nataleL’Indicatore quotidiano d’infelicità, mostra la frequenza di ricerche su Google per le parole quali dolore, ansia, stress, stanchezza e depressione, per ogni giorno nell’arco di un anno. Secondo Google, i dati identificano, più e meno, i giorni più infelici del 2014.

Come potete vedere, i giorni meno infelici dell’anno sono stati Capodanno, il Sabato dopo San Valentino, il 4 Luglio, il Giorno del Ringraziamento, la vigilia di Natale ed il giorno di Natale. Il giorno di Natale è quello con il tasso di infelicità inferiore rispetto agli altri.

L’Indicatore quotidiano d’infelicità

Si può anche vedere come i mesi estivi siano meno infelici di quelli invernali. La spiegazione è che i mesi più scuri e più freddi possono causare più depressione. Uno psichiatra che ha esaminato il grafico ha dichiarato:

“E’ stato dimostrato abbastanza chiaramente che quando la luce del giorno diminuisce, a partire dall’autunno, la gente ha più sentimenti di depressione e ansia. Se si sente depressa ed ansiosa, diventa più stressata”.

Ma perché, allora, se Dicembre è un mese freddo e buio, c’è “una riduzione pronunciata della depressione, dell’ansia e dello stress?”. Una spiegazione è che l’aspetto negativo del freddo e del buio è compensato da ciò che gli esperti chiamano “l’euforia indotta dalle vacanze”.

Le ragioni di tale euforia potrebbero includere il dare ed il ricevere doni, il dare ed il ricevere servizio, l’attenzione alla nascita di Gesù Cristo e la tradizione divertente di Babbo Natale.

L’opposto dell’Indicatore quotidiano di infelicità sarebbe un indicatore quotidiano di gioia. Ma poiché nessuno ricerca su Google la parola “gioia” in una giornata gioiosa, come possiamo avere una tale misurazione?

L’indicatore quotidiano di gioia

Forse la Conferenza Generale, durante la quale vengono insegnate le “buone notizie” del Vangelo e de “il piano di felicità”, potrebbe fornire una misura della gioia.

Nella recente Conferenza Generale di Ottobre si sono tenuti trentotto discorsi. In ventiquattro di essi, la parola gioia è stata pronunciata almeno una volta. In totale, è stata usata 127 volte. In più abbiamo cantato “S’approssima il tempo” ed il coro ha cantato “In questo giorno di gioia e letizia”. Si può dire che la gioia fosse un filo costante.

Due discorsi trasudavano gioia. L’anziano Dale G. Renlund, un nuovo Apostolo, ha utilizzato la parola “gioia” 18 volte nel discorso “Il pentimento, una scelta di gioia“, dove ha unito i concetti di pentimento e di gioia.

Ha detto che Gesù “è gioioso, quando scegliamo di pentirci” implicando che la gioia è un dono che possiamo fare al nostro Salvatore.

Egli ha invitato “a sentire più gioia nella vostra vita: la gioia della consapevolezza che l’espiazione di Gesù Cristo è vera; la gioia nella capacità… e nel desiderio del Salvatore di perdonare; e la gioia nella scelta di pentirsi”.

Il presidente Russell M. Nelson ha utilizzato la parola gioia cinquantadue volte nel suo discorso “La gioia e la sopravvivenza spirituale“. Ha definito la gioia come un “principio chiave per la nostra sopravvivenza spirituale” e che “non farà che diventare sempre più importante, in quanto le tragedie intorno a noi aumenteranno”. Ha parlato delle profezie terrificanti sugli ultimi giorni:

“Nessuno di noi dovrebbe essere sorpreso quando vede una profezia avverarsi… Mentre i conflitti tra le nazioni degenerano, i terroristi codardi uccidono gli innocenti, mentre la corruzione è presente ovunque, negli affari e nel governo, diventando sempre più un luogo comune… cos’è che può aiutare ciascuno di noi nelle nostre lotte personali e con la sfida rigorosa di vivere in questi ultimi giorni?”.

Ha detto: “Proprio come il Salvatore offre la pace che ‘sorpassa ogni intelligenza’ (Filippesi 4:7), Egli offre anche un’intensità, una profondità e un’ampiezza di gioia che sfida la logica o la comprensione umana.

Ad esempio, non sembra possibile provare gioia quando un bambino soffre di una malattia incurabile, quando si perde il lavoro o quando il coniuge ti tradisce.

Eppure è proprio la gioia che offre il Salvatore. La Sua gioia è costante, con l’assicurazione che le nostre ‘afflizioni non saranno che un breve momento’ (DeA 121:7) e saremo consacrati al nostro guadagno (2 Nefi 2:2)”. E ha concluso: “La gioia proviene da e per mezzo di Gesù Cristo… la fonte di ogni gioia”.

Una donna, sentendosi sempre più a corto di gioia nella sua vita, ha scritto un post-it e l’ha messo sul frigorifero: “Scegli la gioia; trova la gioia; dai la gioia; prova la gioia; diffondi la gioia”. La sua parola per quest’anno è stata “gioire”. La sua Scrittura è stata: “Gli uomini sono, affinché possano provare gioia” (2 Nefi 2:25).

Nel mese di Dicembre, quando scegliete di provare gioia, come l’anziano Renlund ed il presidente Nelson ci hanno insegnato, l’inno “Gioisca il mondo” può essere un filo costante ed una misura del vostro indice quotidiano di gioia.

Questo articolo è stato scritto da Marilynne Todd, pubblicato sul sito ldsmag.com e tradotto da Cinzia Galasso.

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Cinzia

Cinzia è un'impiegata ed una traduttrice. Ha una laurea in Scienze dell'Educazione e ha anche insegnato, per un paio di anni, a bambini della scuola materna, un lavoro che ha amato molto. E' stata un'insegnante nelle classi della Società di Soccorso, delle Giovani Donne e dell'Istituto. Ha molti interessi: patchwork, quilling, oli essenziali. Le piace prendersi cura di sè con soluzioni naturali. E' vegana e ama gli animali e la natura ed è fermamente convinta che le creazioni di Dio siano sacre. E' una volontaria dell'ENPA, un'associazione italiana, per la protezione degli animali ed è anche un membro di Greenpeace e del WWF. Ama passare il tempo con la sua famiglia e i suoi amici. Ama il vangelo di Gesù Cristo e sa che le famiglie sono eterne.
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