Tra le tante domande che ogni giorno ci poniamo ce n’è una che quotidianamente occupa la mente di ognuno di noi. Questa domanda è: ”che cos’è il Paradiso?”.
Prendendo un dizionario alla voce ”Paradiso” troviamo la seguente definizione: ”In molte religioni, e specificamente in quella cristiana, luogo raggiunto dalle anime dei giusti dopo la morte, reso beatifico dalla visione di Dio […]; la sua concezione, descrizione o raffigurazione da parte di un autore: il poema di Dante”.
Stando a questa definizione intendiamo che il Paradiso è quindi la meta ultraterrena a cui aspirano i credenti attraverso le loro opere ed azioni durante la vita terrena. Infatti molte persone, al termine della loro vita, vorrebbero tornare al cospetto del Padre Celeste nel Regno dei cieli nella più completa felicità e beatitudine.
Ma se da un lato vi sono coloro che credono nell’esistenza del Paradiso, e quindi in una vita ultraterrena, dall’altro vi sono invece quelli che reputano il Paradiso come un qualche cosa di totalmente utopico, se non addirittura frutto dell’invenzione dell’uomo stesso.In altre parole, coloro che vorrebbero avere una risposta scientifica circa l’esistenza o meno del Paradiso.
A tal proposito, ricordo ancora il racconto di un mio amico.
Egli, dopo aver assistito al funerale di una persona di sua conoscenza dinanzi ad altre persone che si domandavano circa lo scopo della vita e di cosa ci fosse dopo il termine di essa, sostenne che sebbene fosse molto triste per non poter avere più accanto a sé quella persona, al tempo stesso in cuor suo era felice perché sapeva che aveva sicuramente trovato la pace eterna al fianco di Dio Padre e che un giorno avrebbe potuto incontrarla nuovamente nel Regno Celeste.
Purtroppo però la sua affermazione non incontrò alcun consenso.
Le uniche risposte che ebbe furono che l’unico posto dove mai l’avrebbe potuta re-incontrare un giorno era solo e soltanto ”sotto terra”. Sicuramente le risposte che furono date erano dettate anche e soprattutto dal dolore di quel momento, oltre ad una non credenza circa la possibilità di una vita ultraterrena a cui si riferiva il mio amico.
Quel che è certo è che nonostante le diverse scuole di pensiero ed i diversi pareri, tutti vorrebbero sapere se il Paradiso esistesse oppure no, o quanto meno poter avere una testimonianza al riguardo e quindi capire cosa c’è dopo questa vita.
IL PARADISO E’ REALE? LA STORIA DEL PROFESSOR ALEXANDER
A tal proposito, molto interessante è la storia di un noto chirurgo americano, il Professor Eben Alexander, il quale dopo essere stato in coma a causa di una meningite fulminante che ogni giorno che passava lo stava distruggendo sempre più, è riuscito a risvegliarsi improvvisamente.
Quel che è interessante della sua storia è che non solo è riuscito a risvegliarsi nonostante il suo cervello fosse praticamente ”spento”, ma soprattutto ciò che aveva visto durante il coma e cioè il Paradiso ed il Padre Celeste.
Il Professore racconta di come avesse avuto l’impressione che il suo viaggio fosse iniziato sottoterra e di come a poco alla volta, guidato da una melodia celestiale, si fosse elevato al cielo e stesse raggiungendo un luogo bellissimo circondato da altrettante creature bellissime che per lui erano gli angeli, con migliaia di farfalle, fiori e nuvole colorate.
Una volta raggiunto questo luogo sentiva la presenza di un’energia potentissima, avvolgente che diffondeva in lui una pace profonda. Quell’energia e quel luogo erano per lui senza alcuna ombra di dubbio Dio Padre ed il Paradiso.
A testimonianza di questa sua incredibile esperienza, il Professore racconta che durante il suo viaggio ricordava di trovarsi sull’ala di una farfalla e che accanto a lui ci fosse una donna bellissima che gli diceva che era stato e sarà sempre amato e che avrebbe potuto vedere molte cose in quel luogo, ma che poi sarebbe dovuto tornare indietro.
Quella ragazza era la sua defunta sorella che non aveva mai conosciuto. Infatti durante una intervista il professore disse:
”Quando l’ho incontrata non lo sapevo, ma era mia sorella. Sono stato adottato ed ho ritrovato i miei veri genitori soltanto qualche anno dopo essere uscito dal coma. Mi hanno mandato la foto di mia sorella morta nel 1998 e mi è venuto un colpo. Era proprio lei.
