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Luoghi Sacri – I temi del Tempio nel Libro di Mormon

Luoghi Sacri – I temi del Tempio nel Libro di Mormon

Uno dei temi principali del Libro di Mormon è quello del cercare di tornare alla presenza di Dio. E’ pieno di storie di persone che hanno avuto visioni (vedendo Dio, spesso sul suo trono), o discutendo temi che si trovano nei Templi della Chiesa di Gesù Cristo: la Creazione, la Caduta di Adamo ed Eva dalla presenza di Dio, l’esistenza Pre- terrena, le alleanze di Abramo, il Concilio Divino, ritornare alla presenza di Dio, ecc.

Questo articolo discuterà brevemente questi argomenti, poiché uno sguardo più profondo richiederebbe un libro, o forse diversi volumi per poter prendersi cura di ogni dettaglio.

Nel primo capitolo del Libro di Mormon (1 Nefi 1), troviamo un uomo di nome Lehi, il quale è semplicemente un ordinario Israelita che viveva nella terra di Gerusalemme e che camminava lungo la strada.

Sentì le parole di un profeta dei suoi giorni (Geremia ed altri) predicando il pentimento al popolo, e queste parole affondarono profondamente dentro di lui. Ci viene detto che egli pregò ferventemente il Signore per il suo popolo, quando poi ebbe la prima di due potenti visioni.

” Ed avvenne che, mentre pregava il Signore, venne una colonna di fuoco e si posò su una roccia davanti a lui; ed egli vide e udì molte cose; e a causa delle cose che vide e udì, fremette e tremò grandemente.”(1 Nefi 1:6)

In questa visione, Lehi vide Dio in un modo molto simile a quello in cui Mosè lo vide inizialmente quando ricevette la sua chiamata profetica e la missione di salvare gli Israeliti dall’Egitto.

Non ci viene detto esattamente ciò che egli imparò in questa visione, ma la sua successiva visione ci dona maggiori dettagli.

“E avvenne che egli ritornò a casa sua a Gerusalemme e si gettò sul letto, essendo sopraffatto dallo Spirito e dalle cose che aveva visto.

Ed essendo così sopraffatto dallo Spirito, fu rapito in visione; sì che vide i cieli aprirsi e credette di vedere Dio assiso sul suo trono, circondato da un concorso innumerevole di angeli nell’atto di cantare e di lodare il loro Dio.  

E avvenne che vide Uno scendere dal mezzo del cielo, e vide che il suo fulgore era superiore a quello del sole a mezzogiorno. E vide pure altri dodici che lo seguivano, e il loro splendore superava quello delle stelle del firmamento.

Ed essi scesero e avanzarono sulla faccia della terra; e il primo venne e stette dinanzi a mio padre, gli dette un libro e lo esortò a leggere. E avvenne che mentre leggeva fu riempito dello Spirito del Signore. Ed egli lesse, dicendo:

Guai, guai a Gerusalemme, poiché ho veduto le tue abominazioni! Sì, e molte cose lesse mio padre riguardo a Gerusalemme: ch’essa sarebbe stata distrutta con i suoi abitanti; molti sarebbero periti di spada e molti sarebbero stati portati schiavi a Babilonia.

E avvenne che quando mio padre ebbe letto e visto molte cose grandi e meravigliose, proruppe in grandi esclamazioni verso il Signore, quali: Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio Onnipotente! Il tuo trono è alto nei cieli, il tuo potere, la tua bontà e la tua misericordia sono su tutti gli abitanti della terra; e poiché tu sei misericordioso non permetterai che coloro che vengono a te periscano!

E in questo modo si esprimeva mio padre nel lodare il suo Dio; poiché la sua anima gioiva e tutto il suo cuore era ricolmo a motivo delle cose che aveva veduto, sì, che il Signore gli aveva mostrato.” (1 Nefi 1:7-15)

In questo primo capitolo del Libro di Mormon, il profeta Lehi vede Dio sul suo trono. Il Concilio Divino, che in questo momento include Gesù ed i Suoi dodici apostoli, discende da Isaia e gli da il divino libro da leggere.

Così come Ezechiele, l’Apostolo Giovanni, ed altri che ricevettero il libro divino da leggere, questo contiene il messaggio che egli come messaggero doveva portare al popolo.

Divenne da quel momento una parte del Concilio Divino, ricevendo la sua chiamata di procedere come un profeta.

ISAIA NEL LIBRO DI MORMON

Nefi cita in modo esteso Isaia, usandolo come terzo testimone di Cristo, insieme a Nefi stesso e suo fratello Giacobbe.

Le parole di Isaia sono molto importanti, perché secondo Nefi, esse spiegano le alleanze Abramiche in un modo che si riferisce direttamente ai Nefiti, o almeno nel modo in cui Nefi interpreta e spiega le parole di Isaia.

Tra le prime parole di Isaia citate ci sono quelle proveniente dal capitolo 6 (Isaia 6, vedere anche 2 Nefi 16).

