Cos’è l’anima? Secondo il Cristianesimo, l’anima è ciò che forma e informa il corpo, principio di moto e sede di tutte le facoltà spirituali: volontà, intelligenza, memoria e sensibilità.
L’anima e l’individuo
Nella Sacra Bibbia la parola “anima” traduce il termine ebraico nèfesh e quello greco psychè. Il termine ebraico significa letteralmente “creatura che respira” e quello greco “essere vivente”.
Per la Bibbia, l’anima umana non è un qualcosa di insito nel corpo umano, ma rappresenta l’individuo nella sua interezza.
Quando il nostro amato Padre Celeste creò il primo uomo, Adamo, “l’uomo divenne anima vivente” ( La Sacra Bibbia, La Genesi 2:7). Adamo non ricevette un’anima, divenne un’anima vivente, una persona.
Inoltre dice che l’anima può lavorare, desiderare il cibo, mangiare, obbedire alle leggi e toccare un cadavere (La Sacra Bibbia, Levitico 5:2; 7:20; 23:30; Deuteronomio 12:20; Romani 13:1). Queste attività chiamano in causa l’intera persona.
Alla formazione dell’uomo, secondo Genesi, concorrono tre elementi:
- La terra, elemento materiale;
- L’alito vitale, elemento spirituale comunicato alla materia;
- L’anima vivente, che è il risultato dell’operazione svolta da Dio insufflando lo spirito nella materia. L’animazione impressa al corpo di Adamo non è un’anima-sostanza. Anima e spirito possono essere pensati indipendentemente.
Secondo l’Antico Testamento, l’anima è una “combinazione” di spirito e corpo, vita transitoria, vita nel corpo, vita localizzata nel sangue, comune all’uomo ed alle bestie. Anima è anche la parte che sente, pensa, ama; la sede degli istinti naturali, delle emozioni e delle passioni.
Per noi cristiani, Dio partecipa alla nascita di ogni nuovo individuo, ed ogni anima umana è il frutto di un suo distinto intervento. L’anima deve avere necessariamente un origine diversa dal corpo, in quanto ha una natura diversa.
Per dimostrare che l’anima umana è creata direttamente da Dio, Tommaso d’Aquino ricorre a due argomenti principali:
- poiché l’anima umana ha natura spirituale, non può essere prodotta dalle forze presenti negli elementi germinali, che sono materiali;
- poiché l’anima spirituale è semplice, non può generarsi dalla scissione di quella dei genitori.
L’idea dell’anima è già contenuta nel racconto “ispirato” della Genesi. L’apologetica ha peraltro sempre vantato l’esistenza di “prove razionali” in favore della sua esistenza.
Le più importanti sarebbero di tipo psicologico: la consapevolezza dell’individualità; la consapevolezza dell’esistenza della propria anima; la cognizione della distinzione fra anima e corpo; la consapevolezza dell’opposizione fra anima e corpo; la persistenza dell’io rispetto ai mutamenti del corpo; la presenza di attività spirituale; il senso di responsabilità; la ripugnanza verso l’idea di una morte definitiva.
La caduta e la salvezza della nostra anima
Le anime, prima di nascere sulla terra, vivevano alla presenza del Padre Celeste come Suoi figli spirituali. Nell’esistenza pre-terrena presero parte al concilio con il Padre celeste e gli altri Suoi figli spirituali.
In quel consiglio, il Padre Celeste presentò il Suo grande piano di salvezza. Ma a seguito del fatto che Adamo ed Eva trasgredirono mangiando il frutto della conoscenza del bene e del male, furono scacciati dalla presenza del Signore.
In questo modo, subirono la morte spirituale e divennero mortali, ossia soggetti alla morte fisica. (Dottrina e Alleanze, 29:40–41).
