La dottrina della Divinità, opposta a quella della Trinità, è una delle dottrine fondamentali. Infatti, noi crediamo in un Padre Celeste e in un Salvatore, Gesù Cristo, i quali sono due esseri con corpi fisici glorificati e perfetti, e che essi sono uniti nello scopo anziché in sostanza insieme al terzo membro della Divinità, lo Spirito Santo, il quale non ha un corpo fisico ma solo un corpo di spirito.
La dottrina della Trinità da dove viene? Alcuni versetti della Bibbia sono stati interpretati come se intendessero che Dio è uno solo, nella sostanza; ma la storia di un versetto importante di questa dottrina può fare chiarezza su come si sia sviluppata questa idea.
Il comma Giovanneo
Erasmus di Formia era così ossessionato dalla Bibbia al punto da scrivere le sue proprie edizioni della stessa (com’era usanza tra gli uomini religiosi del suo tempo). Però in uno dei suoi manoscritti non ha trascritto 1 Giovanni 5:7-8, versetti molto importanti nella controversia della Trinità, la quale divenne un dogma dottrinale molto solido dopo il Consiglio di Nicea nel 325 d.C.
“7 Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo, e questi tre sono uno.
8 Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e quesi tre sono d’accordo come uno”.
Questi due versetti sono chiamati “il comma Giovanneo” oppure, in altre parole, “i testimoni celesti”. Si suppone sia una corruzione latina nel manoscritto greco della bibbia.
I primi testi greci studiati da Erasmus non avevano questo testo, perciò egli li vide come una corruzione del testo; perciò si rifiutò di aggiungerlo alle sue edizioni finché non potesse essere trovata un’edizione greca precedenti a quelle da lui studiate contenenti questi versetti. Eventualmente tale manoscritto gli fu portato, e lui aggiunse questi versetti alla sua edizione successiva.
Questa edizione fu scritta per due ragioni:
- Per includere il comma così da promuovere la dottrina della Trinità.
- Per pubblicarla prima di un’altra traduzione che era ancora in fase di lavorazione: la Bibbia poliglotta complutense.
La Bibbia poliglotta era destinata a diventare la miglior traduzione della bibbia mai esistita. Infatti, la maggior parte della versione di Re Giacomo era basata su di essa. Anche la quarta edizione di Erasmus era altrettanto buona ed è finita per diventare un testo canonico per duecento anni.
Nonostante ciò, il comma deve essere messo in discussione. Si, è possibile che i sostenitori della dottrina Trinitaristica di quel giorno erano riusciti a scovare un testo Greco con il comma intatto, provandone la sua originalità. Ma come facciamo ad affrontare una dottrina chiave come questa, riguardante la natura del nostro Dio, se ha delle fondamenta così instabili (riguardo al modo in cui è entrata nella nostra Bibbia oggi)?
La Bibbia e le sue fondamenta instabili.
“Noi crediamo che la Bibbia è la parola di Dio, per quanto è tradotta correttamente”. VIII articolo di fede
Non si può negare che la Bibbia manca di completa solidità, e ci sono molte ragioni per questa affermazione:
- La maggior parte dei testi originali non sono in nostro possesso oggi.
- Molteplici traduzioni forniscono significati diversi, essendo scritte in modo diverso.
- Le traduzioni della Bibbia erano soggette alle politiche dei loro giorni.
- Centinaia di migliaia di cambiamenti sono stati fatti al testo della bibbia, tra tutte le sue traduzioni, distorcendone il significato tramite la punteggiatura e la formulazione delle frasi.
- La bibbia è una raccolta di storie antiche e di lettere, alcune rimosse e alcune aggiunte. Per esempio, la famosa storia di Gesù e la donna colta in adulterio (Giovanni 8) non è apparsa in nessun manoscritto fino al tardo IV secolo o l’inizio del V secolo, e la sua veridicità è ancora oggi messa in discussione (comunque, questa storia è chiamata il Pericope Adulterium)
Non abbiamo ancora oggi la prima copia di 1 Giovanni per provare se questi versetti sono stati aggiunti successivamente o se alcune edizioni non lo hanno semplicemente incluso.
Sappiamo anche che la natura di Dio era discussa tra i primi cristiani dal fatto che era un problema abbastanza grosso da indurre il Primo Consiglio di Nicea nel 325 a. C. per formare un credo, il quale afferma che Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo erano di una sola sostanza. Questo consiglio di vescovi era pieno di contesa.
Inoltre, con l’ascesa dell’autorità governativa papale dal 380 .a.C., la manipolazione politica dei testi diventò più comune. Però, nonostante tutte le falle che possiamo trovare nella Bibbia, è nostro dovere renderci conto che nessuna di queste falle viene da Dio, ma dall’uomo. Sapere di tutti questi problemi non dovrebbe diminuire la vostra testimonianza, anzi: dovrebbe accrescerla.