“Nell’anno in cui morì re Uzzia, vidi pure il Signore assiso su un trono, alto e elevato, e il suo strascico riempiva il tempio. Sopra d’esso stavano i serafini; ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.

E uno gridò a un altro, e disse: Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti; la terra intera è piena della sua gloria. E gli stipiti della porta tremarono alla voce di colui che gridava, e la casa fu piena di fumo.

Allora dissi: Guai a me! Sono perduto; perché sono un uomo dalle labbra impure; e dimoro in mezzo a un popolo dalle labbra impure; poiché i miei occhi hanno visto il Re, il Signore degli eserciti.

Allora uno dei serafini volò fino a me, con un carbone acceso in mano, che aveva preso colle pinze dall’altare.

E lo pose sulla mia bocca e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra; e la tua iniquità è tolta e il tuo peccato purificato. Udii pure la voce del Signore che diceva: Chi manderò, e chi andrà per noi? Allora io dissi: Eccomi; manda me.” (Isaia 1:1-8, 2 Nefi 16:1-8).

Isaia si ritrovò all’interno del Sacro dei Sacri del Tempio. Il posto più sacro, dove solamente ai sommi sacerdoti era permesso entrare una volta all’anno.

Sentì il Divino Concilio dei Serafini, angeli di alto rango, parlando tra di loro riguardo alla gloria di Dio. Isaia realizza di non essere stato purificato, e vide Dio prima che il fumo riempisse il tempo e Lo oscurasse.

I serafini utilizzarono le ali (che può essere anche tradotto come “veli” sulle loro teste per poter coprire i loro occhi). Isaia sa di essere un uomo morto per aver visto Dio senza essere stato purificato prima.

Ad ogni modo, uno degli angeli afferra un carbone dal fuoco dell’incenso sacro e con esso purifica Isaia. Ora, Isaia, non solamente sente gli angeli, ma anche Dio.

Ora è parte del Concilio Divino. La sua chiamata profetica riflette un evento precedente all’interno del Concilio Divino, e come raccontato nelle scritture della chiesa, il Libri di Abrahamo:

“Ora, il Signore aveva mostrato, a me, Abrahamo, le intelligenze che erano state organizzate prima che il mondo fosse; e fra tutte queste ve n’erano molte di nobili e di grandi; E Dio vide queste anime, che erano buone, e stette in mezzo a loro, e disse:

Questi li farò miei governatori: poiché stava fra coloro che erano spiriti, e vide che erano buoni; e mi disse: Abrahamo, tu sei uno di loro; tu fosti scelto prima di nascere. E ve ne stava uno fra essi che era simile a Dio; ed egli disse a quelli che erano con lui: 

Noi scenderemo, poiché vi è dello spazio laggiù; e prenderemo di questi materiali e faremo una terra sulla quale costoro possano dimorare; E in questo modo li metteremo alla prova, per vedere se essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio comanderà loro;

E a coloro che mantengono il loro primo stato, sarà dato in aggiunta; e coloro che non mantengono il loro primo stato non avranno gloria nello stesso regno con quelli che mantengono il loro primo stato; e a coloro che mantengono il loro secondo stato sarà aggiunta gloria sul loro capo per sempre e in eterno.

E il Signore disse: Chi manderò? E rispose uno, simile al Figlio dell’Uomo: Eccomi, manda me. E un altro rispose, e disse: Eccomi, manda me. E il Signore disse: Manderò il primo.” (Abramo 3:22-27).

Qui vediamo la Creazione, in cui molti dei grandi spiriti vennero raccolti all’interno del Concilio Divino. Abramo era uno di questi grandi angeli.  Dio aveva bisogno di mandarne uno per poter svolgere un azione, in questo caso per soccorrere e salvare l’umanità.

Così come con Isaia, il Signore chiede “Chi dovrei mandare?” e poi mandò il Prescelto sulla terra. Isaia, in questo contesto, diventa un simbolo della preordinazione di Gesù, chiamato come il Salvatore.

Vediamo molte cose che si ripetono nelle visioni che includono il vedere Dio e/o Cristo. Alcune di queste includono vedere Dio sul Suo trono. Altre vedere Dio discendere sulle persone. Spesso è coinvolto un libro, ed un altro legame agli antichi riti del tempio.

LA VISIONE DELL’ALBERO DELLA VITA

Una notte, Lehi ebbe una visione, che i Mormoni al giorno d’oggi chiamano la Visione dell’Albero della Vita. Volendo sapere cosa aveva visto suo padre, anche Nefi pregò per conoscere la visione di suo padre, e ne ricevette anche lui una molto simile, ma forse più vasta.

Anche se erano visioni simili, Lehi era più concentrato sulla sua famiglia, mentre invece Nefi la vide da un punto di vista di una nuova dinastia che andava nel futuro. La visione di Lehi iniziò con l’essere portato nell’oscurità da un angelo.

Dopo un lungo periodo di tempo, Lehi pregò per soccorso, e fu immediatamente portato al di fuori delle tenebre.

