ricerca anima gemella

Nella vita reale o sulla Rete, si vedono sempre più spesso persone che sono alla ricerca costante di qualcosa che li faccia sentire completi e quindi esseri umani. Quel qualcosa, o meglio qualcuno/a, è il/la compagno/a ideale. Trovare la persona giusta è il sogno di tutti.

Molte persone, nel loro cuore, sono animate dal forte desiderio di trovare il/la giusto/a compagno/a con cui poter passare il resto della propria vita. Ma purtroppo tutto questo per molti continua ad essere soltanto un’utopia.

CERCHIAMO IN NOI STESSI I VALORI DELLA VITA

Infatti, mai come in questo periodo storico caratterizzato da una grande precarietà sentimentale, sembra essere diventato un sogno impossibile da realizzare. Secondo il sentire comune, l’amore dovrebbe essere una cosa facile: incontrare la persona giusta è come mettere insieme le due metà di un puzzle che combaciano perfettamente o poco ci manca.

Nell’immaginario collettivo, le anime gemelle dovrebbero essere complici, avere gli stessi interessi, condividere la stessa visione della vita e capirsi senza troppe parole. Invece, tutto questo sembra essere molto difficile se non addirittura impossibile da realizzare e così questo puzzle sembra proprio che non potrà mai e poi mai trovare la sua parte combaciante.

Si vedono e si sentono continuamente persone domandarsi per quale motivo sono così sfortunate nel non riuscire a trovare la persona giusta e, quindi, a dover continuamente stare da sole mentre molti  dei loro amici  non hanno alcuna difficoltà a trovare un partner.

A causa della mancanza di fiducia in loro stessi, cercano di rendersi interessanti ”annullando” quella che è la loro personalità, facendo esattamente le stesse identiche cose che fanno i loro amici più fortunati  in modo tale da suscitare l’interesse dall’altra parte.

Ma nonostante questi sforzi, le cose proprio non migliorano. Altre invece, convinte di essere riuscite a trovarla, in realtà si trovano ad assistere ad una situazione molto diversa da ciò che ci si aspettava.

Altri ancora, invece, arrivano a conoscere e addirittura a sposare l’”anima gemella” che, però, con il passare del tempo, si dimostra essere inaffidabile ed anaffettiva provocando il rapido deterioramento del rapporto sino all’inevitabile divorzio. Esperienze che, in un modo o nell’altro, si sono quindi rivelate ugualmente insoddisfacenti.

Di conseguenza, alcuni decidono di rimanere single e ”godersi” la loro solitudine in maniera molto passiva perché, secondo loro,  tutto questo altro non è che un copione che si ripete sempre e dal quale non vi è via di uscita, ma solo infelicità e dove la colpa viene data prevalentemente o agli altri o addirittura a Dio.  

Lasciando stare Dio, possiamo tranquillamente dire che sicuramente ognuno di noi ha una  parte di colpa in tutto questo.

Ma invece di focalizzarsi troppo su quello che il nostro partner ideale dovrebbe avere secondo noi, proviamo a mettere per un attimo da parte questo desiderio e impariamo prima a capire chi siamo veramente, quali sono le nostre capacità, cosa possiamo fare per migliorarci e, quindi, cosa il Padre Celeste vuole che diventiamo.

Perché solo Lui ci conosce meglio di chiunque altro e sa in cosa siamo più capaci e quindi conosce le nostre abilità innate.  

E se saremo in grado di utilizzarle a pieno non solo per noi stessi, ma anche al servizio degli altri, proveremo una immensa gioia al punto tale che sarà possibile non sentirsi più soli e poterla condividere un giorno con il compagno/a ideale.

Coloro che appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni lo sanno molto bene e ne rendono testimonianza ogni giorno.

UN ESEMPIO DI VITA, UN INSEGNAMENTO PER TUTTI

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Quando ero piccolo, mia madre mi portò un giorno con sé a comprarmi una tuta da un suo amico che aveva un negozio di abbigliamento sportivo. Ricordo che questa persona era molto alta ed abbastanza muscolosa perché faceva l’istruttore in una palestra. Indossava degli occhiali molto strani e che non mi guardava mentre parlava. Pensavo di essergli antipatico.

Ricordo che invece fu molto gentile con me e mi disse che se da grande un giorno avessi voluto praticare il Body Building, lui sarebbe stato lieto di allenarmi. Non potrò mai dimenticare  la sua gentilezza e la grande felicità ed ottimismo che trasmetteva stando in sua compagnia.

Quando andammo via dal negozio chiesi a mia madre più informazioni circa il body building perché era riuscito a suscitare in me una grande curiosità per quel mondo al punto da voler diventare veramente muscoloso come il suo amico. Le dissi che mi sarei fatto seguire da lui ma prima si sarebbe dovuto togliere quegli occhiali che secondo me erano strani.

Quando dissi così mia madre mi rispose che senza quel tipo di occhiali non avrebbe potuto assolvere il compito che si era prefissato, poiché lui era ”ipovedente”  o meglio, ancora era affetto da una malattia della retina molto rara che lo avrebbe portato lentamente e dolorosamente alla cecità totale.

