Insegnato da DioInsegnato da Dio. Quando ero giovane un amico mi ha invitato a partecipare a un campeggio a cui molti giovani della sua chiesa avrebbero partecipato.

Mi disse che avevano racimolato più soldi di quanti ne avessero bisogno, perciò i dirigenti chiesero ai giovani se conoscessero qualcuno a cui avrebbe fatto piacere partecipare.

E loro scelsero me. Io ero nuovo nel paese, perciò ero entusiasta di avere una possibilità di conoscere meglio alcuni degli studenti.

Il mio amico era un Mormone. Avevo già incontrato bambini mormoni prima di quel giorno, e li ho sempre apprezzati, ma non ho mai passato molto tempo con loro. Quando tornai a casa dal campeggio, mia madre mi chiese cosa avessimo fatto, ed io risposi:

“Abbiamo pregato. In ogni momento pregavamo come gruppo, oppure c’erano persone che pregavano per conto loro, oppure ancora c’erano altre persone che dicevano di sentirsi ispirate a fare qualcosa. Non ho mai visto un gruppo di persone così attivo nella preghiera.”

Pregare tutto il giorno

Insegnato da Dio. Questo era un concetto di preghiera completamente nuovo per me. Sono cresciuto recitando le mie preghiere della notte, ma senza frequentare molto la chiesa.

Le preghiere erano più un’abitudine per me piuttosto che un aspetto fondamentale della vita; per questi Mormoni, invece, la preghiera era qualcosa di completamente diverso.

Non si inginocchiavano ogni volta per pregare. Offrivano preghiere formali la mattina e la sera, prima dei pasti, prima che andassimo a fare canoa, prima di ogni spostamento da o verso il campo, e anche quando alcuni ragazzi si perdettero per un breve periodo.

Tuttavia, essi pregavano anche informalmente per ottenere conforto, guida o saggezza.

Attraverso gli anni, da quando diventai un Mormone, mi resi conto che avevo la possibilità di mantenere la comunicazione aperta per tutto il giorno; potevo parlare con Dio come se Egli fosse qui accanto a me, mentre lavo i piatti, mentre scrivo, o faccio la spesa.

E allo stesso modo Egli può parlare con me mentre io faccio tutte queste cose. Questa consapevolezza mi ha portato ad una relazione col Padre Celeste più personale di quello che mi sarei mai immaginato prima di diventare Mormone.

All’inizio, nelle mie preghiere, non attendevo una risposta.

Ricevetti delle risposte a delle preghiere del tipo “aiutami a fare bene la verifica” (cioè basate su delle azioni), ma non sapevo come ottenere delle risposte che implicavano che Dio mi mandasse delle informazioni; anzi, credo che non ero neanche consapevole del fatto che Dio potesse darmi delle informazioni.

Pregare per ricevere informazioni

Insegnato da Dio. Scoprire che Dio poteva aiutarmi in qualsiasi cosa che fosse giusta e importante fu una scoperta che fece la differenza.

Pregare diventò una conversazione, non un monologo. Nonostante io offra anche preghiere formali, queste “chiacchiere” informali sono essenziali per la mia crescita spirituale.

Spesso, mentre faccio qualcosa che non mi richiede di pensare, parlo in modo informale di qualcosa a cui sto pensando; in qualche modo, queste preghiere informali sono molto più produttive, rispetto alle preghiere formali.

Non penso riguardo alla formula per una preghiera formale e non sono di fretta per andare a dormire o per iniziare la mia giornata.

Quando i miei figli erano giovani i momenti migliori per parlare e condividere le mie idee con loro era quando eravamo tutti insieme in macchina o mentre facevamo i mestieri di casa; e sembra che Dio, allo stesso modo, sfrutta questo metodo.

Perciò, durante questi particolari lavori che non richiedono sforzi mentali, posso parlare con Dio tranquillamente, apertamente, e nel dettaglio, di qualsiasi cosa che mi passa per la mente: il mio lavoro, la mia famiglia, i miei incarichi nella chiesa, o semplicemente di me.

Dio non è mai troppo impegnato per fermarsi ed ascoltarmi mentre parlo, non importa quanto tempo ci vuole; ed Egli non mi da mai consigli inutili , ma sa sempre di che cosa ho bisogno.

Come faccio a sapere quando Dio mi sta parlando?

Cristo e i mormoniInsegnato da Dio. All’inizio fu difficile, semplicemente perché non Lo avevo mai ascoltato.

Scoprii che durante quei momenti spirituali potevo sentire il mio cuore sobbalzare o riempirsi, e mi resi conto che a provocare quei sentimenti era lo Spirito Santo, che confermava la verità di qualcosa.

Quando ponevo una domanda la cui risposta poteva essere o sì o no, spesso scoprii che avevo lo stesso sentimento descritto prima quando la risposta era sì, mentre quando la risposta era no sentivo dei sentimenti negativi.

Fui in grado di confermare questa mia supposizione tenendo traccia nel mio diario di come si svolgevano i fatti nel dettaglio: se seguivo il calore che interpretavo come un sì, le cose andavano sempre bene, mentre quando lo ignoravo, e non facevo nulla, oppure al contrario facevo quello che sospettavo di aver sentito di non fare, le cose non andavano bene.

Era un esperimento di scienza personale.

Saltuariamente nella mia mente arrivavano alcuni pensieri.

È veramente difficile spiegare come lo Spirito Santo ci manda certi pensieri (il quale risponde per ordine di Dio), ma anche stavolta registrai le mie supposizioni riguardo alla fonte cui arrivava il pensiero nel mio diario, e poi monitorai i risultati finché non fui in grado di determinare la differenza.

Sospetto che il modo in cui arrivano i pensieri sia diverso di persona in persona; personalmente mi sento a mio agio quando mi arrivano sotto forma di idea.

Insegnato da Dio

Insegnato da Dio. Talvolta Dio mi fa aspettare. A volte devo pregare molto a lungo per ottenere una risposta; e mi sono reso conto che quando questo succede è sempre per una buona ragione.

Spesso io già conoscevo la risposta, ma speravo che Dio potesse concedermi di non fare ciò che sapevo essere la cosa giusta.

A volte non mi risponde in queste situazioni perché avevo bisogno di imparare un certo grado di responsabilità personale per la mia conoscenza.

Altre volte sento che Lui voglia sapere se io davvero desidero una risposta. Se ero pronto a perseverare nel chiedere ciò di cui avevo bisogno, ero anche più disposto ad agire, una volta ricevuta la risposta. Altre volte, non era il momento giusto, oppure stavo ponendo la domanda sbagliata.

Altre volte ancora, ponevo delle domande troppo grandi, e dovevo chiederne di più piccole prima. Alcune volte non conoscevo abbastanza bene il problema da poter decidere da me e poi chiedere conferma a Dio.

Insegnato da Dio. Durante gli anni imparai ad avere fiducia in Dio. Egli ha promesso che avrebbe ascoltato e risposto alle nostre preghiere, e Lui lo fa.

Lui è in grado di assicurarsi che io conosca la fonte di queste risposte. Che io sia inginocchiato o stia lavando i piatti, Dio è sempre pronto per una seria discussione.

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