Un paio di giorni fa ho letto come il governatore di Tokyo si fosse scusato martedì per aver detto che il terremoto e lo tsunami che hanno lasciato migliaia di morti erano una punizione divina per l’egoismo dei giapponesi.
“Voglio offrire le mie scuse più profonde”, il governatore di Tokyo Shintaro Ishihara ha detto in una conferenza stampa martedì, secondo la rete giapponese Kyodo News.
Lunedì, Ishihara aveva detto ai giornalisti: “Credo che (il disastro) è tembatsu (punizione divina), anche se mi dispiace per le vittime dei disastri”.
Dopo aver letto questa notizia su CNN.com ho pensato ad un passo della Bibbia:
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Luca 13: 1-5)
È vero che ci viene detto che negli ultimi giorni molte calamità e distruzioni si abbatteranno su questo pianeta e sui suoi abitanti, ma come la scrittura precedente ci ricorda, le persone che hanno perso la vita o i loro beni non erano “più peccatori di tutti gli altri” . Il nostro dovere è quello di aiutare, non giudicare.
È impossibile sapere, e inutile fare congetture, se una certa calamità è una conseguenza naturale o se è la conseguenza dei nostri peccati.
Tutto è imperfetto in questo mondo, ma quelle calamità possono servirci a ricordare che questo mondo non durerà per sempre, e che non dovremmo spendere tutto il nostro tempo e sforzi per quello che non ha un valore eterno, ma che dovremmo concentrarsi su ciò che conta davvero.
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