Nella sua visione, egli vide svariate cose che simbolizzavano diversi eventi generali nel mondo: un grande edificio che rappresentava l’orgoglio, un misto di tenebre che rappresentavano coloro che si perdono nelle cose cattive della vita, un fiume pericoloso dove scorreva il male, ecc.

Vide inoltre un sentiero che portava all’Albero della Vita. Mentre si stava avvicinando all’Albero, egli espresse quanto fosse bianco e perfetto quell’albero. Quando mangiò del frutto e provò gioia e pace (1Nefi 8,10).

Visto che Nefi desiderava vedere la visione di suo padre, lo Santo Spirito lo portò su un’alta montagna.

Dalla sua cima, Nefi vide L’Albero della Vita, come rappresentazione della Vergine Maria e suo figlio Gesù come il frutto. Nell’antico tempio di Salomone, l’Albero della Vita simboleggiava la moglie di Dio.

Era conosciuta come la Saggezza e come Asherah, tra i tanti nomi. La cosa importante è che il suo frutto era Gesù Cristo, il Salvatore degli uomini.

Nefi vide la vita di Gesù, la sua risurrezione, e vide il Signore avere a che fare con le future generazioni del suo popolo e del mondo.

Nefi vide la futura Bibbia ed il Libro di Mormon, essere portati all’umanità, come i libri sacri coinvolti nella sua visione. Durante la rivelazione, la visione di Nefi si fuse con la visione di Giovanni  nell’Apocalisse.

All’inizio della rivelazione di Giovanni, egli vide Dio sul suo trono con il Divino Concilio attorno a lui (Apocalisse 4). Giovanni ricevette un libro, che Giovanni inghiottì, e gli venne detto che egli aveva la missione di profetizzare davanti a “molti popoli, nazioni, lingue e re” (Apocalisse 10:10-11).

Egli venne guidato attraverso la sua visione da angeli- guida. Essi lo guidarono attraverso diversi disastri e catastrofi che accadevano sulla terra, simboleggiando la caduta dell’uomo dalla grazia di Dio.

Solamente alla fine della sua visione, Giovanni vide il Tempio Celeste, rappresentando il ritorno dell’umanità alla presenza di Dio.

L’Albero della vita figura inoltre nella rivelazione di Giovanni:

“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio” (Apocalisse 2:7)

LEHI ED IL LIBERO ARBITRIO/VOLONTÀ

In un importante insegnamento dato a suo figlio, Giacobbe, Lehi discute i concetti chiave derivanti dal tempio. Egli discute la Creazione, la Caduta di Adamo ed Eva, ed all’Espiazione di Cristo (la quale porta il libero arbitrio), e la Restaurazione della presenza di Dio.

“E per portare a compimento i suoi scopi eterni riguardo al fine dell’uomo, dopo ch’egli ebbe creato i nostri primi genitori, e le bestie dei campi e gli uccelli dell’aria, e infine tutte le cose che sono create, era necessario che vi fosse un’opposizione; proprio il frutto proibito in opposizione all’albero della vita; l’uno dolce e l’altro amaro.

Pertanto il Signore Iddio concesse all’uomo di agire da sé. Pertanto l’uomo non avrebbe potuto agire da sé, a meno che non fosse attirato o dall’uno o dall’altro.” (2Nefi 2:15- 16).

Qui possiamo notare il frutto dell’Albero della Vita in contrapposizione al frutto dell’Albero della conoscenza del Bene e del Male.

Ad Adamo ed Eva era permesso di essere sedotti da entrambi, e così di essere in grado di scegliere da se stessi. Infatti, con i due alberi arrivarono due comandamenti: di essere fruttuosi e di moltiplicarsi (Albero della Vita) e di non prendere dell’Albero della conoscenza del Bene e del Male.

Adamo ed Eva non potevano osservare entrambi i comandamenti contemporaneamente, perché mentre erano nel Giardino erano innocenti, e quindi incapaci di moltiplicare sulla terra senza la conoscenza. Lehi vide Satana venire cacciato dal paradiso, agli inizi, e seppe inoltre:

 “E il Messia verrà nella pienezza del tempo, per poter redimere i figlioli degli uomini dalla caduta. E poiché sono stati redenti dalla caduta, essi sono diventati per sempre liberi, distinguendo il bene dal male; per agire da sé e non per subire, se non la punizione della legge nel grande e ultimo giorno, secondo i comandamenti che Dio ha dato.” (2Nefi 2: 26).

Come segnato di sopra, quando alla Creazione, Dio chiese: “Chi dovrei mandare?” Gesù rispose: “Manda me”.

” Pertanto quanto è importante far conoscere queste cose agli abitanti della terra, affinché possano sapere che non c’è nessuna carne che possa dimorare alla presenza di Dio, se non tramite i meriti e la misericordia e la grazia del Santo Messia, che depone la sua vita secondo la carne e la riprende per il potere dello Spirito, perché egli possa far avverare la risurrezione dei morti, essendo egli il primo a dover risuscitare.” (2Nefi 2: 8).

ALMA SPIEGA IL SACERDOZIO PREMORTALE

In Alma 13, il profeta Alma spiegò che il sacerdozio di Dio, dato agli uomini per battezzare e svolgere le Sue grandi opere, fu stabilito prima della Creazione.

