Il 14 febbraio è la festa degli innamorati. Il santo del giorno è San Valentino da Terni, festività che affonda le sue radici circa 1500 anni fa.
Non si conosce con esattezza il motivo per cui, in seguito, quel giorno sia stato legato al festeggiamento dell’amore romantico, ma per certo sappiamo che, da diversi secoli, gli innamorati scrivono le loro dichiarazioni ed esprimono il loro amore in quello stesso giorno.
Ad oggi, si contano circa un miliardo di bigliettini scritti ed inviati il 14 febbraio di ogni anno.
La festa di san Valentino, gli appuntamenti
Ovviamente, ogni coppia di innamorati crede fermamente che il sentimento provato sia il più forte, unico e bello del mondo, ma il concetto stesso di amore è decisamente cambiato nel tempo e spesso dipende dalla cultura in cui si è nati ed oggi, forse, si fa un uso decisamente spropositato della parola “amore”, anche per definire cose che, con tale sentimento, c’entrano poco.
Come membri della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, il nostro concetto di amore è legato a quello di eternità e ad una delle più importanti benedizioni che il Padre Celeste ci ha dato: la possibilità di avere una famiglia eterna.
Direi che non sia un caso che una delle prime azioni di Dio sia stata quella g che il Signore voleva dare loro.
In Corinzi 1:11:11 leggiamo:
“Tuttavia nel Signore né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna”.
Per noi, questo principio è assolutamente vero.
Come membri della Chiesa ci prepariamo, fin da piccoli, ad essere degni di entrare nella casa del Signore ed essere uniti per il tempo e per l’eternità al nostro compagno eterno.
Veniamo cresciuti nel rispetto della legge della castità che richiede che i rapporti intimi avvengano solo tra un uomo ed una donna uniti in matrimonio e che essi siano assolutamente fedeli l’uno all’altra, dopo tale unione.
L’amore è un sentimento che unisce un uomo ed una donna, ma anche il Padre Celeste e la loro relazione con Lui come coppia e come singoli.
E’, quindi, qualcosa di estremamente sacro ed importante ed è con quest’idea che ci avviciniamo all’amore fin da adolescenti.
Nel mondo c’è più fame d’amore che di pane
La chiesa consiglia ai giovani di non uscire da soli in coppia fino ai 16 anni.
Anche se un appuntamento è il modo attraverso cui le persone si possono conoscere meglio e costruire anche sani rapporti di amicizia, si cerca di non uscire mai da soli, ma con altre coppie.
Questo avviene perché, nonostante si sia raggiunta un’età consona per avere degli appuntamenti, è comunque presto per iniziare una relazione seria ed esclusiva, che potrebbe non essere quella giusta o portare comunque ad un legame troppo intimo, in una fase della vita in cui non si è davvero pronti ad affrontare una sfida del genere.
Proprio perché è una fase molto delicata della vita di una persona, sarebbe meglio uscire con amici che abbiano gli stessi principi morali elevati, in modo da rispettarsi gli uni gli altri e, al tempo stesso, aiutarsi a vicenda a proteggere i propri valori.
In questo modo, si possono organizzare attività positive, non dispendiose, dove si possa essere sereni, tranquilli e tornare a casa edificati con l’anima in pace.
Mi rendo conto che parlare di tali attività, in un mondo che corre alla ricerca delle serate più costose o alla moda, possa sembrare noioso.
Ma vi garantisco che le amicizie che mi porto dietro da una vita, sono quelle nate davanti ad una pizza a casa di uno di noi, davanti ad un film mangiando popcorn su un divano o parlando seduti su una panchina della piazza del paese.
Attività che mi hanno aiutato a creare rapporti sani, profondi e veri perché in queste attività così semplici ho potuto condividere ciò che ero realmente e ciò che contava davvero per me.
La scelta del compagno eterno
Quando si diventa adulti, l’idea del matrimonio diventa una priorità e la scelta del compagno o della compagna eterna è fondamentale.
