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luogo sacriPer molti secoli, dopo che gli Israeliti si furono stabiliti in Israele, il Tabernacolo di Mosè fu il luogo principale dove adorare Dio. Data la distanza da percorrere per arrivare al Tabernacolo, furono costruiti altri altari in luoghi alti per Geova.

Questi luoghi alti (in ebraico: Bamoth (pl), bamah (s) erano altari speciali creati dai profeti e sacerdoti, come Samuel, per poter adorare il Signore, come veniva fatto prima dei giorni del Tabernacolo.

Negli anni successivi, i re Ezechia e Giosia eliminarono gli altari cosicché ogni sacrificio animale venisse fatto solo al tempio, concentrando più potere nelle mani dei sacerdoti del tempio, e mostrando l’importanza di quell’unico spazio sacro.

Re David vide la mano di Dio nella sua vita; vide come il Signore lo protesse dai suoi nemici e come lo salvò più volte. David cercò di rendere evidente al popolo di Gerusalemme, Israele, e al mondo, la presenza e la santità di Dio in determinate circostanze. In primo luogo, David portò l’arca del patto a Gerusalemme.

Mentre il Tabernacolo stesso rimase a Shiloh, la presenza del Signore (l’Arca dell’Alleanza), sarebbe stata portata alla città del re, dove fu creato un posto speciale e sacro per questo.

In secondo luogo, David pensò di costruire un tempio. Il Signore comandò a David di non farlo, perché era un uomo di guerra. Il Signore voleva che fosse Salomone a costruire il tempio essendo un uomo di pace e saggezza.

Infine, Davide scrisse i Salmi. In ebraico, Salmi è: Th’hilliym o Tehillim, תְהִלִּים, che significa, “Lodi”.

Durante la lettura dei Salmi, è importante mettere a fuoco il luogo in cui questi sono stati anticamente cantati: davanti al Tabernacolo e in contesti sacri. Ci sono 150 canzoni o inni nei Salmi.

Alcuni sono lunghi, e spesso possono essere abbinati a dei canti. I Salmi sono stati pensati per essere cantati o recitati, e alcuni hanno anche l’utilizzo di strumentazioni e di note nelle melodie da riprodurre.

Tuttavia, dal momento che nessuno di essi ci è giunto con annotazione musicale, non sappiamo esattamente quale fosse la musica originale. I Salmi lodano il Signore attraverso il Tabernacolo stesso. Per esempio, nei Salmi 15, leggiamo:

Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino. (Salmi 15:1-3)

Qui troviamo due spazi sacri, il tabernacolo e il “monte santo” o il monte di Sion. Per Dio, il suo popolo doveva essere santo e superare tutti gli altri in quanto a giustizia.

Le montagne, come il Sinai, rappresentavano un luogo intermedio tra la terra e il cielo, dove l’uomo e Dio potevano comunicare faccia a faccia. Come osservato nella prima parte, Mosè cercò di condurre Israele alla cima del Sinai, così che potesse comunicare direttamente con Dio.

Alla fine, riuscì a condurci solo i capi del popolo. Nel Santo dei Santi del Tabernacolo, quei pochi che furono in grado di entrarci entravano nella presenza di Dio.

Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo che tu ne abbia memoria? E il figliuol dell’uomo che tu ne prenda cura?

Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore. Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: (Salmo 8:3-6).

Il Tabernacolo rappresenta il cosmo,la Creazione, e il consiglio divino. All’inizio Israele credeva che Dio tenesse consiglio con i suoi figli divini.

Questi esseri divini sono i serafini, cherubini, arcangeli come Michele, Gabriele e Raffaele. Nella fede dei Santi degli Ultimi Giorni, noi siamo i figli spirituali di Dio, ed eravamo alla Sua presenza prima di questa vita mortale. Dio ci ha reso “un poco inferiore agli dèi” mandandoci sulla terra.

Ad Adamo fu dato il dominio su tutte le cose sulla terra, con la promessa di un’immensa gloria da Dio.