“E di nuovo, fratelli miei, io vorrei portare la vostra mente al tempo in cui il Signore Iddio dette questi comandamenti ai suoi figlioli; e vorrei che vi ricordaste che il Signore Iddio ordinò dei sacerdoti secondo il suo santo ordine, che era secondo l’ordine di suo Figlio, per insegnare queste cose al popolo.

E questi sacerdoti erano ordinati secondo l’ordine di suo Figlio, di modo che il popolo potesse da ciò conoscere in che maniera attendere con ansia suo Figlio per la redenzione.

E questa è la maniera secondo cui erano ordinati — essendo chiamati e preparati fin dalla fondazione del mondo, secondo la prescienza di Dio, a causa della loro grandissima fede e delle loro buone opere; essendo in primo luogo lasciati liberi di scegliere il bene o il male; perciò, avendo essi scelto il bene ed esercitando una grandissima fede, erano chiamati con una santa chiamata, sì, con quella santa chiamata che era stata preparata con, e in accordo a, una redenzione preparatoria per loro.

E quindi sono stati chiamati a questa sacra chiamata a causa della loro fede, mentre altri avrebbero rigettato lo Spirito di Dio a causa della durezza del loro cuore e della cecità della loro mente, mentre, se non fosse stato per questo, avrebbero potuto avere un privilegio tanto grande quanto quello dei loro fratelli.

Ossia, prima di tutto essi erano sullo stesso piano dei loro fratelli; così questa santa chiamata è preparata fin dalla fondazione del mondo per coloro che non avrebbero indurito il loro cuore, ed è nell’espiazione del Figlio Unigenito che era stata preparata, e tramite essa.

E così, essendo chiamati mediante questa santa chiamata e ordinati al sommo sacerdozio del santo ordine di Dio, per insegnare i suoi comandamenti ai figlioli degli uomini, affinché anch’essi potessero entrare nel suo riposo — Questo sommo sacerdozio essendo secondo l’ordine di suo Figlio, ordine che esisteva fin dalla fondazione del mondo; o, in altre parole, che è senza principio di giorni o fine d’anni, essendo preparato dall’eternità a tutta l’eternità, secondo la sua prescienza di tutte le cose — Ora, essi furono ordinati in questa maniera — essendo chiamati con una santa chiamata e ordinati con una santa ordinanza, e prendendo su di sé il sommo sacerdozio del santo ordine; chiamata, ordinanza e sommo sacerdozio che sono senza principio né fine — Così essi divengono sommi sacerdoti per sempre, secondo l’ordine del Figlio, l’Unigenito del Padre, che è senza principio di giorni o fine d’anni, che è pieno di grazia, di equità e di verità.

E così è. Amen. Ora, come io dissi riguardo al santo ordine, ossia a questo sommo sacerdozio, ve ne furono molti che furono ordinati e divennero sommi sacerdoti di Dio; e fu a motivo della loro grandissima fede e del loro pentimento, e della loro rettitudine dinanzi a Dio, avendo essi scelto di pentirsi e di praticare la rettitudine piuttosto che perire; Perciò furono chiamati secondo questo santo ordine, e furono santificati, e le loro vesti furono lavate e rese bianche tramite il sangue dell’Agnello.

Ora essi, dopo essere stati santificati dallo Spirito Santo, ed essendo state rese bianche le loro vesti, essendo puri e immacolati dinanzi a Dio, non potevano considerare il peccato se non con ripugnanza; e ve ne furono molti, moltissimi, che furono purificati ed entrarono nel riposo del Signore loro Iddio.” (Alma 13:1-12).

Troviamo diversi concetti del Tempio. Il Tempio è strettamente connesso con il sacerdozio di Dio, Mosè ordinò Aronne ed i suoi figli per poter essere i primi sacerdoti nel Tabernacolo.

Troviamo che nell’esistenza pre- mortale, molti furono fedeli e pre- ordinati per poter ricevere il sacerdozio e per servire Dio in questa vita. Ricevendo questa chiamata speciale, i loro indumenti sono “lavati candidamente” tramite il sangue di Cristo.

Per gli antichi sacerdoti del Tempio, avere  degli indumenti senza macchina prima di poter entrare nel Tempio era di primaria importanza.

LA RIVELAZIONE DI ALMA – ALMA 36

Alma il giovane era notoriamente un giovane uomo, il cui intento e quello dei suoi amici era quello di distruggere la chiesa di Dio. Mentre procedevano nel loro scopo, un angelo gli apparse, dicendo loro di smettere di distruggere la chiesa, o altrimenti Dio avrebbe distrutto loro. Alma collassò ed andò in coma, oppure in un’esperienza di quasi morte, per tre giorni.

Quando descrisse questa esperienza ad Helaman, suo figlio, gli disse:

“Sì, ricordavo tutti i miei peccati e tutte le mie iniquità, per le quali ero tormentato dalle pene dell’inferno; sì, vedevo che mi ero ribellato contro il mio Dio, e che non avevo obbedito ai suoi santi comandamenti.

