Ai giorni nostri la società è pervasa dalla presenza del maligno. Sembra, infatti, che il mondo sia sottosopra. Formalità, dignità, nobiltà e rispetto per l’autorità sono derise. La modestia e l’ordine cedono il posto al disordine e alla trasandatezza nell’abbigliamento e nell’aspetto. Le regole dell’onestà, dell’integrità e della moralità vengono ignorate.
Cerchiamo di essere meritevoli dei suoi frutti
Le conversazioni sono intrise di parole blasfeme e ogni giorno sempre più individui cadono in questo degrado morale quasi a divenire preda di quella insidiosa rete tessuta dall’avversario che sta, purtroppo, vincendo la sua battaglia destabilizzatrice della moderna società. ( Liahona Agosto 2010, Presidente Boyd K. Packer “Ritrovarsi nel sogno di Lehi”).
Assistiamo inermi a questo abbandono della retta via; fenomeno che preoccupa particolarmente per i giovani, che costituiscono, almeno a parole, il futuro della società attuale.
Noi, da buoni cristiani, che siamo animati e guidati dai sani principi della fede, siamo molto preoccupati per questo stato di cose, così come lo fu il Profeta Lehi nei confronti dei suoi due figli Laman e Lemuele, che, in sogno, manifestò le sue preoccupazioni per il loro avvenire spirituale.
Il sogno di Lehi
Nel Libro di Mormon è riportato il sogno di Lehi dove, metaforicamente, l’amore di Dio è rappresentato dall’albero della vita i cui frutti bianchi e dolci sono la vita eterna riservata a chi mangia questi frutti, la verga di ferro a cui bisogna essere strettamente aggrappati per giungere all’albero, rappresenta il Vangelo e, infine, lo scenario intorno, costituito dalla bruma tenebrosa, che rappresenta le tentazioni e l’edificio largo e spazioso, popolato da coloro che prendono in giro chi si incammina verso l’albero, che rappresenta la stupida alterigia di coloro che non vogliono riconoscere l’onnipotenza del Padre Celeste.
Lehi parlò alla sua famiglia di una importante visione che aveva avuto in sogno. Il sogno lo aveva reso felice per Nefi e Sam, ma triste per Laman e Lemuele i suoi figli. Nel sogno Lehi aveva veduto un uomo vestito di bianco, il quale gli aveva detto di seguirlo.
Lehi lo seguì in un deserto oscuro e desolato. Dopo aver camminato nelle tenebre per molte ore, Lehi pregò chiedendo aiuto. Allora vide un albero con dei frutti bianchi.
Quei frutti bianchi e dolci rendevano felici coloro che li mangiavano. Lehi mangiò quei frutti e ciò lo riempì di gioia. Egli voleva che i suoi familiari mangiassero quei frutti perché sapeva che ciò avrebbe reso felici anche loro.
Vicino all’albero Lehi vide un fiume. Alla sorgente del fiume vide Saria, sua moglie, Sam e Nefi e li invitò a venire per poter assaggiare i frutti di quell’albero.
Saria, Sam e Nefi andarono e ne mangiarono, ma Laman e Lemuele non vollero. Lehi vide anche una verga di ferro e un sentiero dritto e stretto che conducevano all’albero.
Vide molte persone che camminavano lungo il sentiero verso di esso. A causa di una nebbia oscura alcuni si allontanavano dal sentiero e si smarrivano.
Altri si tenevano stretti alla verga di ferro e potevano attraversare le tenebre per arrivare all’albero. Essi ne mangiavano i frutti. Le persone che si trovavano in un grande edificio sull’altra sponda del fiume si facevano beffe di quelli che mangiavano i frutti.
Alcuni di quelli che avevano mangiato i frutti si vergognavano e si allontanavano dall’albero. Nel sogno Lehi vide molte persone.
Alcune si tenevano strette alla verga di ferro e potevano camminare, attraverso le tenebre, per arrivare all’albero, riuscendo ad assaggiare il frutto. Altri invece andavano verso il grande edificio oppure annegavano nel fiume o si smarrivano.
Laman e Lemuele non vollero mangiare il frutto dell’albero e Lehi si preoccupava per loro cercando di aiutarli ad obbedire ai comandamenti di Dio. (Il Libro di Mormon spiegato ai bambini, Il sogno di Lehi)
Aggrappiamoci alla parola del Vangelo
Tutti noi facciamo parte del sogno che fece Lehi. Nefi disse: “Tutte le Scritture si applicano infatti a noi, affinché questo ci po[ssa] essere di profitto e di istruzione”( Il Libro di Mormon, 1° Nefi 19:23).
Il sogno rappresenta la nostra mission spirituale: ognuno di noi deve raggiungere l’albero della vita e nutrirsi dei suoi frutti. Per fare questo, deve rimanere costantemente aggrappato alla verga di ferro, che conduce ad esso, e nel suo cammino deve sfidare le tenebre ed essere sordo nei confronti di coloro che si vogliono fare beffe di lui.
Anche io, in una fase della mia vita, ero stato avvinghiato dalle tenebre al punto da non capire quale fosse il percorso da dover seguire.
Tanti problemi, tante delusioni e tanti scoraggiamenti mi avevano portato, sempre di più, a non avere alcuna fiducia in me stesso e in quei sani ideali che erano alla base della mia educazione. Vedevo solo buio attorno a me.
Ma poi, senza cercarlo, ho avuto la fortuna di conoscere i missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e di potermi avvicinare alla lettura del Vangelo.
Una luce intensa squarciò le tenebre che mi avvolgevano e finalmente vidi la retta via che avrei dovuto seguire. Da quel giorno non ho più abbandonato gli insegnamenti del Vangelo e aspiro, in questo modo, a poter godere dei frutti dell’albero della vita.
In cuor mio so che questo non sarà sempre facile. Nel sogno di Lehi c’è una parola molto importante, ovvero La parola “dopo”. Infatti possiamo leggere: “E dopo che questi ebbero mangiato del frutto, si vergognarono a causa di quelli che si burlavano di loro; e si sviarono su cammini proibiti e si perdettero[… ]” (Il Libro di Mormon, 1° Nefi 8:28).
La vera prova arriva solamente dopo aver capito l’importanza del Vangelo ed essere entrati nelle acque del Battesimo.
Ma se mi sforzerò ad essere fedele e costante con l’impegno preso, la ricompensa sarà molto alta. Spero di poter vedere una lunga cordata di persone, aggrappate alla verga di ferro, che procedono verso l’albero della vita.
Alberto Battista
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