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Il potere delle storie familiari

Il potere delle storie familiari

mormon-famiglie1La richiesta di raccogliere narrazioni di storie familiari è un appello universale. In alcune culture, la storia veniva conservata e tramandata grazie alle storie da raccontare. Attraverso le storie familiari, possiamo viaggiare in luoghi e periodi, che non potrebbero essere scoperti senza di esse.

Le storie ci insegnano importanti verità e ci aiutano a comprendere e conservare meglio, ciò che viene insegnato sui nostri antenati. Esse ci fanno sorridere e commuovere, creando un legame profondo con la nostra famiglia.

Ascoltando la storia di altre persone, possiamo riflettere facendo tesoro delle loro esperienze, che ci aiuteranno ad evitare determinati errori. Tutte le storie sono importanti, ma il loro valore aumenta in base alla connessione che abbiamo con il narratore o il soggetto della storia.

Le storie che per me hanno più valore, sono quelle dei miei antenati. La storia che ho imparato a scuola, assume un significato diverso quando riesco ad immaginarla in un determinato periodo e luogo, vissuto da uno dei miei antenati.

Storie Familiare

La guerra civile degli Stati Uniti è stato un periodo tragico della storia del nostro paese, con così tante guerre e spargimenti di sangue, da perdere traccia di tutti gli avvenimenti storici nel momento in cui essa viene raccontata.

Tuttavia, posso narrare i dettagli della battaglia del Wilderness, raccontata da uno dei miei trisavoli, Harmon Henry Miller, che ha combattuto in quella battaglia. Da un recente studio sulla psicologia, è emerso che gli adolescenti che conoscono la propria storia familiare, hanno un livello più alto di benessere emotivo.

I dettagli di questo studio, sono riportati più avanti in questo articolo.

Uno dei miei narratori di storie preferiti, Thomas S. Monson, ha condiviso questa storia personale, per illustrare il pericolo della disobbedienza:

Quando ero giovane, ogni estate, da inizio luglio fino ai primi di settembre, la mia famiglia stava nella nostra casa di Vivian Park, nel Canyon di Provo, nello Utah.

Uno dei miei migliori amici in quelle giornate spensierate nel canyon era Danny Larsen, la cui famiglia aveva anch’essa una casa a Vivian Park.

Ogni giorno io e lui girovagavamo in questo paradiso per ragazzi, pescando nel torrente e nel fiume, raccogliendo sassi e altri tesori, facendo escursioni, arrampicandoci e semplicemente godendoci ogni minuto di ogni ora di ogni giorno.

Una mattina, io e Danny decidemmo che quella sera avremmo fatto un falò con tutti i nostri amici del canyon. Dovevamo solo sgomberare una radura in un campo circostante dove avremmo potuto riunirci tutti.

L’erba di giugno che copriva il campo era diventata secca e pungente, rendendo il campo inadatto ai nostri scopi. Cominciammo a sradicare l’erba alta, con l’obiettivo di creare un grande spazio circolare.

Strappammo e tirammo con tutte le nostre forze, ma tutto quello che riuscimmo a ottenere furono piccole manciate di quell’erbaccia ostinata. Sapevamo che questo compito ci avrebbe impegnati per tutto il giorno, e già la nostra energia e il nostro entusiasmo stavano scemando.

Poi nella mia mente di bambino di otto anni venne quella che pensavo essere la soluzione perfetta. Dissi a Danny: “Tutto quello che dobbiamo fare è dar fuoco a quest’erba. Faremo un cerchio nell’erba con il fuoco!” Lui concordò prontamente e io corsi a casa a prendere alcuni fiammiferi.

Per tema che pensiate che alla tenera età di otto anni ci fosse consentito di usare i fiammiferi, voglio che sia chiaro che sia a me che a Danny era vietato usarli senza la supervisione di un adulto. Entrambi eravamo stati ripetutamente avvertiti dei pericoli del fuoco.

Tuttavia, sapevo dove la mia famiglia teneva i fiammiferi ed era necessario far spazio nel campo. Senza pensarci su troppo, corsi a casa e presi dei fiammiferi, assicurandomi che nessuno se ne accorgesse. Li nascosi velocemente in tasca

e corsi di nuovo da Danny, felice perché in tasca avevo la soluzione al nostro problema. Ricordo di aver pensato che il fuoco sarebbe bruciato solo fino a dove avremmo voluto e che poi, in qualche modo, si sarebbe magicamente spento.