Sì, e avevo uccisi molti dei suoi figlioli, o piuttosto li avevo condotti alla distruzione; sì, e infine talmente grandi erano state le mie iniquità, che il solo pensiero di venire alla presenza del mio Dio angosciava la mia anima con un orrore inesprimibile.

Oh, pensavo, se potessi essere bandito ed estinguermi anima e corpo, per non essere portato a stare alla presenza del mio Dio, per essere giudicato per le mie azioni! Ed ora, per tre giorni e per tre notti fui angosciato, sì, con le pene di un’anima dannata.” (Alma 36: 13- 16).

La sua pena in questa prigione spirituale od inferno era così orribile, che desiderò di essere annientato. Solamente quando raggiunse la fine della sua corda, non sapendo di nessuna fuga dal suo tormento,

“E avvenne che mentre ero così angosciato dal tormento, mentre ero straziato dal ricordo dei miei molti peccati, ecco mi ricordai pure di aver udito mio padre profetizzare al popolo riguardo alla venuta di un certo Gesù Cristo, un Figlio di Dio, per espiare i peccati del mondo.

Ora, mentre la mia mente si soffermava su questo pensiero, gridai nel mio cuore: O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me che sono nel fiele dell’amarezza e sono circondato dalle catene eterne della morte.

Ed ora, ecco, quando pensai questo, non potei più ricordare le mie pene; sì, non fui più straziato dal ricordo dei miei peccati. Ed, oh! quale gioia e quale luce meravigliosa vidi; sì, la mia anima fu riempita da una gioia tanto grande quanto era stata la mia pena!” (Alma 36: 17- 20).

Credendo in Cristo e nel pentimento, fu salvato dall’inferno e portato in paradiso. Da questo punto di vantaggio, Alma ha spiegato:

“Sì, mi parve di vedere, proprio come vide nostro padre Lehi, Dio seduto sul suo trono, circondato da innumerevoli schiere di angeli, nell’atteggiamento di cantare e di lodare il loro Dio; sì, e la mia anima anelava ad essere là. (Alma 36: 22)”

Come Lehi, Alma vide Dio seduto sul Suo trono. Ebbe una “teofania” (una manifestazione della Divinità). Egli era di nuovo alla presenza del Signore, circondato dal Suo Concilio Divino. Un fatto interessante, è che, a differenza di Lehi ed Isaia, Alma vide la stanza del trono da una certa distanza.

Avrebbe voluto poter essere più vicino ed essere coinvolto con il Concilio Divino, ma avrebbe dovuto prepararsi di più. Anche se era stato purificato dal sangue di Cristo, Alma aveva bisogno di tempo per poter essere santificato ed essere reso sacro tramite il potere dello Spirito Santo.

RITORNARE ALLA PRESENZA DI DIO – 3 NEFI 11- 28

Tramite il Libro di Mormon, possiamo vedere i profeti parlare della terra di promessa, nella quale erano stati portati dal Signore.

Questa terra di promessa è un simbolo fisico della promessa spirituale di poter, un giorno, dimorare alla presenza di Dio.

Il Libro di Mormon parla della tragedia di coloro che vengono cacciati dalla terra di promessa a causa della loro iniquità, e come questo si relazione con l’essere distrutti una volta essere stati condotti davanti alla barra del giudizio di Dio (Alma 11- 12; Mormon 9)

Troviamo che tutti sono chiamati nella terra di promessa, per prepararsi ad entrare alla presenza di Dio, sia fisicamente che spiritualmente.

Forse il più grande esempio di questo lo si trova in 3 Nefi 11, quando il Signore risorto va tra i Nefiti dopo che i malvagi sono stati spazzati dalla faccia della terra. Nei suoi insegnamenti, Gesù dice al popolo che la contesa è la dottrina di Satana.

Egli spiega che la dottrina di Cristo è che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio, e che noi dobbiamo diventare come un solo popolo, così che possiamo essere uno con la Divinità.

Nei seguenti capitoli, Gesù insegna come la fede, il pentimento, il battesimo, il ricevere lo Spirito Santo, il prendere della santa cena, e l’osservare i comandamenti, ci insegni ad essere come Cristo, così da poter essere uniti con gli altri Cristiani e con Gesù e Dio.

Il Signore apparse al fratello di Giared. Nel fare questo, leggiamo:

“E quando ebbe detto queste parole, ecco, il Signore si mostrò a lui, e disse: Poiché tu conosci queste cose, sei redento dalla Caduta; perciò sei ricondotto alla mia presenza; perciò mi mostro a te.” (Ether3: 13).

Posti Sacri, e specificatamente oggi, i Templi, forniscono l’opportunità di ritornare alla presenza di Dio. Il Libro di Mormon ci insegna tramite le lezioni e l’esempio, in che modo succede tutto questo.

In che modo i Templi della Chiesa di Gesù Cristo differiscono dai Templi delle altre religioni?

In che modo i Templi della Chiesa di Gesù Cristo differiscono dai Templi delle altre religioni?

