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Gesù CristoPer i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la ricerca genealogica è una componente importante del Vangelo di Gesù Cristo. Il nucleo familiare è al centro del Vangelo e le informazioni genealogiche permettono ai Santi degli Ultimi Giorni di documentare le loro linee di famiglia.

Prima della restaurazione del Vangelo di Gesù Cristo avvenuta nel 1830, c’è stata una grande apostasia. Coloro che sono vissuti durante quel periodo, non hanno potuto ricevere la verità del Vangelo di Gesù Cristo nella sua pienezza.

Tramite il disegno misericordioso di Dio, il Vangelo restaurato di Gesù Cristo può essere predicato a tutti gli uomini, sia ai vivi che ai defunti nel mondo degli spiriti. Dio stabilì delle ordinanze sacre, fra le quali il battesimo per i morti, che ai nostri giorni vengono celebrate nei templi per procura.

Una volta che il lavoro per procura è stato eseguito, la persona defunta per la quale sono state svolte le ordinanze, ha la stessa libertà dei viventi, di scegliere se accettare o meno il Vangelo di Gesù Cristo.

La consulente di storia familiare, Sue Laing, spiega i motivi per cui i mormoni sono così interessati alla storia di famiglia, come viene compiuto il lavoro genealogico e quali sono le benedizioni che provengono da questo lavoro.

Storia familiare: i perché

Quasi 2.000 anni fa il Signore Gesù Cristo, entrò in un giardino chiamato Getsemani, dove scelse di espiare per i nostri peccati, soffrendo ogni nostra pena e afflizione. Dopo essere stato ingiustamente accusato e flagellato, fu poi crocifisso concludendo così la Sua esemplare missione sulla terra, con tre semplici parole:   “Tutto è compiuto”.

Durante il breve periodo tra la Crocifissione e la Resurrezione, Gesù Cristo andò a visitare gli spiriti dei morti, come di seguito riportato nella Bibbia nel terzo e quarto capitolo di 1 Pietro:

“Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, nella carne, ma vivificato nello spirito;

“E in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere”;

“I quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua”. (1Pietro 3:18-20).

“Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti, onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini nella carne, ma vivessero secondo Dio nello spirito”. (1 Pietro 4:6).

Dopo le agonie nel Getsemani e sul Golgota, che vanno al di là di ogni comprensione, è sorprendete come il Salvatore Gesù Cristo, continuò a lavorare instancabilmente e diligentemente, per portare a termine la Sua missione e il piano di redenzione per tutti i Suoi figli.

Dio Padre gli aveva dato questo incarico, come scritto nella Bibbia in Isaia, che dice: “Egli mi ha mandato a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, e l’apertura del carcere a coloro che sono vincolati”. (Isaia 61:1).

Il lavoro per i morti ebbe inizio con la visita di Gesù Cristo nel mondo degli spiriti. Ai nostri giorni, la grande opera di salvezza sta avanzando tramite ordinanze sacre, svolte per procura dai membri della Chiesa nei templi. In questa, che noi chiamiamo, dispensazione della pienezza dei tempi, siamo in grado di fornire la salvezza a coloro che sono vissuti e che vivranno fin dalla fondazione del mondo. Lo scopo di questo lavoro è straordinario e di grande importanza, per far avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo.

E’ sorprendente il fatto che i governi abbiano iniziato a porre una maggiore enfasi sul mantenere un registro dei cittadini.

Non è una coincidenza che nel gennaio 1837 nel Galles in Inghilterra, appena otto mesi dopo l’apparizione di Elia a Joseph Smith e Oliver Cowdery, fu approvata una legge per registrare civilmente le nascite, i decessi e i matrimoni; mentre negli Stati Uniti furono emanate leggi che richiedevano la registrazione di atti di stato civile e i informazioni più dettagliate nei censimenti. Una notizia curiosa è che la genealogia, è seconda solo al giardinaggio, come passatempo preferito dagli americani.

Michael Wilcox racconta di quando ha portato la famiglia al tempio, per fare il lavoro per i propri antenati:

Il lavorante che ha eseguito le ordinanze di certo non conosceva niente riguardo alla mia famiglia, egli ha detto ai miei figli: “Molte delle persone per le quali oggi lavorerete, hanno vissuto una vita dura e difficile. Alcune di loro sono morte credendo che Dio li avesse dimenticati. Ma oggi voi mostrerete loro che Dio non li ha dimenticati. Egli non dimentica nessuno dei suoi figli. I loro nomi saranno pronunciati nella Sua casa e sapranno che Dio non li ha dimenticati”.

Abbiamo l’obbligo di trovare i nomi dei nostri antenati. Come viventi possediamo le chiavi necessarie a far scattare la serratura per la loro salvezza e far sentire loro che non sono stati dimenticati.