Ovviamente, gli appuntamenti acquisiscono un significato molto più profondo ed iniziano ad avere un carattere più esclusivo, poiché si è davvero alla ricerca di quella persona che sarà legata a noi per l’eternità.
Sia chiaro: questa ricerca non è una sorta di elenco di qualità da spuntare per sposare la persona che le abbia tutte.
Siamo membri della chiesa e siamo persone, quindi abbiamo le nostre cotte, gli innamoramenti, il cuore che batte, le farfalle nello stomaco… e tutte queste emozioni sono davvero bellissime ed uniche.
Ed è lì che scegliamo. Il nostro cuore ci indica una persona, l’anima la conferma… e, poi, chiediamo a Dio.
Chiediamo se la nostra scelta sia davvero quella giusta, se quella persona può essere quella giusta per affrontare le difficoltà di questa vita e crescere insieme.
Se il Padre Celeste approva la nostra scelta, non vuol dire che saremo felici e contenti per sempre e che nulla di male ci accadrà lungo il nostro percorso.
Egli ci dice che la strada scelta è giusta, ma come decidiamo di percorrerla spetta a noi.
Cos’è l’amore?
Quando ci innamoriamo, tutto sembra perfetto.
Se, poi, la nostra unione è fondata anche sui principi del vangelo e condividiamo l’aspetto più importante della nostra vita con la persona di cui ci siamo innamorati, nulla sembra poter intaccare il nostro rapporto.
Così non è.
Ognuno di noi ha dei difetti, ha delle paure, ha delle debolezze. E spesso, nella fase iniziale di un rapporto, sembrano così belle agli occhi di chi è innamorato.
Ma cosa accade quando quei difetti diventano evidenti e, magari, anche insopportabili?
Cosa accade quando guardiamo la persona che abbiamo scelto e ci rendiamo conto che non è perfetta (come non lo siamo noi)?
Qui subentra il sentimento e l’impegno che abbiamo preso con la persona che abbiamo scelto.
Non l’emozione iniziale, ma il sentimento vero, profondo. Quello che si costruisce ogni giorno, nel condividere la quotidianità. Nel fare le stesse cose, spesso per molto tempo.
Nell’affrontare problemi e difficoltà che non avevamo messo in conto. L’amore che viene celebrato nei templi, in un legame eterno e che ci fa guardare la persona che abbiamo al nostro fianco e ce la fa vedere come figlio o figlia di Dio, in costante cammino, alla ricerca della crescita spirituale e della conoscenza ed è lì per noi, come noi siamo lì per lei.
Di fronte al concetto di eternità, ogni problema diventa piccolo, ogni difetto diventa meno importante, l’impegno che abbiamo l’uno verso l’altra acquista un valore profondo, unico.
Essere sposati nel Tempio per l’eternità significa che ogni nostra azione qui, si ripercuote nel nostro legame eterno.
Significa che, come coppia, possiamo inginocchiarci e chiedere l’aiuto di Dio ogni volta che ne abbiamo bisogno e possiamo ringraziarlo per tutto ciò che abbiamo, incluse le difficoltà che ci aiutano a crescere e diventare forti.
Il legame eterno ridimensiona davvero ogni cosa e mette tutto nella giusta prospettiva. Esso è parte essenziale del “piano di felicità” di Dio.
Perché è questo che il Padre Celeste vuole: la nostra felicità.
Il matrimonio viene celebrato in una delle stanze di suggellamento del tempio.
Una stanza che ha al centro un altare dove gli sposi si inginocchiano l’uno davanti all’altro e hanno, alle loro spalle, due specchi, che riflettono la loro immagine all’infinito.
Ecco. Quando arriva San Valentino non posso fare a meno di pensare che l’immagine più bella e romantica che io abbia mai visto sia quella stanza, con quegli specchi.
Perché sono fermamente convinta che quello sia il genere di amore che ognuno dovrebbe avere: un amore che venga celebrato non solo in un giorno specifico, ma in ogni singolo momento della vita di una persona, per tutta l’eternità.
Cinzia
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