La fede

Durante la nostra riunione di missione di un paio di mesi fa, ho voluto condividere un messaggio. Non mi sembra sia andato molto bene, in realtà. Eravamo un grande gruppo, eravamo all’esterno e c’erano altre distrazioni. Quello che volevo comunicare era qualcosa sulla fede, che è più profonda di quanto io avessi mai capito prima.

E’ qualcosa di personale ed importante, per me, così ho pensato di scrivervi, nella speranza che leggerete e capirete. Per rendere il tutto significativo, come vorrei che fosse per voi (poiché penso che il messaggio sia importante), ho bisogno di essere onesta su ciò che stiamo vivendo.

Sto realizzando adesso che nella mia vita ho segretamente pensato che tutto sarebbe sempre andato bene; anche se so che la vita è piena di lotte e di prove, il mio cuore, in segreto, aveva un piano che era più o meno questo: tutti i miei figli sarebbero stati fisicamente, spiritualmente ed emotivamente sani, avrebbero ottenuto dei buoni voti, sarebbero andati all’università, si sarebbero sposati ed avrebbero avuto dei figli.

Ho pensato che saremmo sempre stati benedetti finanziariamente e che avremmo sempre avuto un lavoro. Ho sempre pensato che sarei stata fisicamente sana ed in grado di affrontare tutto ciò che si sarebbe presentato lungo il nostro percorso. Insomma le solite cose, giusto?

Non credo che abbiamo davvero conoscenza di qualcosa, finché non lo sperimentiamo in prima persona.

Non ho mai pensato che avrei potuto avere un figlio gay e che sarebbe diventato dipendente dalle metanfetamine. Non ho mai pensato che avrei potuto avere un altro figlio depresso e che sarebbe stato così male da sentirsi abbandonato da Dio e da noi, al punto di lasciare la chiesa.

Non ho mai pensato che la salute di Don si sarebbe deteriorata a pochi giorni dal nostro ritorno a casa dalla missione. Non ho mai pensato che mia madre sarebbe morta poche settimane dopo il ritorno a casa dalla nostra missione. E non ho mai immaginato che sarebbe stato così difficile trovare un lavoro a tempo pieno, dopo il ritorno a casa dalla nostra missione.

Sono vissuta in un mondo di dolore ed in un fuoco raffinatore, sembra io sia lì da anni ormai. Mi sembra di essere stata nella padella durante la nostra missione, mentre affrontavamo molte difficoltà, mentre stavamo servendo, ma poi sono saltata nella brace, una volta tornata a casa.

Non mi è nemmeno importato nulla di quello che avrei dovuto imparare da queste esperienze, per quasi tutto il primo anno dopo il ritorno a casa.

Le mie energie erano dirette alla sopravvivenza e all’aggrapparmi a qualcosa, non certo ad imparare. Ma negli ultimi 6 mesi è cambiato qualcosa e ho cercato di capire quello che il Signore vuole che io impari da tutte queste cose, per dare un senso a tutto. Così eccomi qui.

Sento di aver imparato un nuovo modo di sottomettermi alla volontà di Dio, che è molto profondo e richiede una grande quantità di fede e fiducia. Non sono stata contenta, né perfetta o aggraziata, durante quel periodo. Credo di aver urlato, pianto, pregato, mi sono incolpata ed ho anche allontanato tutti.

Sia fatta la tua volontà

Cammino della fede

Questo modo di sottomettermi ha richiesto un prezzo, da me, che non avrei mai potuto capire nei giorni più facili, quando pregavo dicendo: “Sia fatta la tua volontà” e “Per favore, aiutami ad essere quello che ho bisogno di essere, per vivere di nuovo con Te”. Nel periodo di dolore più profondo, non riuscivo nemmeno a credere di aver mai pregato per cose del genere.

Ovviamente, non avevo idea del prezzo che avrei pagato. Io di certo so che non avevo la minima comprensione di ciò che stavo chiedendo, finchè non sono giunta con i piedi per terra e ho sperimentato tutte queste cose. Ma adesso sto davvero sperimentando quello che avevo chiesto.

