Un altro anno sta per finire. Tra botti, fuochi d’artificio, brindisi e sbadigli il nuovo anno sta per arrivare. Anch’esso, come gli altri, pieno di eventi sia positivi che negativi. Come sempre alla fine dell’anno è tempo di bilanci, si guarda a quello che è successo, e si verifica se quelli che erano gli obiettivi che ci si era proposti a inizio anno, siano poi realmente stati conseguiti.
Capodanno: un anno finisce e un altro inizia
Ci si accorge, così ,di aver subito molte delusioni e che solo poche mete sono state raggiunte. Ancora una volta, purtroppo, si è dovuti ricorrere al compromesso per poter andare avanti e non cadere in continue conflittualità. In effetti, la vita è una continua lotta, per poter difendere quanto si è riuscito a costruire, per conquistare sempre nuovi spazi vitali necessari per la nostra crescita sia materiale che spirituale.
Quel che di positivo sicuramente c’è nelle vicende vissute durante l’anno è che abbiamo accresciuto il nostro bagaglio di esperienze, dove quelle positive sicuramente ci hanno esaltato, mentre quelle negative ci hanno fortificato. Ancora una volta programmiamo per l’anno che sta per incominciare quello che vorremmo che sia la nostra vita: dal punto di vista economico, culturale, sociale e in particolar modo spirituale.
Infatti, affinché tutto questo avvenga, tendiamo costantemente a far riferimento ad una serie di rituali scaramantici per il nuovo anno che vengono più o meno rispettati come quello di vestire biancheria intima di colore rosso o di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati, anche se quest’ultima fortunatamente è stata quasi completamente abbandonata, e le lenticchie che vengono mangiate la cena dell’ultimo dell’anno come auspicio di ricchezza e prosperità per l’anno nuovo.
Il tutto finalizzato a far sì che il nuovo anno possa iniziare nel migliore dei modi. Quel che è certo è che mettiamo, così facendo, nel nostro cassetto dei sogni molti pensieri ricchi di tanta speranza.
Noi, artefici del nostro futuro
Sappiamo bene che, affinché possano avverarsi ci vuole tanta buona fortuna, ma oltre a questo non dobbiamo dimenticare che gli artefici del nostro futuro siamo noi con la nostra buona volontà, caparbietà e coraggio per il raggiungimento delle mete che ci siamo prefissati. Infatti, molte persone, veramente tante, si lamentano per la propria situazione lavorativa, personale, amorosa ma pochi, davvero pochi, fanno realmente qualcosa per modificare ciò che non gli piace o peggio, li fa soffrire.
Si tende, quasi per abitudine, a dare la colpa sempre agli altri, a qualcuno che ci ostacola, influenza, scoraggia, a qualcosa che si poteva fare ma non si è ancora fatto, con il risultato che poi non si prova mai a raggiungere nessun obiettivo. Purtroppo siamo poco abituati al cambiamento. Abbiamo una gran paura che il nuovo possa essere peggio del vecchio e, quindi, cerchiamo mille scuse e giustificazioni per non muoverci da dove siamo.
Un buon cristiano a fine anno fa quello che dovrebbe fare ogni sera: un esame di coscienza per poter giudicare il proprio operato durante il giorno passato e, quindi, durante l’intero arco dell’anno. Allora la domanda sorge spontanea: quali dovrebbero essere i buoni propositi per l’anno nuovo? Quando ero bambino si diceva che sarei dovuto essere più buono.
E questo è vero. E’ un principio che si può estendere anche a noi adulti: riconoscendo le nostre manchevolezze, ci impegniamo a superarle, tornando sulla retta via illuminata dalla fede, che ci porterà verso un futuro migliore, così come il nostro amato Padre Celeste ha previsto per noi, prima ancora che nascessimo sulla terra.
