La Guerra tra Autostima e Salvezza. Vi siete mai sentiti assolutamente miserabili? Così miserabili da voler morire in quell’istante? Io sì.
Quando ero giovane, aspiravo ad essere nobile e buono, volevo essere un buon membro della Chiesa ed una brava persona. Ero così preso dai miei obiettivi che, al primo anno di università, mi valutavo ogni singolo giorno su 27 punti diversi che avevo trascritto su una tabella.
Sono stato gentile con mia sorella? Sono stato parsimonioso? Ho impiegato bene il mio tempo? Sono andato a letto presto?
Ogni giorno mi davo un voto in ognuna di queste ventisette aree. Stranamente, quando andavo bene, mi davo un sei, perché avevo degli obiettivi molto alti, e non li stavo raggiungendo.
Potete immaginare perciò la mia tabella: stracolma di cinque, quattro con alcuni sei qua e là.
Se vi chiedessi di indovinare, direste che questa mia autovalutazione dava energia alla mia vita, che mi dava crescita, che mi rendeva felice e mi faceva progredire? O direste che mi ha fatto diventare scoraggiato, depresso, e tetro?
Sicuramente sapete già la risposta: mi sentivo esausto e sconsolato, e volevo morire per poter essere liberato dalla mia miseria; sono arrivato al punto di pregare di poter essere investito dal primo camion che passava.
Paragonarci di continuo con degli standard impossibili è un modo garantito per sentirci miserabili. Inoltre, il fallimento si ciba di sè stesso: infatti, ci rende ancora più critici con noi stessi, che ci rende ancora più scoraggiati e meno produttivi.
Probabilmente anche tu ci hai provato, e hai avuto gli stessi risultati che ho avuto io; forse persino ora stai facendo la stessa cosa, o qualcosa di simile.
Guidati da un fratello
La Guerra tra Autostima e Salvezza. Facciamo finta per un attimo ch’io avessi avuto un fratello maggiore, o un amico che voleva aiutarmi: che cosa avrebbe potuto dirmi? Come avrebbe potuto aiutarmi?
Potrebbe dire qualcosa del tipo: “Hey, Wally, guarda tutte queste tue belle qualità!” Avrebbe potuto provare a convincermi che sono abbastanza bravo, che sono abbastanza intelligente, e che piaccio alle persone.
Ma avrebbe miseramente fallito.
Per ogni dato positivo da lui condiviso, io avrei potuto offrigliene altri dieci, ma negativi. In parte perché ero così attento ad osservare i miei errori, in parte perché sono una persona decaduta in un mondo decaduto; ma la verità è che fallisco in abbondanza, e non c’è ragione di rinnegare questa triste verità.
Questo fratello potrebbe replicare: “Wally, sei un figlio di Dio, con retaggio e potenziale divini”, ma io avrei poi scosso la testa e detto: “Anche Satana era un figlio di Dio, e anche tutte le persone condannate a morte”.
Oppure avrebbe potuto dire: “Sei meglio di molte altre persone, in molte cose”… Ma sapete benissimo cosa avrei ribatutto, probabilmente perché l’avete detto anche voi:
”E sono anche molto peggio delle persone in cose importanti. Sono senza la speranza di raggiungere i miei standard, ma soprattutto, di raggiungere quelli di Dio”.
Questi vaghi incoraggiamenti non sarebbero serviti a stimolarmi, perché per me, tutto questo vasto assortimento di comuni rassicurazioni erano senza significato, persino offensivi.
Sante verità
La Guerra tra Autostima e Salvezza. Fortunatamente sono stato distratto dal volermi autodistruggere da una missione a tempo pieno. Sono grato che la luce del Vangelo abbia iniziato ad allagare quell’angolo buio nel quale era bloccata la mia mente.
Piano piano ho iniziato a capire che il mio sistema di autovalutazione mi stava facendo impazzire, ed ho imparato un paio di verità molto importanti:
- Avevo ragione: spesso facevo danni; anche oggi, dopo decenni, faccio un sacco di danni! Nonostante le mie buone intenzioni e i miei sforzi continui, sono un essere umano decaduto, in un mondo decaduto.
- Gli insegnamenti delle scritture sono corretti: se vengo lasciato a me stesso, alle mie proprie idee ed egoismi, divento un nemico di Dio, di me stesso e dei miei fratelli mortali (vedere Mosia 3:19). Tutti quanti siamo così.
Tendiamo ad ignorare questa scomoda verità perché stona, se messa insieme con la nostra umanità. Però, quando lo facciamo, non abbiamo nulla da ribattere contro quel fastidioso auto- disappunto.
Non importa quanto ci rassicuriamo dicendoci che dovremmo avere molta stima in noi stessi, sappiamo appieno che noi da soli non riusciremo mai a raggiungere ciò che vogliamo diventare, e ciò che Dio vuole che noi diventiamo.
- Essere imperfetti fa parte del piano, perché è assolutamente essenziale per poter testare il nostro coraggio, per dimostrare di che pasta siamo fatti.
