Un ragazzo ed il suo desiderio di verità. Spesso, commentando il comportamento di molti giovani della mia età, le persone affermano che i ragazzi di oggi non hanno più valori, non hanno nulla in cui credere e non hanno nessun interesse vero all’infuori del divertimento.
Infatti, per molti il divertimento senza limiti viene considerato la soluzione contro ogni male o addirittura il valore più importante che possa esistere.
Senza dubbio, molte di queste persone hanno una ragione per affermare questo. Ma posso tranquillamente affermare che se lo si vuole, divertimento e ricerca di valori possono essere collegati da un filo conduttore sano.
Questo filo conduttore è la Chiesa di Gesù Cristo.
Mi è capitato abbastanza spesso, ultimamente e senza non poche critiche, di aver modo di parlare della mia fede e della Chiesa di Gesù Cristo con vari miei amici, e più o meno tutti mi hanno posto la stessa identica domanda:
”Che divertimento c’è ad andare in Chiesa la domenica e, soprattutto, che cosa ha questa Chiesa di così speciale rispetto a tutte le altre?”.
A tutti loro cerco di dare una risposta, non soltanto basata sullo studio teologico, ma anche e soprattutto sul benessere che questa Chiesa ha portato e sta portando nella mia vita e di come giorno dopo giorno mi dedico laboriosamente ad accrescere la mia testimonianza su di Essa.
Perché attraverso la testimonianza sulla Chiesa sono riuscito a capire veramente quello che avevo iniziato a conoscere durante gli anni dell’infanzia, ma che a causa di una serie di fattori incontrati lungo il cammino della mia vita, avevo deciso di lasciar dormire in qualche parte del mio cuore.
Mi riferisco a chi è Dio e al credere in Lui nonostante nel mondo ci sono e ci saranno dei momenti e delle persone malvagie che cercheranno di ostacolarci.
Perché esiste il male?
Come molti giovani italiani cresciuti con una morale cattolica, tra le tante cose che mi sono state insegnate a scuola e al catechismo, ricordo che mi fu detto che se mi fossi comportato bene, e avessi pregato ogni giorno Dio ed i Santi, avrei avuto salva la mia anima e sarei stato degno di andare in Paradiso.
Altrimenti sarei finito in un posto chiamato ”Inferno”. Per molti ragazzi questa spiegazione aveva un senso, mentre per altri non aveva addirittura senso l’esistenza di Dio.
Sebbene accettassi l’esistenza del Signore, mi ponevo continuamente delle domande: ”se Dio esiste, perché nel mondo c’è tanta malvagità e le persone sono costrette a soffrire a causa, non solo dei grandi cataclismi naturali, ma anche delle azioni meschine e malvagie commesse da altre persone?”.
Perché Dio non impedisce tutto questo?”. Ho avuto tante risposte, ma nessuna di queste è mai riuscita a rispondere veramente a questo grande punto interrogativo che mi portavo dentro.
Nel frattempo gli anni passavano e questa domanda rimaneva sempre in sospeso, in attesa che prima o poi potesse avere una risposta, al punto tale da essere dimenticata.
Intanto, desideroso di migliorare la mia conoscenza della lingua inglese durante gli anni universitari venni a conoscenza di un corso gratuito che si teneva presso una Chiesa di cui non conoscevo pressoché niente.
Decisi di andarci e vidi che i corsi erano tenuti da giovani missionari di madrelingua inglese, che al termine del corso, esprimevano un pensiero spirituale. Sia il corso che i pensieri spirituali mi appassionarono così tanto che decisi di seguirli assiduamente.
Un ragazzo ed il suo desiderio di verità
Quando un giorno venne occasionalmente un membro da poco tornato dalla Svizzera che incentrò il suo pensiero spirituale su una domanda che pose ad ognuno di noi.
Questa domanda era: ”perché esiste il male?”. E la risposta che diede fu: ”per poter capire e distinguere quel che è giusto da ciò che è sbagliato”.
E per poter avallare questa risposta decise di paragonare il bene al grano mentre invece il male alla zizzania utilizzando la seguente parabola:
”[…] Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò.
E quando l’erba fu nata ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. E i servitori del padron di casa vennero a dirgli: Signore, non hai tu seminato buona semenza nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania? Ed egli disse loro: Un nemico ha fatto questo.
E i servitori gli dissero: Vuoi tu che l’andiamo a cogliere? Ma egli rispose: No, che talora, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insiem con esse il grano.
Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio. […]
Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano col fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente.
Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco.
Quivi sarà il pianto e lo stridor dei denti ”. [ La Sacra Bibbia, Matteo 13:24–30-40-41-42].
Ci spiegò che in ognuno di noi vi è sia il seme del bene che quello del male che crescono insieme, e che in base alle scelte che faremo favoriremo la sviluppo di uno o dell’altro.
Il Salvatore disse ai suoi discepoli: ”Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo; il campo è il mondo, la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno” [La Sacra Bibbia, Matteo 13:36–38].
Ma è importante che vi sia chi decida di coltivare il male, poiché in questo modo è possibile capire qual è il giusto percorso da seguire. Il pensiero spirituale di quel ragazzo risvegliò e, al tempo stesso, diede una risposta alla mia domanda sopita.
Questa volta vado fino in fondo
Ma non ho potuto approfondire più quel discorso perché, una volta conseguita la laurea, dovetti trasferirmi in un’altra città per un lungo periodo, sempre per motivi di studio, anche se in cuor mio speravo di poterlo incontrare di nuovo in futuro.
Quando ritornai sentivo come se mi mancasse qualcosa.
Sentivo il bisogno di completare quel discorso che avevo lasciato in sospeso negli anni passati e, per questo motivo, una domenica mi recai in Chiesa e chiesi ai missionari di poter svolgere assieme a loro dei colloqui.
Quel giorno a sorpresa incontrai nuovamente quel ragazzo, che nel frattempo si era sposato, e si ricordò di me.
Gli dissi che ero intenzionato a sapere di più circa la Chiesa e, molto gentilmente, mi chiese se poteva partecipare anche lui ai colloqui per aiutarmi a trovare una risposta alle mie domande.
Accettai senza nemmeno pensarci. Grazie al suo aiuto durante i colloqui sono riuscito a capire tante cose e, per questo motivo, decisi di diventare membro e di avere l’onore di essere battezzato da lui. Posso dire oggi che quello è stato il periodo più bello della mia vita.
Tra tutti i divertimenti, quello di studiare le Scritture ogni giorno e di andare in Chiesa la Domenica mattina è sicuramente il più coinvolgente e provoca sicuro dei danni: ”quello di migliorarci”.
Grazie a questo ragazzo, sua moglie e a tutti i membri ho capito qual’è il giusto percorso che dovrò seguire. Proprio come disse il Presidente Monson:
”A differenza di Alice, noi sappiamo dove vogliamo arrivare, perciò la direzione che prendiamo ha importanza, poiché la strada che percorriamo in questa vita è quella che ci condurrà alla nostra destinazione nella vita a venire ”. (Conferenza Generale Aprile 2016, Presidente Thomas S. Monson ” Scelte ” ).
Frequentando la vera Chiesa di Gesù Cristo, ho trovato la risposta a molti interrogativi che mi facevano essere diffidente nei confronti della religione e, in particolare, nei confronti dell’esistenza di Dio.
Questo non significa che abbia soddisfatto per intero al mio desiderio di verità e conoscenza. Questo è solo l’inizio di un cammino verso la mia completa rigenerazione spirituale.
Alberto Battista
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