Parliamo dell’espiazione infinita, che è al centro di tutto il piano del Vangelo. Quello di cui parliamo più raramente è la grazia divina coinvolta nell’espiazione.
A volte ci poniamo, nei riguardi dell’espiazione, quasi come se fosse una cosa dovuta. La verità è che non possiamo e non potremo mai fare nulla che sia degno di un dono, come quello del sacrificio espiatorio di Cristo.
Questo è ciò che lo rende la massima espressione di amore.
C’è stato bisogno del più grande figlio di Dio, per pagare per i peccati di tutti i figli di Dio. Ma il suo amore non si è fermato con il suo sacrificio nel Getsemani e sulla croce.
Il sacrificio che Egli ha compiuto è stato solo l’inizio della sua bontà e della devozione ai figli di Dio. Nel Getsemani Egli ha posto le basi per tutto ciò che doveva venire, per ciascuno di noi.
In passato, ho avuto numerose conversazioni con i Santi degli Ultimi Giorni, che erano frustrati a causa della Chiesa. Essi sostenevano che ci affidiamo troppo alle opere e non abbastanza alla grazia divina salvifica di Cristo, per la nostra salvezza.
Questo mi dava molto fastidio, ma non sapevo come rispondere loro. Ho deciso che era il momento di iniziare a scavare, per cercare di capire da dove provenissero.
Se fate una ricerca in Internet, sulla grazia, sulla giustificazione e la santificazione, è facile essere sopraffatti dal numero di definizioni su queste parole. E che non hanno nulla a che fare con l’applicazione della dottrina, sono solo definizioni.
Religioni intere vengono definite da come trattano la definizione e l’applicazione della grazia divina, da come vedono le possibilità di giustificazione e santificazione di fronte a Dio.
E’ tutto molto confuso. È una piccola meraviglia che ci sia un po’ di accordo, là fuori, quando si parla di come visualizzare la grazia divina e le sue componenti.
Per questo userò solo le definizioni per grazia, giustificazione e santificazione, che sono utilizzate dai dirigenti dei Santi degli Ultimi Giorni.
Dopo tutto, questo è ciò per il quale noi saremo giudicati responsabili. La grazia divina è un grande tema, che include l’espiazione al suo interno.
Per favore, non pensate che questo articolo coprirà tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Il massimo che possiamo sperare è che leggendo questi articoli (tutte le parti) si avrà una migliore comprensione di ciò che crediamo sulla grazia e su come possiamo applicarla nella nostra vita.
In questa discussione, risponderò a delle domande sul problematiche già chiuse o su temi più piccoli, del tema della grazia divina. Le risposte non saranno esaustive, ma spero che saranno abbastanza istruttive e vi sentirete soddisfatti delle risposte.
Nel seguente articolo, concluderò le risposte alle domande. Nell’articolo finale riassumerò il tema della grazia e come applicarla nella nostra vita.
Domande sulla grazia
Che cos’è la grazia divina?
Come definita nel nostro dizionario biblico, la grazia è il potere di Dio. La grazia è indicata anche in riferimento al suo potere di guarigione. Le definizioni tradizionali di grazia parlano di essa in termini di favore speciale che Dio mostra ai suoi figli.
Questa disposizione è immeritata ed è data liberamente senza alcun requisito di merito da parte nostra. Infatti, se si guarda all’espiazione, questa definizione è posta all’inizio. Altri credono che dobbiamo esercitare la fede, per ricevere la grazia di Dio o dei favori speciali.
Come Santi degli Ultimi Giorni capiamo che la fede non può esistere senza sforzo applicato, per portare ciò in cui si crede nel regno della fede.
Noi crediamo che i doni e le gentilezze che Dio dona ai suoi figli, vengano dal modo di vivere la fede, che, in realtà, richiede sforzo da parte nostra. Parleremo di più su questo argomento, in seguito.
Nella conferenza di Ottobre del 2003, l’anziano Christoffel Golden Jr. ha parlato del tema della grazia. La seguente citazione viene da quel discorso.
Questa citazione serve per illustrare la necessità di una cooperazione tra il dono liberamente offerto da Dio e l’assistenza divina e il nostro bisogno di sforzarci, per ricevere questo dono.
Alcuni anni fa, il presidente David O. McKay (1873-1970) in relazione ad una storia che illustra il rapporto tra le opere e la grazia.
Raccontò di un gruppo di ragazzi che stavano imparando a nuotare, quando uno di essi cadde in un buco infido, nel flusso d’acqua. Il ragazzo sarebbe annegato, ma un compagno reagì velocemente e stese un ramo verso di lui e lo aiutò ad arrivare a riva.
