razze nell'aldilàQuando saremo resuscitati e dopo essere stati giudicati, ci saranno ancora le diverse razze e nazionalità, oppure saremo tutti di una sola razza?

Qual è lo scopo delle razze diverse visto che tutti noi siamo figli del Padre celeste? Se saremo tutti della stessa razza, come ci riconosceremo?

Avremo lo stesso aspetto dei nostri corpi spirituali della pre-mortalità o erediteremo i tratti fisici ricevuti tramite i nostri genitori terreni?

A chi assomiglieranno i nostri corpi risorti (terrestri o celesti)? Non sono sicura che ci sia una risposta a questo, ma mi sono spesso fatta queste domande.

So che saremo perfetti, ma questo ci toglierà la nostra individualità dovuta alle nostre imperfezioni?

Saremo di diverse razze nell’aldilà?

In primo luogo la perfezione non implica l’uniformità. Non troviamo due cose in natura esattamente uguali. Hugh Nibley, citando Brigham Young, lo afferma nelle seguenti parole:

“Di questi sentimenti, secondo Brigham, ci si può fidare e senza di essi presto ci distruggeremmo”. “Le macchine create dall’uomo fanno le cose tutte uguali” dice.

“La macchina di Dio dà, a cose che appaiono uguali, una piacevole differenza” (Hugh Nibley, Approaching Zion, 1989, pp.12-13).

“Il Vangelo ci insegnerà tutta quella varietà che vediamo davanti a noi in natura, la più grande varietà immaginabile.

Una sorella potrebbe indossare un certo cappello (sta parlando del millennio ora – saremo tutti diversi nel millennio) ed un’altra un cappello di altro tipo; lo si potrebbe cucire in un modo o in un altro.

Quando i fratelli costruiranno le loro case, gli stili saranno diversi… La stessa varietà sarà presente nell’arredamento interno delle case.

Dovremmo vedere questa varietà anche per quanto riguarda le famiglie: qui c’è il gusto di una persona e lì quello di un’altra e questa varietà costante darebbe bellezza al tutto.

Se case e vestiti fossero tutti uguali, non si saprebbe nulla di una varietà di talenti che non verrebbe quindi esibita (Hugh Nibley, fratello Brigham “Sfidei ai Santi”, a cura di Don E. Norton e Shirley S. Ricks 1994, pagina 458).

Ora, riguardo all’uniformità delle persone, leggiamo in DeA 77:2:

D. Cosa dobbiamo intendere in merito alle quattro creature viventi delle quali si parla nello stesso versetto?

Sono espressioni figurate, usate da Giovanni il Rivelatore, nel descrivere il cielo, il paradiso di Dio, la felicità dell’uomo, e delle bestie, e degli esseri che strisciano, e degli uccelli dell’aria; poiché ciò che è spirituale è a somiglianza di ciò che è materiale; e ciò che è materiale, a somiglianza di ciò che è spirituale; lo spirito dell’uomo, a somiglianza della sua persona, come pure lo spirito delle bestie e di ogni altra creatura che Dio ha creato.

Qui apprendiamo che lo spirito e il corpo sono simili, in apparenza quindi, immagino, se dovessimo vedere lo spirito di una persona che è passata attraverso il velo che conoscevamo nella mortalità, probabilmente saremmo in grado di riconoscere quella persona dall’aspetto del suo spirito. 

Quale sarà la misura di ciò che descriviamo come differenze razziali e che verrà mantenuta dopo la risurrezione, non ne ho idea. Però, 4 Nefi 1:17 può darci un indizio di come sarà la nostra vita nel regno di Dio quando si parla di razze e nazionalità: 

 …Né c’erano Lamaniti, né alcuna sorta di -iti; ma erano come uno solo, figlioli di Cristo ed eredi del regno di Dio.

Immagino che le differenze del colore della pelle saranno in gran parte scomparse, perché alcune di esse sono state introdotte dal Signore per distinguere i gruppi di persone, come ad esempio i discendenti dei Lamaniti.

Sentiamo parlare dell’apparizione degli esseri celesti come se fossero immersi nella luce. Abbiamo anche imparato che la pelle dei Nefiti giusti, quando furono visitati dal Salvatore, divenne bianca come la Sua.

E avvenne che Gesù li benedisse mentre essi lo pregavano; e il suo volto sorrideva su di loro e la luce del suo aspetto risplendeva su di loro; ed ecco, divennero bianchi come il viso e gli abiti di Gesù; ed ecco, il loro candore sorpassa ogni candore; sì, non ci può essere nulla sulla terra di tanto bianco quanto il loro candore. (3 Nefi 19:25)

Questo articolo è stato pubblicato sul sito askgramps.org e tradotto da Cinzia Galasso.

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Cinzia

Cinzia è un'impiegata ed una traduttrice. Ha una laurea in Scienze dell'Educazione e ha anche insegnato, per un paio di anni, a bambini della scuola materna, un lavoro che ha amato molto. E' stata un'insegnante nelle classi della Società di Soccorso, delle Giovani Donne e dell'Istituto. Ha molti interessi: patchwork, quilling, oli essenziali. Le piace prendersi cura di sè con soluzioni naturali. E' vegana e ama gli animali e la natura ed è fermamente convinta che le creazioni di Dio siano sacre. E' una volontaria dell'ENPA, un'associazione italiana, per la protezione degli animali ed è anche un membro di Greenpeace e del WWF. Ama passare il tempo con la sua famiglia e i suoi amici. Ama il vangelo di Gesù Cristo e sa che le famiglie sono eterne.

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