Ho pensato che stessi facendo bene ad essere buona, obbediente, a servire, ad amare e ad essere fiduciosa. Ma se guardo indietro, anche questo era facile, quando le cose erano semplici. Quello che sto comprendendo adesso è che c’è un diverso livello di obbedienza, di servire, di amare e confidare, che viene richiesto quando le cose non vanno bene.

E’ un fuoco raffinatore della fiducia, quando le preghiere non sembrano avere risposta; dell’obbedienza, quando le benedizioni che si aspettano non arrivano; del servizio, quando tutto quello per il quale hai lavorato e ti sei sacrificato cade a pezzi; e dell’amore, quando i propri cari, che sono liberi di scegliere, scelgono qualcosa di contrario a ciò che è stato loro insegnato.

Credo che Dio abbia cercato di insegnarmi un livello diverso di comprensione del Suo piano e della Sua volontà. Ho letto un libro di Neil A. Maxwell chiamato “Non la mia volontà, ma la tua” (Il Cristo come cammino di sottomissione alla volontà di Dio). Ha detto una cosa che mi ha colpito molto: “La fede è più forte quando è senza illusioni”.

La fede è più forte quando è senza illusioni

Questa frase parla direttamente al mio cuore ed alla mia anima. Dice, in queste poche parole, quello che vorrei provare a dire in volumi ed ancora non lo spiegherei bene. Mi sembra che tutta la mia vita ruoti attorno a questo principio. “La fede è più forte quando è senza illusioni.”

Credo che la mia fede fosse ingenua, prima. E’ facile avere fede quando le preghiere vengono esaudite, quando è possibile vedere le benedizioni, quando le cose vanno a posto come si pensa che faranno.

Guardando indietro, mi rendo conto di essere stata in una bolla, per tutta la mia vita. Le mie preghiere sono state ascoltate, le cose sono andate a posto, i problemi sono stati risolti: pensavo qualcosa e sembrava che potesse accadere.

Sì, ho avuto anche prove e sfide. Ma le ho affrontate, ho lavorato, ho pregato per avere un aiuto e l’ho ottenuto, ed ho imparato molte cose lungo questo percorso.

L’anziano Maxwell definisce quel tipo di vita, quelle lezioni e quelle esperienze, come quelle delle scuole elementari. In 1 Corinzi 10:13 dice: “Noi subiamo le afflizioni comuni per l’uomo”. Questo è ciò che penso io vivessi allora; afflizioni che erano comuni per l’uomo.

Ma l’anziano Maxwell dice: “Dio deliberatamente ci da’ ulteriori lezioni ed esperienze che ci portano al di là del curriculum comune per l’uomo e al di là degli studi universitari, verso un master di discepolato non comune. Queste prove sono spesso le più difficili da sopportare”. Mi sento proprio così! Io non sono più nella scuola elementare.

Spero che questo sia il master della mia vita e che non vada peggio! E me lo tengo stretto perché se “la fede è più forte quando è senza illusioni”, allora possiamo sapere che è proprio quello che il Signore vuole darci: la fede senza illusione.

Quindi il mio messaggio per voi è questo: la fede non è un certo risultato che ottenete nella vostra vita. La fede non è nelle persone, nelle cose, negli eventi o nelle benedizioni. Non potete sposarvi. Sarete ancora fedeli? Non potete avere quel determinato lavoro.

Crederete ancora?

ansia e fede

Potreste non essere in grado di avere figli, i vostri genitori o i vostri fratelli potrebbero morire, la vostra salute potrebbe non essere al massimo. Siate fedeli verso un Dio che vi ama e non basatevi sulle cose che accadono nella vostra vita! Egli vi ama. Egli è vero e vi conosce. Ma non può sempre accudirvi, durante la vostra vita. Egli non rende sempre facile l’aver fede in Lui.

