La Caduta o il peccato originale avvenne quando Adamo ed Eva mangiarono il frutto “dell’albero della conoscenza del bene e del male” e furono scacciati dal Giardino di Eden.
Gli scritti di Mosè ed Enoch in Perla di Gran Prezzo, insieme agli insegnamenti del profeta Lehi del Libro di Mormon attestano la dottrina distintiva secondo cui la caduta di Adamo ed Eva (peccato originale) era una parte vitale del piano di Dio “per realizzare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39).
La dottrina della “Caduta fortunata” (Jeffrey, 274-75), che era inclusa negli insegnamenti della chiesa paleocristiana (Ambrose, 287-88), era una delle “cose semplici e preziose portate via” dalla Bibbia (1 Ne 13:28) e restaurata attraverso le scritture degli ultimi giorni (vv. 39-40).
Le istruzioni del Signore ad Adamo nel Giardino di Eden includevano:
“Di ogni albero del giardino tu puoi mangiare liberamente, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male, non ne mangiare, tuttavia, tu puoi scegliere per te stesso perché ciò ti è concesso; ma ricorda che io lo proibisco, poiché nel giorno in cui ne mangerai, per certo morirai”.
Mentre il comandamento “Non ne mangiare” è incluso in questo versetto, la frase che segue, “tuttavia, puoi scegliere per te stesso”, è unica per la Perla di Gran Prezzo ed è una differenza significativa e importante rispetto alla narrativa biblica.
Commentando questo passo, il presidente Joseph Fielding Smith dichiarò: “Il Signore disse ad Adamo che se voleva rimanere com’era nel giardino, allora non doveva mangiare il frutto, ma se desiderava mangiarlo e diventare soggetto alla morte era libero di farlo”.
La parola, tuttavia, è importante per comprendere Mosè 3: 16-17 poiché tuttavia è spesso usata nelle Scritture come un “ponte di parole che collega due idee, la prima delle quali non ha potere…per rimpicciolire la verità più grande della seconda ” (Rutland, ix, confrontare Luca 22:42; 2 Nefi 2: 1-2).
La scelta di Adamo ed Eva di partecipare al frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male portò la verità più grande che portò al bene superiore. L’anziano John A. Widtsoe insegnò:
“A volte, due possibilità sono buone; nessuno delle due è cattiva. Di solito, tuttavia, una è di maggiore importanza rispetto all’altra…
Il maggiore deve essere bilanciato con il minore. Il più grande deve essere scelto sia che si tratti di legge o altro.
Questa fu la scelta fatta nell’Eden”.
In questo caso, il bene maggiore era che Adamo imparasse ad esercitare “l’arbitrio dell’uomo, che…Dio, gli aveva dato “e che Satana aveva” cercato di distruggere”, così benedicendo tutta l’umanità con corpi mortali ed una necessaria esperienza di prova sulla terra.
Il peccato originale
È anche significativo che il Signore, Adamo ed Eva e i profeti degli ultimi giorni usino la parola trasgressione, non peccato, per descrivere l’atto dell’aver mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male da parte di Adamo ed Eva.
Il profeta Joseph Smith insegnò: “noi crediamo che gli uomini saranno puniti per i loro propri peccati e non per la trasgressione di Adamo” (2 Articolo di fede, confrontare Mosè 6:54).
L’anziano Dallin H. Oaks insegnò: “L’atto che ha prodotto la Caduta non era un peccato – intrinsecamente sbagliato – ma una trasgressione”.
Le dichiarazioni di Adamo, Eva e del profeta Enoch esprimevano ciascuna che la trasgressione di Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden era una parte del piano divino del Signore per l’umanità. Adamo osservò:
“Sia benedetto il nome di Dio, perché a causa mia e di questa carne vedrò Dio” (Mosè 5:10).
Eva concluse:
“Se non fosse stato per la nostra trasgressione, non avremmo mai avuto una posterità e non avremmo mai conosciuto il bene e il male, la gioia della nostra redenzione e la vita eterna che Dio dà a tutti gli obbedienti” (Mosè 5:11).
Enoch disse:
“Per il fatto che Adamo cadde, noi siamo” (Mosè 6:48, confrontare 2 Ne 2:25).
Sebbene ulteriori chiarimenti non siano stati forniti dal Signore o dai suoi servitori autorizzati, la documentazione scritturale suggerisce che ci fosse qualche inganno nella decisione di Eva di prendere il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Rispondendo alla domanda di Dio sul perché avesse mangiato il frutto, Eva rispose: “Il serpente mi ha ingannato e io ho mangiato” (Mosè 4:19, confrontare con Genesi 3:13, 2 Cor 11: 3).
Paolo scrisse: “Adamo non fu ingannato, ma la donna, essendo stata ingannata, cadde in trasgressione” (1 Timoteo 2:14).