Accesi un fiammifero su una roccia e diedi fuoco all’erba inaridita di giugno. Prese fuoco come se fosse stata imbevuta di benzina. All’inizio io e Danny eravamo affascinati mentre guardavamo l’erba scomparire, ma presto divenne ovvio che il fuoco non si sarebbe spento da solo.

Entrammo nel panico, rendendoci conto che non c’era nulla che potevamo fare per fermarlo. Le fiamme minacciose cominciarono a seguire l’erba incolta lungo l’alto versante della montagna, mettendo in pericolo i pini e ogni altra cosa che si trovava sul suo percorso.

Alla fine non avemmo altra scelta che quella di correre in cerca di aiuto. Presto tutti gli uomini e le donne disponibili a Vivian Park si affrettarono avanti e indietro con sacchi di tela ruvida bagnati per cercare di soffocare le fiamme.

Dopo diverse ore furono estinte le ultime fiamme rimanenti. I pini secolari erano salvi, come pure le case che l’incendio avrebbe alla fine raggiunto.

Io e Danny, quel giorno, imparammo diverse lezioni difficili, ma importanti, non ultima l’importanza dell’obbedienza. (L’obbedienza Porta le Benedizioni, Presidente Thomas S. Monson, Aprile 2013)

Le storie dei miei antenati, sono particolarmente significative per me. Purtroppo, non mi è rimasto molto di ciò che i miei antenati hanno scritto su se stessi o i membri della mia famiglia. Possiedo solo una breve storia di vita, scritta dal mio prozio, Hugh Nefi Snively.

Egli era il figlio di Eleanor Stevenson Snively, la mia trisnonna. Il brano che segue è ciò che egli ha scritto riguardo alla morte di Eleanor:

Niente di particolare è accaduto, fino all’autunno scorso, quando mia madre è stata colpita da una grave malattia, lasciando questa vita terrena il 7 ottobre 1868. Ella mia ha detto una cosa mentre ero al suo capezzale, poco prima di morire, che spero di ricordare sempre.

Ha alzato lo sguardo sul mio viso e mi ha detto: “Nefi, sii fedele. Sia benedetto Gesù.” Poi ha chiuso gli occhi ed è morta. Ho cercato di seguire questo monito e spero di farlo sempre. Ho pensato che se sarò preparato come lo era lei, allora sarò soddisfatto quando verrà quel momento.

Eleanor Snively ebbe 14 figli, alcuni di essi morirono durante l’infanzia. Una figlia di nome Sarah, nacque nel giugno del 1838 e morì nel maggio del 1839.

Un documento che ho scoperto di recente, fa luce sulla situazione familiare di Eleanor al momento della nascita di Sarah. Il documento è una petizione fatta da un gruppo di firmatari, fra i quali anche il marito di Eleanor, Hugh Snively, durante la guerra del Missouri contro i mormoni, per il risarcimento per la perdita di un bene.

Per chi non conosce gli avvenimenti della guerra del Missouri contro i mormoni, ecco una breve storia. I membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, o mormoni, iniziarono a raccogliersi alla fine degli anni del 1830, nella Contea di Jackson, nel Missouri, in cerca di un luogo dove poter vivere il vangelo restaurato di Gesù Cristo.

Il gruppo coeso, crebbe rapidamente, in confronto ai vecchi coloni che erano lì. I mormoni erano anche abolizionisti, e il Missouri era nel bel mezzo della decisione sull’essere uno stato libero o uno stato schiavista. La contesa tra i mormoni e i vecchi coloni raggiunse un punto tale che il governatore decise che, per il bene dello Stato, i Mormoni dovessero essere cacciati.

L’azione del governatore è conosciuta come “l’ordine di sterminio”, perché se i mormoni non se ne fossero andati, gli altri avrebbero potuto sparar loro a vista! I mormoni fuggirono dal Missouri e cercarono rifugio in Illinois, dove furono accolti dalle buone persone che vivevano intorno a Quincy.

Così Sarah Snively, nacque probabilmente nella zona della Contea di Jackson, nel Missouri, e morì nei pressi di Quincy, Illinois.

Un evento tragico come questo, potrebbe indebolire la testimonianza che una persona ha di Gesù Cristo, ma Eleanor morì ammonendo il figlio di rimanere fedele. Spero di poter sviluppare quel tipo di fede duratura!

Ecco di seguito, un recente studio condotto da ricercatori della Emory University, che si intitola “Lo sai?”.

Per capire il potere della storia familiare, nell’identità adolescenziale, viene utilizzato un elenco di domande, la “Scala del ‘lo sai’?”. Dallo studio è emerso che gli adolescenti che riferiscono di conoscere le storie della propria genealogia, mostrano un più alto livello di benessere emotivo.

