chiesa di domenica piena di amoreCosa significa scegliere la fede? Ci sono alcuni momenti in cui prendo in considerazione le mie azioni e mi rendo conto di aver agito senza paura. (suggerimento – potrebbero essere molti).

Diventa quasi inconscio – cambiare il modo di dire qualcosa perché sono preoccupata di quello che qualcun altro potrebbe pensare, esitando a menzionare un’idea perché potrebbe essere spenta, girando attorno ad una decisione perché non posso vedere la fine fin dall’inizio e sono spaventata dell’ignoto.

Tutta questa paura, e vivere sotto il peso di tutto ciò può essere logorante.

C’è un’altra strada, ovviamente. L’anziano David A. Bednar del Quorum dei dodici apostoli ha detto: “Vi invito ad abbracciare tutto ciò con cui Dio vi ha benedetto e ad agire con fede. Non fatevi consigliare dalle vostre paure.

Non fatevi consigliare dalle vostre paure significa che non permettiamo che la paura e l’incertezza determinino il corso della nostra vita…

Non fatevi consigliare dalle vostre paure significa che la fede nel Signore Gesù Cristo deve prevalere sulle nostre paure e che dobbiamo andare avanti con fermezza in Lui.”

Nei mesi passati, mi sono ricordato di alcuni principi delle scritture che mi hanno aiutato nella buona abitudine di agire per fede invece di prendere consiglio dalle paure.

1. Fate il vostro lavoro e lasciate che Dio faccia il Suo

Per me, molte paure derivano dalla sensazione che devo fare tutto da sola. Ho l’idea che in qualche modo ho la responsabilità di dover far funzionare tutto, e quando non posso (perché non è il mio lavoro), mi sento piena di paure e senza speranze.

Fondamentalmente, la maggior parte delle mie paure deriva da provare a fare il lavoro di Dio invece che il mio.

Un aspetto della vita in cui avevo molte paure è stato il corteggiamento. Per la maggior parte, mi sono reso conto, perché stavo cercando di forzare un risultato.

Ho messo tanta pressione su me stessa per “uscire e incontrare persone” e far si che qualcosa accadesse (se non vado a questa attività con un ragazzo, sono un fallimento”).

Dopo, quando non ho raggiunto le mie aspettative irrealistiche, mi sono sentita male, ed uscire con i ragazzi mi è sembrato difficile e spiacevole.

Nel libro di Mormon, i fratelli di Alma erano “molto spaventati” quando si trovarono di fronte ad un esercito ostile, ma si ricordarono quale lavoro stavano facendo. Non dovevano superare questa sfida da soli. In Mosia 23:27-28 è scritto:

27 Ma Alma si fece avanti e stette in mezzo a loro, e li esortò a non essere spaventati, ma a ricordarsi del Signore loro Dio ed egli li avrebbe liberati.

28 Essi tacitarono dunque i loro timori, e cominciarono a invocare il Signore affinché intenerisse il cuore dei Lamaniti, cosicché risparmiassero loro, le loro mogli e i loro figli.

Quindi, secondo lo spirito di questo versetto, “ho messo a tacere le [mie] paure” e ho parlato a Dio del corteggiamento.

Gli ho chiesto quale fosse il Suo lavoro e quale fosse il mio.

La risposta è stata semplice: il Suo lavoro era di trovare la persona giusta al posto giusto e al momento giusto, il mio lavoro era di PRESENTARMI ed essere “presente, carina e disponibile” e cioè dovevo prendermi delle opportunità naturali e normali di conoscere persone, avere un aspetto presentabile, ed essere disponibile a parlare con qualcuno di nuovo qualora ci fosse l’opportunità.

Fare quella distinzione tra il lavoro di Dio e il mio comportò una riduzione di molto peso e paure dalle mie spalle.

Mi sentivo serena e speranzosa, perché la mia parte era fattibile e potevo farla con gratitudine, sapendo che al momento giusto Dio avrebbe fatto la sua.

In tutti gli aspetti della vita, posso scegliere la fede al posto della paura, quando mi rendo conto che non è mio compito far si che tutto funzioni nella mia vita – io posso fare la mia parte, riconoscendo che le persone hanno il loro libero arbitrio, e lasciare che Dio faccia il resto.