Naturalmente, il salmo fa anche un preciso riferimento a Gesù Cristo come il “Figlio dell’uomo”, che si è spogliato della sua gloria per poter venire sulla terra, e nel compiere la sua opera di espiazione, è stato incoronato “di gloria e di onore”.

Oh quanto sono amabili le tue dimore, o Eterno degli eserciti! L’anima mia langue e vien meno, bramando i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandan grida di gioia all’Iddio vivente.

Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido ove posare i suoi piccini… I tuoi altari, o Eterno degli eserciti, Re mio, Dio mio!…Beati quelli che abitano nella tua casa, e ti lodano del continuo! Selah.

Beati quelli che hanno in te la loro forza, che hanno il cuore alle vie del Santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti; e la pioggia d’autunno la copre di benedizioni.

Essi vanno di forza in forza, e compariscono alfine davanti a Dio in Sion. O Eterno, Iddio degli eserciti, ascolta la mia preghiera; porgi l’orecchio, o Dio di Giacobbe! Selah. O Dio, scudo nostro, vedi e riguarda la faccia del tuo unto! Poiché un giorno ne’ tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi. (Salmi 84:1-10).

Qui si parla del pellegrinaggio al tabernacolo e del (futuro) tempio del popolo. Essi lottano attraverso il deserto (Baca), fino a raggiungere la terra benedetta di Sion, dove si cantano le lodi al Signore. L’unto” può significare il prete, il pellegrino, o anche Gesù Cristo.

È un’esperienza partecipativa, dove tutti sono impegnati. Il portiere è la guardia speciale o la sentinella all’ingresso del tabernacolo o del tempio. Il portiere garantiva che la persona che entrava era un neofita, o, nel caso del tempio antico, circonciso e degno. La parola “Selah” chiede all’ascoltatore di fare una pausa e riflettere su ciò che è stato detto.

“Nella mia angoscia invocai l’Eterno e gridai al mio Dio: egli udì la mia voce dal suo tempio e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi” (Salmi 18:6).

La salvezza di David viene descritta con la discesa del Signore e l’intera terra che ruota e si scuote, come ha fatto nella stessa creazione. David vede se stesso come se fosse con Dio durante la creazione del mondo.

All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa, il mondo e i suoi abitanti. Poich’egli l’ha fondata sui mari e l’ha stabilita sui fiumi. Chi salirà al monte dell’Eterno? e chi potrà stare nel luogo suo santo?

L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non giura con intenti di frode. Egli riceverà benedizione dall’Eterno, e giustizia dall’Iddio della sua salvezza. Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercan la tua faccia, o Dio di Giacobbe. Selah.

O porte, alzate i vostri capi; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno, forte e potente, l’Eterno potente in battaglia. O porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. 10 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno degli eserciti; egli è il Re di gloria. Selah. (Salmi 24:1-10).

Qui troviamo che il Tabernacolo ci insegna la gloria di Dio, il cosmo ela Creazione. Veniamoa sapere che coloro che ascendono al tabernacolo, o al santo monte, sono in primo luogo quelli che hanno le mani innocenti e un cuore puro.

Come Gesù avrebbe poi insegnato, “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5:8), un chiaro riferimento al Salmo 24, il Tabernacolo / Tempio, e vedere Dio.

Il Signore viene improvvisamente nel suo tempio (Malachia 3:1), e tutti lo adoreranno. Non solo la gente alza la testa per vedere Dio, ma le sacre “porte eterne” (a base di veli nel Tabernacolo) saranno innalzato o aperte, in modo che tutti possano vedere Dio seduto sul suo seggio misericordioso.

Questa è l’importanza di questo spazio sacro, il Tabernacolo / Tempio. E’ la casa di Dio, dove possiamo essere di nuovo in Sua presenza, e dove possiamo vederela Suagrande opera della creazione andare avanti. E’ il luogo in cui possiamo adorarlo, stare con Lui, e imparare ad essere come lui. Selah.