La scala del “lo sai?”

Per favore, rispondete alle seguenti domande, cerchiando la “S” per il “sì” o la “N” per il “no”. Anche se sapete quali sono le informazioni che vi chiediamo, non avete bisogno di scriverle. Vogliamo solo sapere se le conoscete.

  1. Sapete come si sono incontrati i vostri genitori? S N
  2. Sapete dove è cresciuta vostra madre? S N
  3. Sapete dove è cresciuto vostro padre? S N
  4. Sapete sono cresciuti alcuni dei vostri nonni? S N
  5. Sapete dove alcuni dei vostri nonni si sono incontrati? S N
  6. Sapete dove si sono sposati i vostri genitori? S N
  7. Sapete quello che è successo quando sono nati? S N
  8. Sapete l’origine del vostro nome? S N
  9. Sapete alcune cose riguardo a cosa è successo quando sono nati i vostri fratelli e sorelle? S N
  10. Sapete a quale persona nella vostra famiglia somigliate di più? S N
  11. Sapete a quale persona della famiglia somigliate di più, con il comportamento? S N
  12. Sapete quali malattie hanno sperimentato i vostri genitori quando erano più giovani? S N
  13. Sapete alcune delle lezioni che i vostri genitori hanno imparato dalle esperienze buone o cattive? S N
  14. Sapete alcune cose che sono successe a vostra mamma o a vostro papà quando andavano a scuola? S N
  15. Sapete la storia della nazione della vostra famiglia? S N
  16. Sapete alcuni dei lavori che i vostri genitori hanno fatto, quando erano giovani? S N
  17. Sapete alcuni premi che i vostri genitori hanno ricevuto, quando erano giovani? S N
  18. Sapete i nomi delle scuole in cui è andata vostra madre? S N
  19. Sapete i nomi delle scuole in cui è andato vostro padre? S N
  20. Sapete se c’era un parente dall’apparenza sempre scontrosa, perché non sorrideva abbastanza? S N

Punteggio: numero di risposte con la S.

Nota importante: riguardo l’ultima domanda! Il 15% del nostro campione ha effettivamente risposto “Sì!” Questo avviene perché le storie che le famiglie raccontano, non sono sempre “vere”. Il più delle volte, esse vengono raccontate al fine di dare una lezione o di alleviare una sofferenza fisica o emotiva.

Come tali, esse possono essere modificate, se necessario. La precisione delle storie non è così importante. In realtà, ci sono spesso divergenze tra i membri della famiglia, su quello che è realmente accaduto! Questi contrasti diventano parte della narrazione della famiglia. Non c’è nulla di cui preoccuparsi!

I ricercatori coinvolti in questo studio, hanno spiegato che si tratta solo di esempi di domande riguardanti ciò che i figli possono conoscere dei loro familiari. Le domande fatte, non possono richiedere una conoscenza acquisita in prima persona sui fatti, quindi le risposte dipenderanno dalla qualità della comunicazione familiare.

I figli sanno che queste cose dimostrano l’importanza della comunicazione familiare. Marshal P. Duke, uno dei ricercatori, nel commentare i risultati dello studio, ha condiviso i suoi sentimenti riguardo all’importanza della comunicazione in famiglia. Egli sostiene che essa ha lo scopo di rafforzare i bambini, e non quello di mostrare quanto essi effettivamente conoscono riguardo alla loro storia familiare.

Provo rispetto per Marshall P. Duke, in quanto come ricercatore studia per trarre le migliori conclusioni a cui i risultati potrebbero condurre. Tuttavia, ritengo che coloro che conoscono la propria storia di famiglia, siano più consapevoli di appartenere a qualcosa di più grande. Un sentimento di appartenenza, crea un senso di sicurezza, d’identità e di benessere.

Come possiamo quindi, comunicare e trasmettere più efficacemente la nostra storia e i valori della famiglia ai nostri figli? In primo luogo, non credo ci sia bisogno di sapere proprio tutto riguardo alla storia della nostra famiglia.

Le domande del “Lo sai?”, riguardano genitori e nonni, quindi potete stare tranquilli. Condividete la fede e promuovete le storie, soprattutto quelle divertenti.

Assicuratevi di ascoltare, in modo che anche i vostri figli possano condividere con voi le loro curiosità e i loro pensieri. In secondo luogo, le storie possono essere condivise durante i pasti insieme o in occasioni in cui la famiglia si riunisce.

I pasti consumati insieme, nutrono il corpo e lo spirito, soprattutto quando ci riuniamo per condividere, oltre al cibo, anche i pensieri, i sentimenti e le idee.