La mia testimonianza è diventata questa e questa soltanto: la mia fede e la mia speranza sono nel Signore Gesù Cristo, so che tutte le cose avvengono per il bene di coloro che Lo amano. Sto imparando che questo è il fondamento sicuro.

Qualsiasi altra fede fallirà. Sarete sballottati avanti e indietro, se la vostra fede è nelle cose che accadono nella vostra vita e nel modo in cui si pensiate debbano accadere.

Il mio messaggio è: ci si può fidare di Lui. È necessario confidare in Lui. Egli è la via perché tutte le cose lavorino per il vostro bene, non importa ciò attraverso il quale passerete. Aspettate, Egli arriverà. Se chiederete ed ascolterete, Egli parlerà e potrete ricevere la guida e le indicazioni che vi riporteranno alla pace, alla forza, alla fiducia, alla felicità.

Ci sottomettiamo a Dio, perché Egli è Dio

L’anziano Maxwell dice che in questo modo “ci sottomettiamo a Dio, perché Egli è Dio. Possiamo tranquillamente e razionalmente pensare ché Egli è perfetto, perfetto negli attributi di amore, misericordia, giustizia, conoscenza, pazienza e così via”.

Credo che il percorso della fede senza illusione, possa essere devastante, spezzi il cuore e lo riempia di angoscia per ciò che accade in noi ed intorno a noi.

Ma possiamo ancora sapere che Dio ci ama, che siamo in grado di comunicare con Lui, che Egli ci ha dato un Salvatore e che lo Spirito Santo e ci aiuterà in tutte le cose.

Quello che noi diventeremo sarà la prova che eravamo “disposti a sottometterci a tutte le cose che il Signore ritiene conveniente infliggere ai figli degli uomini, proprio come un fanciullo si sottomette a suo padre” (Mosia 3,19).

Non sono stata in grado di scrivere in questo blog per 16 mesi. Ho avuto un blocco. Era legato alla sopravvivenza, al non avere alcuna energia, nessun desiderio, al non avere nulla da dire e all’avere una mia vecchia amica accanto: la paura.

Ma ho imparato così tanto in questo cammino. Credo nel Signore con tutto il cuore. So che Gli credo. Negli ultimi 3 anni mi ha detto un migliaio di volte: “Aspetta, vengo a prenderti”. E lo ha fatto.

Non è cambiato niente, nella mia situazione. Almeno esteriormente nulla è cambiato. Ma io sono cambiata. Non sto più sopravvivendo. Sto bene. La vita è così buona. In realtà ho imparato molto. Lui lo ha reso possibile.

Andrà tutto bene

Posso finalmente sentire il sussurro del mio cuore che ripete quella che è la promessa di Cristo: “Andrà tutto bene, alla fine”. Grazie a Lui non dovremo soffrire come ha sofferto, il Suo castigo ci porterà la pace, le Sue piaghe ci guariranno.

Non sto dicendo che è sempre facile. Non lo direi mai. Ma sto dicendo: “Se siete aggrappati a Lui, arriverete alla pace, alla comprensione e alla guarigione. E questo è tutto”.

Questo articolo è stato scritto da Melonie Mullen, pubblicato sul sito prayrepentloverepeat.blogspot.it e tradotto da Cinzia Galasso.

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Cinzia

Cinzia è un'impiegata ed una traduttrice. Ha una laurea in Scienze dell'Educazione e ha anche insegnato, per un paio di anni, a bambini della scuola materna, un lavoro che ha amato molto. E' stata un'insegnante nelle classi della Società di Soccorso, delle Giovani Donne e dell'Istituto. Ha molti interessi: patchwork, quilling, oli essenziali. Le piace prendersi cura di sè con soluzioni naturali. E' vegana e ama gli animali e la natura ed è fermamente convinta che le creazioni di Dio siano sacre. E' una volontaria dell'ENPA, un'associazione italiana, per la protezione degli animali ed è anche un membro di Greenpeace e del WWF. Ama passare il tempo con la sua famiglia e i suoi amici. Ama il vangelo di Gesù Cristo e sa che le famiglie sono eterne.

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