La fanciulla del mio viaggio. Quando ho chiesto alla mia mamma biologica di descrivere sua figlia mi ha detto: “Era come un angelo sulla terra ”. (Oggi, Intervista esclusiva a Eben Alexander Febbraio 2013, ” In coma ho visto il Paradiso. Ve lo racconto”).
Ma la cosa davvero interessante è che il Professore, che fino a quel momento non credeva in niente che non avesse una risposta scientifica, capì invece grazie a quel viaggio che c’era la possibilità di un’altra vita dopo di questa e che quindi il Paradiso è reale.
Come il professor Eben Alexander, anche i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni sanno che il Paradiso esiste. Magari non hanno avuto la sua stessa esperienza diretta, ma attraverso le loro azioni in questa vita si impegnano attimo per attimo ad essere degni per entrarci un giorno.
NON C’È RICOMPENSA PIÙ GRANDE DOPO QUESTA VITA
Quando seguivo i colloqui con i missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni mi venne chiesto se fossi a conoscenza che dopo questa vita vi era la possibilità di poter tornare al fianco del Padre Celeste.
Risposi che sapevo solamente che esistevano Inferno e Paradiso, ma per il resto conoscevo solo qualche concetto derivante dallo studio della ”Divina Commedia” ai tempi della scuola superiore .In quel momento mi venne spiegato che il Signore aveva preparato per ognuno di noi un piano chiamato il ”Piano di Salvezza”.
In pratica tutti noi siamo esistiti prima di questa vita e vivevamo al fianco del Signore. Dopodiché Egli ci allontanò dalla Sua presenza per poter vivere sulla terra e ricevere un corpo di carne ed ossa e per poter imparare a scegliere tra il bene e il male. Una volta che il nostro corpo mortale sarebbe morto, il nostro spirito sarebbe andato nel mondo degli spiriti in attesa di un giudizio finale.
Di conseguenza vi sarebbero potute essere due condizioni, sulla base del nostro comportamento durante la vita terrena, che sono ben spiegate nel Libro di Mormon dal Profeta Alma, e cioè:
“Gli spiriti di coloro che sono giusti saranno ricevuti in una condizione di felicità, che è chiamata paradiso, una condizione di riposo, una condizione di pace, dove si riposeranno da tutte le loro afflizioni, da tutte le preoccupazioni e dolori.[…]
E poi avverrà che gli spiriti dei malvagi, sì, che sono cattivi poiché ecco, essi non hanno né parte né porzione alcuna dello Spirito del Signore, poiché ecco, essi scelsero le opere del male piuttosto che del bene: perciò lo spirito del diavolo entrò in loro e prese possesso della loro casa e questi saranno scacciati nelle tenebre di fuori; là vi saranno pianti, lamenti e stridor di denti, e ciò a causa delle loro iniquità, essendo condotti prigionieri dalla volontà del diavolo.
Ora questa è la condizione delle anime dei malvagi, sì, nelle tenebre, e una condizione di orribile e temibile attesa dell’ardente indignazione dell’ira di Dio su di loro; così essi rimangono in questa condizione, come i giusti in paradiso, fino al tempo della loro risurrezione ” ( Libro di Mormon, Alma 40: 12–14).
In altre parole, coloro che avranno meritato la condizione di pace, e quindi il Paradiso, potranno risorgere e ritornare nuovamente al fianco del Signore e godere della vita eterna.
Per fare questo motivo saranno molto importanti le nostre azioni e le scelte che faremo durante la nostra vita terrena. Ma se porremo al centro della nostra vita Gesù Cristo ed il Suo Vangelo, questo sarà possibile. E questo è lo scopo del Piano di Salvezza.
Anche se non ho una testimonianza circa l’esistenza del Paradiso, posso affermare con certezza che non c’è cosa più bella di poter tornare un giorno al fianco del Signore. Certo, le difficoltà non mancano e non mancheranno mai a causa ”dell’Avversario” che cercherà in tutti i modi di ostacolarci.
Ma se ci nutriremo abbondantemente delle scritture e porremo Gesù Cristo come la nostra ”stella polare” lungo il nostro cammino, allora ce la potremo fare e la ricompensa di tanti sforzi sarà veramente grande.
Alberto Battista
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