La famiglia potrebbe scegliere di riunirsi in momenti che sono più convenienti per tutti, scegliendo un pasto fra la colazione, il pranzo e la cena. L’obiettivo potrebbe essere quello di mangiare insieme almeno 5 o 6 volte la settimana.

Il padre di una giovane famiglia che conosco, viaggia molto su base stagionale. Durante le stagioni in cui viaggia, sia lui che la sua famiglia cercano di trascorrere insieme la maggior parte dei fine settimana che hanno a disposizione, aspettando con ansia i mesi in cui potranno stare insieme ogni giorno.

So per esperienza personale, che tutti noi cerchiamo di fare sempre le cose migliori e necessarie per la nostra famiglia e per noi stessi, ma spesso quelle più importanti, che hanno un impatto duraturo nella vita dei nostri figli, vengono trascurate. Di seguito, le parole di un Apostolo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, il Presidente Dieter F Uchtdorf:

La nostra seconda relazione fondamentale è con le nostre famiglie. Dal momento che “nessun successo può compensare il fallimento” qui, dobbiamo porre la massima priorità sulle nostre famiglie.

Costruiamo relazioni familiari profonde e amorevoli, facendo le cose semplici insieme, come la cena familiare e la serata familiare e semplicemente divertitevi insieme. Nelle relazioni familiari, amore si scrive davvero t-e-m-p-o: tempo.

Prendersi del tempo per l’altro è la chiave per l’armonia in casa. Si parla con, piuttosto che di, un altro. Impariamo gli uni dagli altri, e apprezziamo le nostre differenze e ciò che abbiamo in comune.

Noi stabiliamo un legame divino con l’altro, mentre ci avviciniamo a Dio insieme, con la preghiera familiare, lo studio del Vangelo e il culto della Domenica. (“Le cose che contano di più“, Dieter F Uchtdorf, Ottobre 2010)

Se riunire insieme la vostra famiglia è un obiettivo che desiderate e per il quale lottate, potete guardare un reality show interessante. Se non siete fan dei reality, vi assicuro che questo è sano ed edificante, si chiama: “Il cibo della tata”, con Liz Edmunds.

Gli episodi si possono vedere gratuitamente su questo sito: http://www.byutv.org/show/4f383f98-6b31-4661-a832-e73a27a4d6ab/the-food-nanny (in Inglesi).

Liz Edmunds lavora con una delle famiglie che ha chiesto il suo aiuto, per avere dei pasti in famiglia di maggior successo. Ha lavorato con varie tipologie di famiglie, fra le quali una casa piena di studenti universitari, che hanno ritenuto essere vantaggioso condividere dei pasti insieme.

Liz incoraggia i membri della famiglia a preparare ed a consumare il cibo insieme, in modo da aumentare l’esperienza del legame.

Se in questo momento state pensando, che mi sono allontanato dal soggetto dell’importanza dei racconti genealogici, permettetemi di condividere con voi la mia definizione di storia familiare.

La storia familiare è la vita di ogni giorno, non è soltanto quello che è avvenuto decenni o secoli fa, ma anche le esperienze che stiamo facendo e condividendo con le nostre famiglie in questo momento. Vorrei concludere questo articolo con una domanda: “Cosa stiamo facendo oggi, per creare una storia familiare?”.

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I mormoni italiani pregano e digiunano per il tempio di Roma

I mormoni italiani pregano e digiunano per il tempio di Roma

Costruzione del tempio di Roma

Nel mese di ottobre 2008, durante la Conferenza Generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, il presidente Thomas S. Monson ha annunciato che la Chiesa avrebbe dato inizio alla costruzione di un tempio a Roma, in Italia.

Nel 2010, il presidente Monson ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione per l’inizio della costruzione del tempio, durante la quale è stata comunicata una data di completamento, stimata tra la metà e la fine del 2014. Con l’inizio del nuovo anno, i Santi degli Ultimi Giorni in Italia hanno cominciato a chiedersi come mai il tempio non fosse stato ancora completato.

Il 25 Gennaio 2015, i mormoni italiani si sono uniti in digiuno, affinché i lavori per la costruzione del Tempio di Roma, fossero sollecitati e il sacro tempio completato.

Ancora non è chiaro quale sia stato il motivo per il quale la costruzione del tempio sia rallentata, ma la Chiesa ha rilasciato una dichiarazione, spiegando che il ritardo è dovuto a “difficoltà che non riguardano il progetto”.