Templi della Chiesa di Gesù Cristo

I Templi della Chiesa di Gesù Cristo non vengono utilizzati come normali case di riunione. Quest’ultime sono aperte al pubblico e vengono utilizzare sia per l’adorazione che per attività settimanali, feste, e lezioni.

I Templi, tuttavia, sono considerati posti sacri e non sono aperti di domenica e non vengono utilizzati per i servizi di adorazione.

L’abbreviazione S.U.G. sta per Santi degli Ultimi Giorni, spesso utilizzata dai “Mormoni” per riferirsi alla loro religione. Il nome intero e corretto della Chiesa è: Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Alcune persone si riferiscono informalmente ai membri di questa Chiesa come “Mormoni” o alla Chiesa come “la Chiesa Mormone”, riferendosi al credo religioso nel Libro di Mormon.

I Templi hanno fatto parte della chiesa di Dio fin da tempi antichi. Dal tabernacolo portatile fatto per viaggiare con il popolo ebraico ai templi più elaborati di Salomone ed Erode, i Tempi sono sempre stati dei posti sacri per dei rituali ed alleanze specifiche.

Al tempo del Salvatore, c’era solamente un tempio rimasto. Gesù ha speso una grande quantità di tempo nel tempio di Erode, in cui avvenne il famoso episodio in cui ripulì il Tempio in quando utilizzato in appropriatamente (Matteo 21:12). Il Tempio era molto sacro per il Salvatore e non permise che fosse utilizzato in un modo qualunque.

I templi S.U.G. sono egualmente sacri. I Santi degli Ultimi Giorni (“Mormoni”) li considerano il posto più sacro esistente in Terra, e  questo è il motivo per cui li costruiscono così attentamente e li trattano con rispetto ed amore. Sono considerati il posto in cui il Paradiso e la Terra di incontrano.

Solamente i Mormoni che seguono buoni standard possono entrare nei templi S.U.G. Ai bambini gli viene insegnato fin da piccoli la loro importanza in modo da poter iniziare la loro preparazione.

Questa preparazione include lo sviluppare una testimonianza di Dio e di Gesù Cristo, imparare ad obbedire ai comandamenti, ed ad essere battezzati e confermati come membri della Chiesa dall’età di otto anni in poi. I bambini possono entrare al Tempio solamente per rare ordinanze e molti di loro non sono mai entrati.

Gli adolescenti possono entrare in una piccola parte del Tempio per poter svolgere i battesimi per procura per i morti. Fatta eccezione per queste situazioni, il Tempio è per gli adulti che sono membri della Chiesa da almeno un anno e che hanno un buono standard di vita.

I templi S.U.G. non sono attrazioni turistiche. Permettere che le persone possano entrare solamente per guardare o per far si che le persone si divertano, farebbe si che il tempio venisse trattato nel modo irrispettoso in cui il Signore ci ha avvertito di evitare.

Il Tempio è speciale per i Mormoni, un modo per poter fuggire al mondo anche solo per un pochino. Durante i giorni ordinari, i Mormoni vivono nel mondo ordinario, vivendo in qualsiasi casa, in qualsiasi città e paese che essi scelgono, svolgendo qualsiasi lavoro scelgano di svolgere, mandando i propri figli nelle scuole private o pubbliche, o insegnando da casa.

Ma quando vanno al Tempio, lasciano il mondo fuori per alcune ora ed entrano in un mondo in cui tutti attorno a loro condividono i loro valori e la loro fede in Gesù Cristo. I Templi sono puliti, tranquilli, e pieni dello Spirito Santo.

Nei Templi dei Santi degli Ultimi Giorni, i Mormoni fanno alleanze con Dio. Un’alleanza è una promessa a due sensi tra Dio e l’uomo, con le condizioni e termini di Dio.

I Mormoni svolgono la loro prima alleanza al battesimo, ma le alleanze svolte al Tempio, anche se sono principalmente le stesse, arrivano con maggiori responsabilità sull’obbedire ai comandamenti e sul prendersi cura delle nostre famiglie.

Quando ci viene dato tanto, ci si aspetta tanto, e dai Mormoni ci si aspetta di obbedire i comandamenti ad un livello di obbedienza maggiore, e questo è il perchè una persona deve essere un membro con buoni standard per almeno un anno in modo da poter entrare al Tempio e svolgere queste alleanze.

Non è vero che i Mormoni fanno un giuramento di sangue o di tagliare la propria gola durante queste alleanze.

Una di queste ordinanze che vengono svolte al Tempio si chiama dotazione, ed è una parola che vuol dire “dono”. Gli insegnamenti dentro al Tempio riguardano Gesù Cristo e la Sua espiazione.

Essi aiutano i Mormoni a comprendere il piano di Dio per i Suoi figli e le loro responsabilità in questo piano. Imparano a dare valore ed a fidarsi del Signore e si impegnano ad obbedire ai Suoi comandamenti ed ad onorare l’espiazione come il più grande dopo che è mai stato dato. Impariamo un po’ sul come sarà il Paradiso  per coloro che amano il Signore.

