Nel bel mezzo di un momento difficile, quando il buio sembra assolutamente impossibile da illuminare, il semplice insegnamento del Salvatore, in Matteo 17: “Se avete fede quanto un seme di senape…” gira tranquillamente nella testa, seguito dalla domanda retorica: “Come posso avere fede, quando vedo solo disperazione?”.
In un mondo che cerca una gratificazione immediata, prendersi del tempo, per vagliare le circostanze inquietanti e le tempeste della vita, può richiedere un supporto personale ed un’ispirazione che ci facciano sperare che le cose andranno meglio.
Può diventare incredibilmente facile guardare il percorso davanti a noi e raccontarci una montagna di scuse, per spiegare perché non possiamo essere in grado di camminare verso l’ignoto.
Imparare a chiedere aiuto
È nella natura umana, tentare di fare la maggior parte delle cose da soli. Se siamo in grado di riconoscere che non possiamo farcela da soli, allora ci troviamo di fronte a due domande: “Devo credere in un essere superiore?” oppure “Credo di avere il potere di continuare da solo?”.
Anche se mettere da parte il proprio orgoglio, nel chiedere aiuto, può essere difficile, si tratta di un passo necessario, in ogni processo di crescita.
Chiedere aiuto non significa essere debole, vuol dire che si è disposti a sottometterci. Come si può sviluppare un senso di speranza, quando il peso delle prove acceca ogni parvenza di luce?
Alimentare un piccolo desiderio
Chiedere in preghiera. Quando anche il solo pensiero della fede è scoraggiante, bisogna riconoscere i propri limiti, esattamente come il padre che grida, alla ricerca di una benedizione per il suo giovane figlio, in Marco 9:24: “Signore, io credo; sovvieni alla mia incredulità”.
Per avere fede, è necessario credere in cose che sono invisibili. Credere nell’ignoto è necessario, per imparare a sviluppare la speranza che tutto andrà meglio.
Alimentare un piccolo desiderio di riuscita e di impegno, attraverso le prove, è sufficiente per vincere la disperazione.
Non accadrà che le nostre prove diventeranno più facili, nel resto della nostra vita, è la nostra capacità di lavorare, attraverso di esse, mano nella mano con la fede, che porterà un senso di conforto e di pace.
Fede quanto un seme di senape
E’ vero che gli altri non possono sapere o capire i momenti che dovete affrontare, durante tutta la vita. C’è qualcuno che lo sa, però: Gesù Cristo.
Nel Giardino del Getsemani, Gesù Cristo ha sentito ogni singola emozione, ogni dolore e tutto lo stress che potrete mai pensare o sentire. Egli vi conosce, conosce il vostro nome e conosce le vostre esigenze.
Egli sa come confortare ciascuno di noi, in particolare, ed è pronto e disposto a tenderci la mano, attraverso ogni prova. Che cosa chiede in cambio? Abbiate fede, anche solo come un piccolo seme di senape, ed Egli può e vi aiuterà attraverso le prove.
Questo articolo è stato scritto da Nicole Priest e pubblicato sul sito faithcounts.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
Cinzia
Ultimi post di Cinzia (vedi tutti)
- Comandamenti: limitazioni o benedizioni? - 7 Febbraio 2019
- Il Vangelo restaurato ha aiutato un’atea a trovare la fede - 1 Febbraio 2019
- C’è bisogno delle religioni o basta la libertà spirituale? - 29 Gennaio 2019