ed erano istruzioni date dal Signore ai Suoi discepoli alla vigilia della sua espiazione.
Queste parole dovrebbero essere un mantra nella nostra vita ed il punto focale dei nostri giorni. non possiamo solo guardarci dentro e riflettere durante il sacramento, ma possiamo anche usare questa ordinanza settimanale come una via per guardarci attorno e trovare dei modi di servire.
Agire come Lui agirebbe e servire come servirebbe Lui sembra essere uno dei modi migliori per prendere il Suo nome su di noi.
Non solo possiamo ricevere ispirazione dallo Spirito, ma possiamo guardarci attorno attivamente e cercare delle opportunità di servizio. Così facendo aumentiamo la nostra testimonianza e vicinanza a Gesù.
Da fare: ponderare su chi potremmo servire durante la settimana. Dopo esserci posti delle mete, pianificare come poter alleviare i fardelli di qualcun altro.
Ricordarsi di Cristo – Restare connessi per un’ora
“Non siete stati capaci di vegliare meno un’ora sola?” (Matteo 26: 40)
Possiamo mostrare al Signore quanto Lo amiamo attraverso l’attenzione che mettiamo durante il sacramento. Restare concentrati ed attenti durante la riunione è un ottimo modo di dimostrare il nostro amore.
Questo non dovrebbe essere l’unico momento in cui pensiamo a Cristo. quando è stata l’ultima volta in cui abbiamo pensato al Salvatore?
Time.com ha recentemente riportato: “notoriamente il periodo di attenzione generale di un pesce rosso mal focalizzato è di nove secondi, ma secondo un nuovo studio della Microsoft Corp., ora le persone perdono generalmente la concentrazione dopo gli otto secondi, sottolineando l’influenza di una maggiore vita digitale del cervello.”.
Durante un discorso all’università di Brigham Young, Gordon B. Lindsay ha detto: “nella vostra giornata tipo, quante volte vi ricordate di Lui?
In altre parole, se potessi essere con voi alla fine della giornata e scaricare i vostri dati mentali per esaminare a cosa avete pensato nelle ultime ventiquattro ore, quante volte troverei che voi avete specificatamente, deliberatamente e profondamente pensato al Signore Gesù Cristo?”
Da fare: pensare a dei modi per essere più concentrati e consacrati durante la riunione sacramentale.
Ricordarsi di Cristo – Continuare ogni giorno a cercare nutrimento spirituale
“Non includiamo più una cena a questo ordinanza, ma è comunque un banchetto” – Anziano Jeffrey R. Holland
Ogni settimana mangiamo un piccolo pezzo di pane e beviamo un bicchierino di acqua. Nonostante la piccola taglia, il loro simbolismo è estremamente grande.
Per me questi emblemi rappresentano il fatto che sto andando verso il tavolo del sacramento non per nutrirmi solo di pane ed acqua, ma piuttosto per ricordarmi che sto partecipando a un banchetto spirituale.
Ricordiamo che il sacramento può essere uno dei momenti migliori per ricevere rivelazione personale. Allo stesso modo, attraverso la settimana possiamo saziare la nostra fame spirituale ponderando e sentendo la parola di Dio ogni giorno. Fare ciò ci permetterà di essere riempiti dallo Spirito Santo.
Paul B. Pixton ha scritto: “il sermone che Gesù diede sull’argomento del ‘pane della vita’ nel vangelo di Giovanni si basa sul simbolismo che il Signore sia Egli stesso il ‘pane della vita disceso dal cielo’.
Mostra inoltre l’ordinanza del sacramento che lui avrebbe introdotto successivamente affinché tutti ricordassero che la salvezza viene solo attraverso il ‘pane della vita’ e ‘l’acqua viva’ (Giovanni 6: 48 – 58).
Da fare: banchettare con la parola di Dio ponendo domande e cercando le risposte nelle scritture. Oltre allo studio, dovremmo avere delle conversazioni personali con il nostro Padre Celeste attraverso preghiere significative.
Ricordarsi di Cristo – Guardare nello specchio e ricordare l’espiazione del salvatore
“Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio” (1 Corinzi 6:20).
Ogni giorno quando ci guardiamo allo specchio, dobbiamo ricordarci che la nostra vita è un dono pagato da Gesù Cristo. tutto ciò che stiamo diventando è legato alla grazia, alla misericordia e all’amore del Salvatore. Ricordiamo di amare noi stessi e di cercare di vederci come Lui ci vede.
Prendiamoci dei momenti di quieta riflessione ogni giorno, dove possiamo valutare quanto bene stiamo sfruttando il nostro tempo. Consideriamo il sentiero sul quale ci troviamo e facciamo i cambiamenti necessari ogni singolo giorno utilizzando l’espiazione.
Da fare: il Libro di Mormon ci fa una domanda introspettiva: “potete alzare lo sguardo avendo l’immagine di Dio impressa sul vostro volto?” (Alma 5: 19).
Poniamoci questa domanda la prossima volta che ci guarderemo allo specchio, e a quel punto facciamo i necessari arrangiamenti per essere più simili al Padre Celeste e al nostro Salvatore.
Ricordarsi di Cristo – Ricordarsi sempre di Lui
“E di nuovo, vi ripeto, come ho già detto, che, così come siete giunti alla conoscenza della gloria di Dio, ovvero se avete conosciuto la sua bontà e se avete gustato il suo amore, e avete ricevuto la remissione dei vostri peccati, il che produce una così immensa gioia nella vostra anima, così pure vorrei che ricordaste, e che conservaste sempre nella vostra memoria, la grandezza di Dio” (Mosia 4:11).
La mente è un meccanismo talmente fugace, eppure Dio ci ha dato il comandamento di ricordarci di lui. Il nostro dovere più importante è quello di ricordare, eppure tutti noi abbiamo dimenticato tutto riguardo alla pre-esistenza quando siamo venuti sulla terra.
Un Dio amorevole ci da continuamente delle quiete sollecitazioni dallo Spirito, il cui scopo è quello di rammentarci ogni cosa (Giovanni 14: 26).
Il tipo di amore più puro si manifesta nell’attenzione che mostriamo verso qualcosa o qualcuno. Nel caso del nostro Padre Celeste, Lui supplica per le nostre attenzioni e perché ci ricordiamo di Lui e del Suo perfetto figliolo.
Noi manifestiamo il nostro amore tramite le nostre attenzioni, e siccome amiamo, ci ricordiamo. Quando puntiamo la nostra attenzione su Cristo, non è facile vacillare o distrarsi ma piuttosto ci perfezioniamo nel suo esempio e nei suoi insegnamenti.
Ci viene comandato di ricordarci sempre di Lui. Quando scegliamo di avere Lui come nostro punto focale nelle nostre vite, possiamo essere liberati dai dolori dati dal ricordo del passato e dalle paure che riguardano il futuro.
Il nostro giudice perfetto promette di dimenticare i nostri peccati perciò io mi ricorderò sempre di Lui.
“Sin dal quell’esperienza nella stanza di sopra, alla vigilia del Getsemani e del Golgota i bambini della promessa sono stati sotto l’alleanza di ricordare il sacrificio di Cristo in questa maniera nuova, superiore, più sacra e personale.” – Anziano Jeffrey R. Holland
da fare: facciamo un vero sforzo di pensare a Gesù Cristo ogni singolo giorno. Scriviamo nel nostro diario di studio i modi in cui vediamo la mano del Signore.
Voi cosa avete fatto per rendere il vostro sacramento un’esperienza più significativa? Che modi avete trovato per ricordarvi di Cristo durante l’intera settimana? Lasciate un commento qui sotto per raccontarcelo.
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