I suggellamenti famigliari sono ordinanze meravigliose che vengono svolte nel Tempio. I Mormoni credono che Dio voglia che le famiglie possano durare per sempre, ed all’interno dei Templi le coppie si sposano per l’eternità, non solamente per questa vita. I bambini nati all’interno di questi matrimoni sono a loro volta una parte eterna della famiglia.

Questo significa che quando un bambino muore, i genitori possono provare conforto dal sapere che i loro figli saranno di nuovo con loro dopo la morte. I Mormoni trovano molto conforto nel conoscere l’amore di Dio per i Suoi figli abbastanza da permettergli di passare l’eternità con coloro che amano di più.

Se un bambino viene adottato, o se i genitori si uniscono alla Chiesa quando sono già sposati, i bambini possono essere riuniti alle loro famiglie con l’unica cerimonia a cui partecipano anche i bambini: il suggellamento delle famiglie. I bambini nati dopo il suggellamento sono automaticamente suggellati ai propri genitori.

Ci sono anche alcuni ordinanze che vengono svolte per procura per coloro che sono morti. Poiché Dio è giusto ed amorevole e vuole che tutti noi possiamo ritornare a casa, ha fornito un modo per far si che noi possiamo imparare il vangelo se non ne abbiamo avuto l’opportunità mentre eravamo sulla terra.

Quante persone hanno vissuto e che non hanno mai sentito parlare di Gesù Cristo, non hanno mai imparato riguardo alla pienezza del vangelo, o non hanno mai ricevuto una testimonianza dallo Spirito Santo riguardo quale sia la chiesa a cui unirsi?

Un Dio giusto ed amorevole non punirebbe mai una persona per qualcosa che è al di fuori del Suo controllo, così come quando un neonato muore senza essere stato battezzato.

I Templi S.U.G. sono sacri ed è per questo che i Mormoni lo proteggono con cura, facendo in modo che entrino solamente le persone che rispettano questa sacralità e che hanno scelto di vivere in un modo che li prepara a svolgere e mantenere delle sacre alleanze.

Luoghi sacri: da Bamah ai Salmi di Davide

Luoghi sacri: da Bamah ai Salmi di Davide

luogo sacriPer molti secoli, dopo che gli Israeliti si furono stabiliti in Israele, il Tabernacolo di Mosè fu il luogo principale dove adorare Dio. Data la distanza da percorrere per arrivare al Tabernacolo, furono costruiti altri altari in luoghi alti per Geova.

Questi luoghi alti (in ebraico: Bamoth (pl), bamah (s) erano altari speciali creati dai profeti e sacerdoti, come Samuel, per poter adorare il Signore, come veniva fatto prima dei giorni del Tabernacolo.

Negli anni successivi, i re Ezechia e Giosia eliminarono gli altari cosicché ogni sacrificio animale venisse fatto solo al tempio, concentrando più potere nelle mani dei sacerdoti del tempio, e mostrando l’importanza di quell’unico spazio sacro.

Re David vide la mano di Dio nella sua vita; vide come il Signore lo protesse dai suoi nemici e come lo salvò più volte. David cercò di rendere evidente al popolo di Gerusalemme, Israele, e al mondo, la presenza e la santità di Dio in determinate circostanze. In primo luogo, David portò l’arca del patto a Gerusalemme.

Mentre il Tabernacolo stesso rimase a Shiloh, la presenza del Signore (l’Arca dell’Alleanza), sarebbe stata portata alla città del re, dove fu creato un posto speciale e sacro per questo.

In secondo luogo, David pensò di costruire un tempio. Il Signore comandò a David di non farlo, perché era un uomo di guerra. Il Signore voleva che fosse Salomone a costruire il tempio essendo un uomo di pace e saggezza.

Infine, Davide scrisse i Salmi. In ebraico, Salmi è: Th’hilliym o Tehillim, תְהִלִּים, che significa, “Lodi”.

Durante la lettura dei Salmi, è importante mettere a fuoco il luogo in cui questi sono stati anticamente cantati: davanti al Tabernacolo e in contesti sacri. Ci sono 150 canzoni o inni nei Salmi.

Alcuni sono lunghi, e spesso possono essere abbinati a dei canti. I Salmi sono stati pensati per essere cantati o recitati, e alcuni hanno anche l’utilizzo di strumentazioni e di note nelle melodie da riprodurre.

Tuttavia, dal momento che nessuno di essi ci è giunto con annotazione musicale, non sappiamo esattamente quale fosse la musica originale. I Salmi lodano il Signore attraverso il Tabernacolo stesso. Per esempio, nei Salmi 15, leggiamo:

Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino. (Salmi 15:1-3)

Qui troviamo due spazi sacri, il tabernacolo e il “monte santo” o il monte di Sion. Per Dio, il suo popolo doveva essere santo e superare tutti gli altri in quanto a giustizia.

Le montagne, come il Sinai, rappresentavano un luogo intermedio tra la terra e il cielo, dove l’uomo e Dio potevano comunicare faccia a faccia. Come osservato nella prima parte, Mosè cercò di condurre Israele alla cima del Sinai, così che potesse comunicare direttamente con Dio.

