L’adorazione è fatta di momenti di meditazione mediante i quali ci prepariamo a comunicare con il Signore tramite la preghiera, il servizio e l’amore per il prossimo.
Adorazione e servizio
Adorare e rendere il culto servendo con piccoli atti il nostro prossimo, è il fulcro della dottrina e del Vangelo di Gesù Cristo. Egli rese il culto adorando Suo Padre, mediante l’obbedienza ai Suoi comandamenti e assolvendo alla Sua missione terrena.
Conoscere Dio ed i Suoi intenti ci aiuta ad adorarlo più profondamente. In che modo possiamo quindi adorarLo e conoscerLo meglio?
Certamente, il servizio è uno dei modi che più ci avvicina alla vera adorazione. I seguaci di Cristo, sono coloro che in qualsiasi circostanza, sono disposti a fare dei sacrifici per adorare e mettere in pratica ciò in cui credono.
Ci sono molti modi tramite i quali possiamo adorare Dio e Suo Figlio Gesù Cristo. Alcuni di essi sono: avere dei pensieri edificanti, di gratitudine e riverenza verso la vita, rendere grazie e riconoscere le benedizioni di Dio e la Sua mano nelle nostre vite.
Nei Salmi, troviamo scritto: “Io celebrerò l’Eterno con tutto il mio cuore, io narrerò tutte le tue meraviglie. Io mi rallegrerò e festeggerò in te, salmeggerò al tuo nome, o Altissimo” (Salmi 9:1-2).
Anche utilizzare tutto ciò che Egli ha messo a nostra disposizione per la nostra felicità e quella del nostro prossimo è una forma di adorazione, così come sviluppare i nostri talenti e rendere onore al potenziale divino che ci è stato donato.
Vedere noi stessi come Egli ci vede, accresce il nostro amore per Dio, ci aiuta a conoscerLo meglio.
“Io vi dico, vorrei che vi ricordaste di conservare sempre il nome scritto nel vostro cuore, per non essere trovati alla sinistra di Dio, ma che udiate e conosciate la voce dalla quale sarete chiamati, ed anche il nome con il quale egli vi chiamerà.
Poiché, come conosce un uomo il padrone che non ha servito, e che gli è estraneo e che è lungi dai pensieri e dagli intenti del suo cuore?” (Mosia 5:12-13).
Adorare Dio significa avere il desiderio di amare ciò che Egli ama e vedere la vita secondo la Sua visione eterna.
Recarsi al tempio per svolgere il lavoro per noi stessi, per le nostre famiglie e per i nostri antenati, ci permette di ricevere una maggiore conoscenza riguardo alla nostra identità spirituale ed all’amore che Dio ha per noi.
Le nostre prospettive di adorazione possono cambiare grazie alla rivelazione personale
Il nostro amore per Dio inizia con piccoli atti giornalieri di adorazione, come ad esempio inginocchiarsi e pregare, leggere le scritture, oppure fermarsi a meditare sulla nostra conversione e capire in che modo essa abbia cambiato la nostra vita e prospettiva eterna.
Adorare significa fare spazio a Dio nella mente, nel cuore e negli intenti, alzare lo sguardo e la voce verso l’alto, servire, perdonare e pentirsi dei propri peccati, grazie all’Espiazione del nostro Salvatore, Gesù Cristo.
Quando adoriamo il Dio vero e vivente, non ci arrendiamo alle difficoltà della vita, ma procediamo lottando fino alla fine. Adorare vuol dire amare Dio e voler bene a se stessi.
I momenti di adorazione nutrono la rivelazione personale, mentre cantiamo un inno o scriviamo il diario, mentre preghiamo e digiuniamo, mentre rimaniamo seduti in riverenza ad ascoltare la musica di preludio, oppure durante un discorso o una preghiera, fino ad arrivare al momento più intenso dell’adorazione, quando viene benedetto e distribuito il Sacramento.
Possiamo adorare Dio partecipando alle riunioni domenicali, prendendo il Sacramento, andando a trovare coloro che sono rimasti soli, servendo e trascorrendo del tempo con la nostra famiglia.
L’adorazione non è un atto fine a se stesso e non avviene solo di domenica, essa è il culto che arricchisce il nostro potenziale divino e che ci accompagnerà anche dopo questa vita mortale.
La sana adorazione di Dio e di Suo Figlio Gesù Cristo va al di sopra di tutto, poiché non c’è niente che abbia maggiore priorità nella nostra vita.
L’adorazione è uno dei mezzi che il Signore utilizza per comunicare con i Suoi figli
Possiamo adorare Dio Padre e Gesù Cristo ovunque ci troviamo, con la consapevolezza che in qualsiasi momento e circostanza potremo rivolgerci a Lui e ricevere aiuto.
Quando i nostri pensieri sono rivolti unicamente alla gloria di Dio, non possono che sbocciare azioni dalle quali traspare il vero significato dell’adorazione. Il profeta Joseph Smith ne è un esempio, in quanto fu durante un momento di adorazione che ricevette la Prima Visione.
Il Vangelo di Gesù Cristo è la roccia sulla quale si basa la salvezza, che si ottiene facendo onore alle alleanze stipulate al momento del battesimo.
La strada è stretta e angusta, ma dritta, per coloro che desiderano percorrerla, che onorano le verità rivelate, che si adoperano per il bene e che consacrano, con gioia, la propria vita alla verità.
Il culto dell’adorazione è fatto di momenti celesti, di vere soddisfazioni, di puro appagamento, di frutti dello Spirito Santo e di tutto ciò che protegge e accresce la nostra pace e serenità, nel bel mezzo delle tempeste della vita.
Questo articolo è stato scritto da Sabrina Santalena
Sabrina Santalena
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