2. Inginocchiatevi e pregate. Poi andate e fate

Quando stavo cercando di capire se dovevo sposare l’uomo con cui stavo uscendo, mi sono sentita nuovamente paralizzata dalla paura.

Non si trattava di avere grandi problemi, perché non li avevo, e questo era uno dei motivi che mi spaventava! Ci stavo pregando su, ma non sentivo di aver avuto una risposta chiara da Dio.

Mi sentivo bene a sposarlo, ed era quello che volevo …ma se era sbagliato? E se fosse destinato a fallire? Non volevo fare il gran passo perché non volevo combinare guai.

Durante questo periodo mi è capitato di leggere Alma 37 nel Libro di Mormon, dove Alma ricorda a suo figlio Helaman che i suoi antenati videro tanti miracoli e furono guidati da Dio attraverso il deserto. In Alma 37:41, lui dice a loro:

41 Nondimeno, poiché quei miracoli erano compiuti con piccoli mezzi, ciò manifestava loro delle opere meravigliose.

Erano indolenti e dimenticavano di esercitare la loro fede e la loro diligenza, e allora quelle opere meravigliose cessavano ed essi progredivano nel loro viaggio.

Quando lessi ciò, ebbi il campanello d’allarme di cui avevo bisogno. Era una cosa buona pregare ,ma stare seduti e non far niente per superare le paure non era il modo giusto di ricevere le risposte e “progredire nel [mio] viaggio.” Sapevo che dovevo fare la mia scelta e andare avanti con fede, e così avrei capito la mia strada.

E così feci. Ogni tanto ho ancora i momenti di panico, ma Dio mi ha dato tante rassicurazioni che la mia scelta era buona, mentre ho messo da parte le mie paure e sono andata avanti, avendo fiducia in Lui e nella Sua guida.

3. Ricordate in chi abbiamo riposto la fiducia

Quando sento che le paure iniziano a prendere il sopravvento, molto spesso è perché ho dimenticato in chi sto riponendo la mia fiducia.

Sono inconsciamente preoccupata che Dio non mi aiuterà perché non sono all’altezza in qualche modo e sarò lasciata a camminare da sola.

E se non sono all’altezza di affrontare il matrimonio? E se non merito la felicità? Che cosa succede se sbaglio tutto e va a finire in una bolla di sapone? In momenti come questi, mi ricordo di quando il profeta Nefi ha scritto nel libro di Mormon:

18 Mi sento assediato, a causa delle tentazioni e dei peccati che mi assalgono davvero sì facilmente.

Comunque, Nefi continua,

20 Nondimeno, io so in chi ho riposto la mia fiducia. Il mio Dio è stato il mio sostegno. (2 Nefi 4:18-20)

Nei momenti di paura e quando dubito dell’aiuto di Dio, devo ricordare a me stessa di chi sto parlando. Questo è Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, colui che sa tutte le cose, che superò tutte le cose, e che mi aiuterà a superare tutte le cose. Lui non abbandonerà mai, né me né nessun altro che riporrà la sua fiducia in Lui.

L’abitudine di scegliere la fede

Più di ogni altra cosa, ho imparato nel tempo che scegliere la fede non è una grande scelta che si fa solo una volta (“ho scelto la fede, e perciò non avrò mai più dubbi o paure!”) – è questione di pratica.

È uno sforzo costante costituito da molte piccole scelte unite insieme nei giorni, mesi e anni.

Ci sono alti e bassi, e sicuramente non progredisco così velocemente come vorrei, ma Dio è paziente con i miei progressi; tutto quello che chiede è che io continui a provare ed a rivolgermi a Lui invece di aggrapparmi alle mie paure. E posso farlo.

Questo articolo è stato scritto da Ariel Szuch, pubblicato sul sito www.lds.org e tradotto da Nadia Manzaro.

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Nadia Manzaro

Nadia è laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie; dopo la laurea ha conseguito due master e ha insegnato per un certo periodo alla scuola superiore. Il suo desiderio è di poter tornare a insegnare.  E’ stata anche un’insegnante nella Società di Soccorso, all’Istituto e in Primaria. Ama i bambini e soprattutto le sue due principesse. Nel tempo libero le piace frequentare corsi di pasticceria, prendersi cura delle sue gattine e stare in campagna. Ama il Vangelo e ha una testimonianza di Gesù Cristo, di cui continua a portare testimonianza, sin dai tempi della missione in Inghilterra.
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