Nella dichiarazione la chiesa, ha inoltre espresso gratitudine verso i Santi degli Ultimi Giorni in Italia, affermando:

“Siamo grati che i nostri membri abbiano accresciuto la loro fede e le loro preghiere e cercato aiuto dal cielo, per vedere questo importante progetto arrivare al suo completamento”.

Recentemente, la Chiesa ha assicurato che i problemi riscontrati sono stati risolti e che la costruzione continuerà di nuovo a pieno ritmo, ma nessuna data ufficiale di completamento è stata finora rilasciata.

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Il “San Pietro” mormone di Roma

Il “San Pietro” mormone di Roma

Un nuovo tempio dei Santi degli Ultimi Giorni sta sorgendo nella capitale romana, all’orizzonte del Vaticano.

tempio-italianoAlla periferia di Roma, lungo l’antico percorso di pellegrinaggio cattolico, conosciuto come Via Francigena, non lontano da un grande complesso di centri commerciali, vengono innalzate guglie imponenti sulla cima di un tempio mormone.

Il tempio romano, mormone, è stato costruito dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, per ospitare una comunità di circa 30.000 membri della chiesa.

Il complesso del tempio di Roma sarà caratterizzato da giardini lussureggianti e un design che si ispira alla piazza Capitolina di Michelangelo, che si affaccia sul foro romano.

Il marmo proveniente dall’Italia, dalla Spagna, dalla Turchia e dal Brasile, viene utilizzato per decorare la parte interna ed esterna del tempio. L’ampio sito, oltre al tempio, comprenderà anche una casa di riunione, un centro visitatori, una biblioteca di storia familiare e una casa per gli ospiti del tempio, in cui alloggeranno i membri della Chiesa che desiderano servire nel tempio.

Esso è il primo tempio mormone ad essere costruito in Italia e il dodicesimo in Europa. Una volta terminata la fase di costruzione, esso sarà aperto al pubblico per un breve periodo, per dare la possibilità a tutti coloro che lo desiderano, di effettuare visite gratuite guidate.

Il tempio risponde alle necessità dei mormoni italiani, afferma il Presidente del Palo di Roma, Massimo De Feo. Attualmente, i membri della chiesa che desiderano svolgere il lavoro di tempio, che è parte integrante del culto Mormone, devono recarsi al tempio di Berna, Svizzera.

Il costo per la costruzione del tempio non viene divulgato. “Abbiamo pagato tutto di tasca nostra, spiega il portavoce dei Santi degli Ultimi Giorni di Roma, Alessandro Dini Ciacci. “Noi non divulghiamo i costi specifici delle nostre operazioni.”

In Italia ci sono attualmente 103 congregazioni, suddivise per grandezza in rami, rioni, distretti, pali e missioni. La più alta concentrazione di membri della chiesa si trova al nord, con il 53 per cento di mormoni, seguito dal 29 per cento al sud e dal 18 per cento nelle regioni centrali.

Riconoscimento giuridico della Chiesa, da parte dello Stato italiano

Nel 1964, solo 230 membri della chiesa furono autorizzati a svolgere il lavoro missionario in Italia. La Chiesa mormone ottenne la qualità di “culto ammesso” il 12 maggio 1993, in seguito alla pubblicazione del decreto del presidente della Repubblica del 22 febbraio 1993, tramite il quale l’ente morale della Chiesa, l’Ente patrimoniale della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, fu riconosciuto come ente di culto da parte dello Stato Italiano, ai sensi della legge n. 1199 del 1929 sul riconoscimento civile degli enti di culto.

Il 4 aprile 2007 venne stipulato un testo di intesa con il Governo italiano, diventato effettivo nel 2012 senza passare attraverso l’iter parlamentare. Nel testo, viene preso atto che la Chiesa non intende partecipare alla ripartizione della quota dell’otto per mille, in quanto autonoma finanziariamente grazie alle donazioni volontarie dei propri fedeli.

Secondo Massimo De Feo, presidente del Palo di Roma, la costruzione del tempio di Roma è a dir poco un miracolo.

Il Cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita e stretto consigliere degli ultimi tre papi, in un recente forum pubblico sul dialogo interreligioso, ha dichiarato:

“La buona notizia è certamente il fatto che la costruzione di questo nuovo tempio ha creato nuovi posti di lavoro, e questo è un bene che viene dalla loro ricchezza”.

“I mormoni non sono pericolosi per la fede cattolica. Ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte di fede e di adottare le misure necessarie, per costruire il proprio quartier generale e professare la propria fede”, dice monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma.

