scoperta di Dio

Esiste Dio? Questa è una delle domande più importanti che possa porsi un uomo. Credere nell’esistenza di Dio ha enormi implicazioni nel nostro modo di concepire la vita, l’umanità, la moralità e il nostro stesso destino.

Tanti interrogativi: cerchiamo di darvi risposta

Il fatto che Dio non si veda e non si possa dimostrare attraverso delle prove scientifiche, spesso sembra che non  aiuti alcune persone ad essere felici.

Più passa il tempo e sempre più cresce in esse la convinzione che Dio non esista, vista la mancanza di prove scientifiche a riguardo.

Infatti, sentiamo continuamente dire che se Dio esistesse, perché permetterebbe che cose cattive accadano a persone buone, addirittura di grande fede?

Se Egli veramente esistesse non permetterebbe ciò. In questo modo stanno prendendo sempre più piede, nell’animo delle persone, teorie circa la non esistenza del Signore.

Il Padre Celeste ha preparato per ognuno di noi un piano

Se fossero vere le teorie di coloro che attestano il fatto che Dio non esiste, significa che allora dobbiamo rassegnarci a vivere una vita senza speranza e senza un preciso scopo, o meglio, che il nostro unico scopo è quello di dover soffrire e che dopo questa vita non c’è nulla.

L’essenza della vita non ha quindi alcun significato. Non è importante il modo con cui viviamo una vita, in quanto destinata a finire con la morte.

Purtroppo oggi siamo abituati a ricercare spiegazioni e prove scientifiche per ogni cosa, vogliamo avere la dimostrazione, toccarla con mano. Ma non tutto quello che non si vede, non esiste.

Se non crediamo nell’esistenza di Dio solo perché non lo si può vedere con i propri occhi, allora non bisognerebbe credere all’amore o all’esistenza dei pensieri in quanto anch’essi non si vedono.

Eppure ci crediamo. Infatti, la verità è che Dio, anche se non lo vediamo,  è sempre la nostro fianco.

Egli è il nostro unico è grande Padre Celeste, che veglia continuamente su di noi, anche se molti hanno ancora qualche difficoltà o addirittura paura nell’ accettarlo. E’ felice quando siamo felici ed è triste quando siamo tristi.

Prima di nascere sulla terra vivevamo come figli di spirito del nostro Padre celeste, assieme a Lui. Ma non saremmo mai potuti diventare come Lui e godere di tutte le benedizioni di cui Egli gode, se non fossimo nati sulla terra e non avessimo vissuto con un corpo fisico.

In questo modo abbiamo potuto affrontare le difficoltà, migliorarci e godere, quindi, di tutte le Sue benedizioni. Egli ha fornito ad ognuno di noi un piano perfetto per raggiungere il Suo scopo.

Lo abbiamo compreso e accettato questo piano prima di venire sulla terra. Per Lui è stato certamente molto doloroso doversi separare da noi. Ma lo ha fatto solo e soltanto per il nostro bene.

Per questo motivo, molte volte, le ragioni per cui non comprendiamo quello che accade è perché certe cose vanno oltre quella che è la nostra esistenza sulla terra.

Dobbiamo riscoprire e accettare il piano che il Signore ha preparato per noi sin dalla pre-esistenza, tenendo conto sia dei lati positivi che dei lati negativi che vi sono racchiusi e del ruolo giocato da Lui in tutto questo.

Esattamente come un vero e proprio padre di famiglia, Dio ama suo figlio e vuole il meglio per lui, vuole che sia felice.

Un padre alle volte severo ma giusto

Scritture

Ma un padre che ama davvero il proprio figlio sa che non gli darà davvero amore se accetta ogni capriccio o ogni richiesta; evitargli qualsiasi difficoltà, lo renderebbe,infatti, debole e incapace di saper affrontare le sfide della vita.

Un padre che ama il proprio figlio vuole proteggerlo e lo vuole felice, ma sa che non tutto quello che il figlio gli chiederà sarà davvero utile e positivo.

Dio è un padre che ci ama totalmente. Vuole il nostro bene e la nostra felicità.

