stress, ansia e pauraSono una persona che soffre di ansia, anche se mi interessa fare le cose e mi preoccupo per la gente. Mi piace fare tutto bene.

Questa cura per tutto quello che faccio, ha richiesto un enorme atto da giocoliere.

Quando sono diventata madre, sono stata improvvisamente impegnata e, quindi, oltre a focalizzarmi su qualsiasi cosa facessi, avevo anche il pensiero che il mio bambino potesse soffocare o morire.

Questa responsabilità che non finisce mai, sconvolge il sonno e ha conseguenze potenzialmente disastrose per gli errori commessi, e, quindi, non mi ha certo calmata.

Non avevo veramente capito cosa fosse l’ansia, fino ad allora, quando altri, nella mia famiglia, si lamentavano per problemi simili.

Al fine di aiutare a far fronte a questo problema, ho scritto quali fossero tutti i modi migliori che conosco per affrontare lo stress.

Stress, ansia e paura

Si è scoperto che conosco quasi 200 modi sani, per affrontare la mia ansia. Chiaramente questo è più che un problema, per me, ho, poi, realizzato.

La maggior parte dei miei sintomi assomigliano all’ADHD (disturbo da deficit di attenzione). Mi distraggo facilmente. Sono iperattiva. Mi è difficile finire le cose. La routine mi crea dei problemi, ecc.

Mia madre mi ha sempre detto, scherzando:

“Come giovane madre, non ti puoi mai aspettare di dire una frase completa, senza essere interrotta.”

Ho scoperto quanto fosse letteralmente vero, soprattutto se ero al telefono.

Quindi, stavo male perché ero una madre di molti figli piccoli o perché la difficoltà proveniva da dentro di me, da qualche parte internamente? Non lo so.

E, in gran parte, ancora non lo so. Io so cosa vuol dire vivere con qualcuno che ha una malattia mentale e diventa molto, molto difficile sapere chi è malato, lui o te?

Vivere con la malattia mentale può farci sentire pazzi. Forse la maternità ha lo stesso effetto?

Fin da quando sono diventata, ormai, consapevole della mia ansia cronica e generale, ho deciso di provare a trovare un modo per superarla, una volta per tutte. Forse le mie paure causavano i miei comportamenti da ADHD.

Nel libro “Curare l’ansia” di DuPont, Spencer e DuPont, ho trovato la risposta che cercavo:

Una cura è riprendere il controllo della tua vita, non essere liberi dal panico e dalla preoccupazione.

L’antidoto universale per tutti i disturbi dell’ansia è l’accettazione.

L’accettazione dei sentimenti e dei pensieri prodotti dal cervello ansioso e sensibilizzato, non l’accettazione delle limitazioni della vostra vita, che l’ansia sta cercando di portare su di voi.

La paura non può essere controllata con la forza. Non posso smettere di preoccuparmi. Lo stress del nostro corpo e la paura, sono reazioni, in realtà, alimentate da cicli di pensieri continui e paura.

In verità, parlando del superare la paura, Franklin D. Roosevelt aveva ragione su un punto centrale: “L’unica cosa che dobbiamo temere è la paura stessa”.

Quindi, non posso batterla. Tutti abbiamo una parte innata del cervello, che risponderà sempre ad un pericolo, reale o immaginario.

È pensato per proteggerci e aiutarci a sopravvivere. Quindi, posso aspettarmi un eccesso di reazione, di volta in volta.

Il personale medico militare e i piloti non vincono la loro paura. Imparano come agire, mentre la provano.

Essi si esercitano, anche quando sono stanchi, in base ad una lista ed eseguendo i movimenti, in ambienti molto rumorosi e allarmanti. Invece di evitarla, imparano a padroneggiare i loro compiti, a dispetto di essa.

Non tutta la paura è cattiva. Essa ci aiuta a prepararci per eventi reali e potenzialmente pericolosi.

E’ quella che mi ha aiutato a preparare il mio kit di 72 ore per la mia famiglia ed è ciò che mi aiuta a ricordarmi di aggiornarlo, ogni anno.

La paura mi ha fatto imparare i metodi di primo soccorso abbastanza bene da insegnarli, così da sentirmi sicura, in caso di emergenza.

La paura, in realtà, acuisce la nostra consapevolezza e ci tiene all’erta. Si eccita, se devo preparami ad una prova e mi tiene sveglia e vigile, quando mi prendo cura dei più piccoli.

Forse il mio sistema di allarme è iperattivo, ma non è inutile.

Jeff Wise, in “Paura estrema”, ci consiglia, da padre preoccupato:

Abbassare il livello di stress può essere semplice, come indossare un cappotto caldo, in una giornata fredda.

Fattori di stress fisici, come il rumore, la fame, il caldo e il freddo, possono impegnare importanti risorse, in situazioni ad alta intensità.

Quindi, per rafforzare voi stessi, anche nel pericolo, seguite i consigli di una vecchia canzone: abbottonatevi il cappotto e andate a letto per tre.

Chiaramente, una buona cura di sé, significa gestire il proprio tempo e l’ambiente, che hanno entrambi un impatto sull’ansia.

Non potrò mai dire abbastanza quanto faccia bene il riposare a sufficienza e l’esercizio fisico. Ma, la linea di fondo, quello a cui tutto si riduce, è:

Questo è quanto accade. Sono un essere umano. Devo cambiare.

Devo cambiare le mie aspettative e imparare a padroneggiare i miei compiti, a dispetto di come mi sento. Si tratta di un diverso tipo di caccia al leone.

“Non posso passarci sopra, non posso passarci sotto, devo passarci attraverso.”

Che voi possiate andare avanti con una grazia che smentisca come vi sentite, come i nostri anziani vivono con un sorriso coraggioso, nonostante il dolore.

Darell S. Hoskisson

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