Compresi il motivo per il quale non mi guardava e, al tempo stesso, rimasi sbalordito di come una persona con un problema così serio come il suo fosse così felice ed altruista. Quando raggiunsi l’età giusta per fare palestra, decisi di tornare da lui e chiedergli di poter mantenere la promessa che mi fece anni prima.

Lui fu molto felice di vedermi cresciuto ed intenzionato a farmi seguire da lui. Purtroppo però la malattia che aveva era peggiorata molto e quindi non gli hai consentiva di seguirmi perfettamente.

Ciò nonostante, non volle tirarsi indietro e decise di mantenere la promessa che mi aveva fatto nonostante le difficoltà che stava attraversando. Più passava il tempo e più mi allenavo. Riuscii ad ottenere grandi risultati sia grazie al mio impegno ma soprattutto grazie al suo aiuto. Inoltre, in quel periodo conobbi una ragazza con la quale mi fidanzai e passammo momenti molto felici insieme.

Ero veramente al settimo cielo. Sfortunatamente la nostra storia finì dopo alcuni anni e mi sentii veramente male al punto che ero arrabbiato con il mondo. La solitudine mi stava divorando. Avevo intenzione anche di non voler più sapere niente del Body Building perché il dolore era troppo grande e non mi consentiva di fare più niente.

Quando questo mio amico venne a sapere della mia intenzione e del motivo che si celava dietro, mi raccontò che ancor prima di conoscerci anche lui aveva attraversato una situazione molto simile alla mia addirittura più dolorosa.

Conviveva da tanti anni con una donna che sosteneva di amarlo ma che poi, quando la sua malattia peggiorò sempre di più, decise di lasciarlo perché non intenzionata a farsi carico di tanto dolore. Era rimasto anche lui solo in compagnia di una malattia che sarebbe peggiorata con il tempo.

Inizialmente pensò che non avrebbe avuto alcun futuro, ma che anzi sarebbe stato un peso per la società. Ma poi decise di reagire e dimostrare a se stesso che invece avrebbe potuto fare qualcosa di concreto nonostante il suo handicap.

Per questo motivo, decise di iscriversi ad un’associazione per non vedenti, per poter aiutare coloro che avevano il suo stesso problema o anche peggio e, successivamente, studiò per poter diventare un istruttore di palestra per far diventare la sua passione un lavoro e, di conseguenza, una passione anche per gli altri.

Aveva deciso di mettersi al servizio degli altri e dimostrare che, nonostante i problemi fisici e/o sentimentali, era possibile fare grandi cose ed evitare di finire nel baratro più totale del dolore così come fece lui. Ci è riuscito e ci riesce tutt’ora. Attualmente porta avanti il suo negozio con non poche difficoltà al fianco della sua nuova compagna ed è un esempio per tutti, me compreso.

LA CONDIVISIONE

Figlio Prodigo

Subito dopo essere stato battezzato, la prima volta che mi venne chiesto di fare un discorso in Chiesa ero veramente spaventato. Non avevo mai parlato in pubblico e soprattutto mai in un contesto del genere.

Quando mi trovai dietro al pulpito ero così spaventato che pensavo che non sarei riuscito a pronunciare una parola. Ma poi il desiderio di far sapere che, nonostante il grande dolore che mi portavo dentro, grazie al Vangelo e all’umile preghiera avevo avuto la  possibilità di ricominciare una nuova vita migliorandomi giorno dopo giorno per poter essere un ”vero uomo” ed ottimo detentore del Sacerdozio, tutte le mie paure scomparvero e parlai ininterrottamente.

Fu veramente molto bello. Ma lo fu ancor di più quando alla fine delle riunioni, molte persone mi ringraziarono per le belle parole e l’esempio che ero riuscito a trasmettere. Capii che anche se stavo soffrendo per la solitudine, c’erano tante altre persone che soffrivano come me per la medesima situazione, ma se mi fossi prodigato per loro avrei potuto portare gioia, non solo a loro, ma anche a me stesso.

Come disse il Presidente Harold B. Lee:

La felicità non dipende da ciò che accade intorno a voi, ma da ciò che accade dentro di voi. Essa viene misurata dallo Spirito con il quale si affrontano le difficoltà della vita”.

Infatti, se ci prodighiamo ogni giorno per gli altri avremo la possibilità di migliorare noi stessi e se ci impegneremo ogni giorno a raffinare i punti di forza e le nostre debolezze, il Signore ci aiuterà e Ci benedirà con la promessa che al momento giusto di avere un compagno/a per l’eternità (Messaggio della Prima Presidenza Agosto 2007, Presidente James E. Faust ”Benvenuto a tutti” ).

Prima di poter affrontare il grande passo verso la scelta dell’anima gemella, occorrerà  trovare in noi stessi  il giusto equilibrio scoprendo i valori della vita, aiutati in questa ricerca  dall’esempio di uomini virtuosi ed illuminati dalla guida del Vangelo.

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Alberto Battista

Alberto Battista è un giovane mormone da poco laureato e, quando non è impegnato nella ricerca di un lavoro ( quasi mai!), si dedica ad apprezzare le bellezze della vita prediligendo l'amore per gli animali e il body building. Ama molto i rapporti interpersonali e cerca di diffondere attraverso i suoi scritti la parola del Vangelo, che ritiene essere il '' bisturi '' per debellare il male che pervade la nostra società.

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