mondo

Questi ultimi due anni sono stati una tempesta di lotte per il potere, ideologie perverse e colpi di scena assurdi. Quando lo scenario politico è in rivoluzione, arriva come conseguenza il benessere spirituale degli individui.

Poi i media entrano in gioco bombardandoci di opinioni, sondaggi, fatti, fatti reali, “no, questi sono i fatti reali”, eccetera eccetera, facendoci sentire manipolati in ogni direzione.

Dato che è nostra responsabilità personale prendere l’ondata di informazioni che ci sommerge per trovare la verità, meglio rimboccarsi le maniche. Che cosa sono la verità e la finzione?

Verità mondane e verità spirituali

Aiuto umanitario

Per il tipico Mormone diventa ancora più frustrante quando cerca di vivere e di applicare la sua fede nel bel mezzo di questo marasma di “verità” politiche del mondo.

Molte volte mi sono sentita sopraffatta da tutte queste informazioni, da cui sono scaturite molte domande; ma le risposte che ho trovato mi facevano sentire forzata a credere in certe cose, piuttosto che sentirmi guidata ad ottenere la mia testimonianza personale.

Mi sono sentita come se non potessi mai diventare una vera Mormone, dato che non potevo semplicemente accettare i principi così come stavano piuttosto che farmi delle domande a riguardo.

E comunque cos’è che sarebbe un vero Mormone? Solo perché non rientravo nello stereotipo non vuol dire che non avevo una parte nel piano del Signore.

Sentivo il bisogno di trovare il mio scopo personale piuttosto che adeguarmi a quello di qualcun altro; perciò il mio viaggio è iniziato accettando il fatto che non tutti noi possiamo essere allo stesso modo.

Personalmente mi spaventava anche solo il pensare ad una cosa del genere, perciò provate ad immaginare quanto possa essere spaventoso per me iniziare a credere una cosa del genere.

CI è voluto del tempo ed un sacco di ricerche personali prima di riuscire a capire il mio scopo. Ho dovuto analizzare il mio cinismo, il mio modo di pensare e di valutare le cose.

Mi ricordo che quand’ero giovane era molto più facile accettare e seguire senza esitazione. Perché adesso non era così?

Dovevo imparare come esercitare la mia fede in un modo diverso da come avevo imparato in gioventù.

Mi era stato insegnato che potevo trovare la verità tramite lo studio delle scritture ed il pregare per ricevere una risposta; ma io non sono il tipo a cui basta leggere l’argomento, ho bisogno di vedere il principio in azione.

Sono una che impara più con la pratica, e purtroppo questo mi ha procurato un paio di graffi nel percorso della mia vita.

Il figliol prodigo dentro ognuno di noi

Figlio Prodigo

Recentemente, mentre leggevo la descrizione dell’anziano Holland del figliol prodigo, mi sono resa conto di una cosa: più capivo il significato intrinseco dietro la storia dei due fratelli, più mi rendevo conto che le mie esperienze personali erano strettamente collegate alla storia del fratello minore, il figliol prodigo.

Ma la cosa più sorprendente per me è stato lo scoprire che alcune volte nella mia vita ho ricoperto anche il ruolo del fratello maggiore: responsabile, obbediente ma anche invidioso.

MI ricordo di aver disprezzato una persona a me cara che si era allontanata dal Vangelo, che dopo aver lottato contro delle perdite e dei momenti difficili alla fine era ritornata nel gregge.

Onestamente ho pensato che fosse un ipocrita, che era tornata solo perché era l’unico posto che gli rimaneva, e che ci si sarebbe aspettato un comportamento del genere da lui/lei.

Ammetto che l’orgoglio che ho provato per la mia fede mi ha fatto sentire più meritevole di ricevere le attenzioni e l’amore che questa persona avesse invece ricevuto.

Certamente qualcuno che non era mai caduto meritava di più di qualcuno che aveva causato così tanto dolore… O così pensavo.

Solo dopo molti anni, dopo la mia caduta personale, ho finalmente capito quanta umiltà serve per abbracciare l’Espiazione ed apprezzare l’impegno esercitato dagli altri nel Vangelo.