Pur osservando questa ambiguità, i profeti degli ultimi giorni hanno sottolineato il coraggio di Eva e il debito che ha l’umanità nei suoi confronti. Il Presidente Russell M. Nelson ha insegnato:
“Noi e tutta l’umanità siamo benedetti per sempre grazie al grande coraggio e alla saggezza di Eva. Mangiando per prima il frutto, ha fatto quello che doveva essere fatto. Adamo era abbastanza saggio da fare lo stesso”.
La falsa dottrina del cosiddetto peccato originale
Le parole dette dal Signore ad Adamo ed Eva, “i tuoi figli sono concepiti nel peccato” (Mosè 6:55), sono a volte mal interpretati per sostenere la falsa dottrina del cosiddetto “peccato originale”, inteso da alcuni che i bambini sono peccatori sin dalla nascita.
Le parole del Signore in questo stesso versetto offrono una spiegazione: “così quando cominciano a crescere, il peccato concepisce nel loro cuore, ed assaporano l’amaro, affinché sappiano apprezzare il bene”.
In altre parole, quando Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, essi (e la loro posterità) entrarono in un mondo caduto dove il peccato era inevitabile (Romani 3:23).
La posterità di Adamo ed Eva sarebbe stata “decaduta” ma non “cattiva” alla nascita. Il Signore chiarì inoltre:
“Ogni spirito umano era innocente nel principio; ed avendo Dio redento l’uomo dalla caduta, gli uomini ridivennero, nel loro stato infantile, innocenti dinanzi a Dio” (DeA 93:38).
Il racconto di Enoc afferma che dopo la Caduta “Satana è venuto tra i figlioli degli uomini e li tenta ad adorarlo; e gli uomini sono diventati carnali, sensuali e diabolici, e sono esclusi dalla presenza di Dio”.
La natura malvagia del genere umano è avvenuta a causa delle proprie azioni peccaminose e non della trasgressione di Adamo ed Eva (confronta con il 2° Articolo di fede).
La redenzione operata da Gesù Cristo
La redenzione operata da Gesù Cristo “ha espiato per il peccato originale”, e tutte le conseguenze della Caduta sono coperte e risolte da quella Espiazione per coloro che sono disposti ad obbedire “alle leggi e alle ordinanze del Vangelo”.
La Caduta permise ad Adamo ed Eva di avere la benedizione di una posterità e una conoscenza del bene e del male; questa portò anche la morte spirituale e fisica a loro e ai loro posteri.
Il profeta Enoc insegnò: “Per il fatto che Adamo cadde, noi siamo; e mediante la sua caduta venne la morte; e noi siamo resi partecipi di infelicità e di guai”.
Adamo ed Eva furono assicurati, tuttavia, “affinché, poiché sei caduto, tu possa essere redento, e tutta l’umanità, sì, tutti coloro che vorranno”.
Il racconto di Enoc include anche le parole del Signore che descrivono il processo mediante il quale la redenzione arriva:
“Se vorrai volgerti a me e dare ascolto alla mia voce, credere, pentirti di tutte le tue trasgressioni, ed essere battezzato, anche nell’acqua, nel nome del mio Unigenito Figlio, che è pieno di grazia e verità, che è Gesù Cristo, il solo nome che sarà dato sotto il cielo, mediante il quale la salvezza verrà ai figlioli degli uomini, riceverai il dono dello Spirito Santo, chiedendo tutte le cose nel suo nome e qualunque cosa chiederai, ti sarà data” (Mosè 6:52).
Comprendere la dottrina della Caduta è essenziale per comprendere l’espiazione di Gesù Cristo. Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò:
“Nessuno capisce adeguatamente e perfettamente perché ha bisogno di Cristo finché non comprende ed accetta la dottrina della Caduta ed il suo effetto su tutta l’umanità”.
La comprensione della relazione tra la caduta di Adamo ed Eva (conosciuta anche come peccato originale) e l’Espiazione di Gesù Cristo approfondisce la “gioia [della loro] redenzione” di figli di Dio dal peccato e dalla morte, consentendo loro di ritornare alla presenza di Dio e alla fine diventare come Lui.
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Le voci di questo mezzo di riferimento sono state preparate da alcuni dei migliori studiosi della Chiesa di Gesù Cristo: membri della facoltà della Brigham Young University, insegnanti del Sistema Educativo della Chiesa, personale di ricerca del Dipartimento storico della Chiesa, e altri.
Hanno contribuito Alexander L. Baugh, Richard E. Bennett, Gerrit J. Dirkmaat, John Gee, Steven C. Harper, JB Haws, Kent P. Jackson, Daniel K Judd, Robert L. Millet, Kerry M. Muhlestein, Camille Fronk Olson , Dana M. Pike, David R. Seely, Andrew C. Skinner, Gaye Strathearn e Robert J. Woodford.
Questo articolo è stato originariamente scritto da Daniel K. Judd su Pearl of Great Price Reference Companion ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato One Phrase LDS Scripture Adds to the Fall That Changes Our Entire Understanding of Adam and Eve. Italiano ©2018 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2018 LDS Living, A Division of Deseret Book Company
Nadia Manzaro
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