La crisi economica che incombe in Italia e che si sta ripercuotendo, insieme con le crisi di altre nazioni, su tutto il sistema europeo, continua a generare sempre più problemi nell’ambito dell’occupazione nazionale, con particolare riguardo alla fascia giovanile.
Un amico mandato dalla provvidenza
In questo scenario le nuove generazioni sono le più penalizzate, poiché, al termine degli studi, si trovano a sperare di accedere al mondo del lavoro in questo momento così cristallizzato e impenetrabile.
Infatti, malgrado attraverso i moderni canali di informazione e i sempre più affermati social media, si senta continuamente dire che bisogna puntare sui giovani perché loro rappresentano il futuro del Paese, purtroppo questo al momento rappresenta un’utopia in quanto tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Poche Aziende decidono di assumere un giovane neo laureato e senza esperienza perché, secondo loro, già al giorno d’oggi avere un dipendente è diventato quasi un ”lusso”, ancora peggio se il dipendente in questione è senza esperienza e quindi da dover formare.
Inoltre, ad avallare questa motivazione, i datori di lavoro in fase di colloquio puntano il dito sia sul sistema scolastico italiano considerandolo inefficiente e, come se non bastasse, sui poveri giovani sostenendo che avrebbero fatto meglio, una volta terminata la scuola, ad andare a lavorare piuttosto che a perdere tempo e denaro andando all’Università.
Altro che futuro. I giovani sono considerati una ” zavorra ” in un paese dove il ” vecchio ” è preferito al ” nuovo ”.
Per questo motivo dinanzi a queste situazioni molte persone perdono la fiducia in loro stesse e, alle volte, addirittura anche la voglia di vivere. Ma sebbene questa situazione possa sembrare veramente critica e alimentare sentimenti negativi nell’animo delle persone, con l’aiuto del Vangelo vi è la possibilità di risollevarsi.
Grazie al vangelo sono riuscito a rialzarmi
Nel mio ancora breve periodo come membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ho avuto la benedizione di poter conoscere diverse persone dotate di una grande fede e, in particolare, un ragazzo la cui testimonianza è stata per me una grande fonte di ispirazione.
Questo ragazzo, una volta terminata la scuola, aveva deciso di iscriversi all’Università per poter accrescere le sue possibilità di trovare un buon lavoro e, durante gli anni universitari, conobbe una ragazza con la quale si fidanzò e con il passare del tempo progettò di sposarsi e mettere su famiglia.
Gli anni passarono in fretta e una volta conseguita la laurea a pieni voti dovette, come tutti, iniziare a dedicarsi alla ricerca di un lavoro per realizzare l’obiettivo che lui e la sua fidanzata si erano stabiliti.
Sfortunatamente tale ricerca risultò essere molto ardua se non addirittura impossibile. Infatti, ad ogni colloquio che sosteneva continuava a sentirsi dire frasi del tipo: ”le faremo sapere” oppure ”non ha esperienza per lavorare da noi”.
Nel frattempo, non vedendolo ancora realizzato, la sua fidanzata decise di lasciarlo e, come se non bastasse, la sua famiglia iniziò ad avere problemi economici.
Questa situazione , unita all’impossibile ricerca di un lavoro, suscitò in lui dei forti sentimenti di sfiducia in se stesso al punto tale da indurlo a voler lasciare per sempre questo mondo poiché si sentiva sbagliato, inutile ma soprattutto non sapeva cosa e come fare per ricostruirsi una vita. Senonchè, un giorno venne fermato per strada da due missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni che lo invitarono a leggere il libro di Mormon per cercare una risposta alle sue domande.
Quando iniziò a leggere il libro trovò dei versetti che colpirono immediatamente sia la sua mente che il suo cuore, ovvero i seguenti:
”E avvenne che mentre io, Nefi, ero uscito a caccia, ecco, ruppi il mio arco che era fatto di un bell’acciaio; e dopo che ebbi rotto l’arco, ecco, i miei fratelli si adirarono contro di me a causa della perdita del mio arco, poiché non procurammo alcun cibo. […]
Ora avvenne che io, Nefi, fabbricai un arco con del legno, e con una bacchetta diritta, una freccia; mi armai pertanto con un arco e una freccia, con una fionda e delle pietre.
E dissi a mio padre: Dove andrò per procurar del cibo? […] E avvenne che io, Nefi, vidi che le lancette che erano nella sfera operavano secondo la fede, la diligenza e l’attenzione che noi prestavamo loro.” (Libro di Mormon, 1 Nefi 16:18,23-28).
Dalla lettura di questi versetti capì che nonostante le difficoltà ognuno di noi ha la possibilità di trovare dentro di se la fiducia nelle proprie capacità in modo da per superare qualsiasi avversità.
Ma, per poterlo fare, dobbiamo ricordarci continuamente che il Signore ha sempre fiducia in noi come un vero e proprio padre di famiglia che vuole bene ai suoi figli, che li incoraggia, incita e aiuta a rialzarsi in qualsiasi situazione.
E il Vangelo è lo strumento che ci aiuterà a farlo. Attualmente questo ragazzo è un membro della Chiesa, è riuscito a trovare un lavoro ed è un riferimento per tante persone me compreso.
Risorgere sempre più forti
L’esempio di questo fratello mi ha permesso di riflettere molto sull’importanza di essere determinati. Sarebbe stato facile, infatti, nella sua situazione trovare delle buone ragioni per lasciarsi andare. Invece non lo ha fatto.
Aveva capito che accanto a lui c’era un Padre Celeste che credeva nelle sue capacità e che non lo avrebbe mai abbandonato e , per questo motivo, non vuole deluderlo.
Ebbe quindi il coraggio di rialzarsi e risorgere dalle sue ceneri più forte di prima come una vera e propria Araba Fenice per riprendere in mano la sua vita e ricostruirla ma senza dubitare nemmeno per un attimo di se stesso così come fece Nefi.
Attraverso la lettura costante del Vangelo e la sua applicazione nelle nostre vite riusciremo a rialzarci ogni volta che cadremo. Questo lo so con certezza perché lo vedo continuamente nella mia vita e spero che possa essere d’aiuto anche per tutti quei giovani costretti a dover affrontare un momento storico così critico.
Alberto Battista
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