Ho dovuto bussare alla porta per entrare, come il figliol prodigo, per poter avere l’opportunità di chiedere perdono ed aiuto per andare avanti, e ciò ha richiesto molta umiltà da parte mia.

“Sicuramente il fratello minore è stato un prigioniero – un prigioniero del peccato, della stupidità… Ma anche il fratello maggiore vive in qualche modo intrappolato. Egli non è, sinora, stato in grado di liberarsi dalla prigione di sé stesso.

Egli è tormentato dal mostro dagli occhi verdi della gelosia.

È stato detto che la gelosia è quel peccato che nessuno confessa rapidamente, ma la diffusione che questa tendenza può raggiungere è suggerita da un antico proverbio Danese, che dice: ‘se l’invidia fosse una febbre, tutto il mondo sarebbe malato’.

In un mondo che mette costantemente a confronto le persone, classificandole come più o meno intelligenti, più o meno attraenti, più o meno di successo, non è facile credere davvero in un amore [divino] che non fa lo stesso”

(The other prodigal son, Jeffrey R. Holland, Conferenza Generale, Aprile 2002, traduzione del traduttore)

Questi due fratelli sono le due facce della stessa medaglia: rappresentano coloro che hanno messo in pratica la fede e coloro che hanno messo alla prova la fede. Quando ho smesso di mettere in pratica la fede, mi è sembrato molto facile allontanarmi dalla mia testimonianza.

In tutti quegli anni di inattività la mia fede è stata messa alla prova, e mi sono sentita abbattuta e sconfitta, perché non era più facile per me dire: “Sì, andrò, farò le cose che il Signore ha comandato”. Non potevo semplicemente dire di obbedire ed aspettarmi dei risultati, dovevo agire.

Paragonarci agli altri

Paragonarci agli altri

Inoltre dovevo smettere di paragonare il mio percorso personale con quello degli altri, e quello che hanno avuto con quello che io non ho avuto, o la loro fedeltà paragonata ai miei dubbi.

Mi sentivo come se non fossi fatta per queste cose, e che non dovessi rimproverarmi per non essere capace di seguire ciecamente.

Dopotutto, non tutte le pecore del nostro gregge sono cieche.

MA in realtà…  Nessuna lo è.

Ci predisponiamo al fallimento quando presumiamo che tutti quelli intorno a noi sono in grado di obbedire senza fare passi falsi. Pensiamo: Non sarebbe bello essere come loro? Semplicemente accettare e spostarsi assieme al gregge senza nessun dubbio?

In realtà non ho mai conosciuto una pecora cieca perché non esistono: ognuna di loro deve fare uno sforzo consapevole per rafforzare la propria fede, così che quando gli viene chiesto di obbedire, loro hanno la testimonianza per farlo; e quando gli viene chiesto di dirigere hanno l’umiltà di farsi avanti.

Lo scopo supremo di Dio è il nostro progresso” D. Todd Christofferson (Perché la chiesa, Conferenza Generale, Ottobre 2015)

Sostieni gli altri nel loro viaggio, sia che stanno mettendo in pratica la loro fede, sia che se la stanno mettendo alla prova. Permetti alla tua famiglia ed ai tuoi amici di farsi delle domande così che possiamo poi aiutarli a scoprire le soluzioni che meglio si adeguano alle loro necessità.

Dovunque tu sia nel tuo percorso, e a prescindere da quanto nebbiosa sia la strada, avere un amico che semplicemente ti capisce e ti permette di cadere ti permetterà di trovare l’appoggio di cui hai bisogno, quando ti rimetterai in piedi.

Abbi fede nel tuo scopo personale così che tu possa aiutare gli altri a trovare il loro.

Questo articolo è stato scritto da Megan Ann Steyskal, pubblicato su mormonhub.com ed è stato tradotto da Stefano Nicotra.

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Stefano Nicotra

Stefano è un tipo tranquillamente incasinato dalle vicissitudini della vita, e della vita da mormone: un matrimonio alle porte, il ritorno dalla missione (cos’è la missione?), un nuovo lavoro e l’università online (adora i computer, i numeri, Guitar Hero e l’informatica: ciò che una persona normale troverebbe noioso o complicato!) Il Vangelo di Gesù Cristo è la prima cosa che lo tiene in piedi, e la sua fidanzata la seconda.
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