La religione mormone è la decima comunità più grande in Italia e quella in più rapida crescita. La costruzione della nuova casa di culto, che è il tempio di Roma, sarà una benedizione sia per i membri della chiesa che per la collettività.

“Questo è un giorno di ringraziamento”, ha detto il presidente De Feo quando Thomas S. Monson, il Presidente della Chiesa, ha annunciato la costruzione del tempio di Roma nel 2010. “Penso che questo sia il più bel tempio del mondo.”

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Un evento missionario mormone porta cambiamenti a Roma

Un evento missionario mormone porta cambiamenti a Roma

missionario mormoneMark Albright, membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha servito come presidente di missione, come presidente di palo, come vescovo, come sommo consigliere, come insegnante del seminario e come lavorante alle ordinanze del tempio.

Recentemente ha pubblicato un articolo per il Meridian Magazine, dal titolo “Momento Missionario: un miracolo della Piazza del Tempio porterà ad un cambiamento a Roma”.

L’articolo si basa su una lettera che egli ha ricevuto da una persona che ha partecipato ad una riunione al caminetto, in cui era presente l’ex senatore Gordon H. Smith dell’Oregon, che sta attualmente servendo come Settanta di area e come presidente dell’Associazione nazionale delle emittenti, con sede a Washington DC.

Nel corso dell’incontro, l’anziano Smith ha condiviso un’esperienza che riguardava due sorelle missionarie italiane, in servizio nella Missione della Piazza del Tempio, nello Utah, che ha contribuito ad influenzare una decisione importante del governo italiano, relativa al nuovo Tempio di Roma, in Italia, della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

L’anziano Smith racconta che, mentre era in servizio come senatore degli Stati Uniti, ricevette una telefonata dall’Anziano Dieter F. Uchtdorf, che serviva in quel momento come membro del Quorum dei Dodici Apostoli.

La Chiesa di Gesù Cristo era interessata a costruire un nuovo tempio in Italia, un passo importante e necessario per il riconoscimento giuridico della Chiesa, da parte dello Stato italiano.

L’Anziano Uchtdorf chiesa al senatore Smith, se poteva aiutare ad organizzare un incontro apposito con i funzionari del governo, a Roma. Il senatore Smith non solo accettò di contribuire alla creazione della riunione, ma anche di volare a Roma per migliorare la presentazione.

Il funzionario italiano che supervisiona gli affari religiosi in Italia, una donna gentile e competente, chiese al Vice Ministro di partecipare all’incontro.

Il senatore Smith durante l’incontro ha presentato l’Anziano Uchtdorf, come apostolo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e successivamente, ha citato alcuni riferimenti del trattato della NATO, riguardanti gli Stati Uniti e l’Italia.

L’Anziano Uchtdorf durante il suo intervento, ha parlato della Chiesa di Gesù Cristo e come la sua maggiore presenza in Italia, avrebbe beneficiato entrambi i paesi e benedetto il popolo italiano.

Egli ha inoltre spiegato le problematiche incontrate dai missionari in Italia, per il fatto che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, non fosse riconosciuta giuridicamente come religione, ma piuttosto come organizzazione caritatevole.

Il funzionario di governo italiano, si è rivolto alla sua assistente chiedendo il suo parere in merito alla questione. L’assistente del Ministro ha risposto che recentemente, aveva fatto un viaggio negli Stati Uniti con la sua famiglia e visitato la Piazza del Tempio di Salt Lake City.

Tempio di RomaL’assistente del Ministro ha continuato a spiegare, che quando sono arrivati nella Piazza del Tempio, le loro guide turistiche sono state due giovani sorelle missionarie Mormoni che venivano dall’Italia. Ella ha affermato che le due sorelle missionarie erano straordinarie e che emanavano energia ed entusiasmo.

Poi ha detto: “In effetti, se la Chiesa mormone riesce a formare persone giovani così eccezionali, come quelle che ho visto servire nello Utah, dovremmo assolutamente dare alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, tutto il riconoscimento di cui ha bisogno, per costruire il suo tempio qui in Italia! Mi auguro che la Chiesa possa suscitare migliaia di giovani qui in Italia, come quelli che ho incontrato nello Utah!”.

Questo commento ha fatto sì che l’incontro si concludesse con successo.

Il riconoscimento giuridico della Chiesa è diventato effettivo nel 2012 ed essa è oggi ufficialmente riconosciuta come una confessione religiosa.

Il primo incontro con il presidente Uchtdorf, oggi membro della Prima Presidenza della Chiesa, ha dato inizio a questo importante processo che si è concluso con la firma dell’accordo definitivo.