Come discendenti di Adamo ed Eva, noi ereditiamo nella mortalità una condizione decaduta (Il Libro di Mormon, Alma 42:5–9, 14). Siamo separati dalla presenza del Signore e soggetti alla morte fisica. Inoltre siamo posti in uno stato di opposizione, in cui siamo messi alla prova dalle molte difficoltà della vita e dalle tentazioni dell’avversario (Il Libro di Mormon, 2° Nefi 2:11–14; Dottrina e Alleanze 29:39; Perla di Gran Prezzo, Mosè 6:48–49).
Tutto questo è meglio noto come “la Caduta”.
In conformità con il piano di felicità, il Gesù Cristo pre-terreno, Primogenito del Padre nello spirito, promise di essere il Salvatore.
A coloro che seguirono il Padre Celeste e Gesù Cristo fu permesso di venire sulla terra per fare esperienza e progredire verso la vita eterna.
Lucifero, un altro figlio spirituale di Dio, si ribellò al piano e “cercò di distruggere il libero arbitrio dell’uomo”.
Egli divenne Satana; lui e i suoi seguaci furono scacciati dai cieli e furono loro negati i privilegi di ricevere un corpo fisico e passare attraverso la mortalità. (https://www.lds.org/manual/true-to-the-faith/plan-of-salvation.p1?lang=ita).
In questa condizione decaduta, viviamo un conflitto interiore. Siamo figli spirituali di Dio, con il potenziale di essere «partecipi della natura divina» (La Sacra Bibbia, 2° Pietro 1:4).
Tuttavia siamo indegni dinanzi a [Dio]; a causa della Caduta la nostra natura è divenuta continuamente malvagia (Il Libro di Mormon, Ether 3:2)
Ciononostante, la caduta fa parte integrante del piano di salvezza del Padre celeste (Il Libro di Mormon, 2° Nefi 2:15–16; 9:6).
L’importanza dell’anima
Essa ci conduce in due direzioni: verso il basso, ma anche in avanti; infatti, oltre ad introdurre la morte fisica e spirituale, ci ha dato la possibilità di nascere sulla terra, apprendere e progredire.
Attraverso il giusto uso del libero arbitrio e del pentimento sincero quando pecchiamo, noi possiamo venire a Cristo e, tramite la Sua espiazione, prepararci a ricevere il dono della vita eterna.
Il profeta Lehi insegnò:
“Se Adamo non avesse trasgredito, non sarebbe caduto, ma sarebbe rimasto nel Giardino di Eden.
E tutte le cose che erano state create avrebbero dovuto rimanere nello stesso stato in cui erano dopo essere state create; e avrebbero dovuto rimanere per sempre e non avere fine.
E [Adamo ed Eva] non avrebbero avuto figlioli; pertanto sarebbero rimasti in uno stato di innocenza, senza provare gioia, poiché non conoscevano l’infelicità; senza fare il bene, poiché non conoscevano il peccato.
Ma ecco, tutte le cose sono state fatte secondo la saggezza di Colui che conosce tutte le cose. Adamo cadde affinché gli uomini potessero essere; e gli uomini sono affinché possano provare gioia.
E il Messia verrà nella pienezza del tempo, per poter redimere i figlioli degli uomini dalla caduta” (Il Libro di Mormon 2° Nefi 2:22–26; 19–21, 27).
Noi, appartenenti alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni, siamo consapevoli che seguendo quanto indicatoci da Gesù Cristo, nostro fratello maggiore, attraverso le Sacre Scritture e illuminati nella fede in Dio Padre Celeste, saremo in grado di rispettare il Piano di Salvezza della nostra anima e ci prefiggiamo di poter trasmettere questi insegnamenti a tutti i nostri fratelli e sorelle al fine di ritornare sulla retta via per far si che le nostre anime possano ricongiungersi al nostro Padre Divino.
Alberto Battista
Ultimi post di Alberto Battista (vedi tutti)
- Il cammino verso la verità: un ragazzo ed il suo desiderio di verità - 19 Ottobre 2018
- La donna nel piano di Dio - 8 Marzo 2018
- Il Concilio nel cielo - 31 Gennaio 2018