- Che cosa faremo: ci volgeremo a delle vuote rassicurazioni? Ingoieremo la dolorosa verità? Lavoreremo disperatamente per sentirci okay? Ci arrenderemo ai nostri impulsi peggiori?
O ci getteremo sulla grazia, misericordia e meriti di Colui che è potente nel salvare? Solo una opzione ha il potere di salvarci. Solo Un nome in cielo ha il potere di salvarci e di trasformarci. C’è solo Una Via.
Quando neghiamo di essere decaduti, e che perciò sbagliamo sempre, neghiamo allo stesso modo la nostra dipendenza dal Signore Gesù Cristo.
La caduta e l’Espiazione vanno di pari passo, come parte del piano di Dio, per valutare ciò che per noi vale di più, e per scoprire a quale fonte ci rivolgeremo per una remissione dei nostri peccati.
Quando cerchiamo di convincerci che possiamo renderci delle persone decenti da soli, e quindi senza l’amore, gli insegnamenti, e l’Espiazione di Gesù Cristo, noi minimizziamo quell’unico potere che ci può salvare.
Quando cerchiamo di diventare ciò che Dio vuole che diventiamo, senza accedere al potere dell’Espiazione, allora stiamo chiedendo al braccio di carne di fare il lavoro degli Dei. Non funzionerà, punto.
I falsi del mondo
La Guerra tra Autostima e Salvezza. La Guerra tra Autostima e Salvezza. Paragoniamo per un secondo le ideologie del mondo con i rimedi di Dio.
Il mondo suggerisce di amare noi stessi, che non possiamo amare gli altri finché non lo facciamo, e che le persone possono o apprezzarci per quello che siamo o andare a buttarsi in un pozzo. (Oppure possiamo essere noi ad andare a fare terapia per poter cambiare).
Dio raccomanda che noi ci preoccupiamo di meno di noi stessi, e che ci concentriamo sull’amare e servire gli altri. Inoltre, anziché accettarci così come siamo, Dio raccomanda di usare il potere dell’Espiazione per poter cambiare grandemente nelle nostre anime.
Possiamo vedere facilmente come il mondo ha rigirato il piano di Dio al contrario, rimpiazziando l’amore per Dio con l’amore per noi stessi.
Vedete perchè scrivo e insegno CONTRO la trappola dell’autostima?
La Guerra tra Autostima e Salvezza. Ricerche continuano a puntare il dito verso il fallimento dell’autostima nel migliorare le persone, e nel migliorare le relazioni.
In realtà, il dogma dell’autostima è un mito; e soprattutto, l’enfasi sull’autostima, con il suo concentrarsi solo su noi stessi, insulta il piano di Dio, ignorando le realtà fondamentali del nostro contratto mortale; ci distrae dall’unico potere che ci può salvare.
No, io non invito le persone ad odiare loro stessi in stile calvinista; ma raccomando che “[ci] lasciamo turbare soltanto dai [nostri] peccati, con quel turbamento che [ci] porterà al pentimento” (Alma 42:29).
Noi non dobbiamo ignorare i nostri peccati o le nostre debolezze, né dobbiamo soffermarci su di esse; dobbiamo usarle per ricordarci della nostra totale dipendenza da Cristo, per gettarci tra le braccia della Sua misericordia, così da gioire nella Sua bontà, consapevoli che siamo salvati e rafforzati dalla Sua redenzione, e non dai nostri programmi per l’autostima.
Modelli divini
La Guerra tra Autostima e Salvezza. Fortunatamente, ci sono una miriade di modelli di questa prospettiva divina, che possiamo prendere come esempio, per modellare i nostri pensieri e le nostre azioni. Personalmente, io mi avvicino alle loro parole quando devo ritrovare la via verso la crescita.
Nefi cambiò da autocommiserazione a gioia quando si concentrò su Dio: “Nondimeno, io so in chi ho riposto fiducia” (2 Nefi 4:19)
Ammon, quando accusato di vanteria dal suo fratello, affermò la sua situazione con una prospettiva divina:
Sì, io so che non sono nulla; quanto alla mia forza, sono debole; dunque non mi vanterò di me stesso, ma mi vanterò del mio Dio, poiché nella sua forza io posso fare ogni cosa; sì, ecco, abbiamo operato in questo paese molti grandi miracoli, per i quali loderemo il suo nome per sempre. (Alma 26:12)
Alma ci insegna che richiamare l’auto celebrazione e l’auto protezione è infinitamente meno potente che richiamare Iddio. Nel momento di decidere, egli gridò: ”O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me che sono nel fiele dell’amarezza e sono circondato dalle catene eterne della morte.” (Alma 36:18)
Gesù stesso seguì questo modello, rifiutando di farsi chiamare maestro buono: “Perché mi chiami buono? Ce n’è solo uno di buono, che è Dio” (Matteo 19:17) In tutto ciò che Egli fece, Egli diede onore al Padre.
