scelgo CristoIo scelgo Cristo. Oggi vorrei condividere con voi un pensiero riguardo all’espiazione di Gesù Cristo.  in inglese, se si guarda da vicino la parola utilizzata per dire espiazione, cioè “atonement”, si possono vedere le parole “at-one-ment” che significano essere uno – uniti, intero – incorporato.

Anziano D. Todd Christofferson ha detto che l’espiazione ci da il potere di diventare uno con Gesù Cristo, proprio come Lui è uno con il Padre; e questa unità permette al Padre nei Cieli di benedirci con le stesse benedizioni che ha dato a Gesù Cristo.

Egli ha pregato il Padre dicendo:

E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro, e tu in me; acciocché siano perfetti nell’unità” (Giovanni 17:20–23).

Quanto è glorioso pensare che siamo stati invitati a far parte della perfetta unità che esiste tra il Padre e il Figlio. Come possiamo far sì che ciò avvenga?

Una parte importante del diventare uno con il Signore è quella di far si che la nostra volontà diventi una con la Sua.

C’è stato un momento nella mia vita in cui avevo delle difficoltà nell’unire la mia volontà a quella del Signore. In quel periodo ho trovato nelle scritture una parola che ha significato molto per me.

Il Signore, con questa parola, ha verbalizzato la massima espressione di umiltà e fede; è una parola che può creare un ponte tra la nostra volontà e quella di Dio, creandone una sola.

Questa parola può colmare il vuoto tra le nostre debolezze e la Sua perfezione; questa parola è “però”.

Quando il Salvatore si è trovato nel Getsemani e sul Golgota, con enormi difficoltà di fronte a sé; la Sua preghiera al Padre ha in principio rappresentato il Suo volere, quello della Sua carne, quando ha detto: “Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice!”

È chiaro che la sua carne implorava per un’alternativa che gli permettesse di non attraversare la terribile prova che si trovava davanti; dopodiché arriva la parola e ciò che ne segue: “Però, non la mia volontà ma la tua sia fatta” (Luca 22: 42).

Esprimendo quella parola, “però”, il Salvatore ha reso la propria volontà e quella del Padre indissolubili… “La volontà del Figlio viene assorbita dalla volontà del Padre” (Mosia 15: 7).

Utilizzando quella parola, “però”, il vuoto tra l’uomo decaduto e Dio venne colmato e l’espiazione venne compiuta. Con quella parola Egli ha bilanciato l’equazione tra la caduta e la salvezza, rendendo possibile per tutti noi la vita eterna.

Io scelgo Cristo

Mentre pensavo al Salvatore che pronunciava la parola “però”, mi son sentito colmo di gratitudine per la sua disponibilità nel compiere, per nostro conto, la volontà del Padre; dopodiché ho iniziato a notare i tanti “però” che sono in voi e che esprimono la vostra fede.

Ci sono coloro a cui sono stati feriti i sentimenti e che nonostante ciò scelgono di perdonare;  ci sono coloro che hanno avuto a che fare con la perdita finanziaria ma che, nonostante ciò, hanno continuato a pagare la propria decima.

Vedono coloro che hanno perso una persona amata e che potrebbero stare a compatirsi, ma che, invece, continuano a servire gli altri; ci sono coloro che non hanno supporto a casa ma che scelgono, ciò nonostante, di servire una missione;

C’è la giovane donna che vuole davvero indossare il vestito meno modesto e che sceglie, tuttavia, di indossare quello più modesto; c’è il giovane uomo che teme davvero di perdere la propria ragazza ma che parte comunque in missione; c’è la persona che è davvero timida e che però apre la propria bocca per invitare qualcuno in Chiesa.

A volte l’espressione “però” è dimostrata, nella nostra vita, dalle piccole cose: potremmo essere stanchi ed irritabili ed , nonostante questo, essere pazienti con il nostro coniuge o con i bambini; potremmo essere di fretta però permettiamo ad un’altra macchina di superarci.

Ogni volta in cui sacrifichiamo la nostra volontà ed i nostri desideri, per essere più cristiani e diamo la precedenza ai richiami dello Spirito Santo, ci avviciniamo nel diventare uno con il Signore.

Anziano Vinhas, nella Conferenza Generale dell’ottobre 2015, ha citato Brigham Young dicendo:

“Quando la volontà, le passioni e i sentimenti di una persona sono totalmente sottomessi a Dio e ai suoi dettami, questa persona viene santificata.

La mia volontà deve essere sommersa dalla volontà di Dio, che mi porterà verso il bene e alla fine mi incoronerà di immortalità e di vita eterna” (Dottrine del Vangelo – Manuale dello studente, Religione 430 e 431).

Ed è allora che sperimentiamo quella che il Salvatore ha definito una pienezza di gioia.

Il dizionario Biblico ci dice che uno degli scopi principali della preghiera è di essere il mezzo tramite il quale la volontà del Padre e quella del figlio corrispondono tra di loro.

La mia preghiera è che io possa essere più unito al Signore, come Egli lo è con il Padre, di poter conoscere e dare la volontà del Padre in tutte le cose, seguendo Suo Figlio Gesù Cristo. So che questa è la Sua Chiesa restaurata sulla terra in questi ultimi giorni, io scelgo Cristo.

Bianca Palmieri Lisonbee

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