“L’amore è un processo, non un sentimento” ha insegnato Michael A. Goodman durante una sessione della BYU Campus Education Week (Settimana educativa del campus della BYU), venerdi 21 agosto.
“Se riusciamo a capirlo, eviteremmo tanti dei problemi che assediano quei bravi Santi degli Ultimi GIorni che non vogliono altro che una buona relazione ma che, non capendo la vera natura dell’amore, prendono decisioni poco sagge sulle persone e le circostanze”, ha affermato.
Nell’ultima delle quattro lezioni incentrate sull’argomento, “Eliminare la paura dal corteggiamento per te o i tuoi cari: un approccio pratico e di principio per giovani e vecchi adulti”, Fratello Goodman, un professore associato alla BYU, si è concentrato specificatamente sulla definizione del “vero amore” e sul decidere chi sposare.
Nel corteggiamento guardare al carattere
Mentre introduceva la sua lezione, fratello Goodman ha ripassato delle istruzioni che ha dato in una lezione precedente, riguardanti la necessità di guardare ai tratti distintivi del carattere invece che quelli della personalità, nello scegliere un potenziale compagno.
Essi sono “essenziali”, ha detto, come quelli condivisi dall’anziano Richard G. Scott del Quorum dei Dodici Apostoli nella conferenza generale dell’aprile 1999, tra cui l’amore per Dio e l’impegno ad osservare i Suoi comandamenti, l’altruismo, il desiderio di perdonare, e la dedizione a insegnare i principi del vangelo nella casa.
Le quattro fasi del corteggiamento: l’amicizia
Fratello Goodman ha discusso 4 fasi relazionali nel processo del trovare il proprio compagno: amicizia, uscire insieme, corteggiarsi e fidanzarsi/sposarsi. Ogni fase è una parte importante del processo, ha detto fratello Goodman.
La fase dell’amicizia, per esempio, fornisce delle opportunità per imparare come un individuo agisce in un gruppo o come agisce quando non sta cercando di far colpo su nessuno.
“Possiamo imparare a conoscerli in un senso generico tramite [l’amicizia], ma come sanno tutti quelli che sono rimasti bloccati nella friendzone, questo non è il posto dove vuoi restare” ha dichiarato fratello Goodman.
Le quattro fasi del corteggiamento: l’uscire insieme
Qualcosa deve succedere nell’individuo per essere stimolato a dire “devo conoscere questa persona ad un livello personale”, e lo porta al punto dove sono pronti a rispettare “un impegno piccino picciò” come due o tre ore di appuntamento, ha detto fratello Goodman.
Gli appuntamenti senza impegno, o l’uscire insieme in maniera non esclusiva, forniscono un’opportunità alla coppia di avere conversazioni più private e personali. “Sostanzialmente, [quando si esce insieme] iniziamo a conoscere abbastanza le persone per vedere se hanno quelle caratteristiche essenziali [di cui abbiamo parlato].
Alla fine di questo processo dovremmo essere vicini a sapere se questa persona è una persona gentile, se questa persona ha una relazione con Dio, o se questa persona è una persona altruista”.
Fratello Goodman ha detto che una delle sfide affrontate dai Santi degli Ultimi Giorni, è la tendenza a saltare la fase dell’uscire insieme, passando dall’essere amici al corteggiarsi.
“Così può succedere una tra due cose”, ha spiegato. “O non ci si corteggia proprio perché si ha paura, o unisce due persone prima che siano pronte. Non si conoscono abbastanza, non hanno ancora quella complicità [di cui c’è bisogno]. Se potessi vendere questa fase, cercherei di aiutare la gente a capirne lo scopo e a trarne vantaggio”.
Le fasi del corteggiamento: il corteggiamento vero e proprio
Alla fine di questa fase, gli individui sono pronti per impegnarsi ad entrare nella fase di corteggiamento ed escludere altri potenziali candidati, ha continuato Fratello Goodman.
Il risultato della fase del corteggiamento dovrebbe essere la risposta a questa domanda: “Io amo questa persona?” oppure “amo questa persona abbastanza da voler dedicare la mia eternità a questa persona?”
Per poter rispondere a questa domanda, ha detto fratello Goodman, gli individui devono comprendere la natura del “vero amore”, che ha sempre due caratteristiche. Prima di tutto, è profondo e pieno di passione. “Ci porta al di là della friendzone”.
Ma ciò è solo una parte dell’equazione. “Ciò che il mondo definisce come amore è in realtà semplice infatuazione, o per usare il termine di Disney, “rincitrullulazione”. … Il mondo scompare, tutto si ammutolisce, e le mani cominciano a sudare.
È una sensazione psicologica magnifica, travolgente” ha detto. “Ma l’amore non è questo. Dall’amore devono trascendere i sentimenti emotivi del corpo”.