Il presidente Eyring aggiunge: “Ricordate che i nomi che saranno così difficili da trovare sono di persone reali a cui dovete la vostra esistenza in questo mondo e che incontrerete di nuovo nel mondo degli spiriti”.

Storia familiare: il come

Persona di stradaViviamo in un’era in cui la tecnologia e l’informazione arrivano in quantità e velocità esponenziali.

Attraverso l’indicizzazione online, iniziata nel 2006, oltre 2,2 miliardi di documenti sono stati resi disponibili.

Quest’anno la Chiesa prevede di pubblicare almeno un altro miliardo di documenti, circa 3 milioni al giorno!

Per aiutarci a svolgere al meglio questo grande lavoro, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha inoltre firmato una serie di accordi per rendere i documenti disponibili a tutti gratuitamente, attraverso ancestry.com e findmypast.

Gli strumenti e le risorse messe a nostra disposizione sono davvero sorprendenti, in quanto possiamo adempiere in modo efficace, quello che il profeta Joseph Smith affermò dicendo: “La più grande responsabilità in questo mondo che Dio ha posto su di noi è quella di cercare i nostri morti.”

Circa 88 anni fa, nel 1926, Joseph Fielding Smith ha spiegato che le scoperte di cui godiamo ai nostri giorni non sono avvenute per caso, egli dichiara: “Sono arrivate e sono venute perché i tempi erano maturi, perché il Signore lo ha voluto e perché egli ha riversato il Suo Spirito su ogni carne”.

Qualunque sia la nostra situazione, abbiamo tutte le risorse necessarie e gli aiuti disponibili, per abbattere quei muri che ci impediscono di andare avanti con la nostra ricerca genealogica. Facciamo il possibile per aiutare i nostri antenati a riunirsi alle proprie famiglie per l’eternità.

Sono molte le opportunità e le attività meritevoli in cui essere coinvolti, che riguardano la storia familiare. Se lo desideriamo, possiamo trovare alcuni spazi durante la giornata per fare questo lavoro di ricerca.

Possiamo lavorare sul nostro albero genealogico, presentare i nomi dei nostri antenati per il lavoro di tempio, scrivere la nostra storia personale e familiare, pianificare e tenere riunioni di famiglia, trascorrere del tempo con i nostri figli e nipoti per creare delle memorie per la storia di famiglia. Queste sono tutte cose che fanno parte del lavoro genealogico!

Se pensiamo in qualche modo, di aver fatto tutto quello che potevamo fare, ascoltiamo le parole di Joseph Fielding Smith, che espone questo principio importante:

“Non importa se il computer è in grado di compilare tutti i fogli del gruppo di famiglia per tutti coloro che siano mai vissuti sulla terra, rimane la responsabilità di ogni individuo di conoscere i propri parenti defunti… Anche se il lavoro è fatto, ogni persona ha la responsabilità di studiare e conoscere i propri antenati”.

La vita dei nostri parenti defunti, le storie, le lettere e i cimeli, ci aiutano a conoscerli meglio. Non basta conoscere solo le date di avvenimenti o i nomi dei luoghi in cui hanno vissuto.

Storia familiare: le benedizioni

storia familiare

Lo scrittore Bruce Feiler, ha dichiarato: “Viviamo in tempi preoccupanti, dove molti ritengono che le loro famiglie stiano cadendo a pezzi. Se si desidera una famiglia felice, bisogna creare, perfezionare e raccontare la storia dei momenti positivi della famiglia e avere la capacità di riprendersi da quelli difficili”.

Già tale atto, potrà aumentare le probabilità che la vostra famiglia prosperi per molte generazioni a venire”. [Dal libro “I segreti delle famiglie felici”, di Bruce Feiler].

Le benedizioni della genealogia sono legate all’eternità, ma cominciano con il nostro lavoro sulla terra. La ricerca familiare amplia l’amore che abbiamo, non solo per i nostri antenati, ma anche per tutti coloro per cui facciamo il lavoro di tempio. La prospettiva e la conoscenza dell’eternità si faranno spazio nella nostra anima e nel nostro cuore, mentre ci dedichiamo a questo immenso lavoro di salvezza.

Un giorno, quando la nostra esperienza terrena sarà finita, avremo l’opportunità di incontrare i nostri antenati e tutti coloro per cui abbiamo fatto il lavoro di tempio. Sicuramente, essi ci sorrideranno grati e ci verranno incontro per unirsi a noi nel lavoro dell’eternità.

Il Signore aprirà la via e opererà miracoli, mentre ci impegniamo con tutto il nostro cuore ad affrettare questa grande opera di salvezza.

Risorse aggiuntive:

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