Alla fine, riuscì a condurci solo i capi del popolo. Nel Santo dei Santi del Tabernacolo, quei pochi che furono in grado di entrarci entravano nella presenza di Dio.

Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo che tu ne abbia memoria? E il figliuol dell’uomo che tu ne prenda cura?

Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore. Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: (Salmo 8:3-6).

Il Tabernacolo rappresenta il cosmo,la Creazione, e il consiglio divino. All’inizio Israele credeva che Dio tenesse consiglio con i suoi figli divini.

Questi esseri divini sono i serafini, cherubini, arcangeli come Michele, Gabriele e Raffaele. Nella fede dei Santi degli Ultimi Giorni, noi siamo i figli spirituali di Dio, ed eravamo alla Sua presenza prima di questa vita mortale. Dio ci ha reso “un poco inferiore agli dèi” mandandoci sulla terra.

Ad Adamo fu dato il dominio su tutte le cose sulla terra, con la promessa di un’immensa gloria da Dio.

Naturalmente, il salmo fa anche un preciso riferimento a Gesù Cristo come il “Figlio dell’uomo”, che si è spogliato della sua gloria per poter venire sulla terra, e nel compiere la sua opera di espiazione, è stato incoronato “di gloria e di onore”.

Oh quanto sono amabili le tue dimore, o Eterno degli eserciti! L’anima mia langue e vien meno, bramando i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandan grida di gioia all’Iddio vivente.

Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido ove posare i suoi piccini… I tuoi altari, o Eterno degli eserciti, Re mio, Dio mio!…Beati quelli che abitano nella tua casa, e ti lodano del continuo! Selah.

Beati quelli che hanno in te la loro forza, che hanno il cuore alle vie del Santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti; e la pioggia d’autunno la copre di benedizioni.

Essi vanno di forza in forza, e compariscono alfine davanti a Dio in Sion. O Eterno, Iddio degli eserciti, ascolta la mia preghiera; porgi l’orecchio, o Dio di Giacobbe! Selah. O Dio, scudo nostro, vedi e riguarda la faccia del tuo unto! Poiché un giorno ne’ tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi. (Salmi 84:1-10).

Qui si parla del pellegrinaggio al tabernacolo e del (futuro) tempio del popolo. Essi lottano attraverso il deserto (Baca), fino a raggiungere la terra benedetta di Sion, dove si cantano le lodi al Signore. L’unto” può significare il prete, il pellegrino, o anche Gesù Cristo.

È un’esperienza partecipativa, dove tutti sono impegnati. Il portiere è la guardia speciale o la sentinella all’ingresso del tabernacolo o del tempio. Il portiere garantiva che la persona che entrava era un neofita, o, nel caso del tempio antico, circonciso e degno. La parola “Selah” chiede all’ascoltatore di fare una pausa e riflettere su ciò che è stato detto.

“Nella mia angoscia invocai l’Eterno e gridai al mio Dio: egli udì la mia voce dal suo tempio e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi” (Salmi 18:6).

La salvezza di David viene descritta con la discesa del Signore e l’intera terra che ruota e si scuote, come ha fatto nella stessa creazione. David vede se stesso come se fosse con Dio durante la creazione del mondo.

All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa, il mondo e i suoi abitanti. Poich’egli l’ha fondata sui mari e l’ha stabilita sui fiumi. Chi salirà al monte dell’Eterno? e chi potrà stare nel luogo suo santo?

L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non giura con intenti di frode. Egli riceverà benedizione dall’Eterno, e giustizia dall’Iddio della sua salvezza. Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercan la tua faccia, o Dio di Giacobbe. Selah.

O porte, alzate i vostri capi; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno, forte e potente, l’Eterno potente in battaglia. O porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. 10 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno degli eserciti; egli è il Re di gloria. Selah. (Salmi 24:1-10).

Qui troviamo che il Tabernacolo ci insegna la gloria di Dio, il cosmo ela Creazione. Veniamoa sapere che coloro che ascendono al tabernacolo, o al santo monte, sono in primo luogo quelli che hanno le mani innocenti e un cuore puro.

Come Gesù avrebbe poi insegnato, “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5:8), un chiaro riferimento al Salmo 24, il Tabernacolo / Tempio, e vedere Dio.

Il Signore viene improvvisamente nel suo tempio (Malachia 3:1), e tutti lo adoreranno. Non solo la gente alza la testa per vedere Dio, ma le sacre “porte eterne” (a base di veli nel Tabernacolo) saranno innalzato o aperte, in modo che tutti possano vedere Dio seduto sul suo seggio misericordioso.

Questa è l’importanza di questo spazio sacro, il Tabernacolo / Tempio. E’ la casa di Dio, dove possiamo essere di nuovo in Sua presenza, e dove possiamo vederela Suagrande opera della creazione andare avanti. E’ il luogo in cui possiamo adorarlo, stare con Lui, e imparare ad essere come lui. Selah.