Negli ultimi 2000 anni, dietro la guida di uomini imperfetti nello scrivere la Sua parola, molte verità sono state ben preservate nella Bibbia.
“Noi dovremmo apprezzare il grande retaggio e ispirazione spirituali che ci sono pervenute tramite la Bibbia; eppure i lettori del mondo si sono resi conto per molti anni che la Bibbia non è arrivata a noi nella sua purezza e chiarezza originali”. Robert J. Matthews (assistente professore di scritture antiche alla Brigham Young University)
E soprattutto abbiamo le rivelazoni moderne ed il Vangelo restaurato per cui essere grati, per aver preservato tali verità nonostante la corruzione della Bibbia da parte dell’umanità, che sia stata intenzionale o meno.
Se leggiamo quest’ultima e la confrontiamo con il Libro di Mormon e le parole dei nostri apostoli e profeti viventi, otterremo una più profonda comprensione e testimonianza della Divinità.
“Quando è letta con riverenza e devozione, la Sacra Bibbia diventa un volume di valore inestimabile, che converte l’anima alla rettitudine. La principale tra le sue virtù è la dichiarazione che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, tramite il quale la salvezza eterna può venire a tutti” La Prima Presidenza (Ensign, Maggio 1983)
Chi sono Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo?
In Genesi 1:26 impariamo che Egli stesso ha creato l’uomo e ha detto “Facciamo l’uomo a nostra immagine”. Da questo versetto possiamo imparare qualcosa di molto importante riguardo a questo processo. Le parole “facciamo” e “nostra” si riferiscono ad una pluralità, ad almeno un altro individuo. Egli stava parlando con Gesù Cristo. La Perla di Gran Prezzo ci chiarisce questo concetto:
“E io, Dio, dissi al mio Unigenito, che era con me fin dal principio: Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza… E io, Dio, creai l’uomo a mia propria immagine, a immagine del mio Unigenito lo creai; maschio e femmina li creai”. (Mosè 2:26-27)
Di questo inizio, Gesù Cristo ha detto: “Ed ora, in verità vi dico, io ero al principio con il Padre e sono il Primogenito” (Dottrina e Alleanze 93:21). Secondo il volere del Padre, Egli ci ha creato e ha creato il mondo.
“I mondi furono creati mediante lui; gli uomini furono creati mediante lui; tutte le cose furono create mediante lui, tramite lui e da lui” (Dottrina e Alleanze 93:10)
Durante la Creazione, ogni volta che Dio comandava “ci sia” la luce, l’oscurità, l’acqua, l’erba e le creature “così era fatto” grazie all’obbedienza di Gesù Cristo verso di Lui, e grazie alla loro perfetta unità.
La coppia della Divinità secondo Giovanni
Personalmente, adoro il Vangelo secondo Giovanni. Porta chiaramente testimonianza di come essi sono due persone distinte, che lavorano insieme come una forte coppia missionaria: due individui separati che non si abbandonano mai e che portano testimonianza l’uno dell’altro.
“Perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me” (Giovanni 8:16-18)
Però essi non sono semplicemente una coppia di due missionari. La Divinità è un po’ come un trio di missionari (tre colleghi), perché quando Cristo ha detto “C’è un altro che dà testimonianza di me” (Giovanni 5:32) si riferiva allo Spirito Santo.
Sul campo di missione, se uno dei due compagni resta a letto tutto il giorno o si rifiuta di parlare durante le lezioni, allora non si riesce a fare nessun lavoro missionario. La coppia non funziona, perché non puoi predicare il Vangelo da solo senza un compagno. Ecco perché Cristo ha mandato i missionari nel mondo “due a due” (Luca 10:1)
Lo stesso vale per la Divinità: essi non lavorano da soli.
“Da me, io non posso fare nulla… perché non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato”. (Giovanni 5:30)
Uno degli aspetti più meravigliosi e miracolosi della Divinità è che essi sono degli individui separati, ma nonostante ciò essi sono così connessi e provano un tale profondo rispetto l’uno per l’altro che la loro unità è indistruttibile.
“Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30)
Il sapere se il comma giovanneo è stato un errore o meno significa poco. Nonostante esso sia un versetto chiave nella dottrina della Trinità, permette allo stesso momento di sostenere la dottrina della Divinità, e anche molto bene. Esso parla di una verità molto semplice e chiara riguardante Dio Padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo: l’unità di tre esseri distinti.
Nel Nuovo Testamento ci è stato detto che per poter davvero conoscere Dio dobbiamo conoscere Gesù Cristo. Pensate ad una cosa che potete fare per conoscere meglio il Salvatore e ricercare la guida dello Spirito Santo. Vi prometto che se farete quella cosa a cui avete pensato, voi imparerete a conoscere meglio il vostro Padre Celeste, e svilupperete una migliore relazione con Lui.
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