E Lui, molto più di noi, sa cosa è davvero meglio per la nostra vita e per la nostra felicità. Per questa ragione ci ha fatto venire sulla terra.

Egli vuole che impariamo a muoverci con le nostre  gambe in modo tale che, così facendo, possiamo crescere e diventare delle persone migliori, anche attraverso la sofferenza, in modo da poter assomigliare sempre di più al Suo Figlio primogenito, nostro fratello maggiore Gesù Cristo, e tornare al Suo cospetto puri nello spirito e liberi da ogni segno di malvagità.

Per fare questo, dobbiamo però ricordarci che il Signore è con noi e ci osserva sempre.

Altrimenti, se continuiamo a vivere rifiutando l’esistenza di Dio, non avremo alcuna speranza di poterci liberare dai difetti della nostra esistenza e, di conseguenza, non  potremo liberarci dal male.

Infatti, anche se molte persone si chiedono come Dio possa avere creato un mondo in cui esiste il male, per la maggior parte le sofferenze nel mondo sono dovute alla mancanza di umanità da parte dell’uomo verso i suoi simili.

L’orrore delle due guerre mondiali del secolo scorso ha, di fatto, distrutto l’ottimismo sul progresso umano del XIX secolo.

Se dovessimo credere che Dio non esiste, saremmo imprigionati in un mondo pieno di sofferenza ingiustificata e non riscattabile, con nessuna speranza di potere essere liberati dal male.

E ancora, se non c’è Dio, non abbiamo speranza di potere vincere la vecchiaia, le malattie e la morte e di poter un giorno tornare al suo cospetto.

D’altro canto, se invece accettiamo che Dio esiste, allora non solo esiste un significato ed una speranza in questa vita, ma c’è anche la possibilità di poter conoscere Dio e il Suo amore nei nostri confronti.

In realtà non è vero che non lo vediamo. Anzi! Vogliamo credere di non vederLo.

Alla scoperta di Dio

Dobbiamo quindi smetterla di essere ”ciechi”.

Un esempio veramente molto bello è riportato in un libro a cui tengo particolarmente e che ho sempre a portata di mano, e cioè La Sacra Bibbia. Nel Vangelo di Luca possiamo leggere quanto segue:

”Ora avvenne che, mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco stava seduto lungo la strada a mendicare e, sentendo passare la folla, domandò che cosa mai fosse.

Gli dissero che passava Gesù Nazareno. Allora egli gridò: Gesù, figlio di David, abbi pietà di me!

E quelli che precedevano gli gridavano di tacere. Ma lui a gridare più forte che mai: – Figlio di David, abbi pietà di me! – Allora Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse condotto. E quando gli fu vicino gli domandò: Che cosa vuoi che io ti faccia?

E quello: Signore, esclamò, che io ci veda. – E Gesù gli disse: Guarda! La tua fede ti ha salvato. – E subito ci vide e andava dietro glorificando Dio”. (La Sacra Bibbia, Luca, 18: 35-43).

Quanti ciechi spirituali ci sono nel mondo. Hanno bisogno di rivolgersi al dolce Cristo per essere illuminati. Il cieco di Gerico riconobbe il suo stato e perciò chiese la vista.

Ma tanti intellettuali, veri ciechi morali, non vogliono riconoscere la loro terribile cecità e per questo continuano a vivere nel buio dell’errore.

Finché l’uomo regolerà i suoi istinti secondo i dettami della ragione, non  potrà innalzarsi sino a Dio, e quando l’incredulità, la diffidenza prenderanno il sopravvento, l’uomo si lascerà dominare dall’impurità, allora si formerà come un muro tra lui e il Creatore.

La luce divina non si avvertirà più, e per questa ragione, non si crederà nell’esistenza di nostro Padre.

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Alberto Battista

Alberto Battista è un giovane mormone da poco laureato e, quando non è impegnato nella ricerca di un lavoro ( quasi mai!), si dedica ad apprezzare le bellezze della vita prediligendo l'amore per gli animali e il body building. Ama molto i rapporti interpersonali e cerca di diffondere attraverso i suoi scritti la parola del Vangelo, che ritiene essere il '' bisturi '' per debellare il male che pervade la nostra società.

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