L’anziano Smith ha concluso il suo intervento commentando che queste due sorelle missionarie italiane, di cui non conosciamo il nome, che servivano nella Piazza del Tempio, non potranno mai sapere il contributo importante che hanno portato alla Chiesa in Italia con il loro esempio meraviglioso e a ciò che può essere trasmesso quando lo Spirito è nostro compagno costante.

Le due missionarie, non potevano sapere che il loro incontro nella Piazza del Tempio di Salt Lake City, avrebbe avuto un tale impatto sui risultati della riunione fra i dirigenti della Chiesa e i funzionari di governo italiani.

La costruzione del Tempio italiano di Roma. della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è iniziata il 23 Ottobre 2010 con una cerimonia inaugurale.

l Tempio accoglierà i membri della Chiesa che provengono dalla Grecia, Cipro, Albania, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Macedonia e da altri paesi circostanti, oltre naturalmente ai membri della Chiesa Italiani.

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Pensieri sul Tempio di Roma

Pensieri sul Tempio di Roma

Firenze è una città incredibile ed interessante. Ho studiato Storia dell’arte italiana per un periodo in questa bellissima città, mentre frequentavo il college. Una cosa che mi piace di Firenze, è che sembra si sia fermata nel tempo.

A mio parere, essa è una delle città europee che si è conservata meglio. Si può facilmente immaginare di essere tornati indietro nel tempo, semplicemente passeggiando per le vie strette fatte di pietra.

Come studentessa di storia dell’arte, i luoghi che ho frequentato di più sono stati le bellissime cattedrali e le chiese cattoliche.

Sono rimasta affascinata dal fatto di poter ammirare in qualsiasi momento gli alti soffitti del Duomo del Brunelleschi, oppure imbattermi in una piccola cappella nascosta e scoprire la “Deposizione della Croce” del Pontormo, uno dei miei artisti preferiti.

Tutto quello che ho potuto toccare con mano e sperimentare vivendo in Italia, è il sogno di ogni studente d’arte.

La mia chiesa preferita però si trova a Firenze, in un contesto diverso da quello di ogni altra chiesa che ho visitato. Essa è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, più comunemente chiamata Chiesa Mormone.

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha cappelle e membri in tutta Italia e nel mondo.

Le chiese Mormoni sono costruite con un’architettura semplice, spesso sono locali presi in affitto dalla Chiesa per il culto di adorazione, ma rimangono comunque i miei luoghi preferiti e quando vi entro, mi sento come mai mi sono sentita entrando in altre chiese.

Tempio mormone HondurasI miei compagni di appartamento, erano tutti studenti americani che frequentavano la mia stessa scuola. Venivano da ogni parte del Paese e non conoscevano niente riguardo ai “Mormoni”.

Essi rimasero infatti piuttosto sorpresi, quando scoprirono che mi sveglio presto la domenica mattina per andare in chiesa e che esiste una congregazione dei Santi degli Ultimi Giorni anche a Firenze.

La presenza della Chiesa e della congregazione locale dei Santi degli Ultimi Giorni, erano un’oasi di conforto per me.

Mi sono sentita accolta, coinvolta e protetta. Una cosa che mi piace della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è che il Vangelo insegnato nelle nostre chiese è lo stesso ovunque si vada.

Mi sentivo benedetta ad avere accesso al potere del Sacerdozio attraverso i dirigenti locali di Firenze, come se mi fossi trovata a casa.

Ho avuto l’opportunità di prendere il sacramento ogni settimana e di ricevere una benedizione di guarigione, quando mi sono ammalata. Mi sono sentita subito integrata, inclusa e amata dalla congregazione locale, anche se appartenevo ad una cultura diversa e non parlavo italiano.

I membri della Chiesa italiani sono così forti nella loro fede, alcuni fanno parte di piccole congregazioni, altri vivono in posti in cui le congregazioni sono più grandi.

Il Tempio più vicino per i Santi degli Ultimi Giorni italiani è quello di Berna, in Svizzera. Esso è stato dedicato nel 1955 e si trova a circa 700 Km di distanza da Firenze.

I membri della Chiesa italiani, spesso devono fare dei sacrifici per recarsi al Tempio. Non è facile per loro, come per altri membri della Chiesa nel mondo, ma essi sono entusiasti di fare il possibile per recarsi nella Casa del Signore.

Adesso i Santi degli Ultimi Giorni italiani hanno ricevuto una grande benedizione, con l’annuncio della costruzione del Tempio di Roma, in Italia.

