Sebbene nel mondo in cui viviamo, stia crescendo sempre più l’opinione che Dio, Gesù Cristo e la religione, in generale, siano un’invenzione dell’uomo, vi è un gruppo di persone, piccolo di numero, ma certamente enorme, per il coraggio e la forza spirituale con cui portano avanti le loro idee, che, nonostante la diffidenza nei confronti dell’esistenza di un’entità soprannaturale, decide di incentrare la propria vita sull’esempio del Salvatore, rimanendo molto felici e onorati, quando questo avviene
Vari modi di sentire la fede
Altre persone abbinano a questo uno studio attento, accurato e minuzioso delle Sacre Scritture, in modo tale da poter non soltanto avere e accrescere la propria testimonianza, ma anche poterla trasmettere a chi è intorno a loro e far sì che ognuno possa essere incentivato ad averne un giorno una tutta propria.
Altre ancora, invece, nonostante i buoni propositi non riescono a conseguire l’obiettivo tanto agognato e, per questo motivo, decidono di abbandonare qualsiasi speranza, convincendosi che non vale la pena sforzarsi più di tanto, per qualcosa che né si vede e né tanto meno si sente, o che, addirittura, non ha alcun senso avere una testimonianza perché questa non potrà esserci mai.
La vera fede
Avere fede non significa volerne verificare empiricamente il suo valore e i suoi contenuti. Siamo di fronte a qualcosa di non dimostrabile ma che va accettato per quello che è. Se dovessimo dare una definizione di fede diremmo che essa consiste nel ” sperare e credere in cose che non si vedono, ma che sono vere ” (Libro di Mormon, Alma 32:21; La Sacra Bibbia, Ebrei 11:1).
Infatti, anche se non Lo abbiamo visto con i nostri occhi, noi crediamo in Gesù Cristo e ci sforziamo ogni giorno della nostra vita di assomigliare a Lui. Bisogna avere fiducia e abbandonarsi completamente a Cristo, credendo e facendosi guidare dalla Sua parola e dal Suo esempio.
Qual’ è l’individuo meglio predisposto ad accogliere la fede? Risponderò a questo quesito riportando un’ esperienza vissuta durante il mio periodo pre-battesimale.
Una giovane coppia più che ventenne stava seguendo i colloqui con i missionari per poter approfondire la loro conoscenza circa la Parola del Signore. Ricordo che lui sembrava ben disposto ad accogliere e rispettare i principi alla base del Vangelo, così come gli venivano proposti dai missionari.
Ma in realtà, non riusciva ad accettarli pienamente poiché cercava una dimostrazione empirica a questi principi di fede. Dopo alcuni colloqui, stanco di non riuscire a trovare una risposta e quindi ad avere una testimonianza, decise di abbandonare tutto dedicandosi ad altro.
Questa sua decisione coinvolse anche la sua compagna, sebbene la stessa avesse dimostrato maggiore predisposizione ad accogliere i principi di fede. Evidentemente anche per lei le convinzioni non erano ben radicate nel suo animo, altrimenti non avrebbe seguito l’esempio del suo compagno.
Con questo non voglio dire che i due ragazzi avessero fatto qualcosa di sbagliato. Il loro atteggiamento è facilmente spiegabile: a loro mancava una cosa in particolare che gli avrebbe permesso di sentire a pieno la voce del Signore e, quindi, poter avere una testimonianza su ciò per cui stavano leggendo e pregando. Questa cosa è ”avere un cuore spezzato e uno spirito contrito”.
Un cuore spezzato e uno spirito contrito
Che cosa significano queste parole? A tal proposito fondamentale è la spiegazione che venne data dall’Anziano Porter:
”Che cos’è un cuore spezzato e uno spirito contrito? […] La perfetta sottomissione del Salvatore al Padre Eterno è l’essenza stessa di un cuore spezzato e di uno spirito contrito. L’esempio di Cristo ci insegna che un cuore spezzato è un attributo eterno della divinità.
Quando il nostro cuore è spezzato, noi siamo completamente aperti allo Spirito di Dio e riconosciamo la nostra dipendenza da Lui, per tutto ciò che abbiamo e che siamo. Questo sacrificio implica la rinuncia all’orgoglio in tutte le sue forme. Come l’argilla malleabile nelle mani dell’abile vasaio, chi ha il cuore spezzato può essere modellato e plasmato nelle mani del Maestro.
Un cuore spezzato e uno spirito contrito sono anche condizioni che precedono il pentimento (Libro di Mormon, 2° Nefi 2:6–7). […]
Quando pecchiamo e desideriamo il perdono, avere un cuore spezzato e uno spirito contrito significa provare ‘la tristezza secondo Dio’ che ‘produce un ravvedimento’ (La Sacra Bibbia, 2° Corinzi 7:10).
Ciò accade quando il nostro desiderio di essere purificati dal peccato è talmente intenso che il nostro cuore soffre per il dolore e siamo determinati a sentirci in pace con il nostro Padre Celeste.
Chi ha un cuore spezzato e uno spirito contrito è disposto a fare qualsiasi cosa che Dio gli chieda, senza opporre resistenza o senza alcun risentimento.
Cessiamo di fare le cose a modo nostro e impariamo a farle alla maniera di Dio. In tale condizione di sottomissione, l’Espiazione può avere effetto e può avvenire il vero pentimento” (Conferenza Generale Ottobre 2007, Anziano Bruce D. Porter ” Un cuore spezzato e uno spirito contrito”).
Un cuore spezzato è da intendere come un ”cuore aperto”, cioè disposto a recepire la Parola di Dio, a comprendere così le sofferenze patite da Gesù Cristo, che si immolò per la salvezza di ognuno di noi e il suo gran cuore si spezzò per l’amore totale per i figli di Dio nostro Padre Celeste.
Una volta che abbiamo compreso questo e lo serviamo a Dio, possiamo entrare nelle acque del battesimo e siamo in grado di stringere alleanze con il nostro Padre Celeste così come riportato molto chiaramente in Dottrina e Alleanze e nel Libro di Mormon, e cioè:
”[…] Offri un sacrificio al Signore tuo Dio in rettitudine, sì, quello di un cuore spezzato e di uno spirito contrito” ( Dottrina e alleanze, 59:8); ”[…] Né ammettevano nessuno al battesimo, salvo che venissero con il cuore spezzato e lo spirito contrito, e testimoniassero alla chiesa che si erano veramente pentiti di tutti i loro peccati” (Libro di Mormon, Moroni 6:2).
In questo modo saremo in grado di sentire pienamente e continuamente la voce del Signore che ci parla e ci consiglia in ogni momento della nostra vita, poiché, a seguito del battesimo, avremo la compagnia costante dello Spirito Santo, che farà da tramite tra noi e Dio, in quanto promesso a tutti coloro che sono contriti nello spirito.
Alberto Battista
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