Se l’unica persona perfetta al mondo ha rifiutato di accettare lodi, allora l’auto celebrazione da parte nostra sembra essere peggio che pacchiana. Quando celebriamo i nostri infimi sforzi come conseguimenti personali, noi offendiamo il Dio che ci ha dato la vita.
Gesù non solo non accettava lodi, ma ha anche permesso che gli venga fatta ogni sorta di ingiustizia.
È vero che Egli si mise contro il male come indicato dal Padre, ma l’idea che non possiamo permettere che la nostra dignità venga scalfitta o che i nostri diritti vengano calpestati non è sostenuta dal Suo esempio.
Egli fu chiaro nel dire chi fosse, ma diede tutto il merito a Suo Padre, e tollerò fiumi di mancanze di rispetto.
Vi consiglio di identificare un personaggio scritturale che possa fornirvi le risorse per affrontare l’egoismo. Il mio preferito resta Alma, con la sua frase: “O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me!”
Continuando la lezione
La Guerra tra Autostima e Salvezza. Se Dio mi ha salvato dall’auto distruzione con la missione, Egli ha cementato la Sua lezione due decenni dopo, quando stavo servendo come vescovo.
Una domenica pomeriggio, una giovane adulta è venuta da me, e mi ha descritto una vita di peccato, abuso, e immoralità che mi lasciò ammutolito. Non avevo alcuna speranza per la sua vita.
Quando terminò con la sua terribile storia, mi chiese: “Vescovo, Dio cosa vuole che io faccia?”
In quel momento, mi ha stupito molto sentirmi dire questo:” Ci sono tre cose che il Signore vuole che tu faccia.” Descrissi poi tre direttive specifiche e incoraggianti, direttamente dal cielo.
Il consiglio di Dio era amorevole, di supporto, pieno di speranza, e saggio. Il suo amore per una la cui vita era il più gran caos che io abbia mai visto, mi stupì, e mi sono reso conto che il questo modo Egli ha finalmente dato un colpo di grazia alla mia personale reticenza al Suo amore.
Ora sapevo che Egli mi amava; e questa singola verità cambiò tutto.
Egli capisce la mia stupidità in questo mondo decaduto, e prova gioia quando io mi associo a Lui per diventare un miglior discepolo. È molto determinato nel cercare di salvarmi e portarmi a casa con la mia famiglia celeste, riempita di gloria.
Se dovessi ancora valutarmi con quei 27 criteri, oggi, troverei ancora un sacco di debolezze; ma io ho messo via quella tabella, perché ho finalmente trovato la soluzione: la mia felicità e il mio benessere non dipendono dalla mia condotta senza errori o dal convincermi che mi sono guadagnato il diritto di “stimarmi”, ma dipendono dal riconoscere la sorgente della mia redenzione.
Ogni giorno, io Lo invoco per ricevere forza, misericordia, perdono e redenzione dalla mia decadenza; e ogni volta che lo faccio, sento forte il Suo amore. Ho finalmente rimpiazzato i miei fragili tentativi di amore egoistico con quell’amore potente e resistente che viene da Dio.
James E. Faulconer, un professore di filosofia della BYU, ha descritto la nostra scelta in modo molto diretto: egli dice che posiamo scegliere o amore egoistico, o la salvezza.
Una O l’altra, perché si escludono a vicenda. Ogni tentativo di rassicurarci che noi siamo bravi ci impedirà di cadere ai Suoi piedi implorando misericordia.
E questo è il mezzo per il quale viene la salvezza. E non vi è nessun’altra salvezza, salvo questa di cui si è parlato; né esistono altre condizioni per le quali l’uomo possa essere salvato, eccetto le condizioni che vi ho detto.
9 Credete in Dio; credete che egli esiste, e che ha creato tutte le cose, sia in cielo che in terra; credete che egli ha tutta la saggezza e tutto il potere, sia in cielo che in terra; credete che l’uomo non comprende tutte le cose che il Signore può comprendere.
10 E di nuovo credete che dovete pentirvi dei vostri peccati e abbandonarli, e umiliarvi dinanzi a Dio; e chiedere con sincerità di cuore che vi perdoni; ed ora, se voi credete a tutte queste cose, badate di farle. (Mosia 4:8-10)
Dalle nostre bocche non dovrebbero uscire nè giustificazioni nè auto celebrazioni, ma suppliche a Dio, celebrazioni del Suo amore, e richieste di perdono. Il Vangelo di Gesù Cristo ci insegna l’unica via per la quale possiamo essere salvati. La Guerra tra Autostima e Salvezza.
Invito:
Siamo tutti tenuti ostaggio da idee che minacciano la nostra felicità e danneggiano le nostre relazioni, e io sto rivelando alcune tra le più diffuse nel sito gesucristo.org.
Mi piacerebbe molto che ti unissi a noi nel leggere, discutere, e condividere i miei articoli quando vengono pubblicati.
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