Nel sito ldschurchtemples.com vengono descritti perfettamente i sentimenti dei membri della Chiesa italiani e nel mondo, per l’annuncio della costruzione del tempio di Roma.

Nel tempio vengono celebrati matrimoni e suggellamenti che legano la famiglia per il tempo e per tutta l’eternità.

Nel tempio impariamo i fondamenti di verità eterne e stipuliamo alleanze sacre, che se mantenute ci guideranno alla salvezza eterna, per dimorare con le nostre famiglie, alla presenza di Dio Padre e di Suo Figlio, Gesù Cristo .

Essere in grado di frequentare regolarmente il tempio è il nostro obiettivo principale, per rinnovare le sacre alleanze che abbiamo fatto con Dio, per diventare persone migliori e per elevarci spiritualmente, mediante i tesori celesti offerti dal Vangelo di Gesù Cristo.

Mi rende così felice sapere che i miei amici di Firenze, avranno presto un tempio vicino.

Questo articolo è stato scritto da Livi Whitaker, membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

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La Costruzione del Tempio Italiano di Roma Continua

La Costruzione del Tempio Italiano di Roma Continua

La Costruzione del Tempio Italiano di Roma Continua

La Costruzione del Tempio Italiano di Roma Continua continua per conto della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (la cui chiesa spesso viene erroneamente chiamata la ‘Chiesa Mormone’).

Recentemente sono state rilasciate delle fotografie dei progressi compiuti. Il Tempio Mormone Italiano di Roma è in costruzione nell’area di Settebagni a Roma. Il Tempio ed il suo complesso di bellissimi edifici risiede in un pezzo di terreno di 15 acri e servirà più di 23.000 membri della Chiesa in Italia e delle nazioni vicine.

La cerimonia del primo colpo di piccone per il tempio, ha avuto luogo il 23 ottobre 2010, con la partecipazione del Presidente Thomas S. Monson. “Il mio cuore è pieno di gratitudine” ha dichiarato il presidente Mormon. “I membri di tutta Italia, e dell’intera area mediterranea, saranno in grado di venire qui.”

Il Tempio Mormone Italiano di Roma è stato programmato da molto tempo. Le autorità locali hanno riconosciuto i vantaggi del coltivare un’area cosi bella impegnandola nell’adorazione religiosa.

In ogni caso, “una cerimonia che mi ha profondamente toccato per l’apprezzamento sincero ed affettuoso da parte di coloro che partecipavano,” ha dichiarato il Senatore Lucio Malan, un rappresentante del governo locale.

“E’ un giorno positivo per l’Italia, poiché coloro che professano di obbedire alle leggi dello stato ed alle leggi di Dio, rendono la nazione in cui vivono un posto migliore.”

Il bellissimo terreno del tempio si concentrerà sul  Tempio Mormone Italiano di Roma, ma sarà anche casa di un nuovo centro culturale e religioso, e comprenderà una casa di riunione multifunzionale, un centro visitatori, un centro per la storia famigliare ed una casa patronale per il tempio.

Molti di questi edifici saranno aperti al pubblico e saranno di beneficio per la comunità. Anche i giardini saranno aperti al pubblico.

Anche se il  Tempio Mormone Italiano di Roma non sarà aperto al pubblico una volta che sarà dedicato, ci sarà un periodo di accesso al pubblico durante il quale il pubblico potrà fare un giro guidato gratuito ed imparare un pochino di più riguardo a cosa significano i templi per i Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) e cosa avviene all’interno.

I fedeli della Chiesa di Gesù Cristo partecipano a sacre ordinanze svolte nei Templi Mormoni, come il matrimonio eterno. Le dottrine Mormone insegnano che le famiglie possono essere insieme per sempre, non solamente durante la loro vita temporale, ad ogni modo, devono essere svolte alcune alleanze all’interno di un tempio Mormone.

Altre ordinanze hanno luogo all’interno dei Templi Mormoni, dove i partecipanti fanno alleanza con Dio di vivere una legge superiore. Queste alleanze vengono prese molto seriamente.

L’esterno del Tempio Mormone Italiano di Roma sarà fatto di granito con delle vetrate decorative. Come tutti i Templi Mormoni, anche l’interno sarà fatto e decorato con la manodopera più fine.

Questo tempio sarà decorato con marmo, falegnameria, intonachi veneziani, e pittura decorativa. La dimensione finale del tempio sarà circa  40,000 piedi quadrati. Avrà due grandi scale a chiocciola.

Quanto sarà completato, il Tempio Mormone Italiano di Roma, sarà il dodicesimo tempio Mormone in Europa ed il primo in Italia.