“Ci sono quelli che sostengono che nessuno affonderà e sarà perso, se cercherà Gesù sulla riva e dirà ‘io credo.’ Ci sono altri che dichiarano che ognuno deve, con i propri sforzi, nuotare fino alla riva o sarà perso per sempre.
La pura verità è che entrambe queste posizioni estreme non sono corrette.
Cristo ha redento tutti gli uomini dalla morte che è stata portata su di loro non per causa loro, ma non salverà gli uomini dalle loro trasgressioni personali, che compiranno senza sforzo, non più di quanto il giovane soccorritore sulla riva del fiume avrebbe potuto salvare l’amico dall’annegamento, se non avesse preso i mezzi previsti.
Né l’uomo può salvarsi senza accettare gli strumenti previsti da Cristo, per la salvezza dell’uomo”.
Da dove viene la grazia divina?
Facciamo un passo indietro e guardiamo la nostra condizione precedente, senza la grazia. Venendo a terra e commettendo il peccato, cioè la rottura del rispetto dei comandamenti o delle leggi di Dio, ci tagliamo fuori dalla sua presenza per tutta l’eternità.
Dio non può tollerare il peccato, neanche con il minimo grado di tolleranza (D&A 1:31), quindi, non abbiamo modo di tornare a casa. Senza l’intervento divino saremmo condannati a soffrire per l’eternità, come angeli di un diavolo (2 Nefi 9: 9).
Ma Dio è misericordioso, e ci ama, così ci ha donato Suo figlio. La grazia di Dio o il Suo potere di guarigione, per noi, era il dono di Suo figlio, Gesù, l’Unto (Cristo o Messia).
Il loro dono combinato, per noi, era l’espiazione ricevuta attraverso Cristo; il Suo sacrificio era centrale per l’intero piano di salvezza.
Questo sacrificio da parte Sua ha pagato per i peccati di tutti i figli di Dio, soddisfacendo le esigenze della giustizia, che dice che se una legge viene infranta, bisogna applicare la pena per la legge non rispettata.
Cristo ha pagato il prezzo per noi e, così facendo, ha acquistato i diritti per la disposizione delle nostre anime.
In altre parole, ora ha il diritto di dire quello che ci accade dopo la morte. La Sua sofferenza per i nostri peccati fu l’inizio della Sua grazia o gentilezza per noi.
La grazia divina entra in scena in forma di misericordia, estesa da Cristo a ciascuno di noi, nella possibilità di pentirci dei nostri peccati, che non sarebbe stata possibile, senza il Suo sacrificio per nostro conto.
Con i requisiti di tutte le leggi eterne soddisfatte, Cristo può ora aprire la porta o il cancello, per noi, e metterci sulla via del ritorno a Dio.
La sua grazia ci porta tutti gli strumenti necessari per farci diventare come Lui, in modo che quando torneremo, saremo giudicati da Lui, ci sentiremo a nostro agio in Sua presenza, perché siamo diventati come Lui. La Sua grazia rende questi cambiamenti nella nostra personalità e nei nostri desideri, possibili.
La Sua grazia può guarire ogni ferita spirituale o emotiva, può riparare ogni debolezza e trasformarla in un punto di forza.
In Ether 12:27 apprendiamo che attraverso il potere di Cristo – la Sua grazia – coloro che esercitano la fede in Cristo possono avere i loro punti deboli trasformati in punti di forza.
“E se gli uomini vengono a me, mostrerò loro la loro debolezza. Io do agli uomini la debolezza affinché possano essere umili; e la mia grazia basta a tutti gli uomini che si umiliano dinanzi a me; poiché, se si umiliano dinanzi a me, ed hanno fede in me, allora farò in modo che le cose deboli divengano forti per loro”.
Il suo potere è, come dicono le Scritture, sufficiente per chiunque eserciti la fede in Lui, per riportarlo al Padre. La grazia di Dio, la Sua immeritata benignità e l’aiuto, è visto in ogni parte del piano del Vangelo.
Siamo tutti veramente in debito con loro, per tutto quello che hanno fatto per noi, solo perché ci amano, e non perché abbiamo fatto qualcosa per meritare il loro aiuto.
La prossima settimana, continuerò a rispondere alle domande circa la grazia. Abbiate pazienza. Rispondendo alle domande, manterrò l’argomento diviso.
Ma tutto ritornerà insieme, nel modo in cui deve, quando arriverete all’ultimo articolo. Sentitevi liberi di fare i commenti che vi vengono in mente. Io risponderò il più rapidamente possibile, mentre ricevo commenti.
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