Lo scopo della vita. Se alcuni spiriti erano in grado di progredire così tanto nella vita pre-terrena, perchè alcuni vengono sulla terra per avere un corpo e, poi, morire prima dell’età della responsabilità?
Perché non possiamo tutti fare lo stesso tragitto?
Ed è possibile progredire molto, senza un corpo? Perché Dio non ci permette di progredire così tanto e, poi, ci invia ad ottenere un corpo, per poi tornare indietro essendo giusti?
Perché altri hanno potuto progredire abbastanza, prima di questa vita, ma quelli di noi ancora in vita non possono?
Qual è lo scopo della vita?
Penso che posso dirti che, in verità, molti si sono chiesti cose del genere, in vari momenti della loro vita, chiedendoci, qual è lo scopo della vita?. Ma nessuno può realmente rispondere alle tue domande con certezza.
Il meglio che possiamo fare è speculare e dovremmo stare attenti a non lasciare che la speculazione ci porti fuori strada o ci trascini verso il basso.
La risposta ovvia è semplice: se nessuno avesse soggiornato nella mortalità abbastanza a lungo, per maturare fino all’età in ci si può sposare e avere figli, da dove sarebbero venuti tutti questi corpi mortali?
Data la realtà della risurrezione, non possiamo aspettarci di “riutilizzare” un insieme di corpi.
Mi aspetto che Dio avrebbe potuto fare dei corpi per noi, come ha fatto con quelli di Adamo ed Eva, ma è lecito ritenere che non si sarebbe realizzato al meglio il piano di Dio (se così non fosse stato, avrebbe agito diversamente).
Perché non possiamo tutti ottenere un corpo e morire prima dell’età della responsabilità? Beh, in primo luogo ci sono dei problemi logistici e, poi, come ci potrebbe essere un’età della responsabilità, se nessuno avesse mai vissuto così a lungo?
Se cerchiamo di trovare un modo per fare andare le cose così, ci sembra di guidare in cerchio o di entrare in vicoli ciechi.
Perché Dio non permette a tutti noi di progredire in quel modo? Forse la risposta riguarda poco quello che Dio permette e molto quella che è la nostra capacità e/o i desideri.
Forse tale progresso, in quel modo, è in realtà più difficile e/o inferiore.
Il fatto che molti di noi abbiano superato la parte infantile dell’esperienza della mortalità, indica che almeno alcuni di noi hanno bisogno di più tempo nella mortalità, per acquisire esperienza.
Perché alcuni hanno bisogno di più tempo e non altri? Da Abramo 3:19, 21-26, possiamo supporre che alcuni sono più intelligenti di altri e, probabilmente, hanno imparato più velocemente.
Al di là di questo, non sappiamo come o perché alcuni progrediscono di più prima della mortalità, rispetto ad altri (o anche quello che hanno fatto prima, perché, ricorda, stiamo facendo solo delle ipotesi, adesso).
Forse alcuni di noi hanno trascorso più tempo come figli di spirito del nostro Padre celeste rispetto ad altri, avendo così più tempo per progredire.
Sappiamo che nella mortalità, ognuno di noi ha diverse abilità ed interessi, abbiamo diversi gradi di impegno e lotte differenti.
E’ probabilmente lecito ritenere che questo fosse vero anche prima di questa vita. E Dio vuole il meglio per tutti i suoi figli, non solo per quelli che, forse, sono riusciti a progredire di più, prima della mortalità.
Inoltre, non sappiamo qual è sarà il futuro per coloro che sono rimasti nella mortalità, per meno di un ciclo di vita completo. Forse dovranno imparare ad avere padronanza del corpo fisico, durante il millennio.
Forse, oggi, sono dall’altra parte del velo, ma avrebbero voluto essere rimasti sulla terra, con la loro famiglia e gli amici, e acquisire l’esperienza nello stesso modo in cui noi abbiamo il privilegio di acquisirla.
Noi non lo sappiamo.
Ma c’è una cosa che sappiamo: siamo qui per avere più di un semplice “corpo”.
C’è almeno un’altra benedizione che tutti ricevono, non importa quanto poco tempo trascorrano nella mortalità: una famiglia.
Anche coloro che muoiono prima dell’età della responsabilità, hanno una famiglia. In “La famiglia: un proclama al mondo” si legge:
“Noi, Prima Presidenza e Consiglio dei Dodici Apostoli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, solennemente proclamiamo che… la famiglia è il cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli.
Il piano divino della felicità consente ai rapporti familiari di perpetuarsi oltre la tomba. Le sacre ordinanze e alleanze disponibili nei sacri templi consentono alle… famiglie di essere unite per l’eternità.
Il primo comandamento che Dio dette a Adamo ed Eva riguardava il loro potenziale di genitori come marito e moglie…
La famiglia è ordinata da Dio… I bambini hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà.
Noi avvertiamo le persone che… non riescono a soddisfare le responsabilità familiari, che un giorno saranno chiamati a renderne conto dinanzi a Dio.
Inoltre ammoniamo che la disintegrazione della famiglia richiamerà sugli individui, comunità e nazioni le calamità predette dai profeti antichi e moderni”.
Quindi lo scopo della vita è avere una famiglia? Da solo, questo documento fa comprendere quanto sia importante la famiglia nell’eternità.
Se Dio avesse fatto tutti i corpi da se stesso e ci avesse messo in essi solo il tempo di prendere un respiro e, poi, morire, non avremmo avuto le famiglie.
Attraverso le Scritture vediamo che ci vengono dati i comandamenti di sposarci, avere figli, amarci l’un l’altro, onorare i genitori e il coniuge, insegnare ai bambini il Vangelo. La famiglia è fondamentale.
Detto tutto questo, nella mia esperienza, questo tipo di domanda è più spesso legata alle prove.
Uno dei modi per ottenere la prospettiva di aiutarci a sopportare le prove e godere della mortalità, è quello di capire che la mortalità non riguarda soltanto il semplice ottenimento di un corpo e che le prove non sono lì solo per vedere quanto siamo duri: sono lì per aiutarci ad imparare a crescere più forti.
Se si incontrano le prove, bisogna provare a visualizzarle, come fece Eva: “Ed Eva, sua moglie, sentì tutte queste cose e fu contenta, dicendo:
Se non fosse stato per la nostra trasgressione, non avremmo mai avuto una posterità e non avremmo mai conosciuto il bene e il male, e la gioia della nostra redenzione, e la vita eterna che Dio dà a tutti gli obbedienti” (Mosè 5:11).
Scegli la fede e la speranza.
Cerca di ricordare tutte le finalità e le benedizioni della mortalità: l’esperienza, la famiglia, l’apprendimento, un corpo prezioso che un giorno sarà perfetto.
Mentre l’erba può sembrare più verde da un’altra parte, questo è il piano di Dio e lo scopo della vita che ne sa più di tutti noi, quindi ci conviene fidarci di Lui, rivolgerci a Lui quando abbiamo bisogno di aiuto, per superare i momenti difficili facci pensare quale sarebbe lo scopo della vita, dobbiamo ed essere grati per la gioia che proviamo qui.
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