La definizione di vero amore
In aggiunta alla passione, il vero amore deve essere pieno di altruismo o carità, ha affermato. “L’amore non riguarda per niente noi stessi e se lo è, non è amore per definizione. Attenzione, l’amore spesso ti porta tutto ciò che vuoi ma se la motivazione è egoistica, non è amore”.
Fratello Goodman ha condiviso la definizione di amore fornita dal presidente Spencer W. Kimball che ha detto: “L’amore di cui parla il SIgnore non è solo attrazione fisica, ma anche fede, determinazione, comprensione, e cooperazione.
È Devozione ed amicizia, genitorialità, e ideali e principi in comune. È una vita pulita, e sacrificio ed altruismo”. The Lord’s Plan for Men and Women (il piano del Signore per uomini e donne), Ensign, ottobre 1975, pp. 2-4, traduzione del traduttore)
“Tutte le trappole del romanticismo del mondo” ha detto fratello Goodman “diventano un’offesa, se queste cose non sono parte dell’equazione”.
Fratello Goodman ha anche fatto notare che la lista del presidente Kimball consiste in tratti distintivi del carattere, e non della personalità. “Mentre rifletti su a chi dare il tuo cuore, ciò che presidente Kimball sta cercando di insegnarti è: cerca di trovare qualcuno che sta cercando di diventare come Cristo.
Qualcuno che può davvero mantenere quel cuore per tutta l’eternità. … No, questo tipo di vero amore non è qualcosa che inseguiamo; piuttosto, è un qualcosa che scegliamo”.
Una volta che gli individui hanno compreso che l’amore è una scelta ed un processo, ha espresso fratello Goodman, allora cominciano ad uscire con molta più saggezza. “Ci rendiamo conto che l’amore si crea con le nostre scelte e le nostre azioni.
Non è una nuvola che, se sei fortunato, si posa sopra di te ed un’altra e all’improvviso, ‘aw, che teneri, siete innamorati’. Qual è il pericolo? Questa nuvola se ne può andare. Se è arrivata contro il tuo arbitrio, se ne può andare contro il tuo arbitrio”.
Il concetto che l’amore è frutto dell’esercitare il nostro arbitrio, è in conflitto con gli insegnamenti del mondo, ha sostenuto fratello Goodman. “Noi proviamo dei sentimenti d’amore quando agiamo con amore. Quando smettiamo di agire con amore, questi sentimenti cominciano ad andarsene”.
Motivo per cui è pericoloso passare dall’amicizia al corteggiamento, ha detto Fratello Goodman. Nell’impegnarsi in questo modo, due individui iniziano ad agire con amore, unendosi e creando complicità, ma prima di conoscere l’altra persona abbastanza da sapere se è una persona a cui dovrebbe legarsi.
Le quattro fasi del corteggiamento: il fidanzamento/matrimonio
Una volta che le persone hanno attraversato il processo di corteggiamento, trovato qualcuno con le caratteristiche necessarie ed hanno sviluppato la loro relazione, arrivano ad un punto in cui devono decidere se raggiungere la fase del fidanzamento/matrimonio.
“Come prendiamo quella decisione?” ha chiesto fratello Goodman. Gli adulti non sposati spesso si chiedono: “E se sto per sposare Dott. Jekyll e lui diventa Mr. Hyde?”.
“Suggerisco di ritornare ad utilizzare nostro arbitrio” ha detto fratello Goodman, ed ha condiviso il consiglio dell’Anziano Bruce R. McConkie del Quorum dei Dodici Apostoli, che ha detto:
“Voi utilizzate ogni facoltà, fate ogni giudizio che potete sul problema, prendete una decisione, e poi, giusto per essere sicuri di non sbagliarvi, vi consultate con il Signore. Parlategliene. Ditegli: ‘Io la penso così; tu che ne pensi?’”
In poche parole, fratello Goodman ha detto che le persone sapranno che hanno trovato la persona giusta dopo che hanno scelto chi sposare. “Se lo vuoi sapere, è perché hai fatto la tua parte e hai deciso…
E poi, dopo che ti sei deciso, per essere sicuro di non aver fatto un errore chiedi ‘Padre Celeste, cosa ne pensi?’ Devozionale della BYU Agency or Inspiration – Which? (Arbitrio o ispirazione – quale?), 27 febbraio 1973)
Ma non andate dal Padre Celeste a chiedergli ‘devo sposare queste persona?’ Perché se voi non avete deciso, Lui non lo farà per voi.”
Questo articolo è stato scritto da Rachel Sterzer, pubblicato su deseretnews.com ed è stato tradotto da Stefano Nicotra.
Stefano Nicotra
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