Dobbiamo abbandonare ogni forma di egoismo, perché viviamo in una società che ci porta ad avere quotidiani rapporti con il prossimo, con il quale dobbiamo dialogare e cercare di trovare una vera sinergia, per il raggiungimento di un benessere collettivo.
Ecco quindi l’impegno per l’anno nuovo: impegnarsi nel sociale, crescendo spiritualmente, sia dal punto di vista individuale che coinvolgendo le persone a noi vicine.
Questa, in fondo, è l’attività che svolge la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, di cui noi tutti facciamo parte, e che tende ad allenare i propri discepoli alla corretta vita cristiana, cercando di recuperare le “pecorelle smarrite”, riportandole dal nostro unico e solo Pastore, grazie alla incessante opera di proselitismo svolta, in particolar modo, dai missionari e, nel nostro piccolo, da tutti noi. In fondo siamo tutti missionari, anche se, alcune volte, abbiamo l’abitudine di dimenticarcelo.
Quest’opera di proselitismo sarà quanto mai utile per la nostra società, con tutti i difetti e le negatività di cui si è parlato nei precedenti articoli. C’è un grande bisogno di riconquistare i veri valori cristiani che, purtroppo, sono stati offuscati dall’opera nefasta esercitata dall’ Avversario.
Lui e gli spiriti che lo hanno seguito, stanno ancora ingannando il mondo e non si stancheranno mai nel cercare di portare avanti quest’opera. Per questo motivo utilizzano e utilizzeranno qualsiasi mezzo, pur di rendere sempre più complicato e tortuoso il cammino di noi tutti per tornare al cospetto del nostro Padre Celeste.
Guerrieri di Gesù Cristo
Siamo consapevoli che questa sarà una dura battaglia, ma proprio per questo motivo sarà molto interessante e avvincente. Perché, seppur difficile, anche se saremo in grado di portare solo qualche anima nel gregge del nostro Signore, la gioia che ne scaturirà risulterà immensa. Infatti, come riportato in Dottrina e Alleanze:
“[…] E se accadrà che doveste faticare tutti i vostri giorni nel gridare il pentimento a questo popolo, per portare non fosse che una sola anima a me, quanto sarà grande la vostra gioia in sua compagnia nel regno di mio Padre! Ed ora, se la vostra gioia sarà grande con una sola anima che mi avete portato nel regno di mio Padre, quanto sarà grande la vostra gioia se mi portate molte anime! “(Dottrina e Alleanze, 18:15-16).
Noi ci impegneremo da par nostro infondendo, come sempre, la voglia di far bene e di aiutare il prossimo. Al nostro fianco avremo degli strumenti potentissimi, ovvero le Sacre Scritture, che ci permetteranno di poterci migliorare, a rendere continuamente testimonianza della Parola del Signore in qualsiasi situazione.
Non importa ciò che facciamo, non importa quale sia la nostra situazione, possiamo essere migliori, e in questo modo influenzare chi ci sta attorno. E’ questo lo scopo per il quale siamo qui oggi. Sicuramente, all’inizio, avremo non poche difficoltà e ci verrà voglia di gettare la spugna, mollando così tutto quello che si è fatto fino a quel momento.
Ma non ci dovremo arrendere alle prime sconfitte. Infatti, come un indomito “guerriero di Gesù Cristo” bisognerà rialzarsi e andare avanti, sempre più determinati come non mai, perché noi tutti sappiamo che stiamo agendo nella fede di Dio nostro amato Padre Celeste, che aiuterà e guiderà le nostre azioni sempre e comunque.
L’augurio migliore che si può fare l’ultimo dell’anno è sicuramente di essere un Santo degli Ultimi Giorni migliore, con una maggiore comprensione delle meraviglie che questo glorioso Vangelo racchiude in sé, che quindi possano tutti conoscerle. In questo modo sarà possibile procedere innanzi, come figli e figlie di Dio, per poter far avverare i Suoi propositi eterni.
Questo articolo è stato scritto da Alberto Battista
Alberto Battista
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