L’aborto, al giorno d’oggi, rappresenta una delle grandi questioni che preoccupa il mondo, allo stesso tempo provoca discussioni e divide l’opinione pubblica in favorevoli e contrari.
Recentemente sono molte le donne che non accolgono il frutto del loro concepimento ed in questo modo stroncano l’esistenza di un futuro essere umano, una vita che avrebbe potuto conoscere il mondo, che però sarà perduta per sempre o forse continuerà ad esistere nella coscienza della donna, che ne ha impedito la nascita.
Fino al terzo mese della gravidanza il sistema nervoso del feto non si è ancora formato, quindi non può percepire il dolore, ma il suo cuore batte già dal secondo mese e si deve considerare il fatto che dal momento del concepimento ha iniziato a formarsi un nuovo individuo, determinato in tutte le caratteristiche nel suo codice genetico, diverse da quelle di ogni altro essere umano, nonostante sia definito come un corpuscolo di cellule informi.
L’aborto per noi Mormoni
Per noi appartenenti alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, l’aborto è da considerare un omicidio e, quindi, chi lo pratica si macchia di un gravissimo peccato.
La vita è un sacro dono di Dio. L’aborto selettivo per vantaggio personale e sociale è contrario alla volontà e ai comandamenti di Dio.
I membri della Chiesa che si sottopongono ad un aborto, lo eseguono, lo incoraggiano, pagano perché venga fatto o lo organizzano, possono perdere il diritto all’appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. (www.lds.org/Aborto).
Nella società moderna, l’aborto è diventato una pratica comune, difesa da argomentazioni ingannevoli. I profeti degli ultimi giorni hanno condannato l’aborto, sulla base della dichiarazione del Signore di:
“Non uccidere, e non fare alcunché di simile” (Dottrina e Alleanze, 59:6).
I dirigenti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni hanno detto che ci sono certe circostanze eccezionali in cui si può giustificare un aborto, quando per esempio la gravidanza è la conseguenza di un incesto o di uno stupro, quando le autorità mediche competenti ritengono che la vita o la salute della madre sia in grave pericolo o quando le autorità mediche competenti accertano che il feto presenta gravi difetti che non consentirebbero al neonato di sopravvivere al parto.
Ma anche in tali circostanze, coloro che si trovano in circostanze simili dovrebbero considerare l’aborto solo dopo essersi consultati con i dirigenti della Chiesa locali e aver ricevuto conferma mediante la preghiera sincera.
Quando un bambino viene concepito al di fuori del vincolo matrimoniale, la soluzione migliore è che il padre e la madre del bambino si sposino e lavorino insieme per poter stabilire un rapporto familiare eterno.
Quando la possibilità di contrarre un matrimonio felice è improbabile, essi dovrebbero dare il figlio in adozione (www.lds.org/Aborto).
L’eccidio mondiale
In questo contesto è pienamente condivisibile quanto sostenuto dall’ Anziano Russell M. Nelson, che parla di una guerra che quotidianamente miete vittime innocenti e della cui esistenza probabilmente non ce ne stiamo rendendo conto.
Per lui, infatti, la pratica dell’aborto è come una enorme Guerra Mondiale che provoca più di quaranta milioni di vittime annualmente.
A confronto di questi dati così sconcertanti, risultano poca cosa quelli relativi alle vittime causati dalle due guerre mondiali. E’ un eccidio a cui bisogna porre fine. L’Anziano Russell M. Nelson dice:
“Ciò conta molto per noi, giacché il Signore ha ripetutamente dichiarato questo imperativo divino: «Non uccidere». Ha aggiunto poi: «Non fare alcunché di simile».
Anche prima che la pienezza del Vangelo fosse restaurata, persone illuminate compresero la santità della vita umana. Giovanni Calvino, un riformatore del sedicesimo secolo, scrisse:
«Se uccidere un uomo a casa propria sembra più orribile che ucciderlo in un campo… dovrebbe certamente essere ritenuto più atroce distruggere un feto nell’utero prima che sia venuto alla luce»”(Liahona Ottobre 2008, Anziano Russell M. Nelson “ L’aborto: un attacco agli indifesi).
L’adozione soluzione all’aborto
Tra le varie soluzioni all’aborto, vi è sicuramente l’adozione. L’Anziano Russell M. Nelson continua sostenendo:
“ Perché distruggere una vita che potrebbe donare grande gioia ad altre persone? Ci sono modi migliori di affrontare una gravidanza indesiderata.
Quando una vita è generata tramite un comportamento peccaminoso, il modo migliore per iniziare il pentimento personale è preservare la vita del figlio. Aggiungere un grave peccato a un grave peccato già commesso aggrava soltanto il dolore.
L’adozione è un’alternativa meravigliosa all’aborto. Il bambino e i genitori adottivi possono trarre grande beneficio da una famiglia dove il piccolo sia cresciuto in maniera affettuosa e dove siano disponibili le benedizioni del Vangelo.”(Liahona Ottobre 2008, Anziano Russell M. Nelson “ L’aborto: un attacco agli indifesi).
La possibile redenzione
Come in tutti gli eventi della vita che portano spesso l’uomo ad abbandonare la retta via, c’è la possibilità di redimersi con l’aiuto del pentimento e, quindi, dell’Espiazione di Gesù Cristo. A tal proposito L’Anziano Russell M. Nelson ribadisce:
“ C’è speranza per chi ha partecipato in un aborto? C’è speranza per chi ha peccato e ora soffre? La risposta è sì! «Per quanto è stato rivelato, una persona può pentirsi ed essere perdonata per il peccato di aborto». 16 Sappiamo che il Signore aiuterà tutti i veri penitenti.
La vita è preziosa. Nessuno può abbracciare un neonato innocente, guardare quei bellissimi occhi, accarezzare le ditina e baciare le guance senza provare una profonda riverenza per la vita e per il nostro Creatore. La vita viene dalla vita.
Non è un caso. È un dono di Dio. Una vita innocente non è creata da Lui per essere distrutta. È donata da Lui ed è soltanto da Lui che va tolta. Attesto che la vita è eterna, come Egli è eterno.” (Liahona Ottobre 2008, Anziano Russell M. Nelson “ L’aborto: un attacco agli indifesi).
Alberto Battista
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