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Le alleanze sacre del tempio mormone

Le alleanze sacre del tempio mormone

sacre alleanze Fin dall’antichità, l’uomo ha sempre usato segni e simboli per lasciare traccia visiva del suo linguaggio. Anche le religioni hanno avuto i propri segni e i propri simboli e il cristianesimo non ne è rimasto escluso.

Alcuni simboli che noi, Santi degli Ultimi Giorni, usiamo negli abiti e nelle cerimonie del tempio, sono stati usati per secoli dai sacerdoti cattolici. Essi hanno una chiara derivazione ebraica, che a sua volta deriva da altre simbologie come quelle egizie.

Il pane del sacramento, per esempio, indica il corpo di Cristo, il segno della colomba indica lo Spirito Santo e così molte altre ordinanze sacre sono rappresentate da segni che sono il simbolo del loro significato.

Dai tempi di Adamo, il Signore ha sempre indicato ai suoi servi, i profeti, tutti i segni con la spiegazione dei relativi simboli, che se usati nel modo corretto ricordano le alleanze sacre, la cui rigorosa osservanza riporta l’essere umano alla gloriosa presenza del Padre celeste.

Ogniqualvolta l’uomo ha ricevuto la conoscenza di questi segni e di questi simboli tramite l’Autorità riconosciuta da Dio, è stato fatto con l’autorità del sacerdozio, nel modo giusto e  perfetto per meditare sui misteri della Divinità.

Però, quando questa autorità è venuta a mancare, la conoscenza dell’uomo ha subìto un allontanamento dalla verità comunicatagli da Dio.

Mancando la premessa di una rivelazione diretta e perfetta, l’uomo ha via-via portato egli stesso dei cambiamenti alle dottrine ed agli insegnamenti ricevuti dalla Fonte.

Con l’andar del tempo si sono così formati gruppi, sette, e società segrete, fino ai giorni nostri in cui  esistono ancora delle associazioni che praticano riti e cerimonie ritenute sacre, con i propri segni e con i propri simboli.

Questi riti e cerimonie, che nel corso dei secoli hanno perso il loro valore originale, sono tuttora presenti in diverse forme nelle varie celebrazioni liturgiche, osservando qualche similitudine con quanto fu trasmesso all’origine per rivelazione diretta e divina, ma non nella loro integrità.

Ciò premesso, non dobbiamo stupirci se chi combatte la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, accusa Joseph Smith e Brigham Young di avere attinto la conoscenza dei segni e dei simboli del tempio da riti massoni o quant’altro.

Questi ultimi non sono altro che un’apostasia di quelli usati nel tempio di Salomone, poi trasmessi nei secoli attraverso le varie liturgie create dall’uomo, ma senza la dovuta autorità e senza alcun riconoscimento divino.

La nostra esperienza terrena è un periodo di prova assai difficile per tutti, durante il quale viene offerta l’occasione di scegliere fra il bene e il male, di pentirci, di imparare, di insegnare, di superare le difficoltà, di migliorarci e di prepararci per quello che poi… ci attenderà.

La “restaurazione” del Vangelo negli ultimi giorni, ha riportato l’uomo alla conoscenza perfetta dei segni e dei simboli nel loro autentico significato. Essi fanno parte di ordinanze sacre, non segrete, ma necessarie e indispensabili che ci permettono di ritornare alla presenza del Padre e di acquisire la vita eterna e l’esaltazione.

La frequenza al tempio, con l’applicazione di questi segni e simboli, insegna e approfondisce cinque princìpi fondamentali che abbiamo già accettato nella vita pre-mortale e che sulla terra abbiamo riconosciuto:

Il Piano di salvezza.

L’Espiazione.

Il lavoro vicario.

Le Chiavi del Sacerdozio.

Il Potere di suggellare.

Il Presidente Wilford Woodruff disse: “Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurare che nessun membro della Chiesa lasci questa terra senza aver ricevuto le ordinanze necessarie e le alleanze del tempio.

Noi vogliamo che d’ora in poi i Santi degli Ultimi Giorni rintraccino le proprie genealogie, che vadano indietro il più possibile e si suggellino ai loro padri e alle loro madri; che i figli si suggellino ai loro genitori e che gli anelli di questa catena aumentino sempre più… questo è il volere del Signore per il Suo popolo”.

Dobbiamo quindi riconoscere che una delle più grandi responsabilità che il Signore ha posto su di noi, membri della Chiesa, è quella di cercare i nostri antenati.

Soltanto chi è qualificato mediante la propria fede, il proprio pentimento e le proprie opere, può però entrare nel tempio a ricevere le ordinanze, prima per se stesso, poi per procura a favore di chi è defunto.

Quando celebriamo le ordinanze per i nostri morti, non possiamo sapere se la persona per cui agiamo sia degna e se un’altra non lo sia, ma il Signore ci ha chiesto di svolgere questo lavoro per tutti i nostri simili.

Quindi la nostra responsabilità è quella di presentare tutti i nomi che possiamo trovare, senza alcun pregiudizio dovuto alla eventuale conoscenza di elementi negativi che riguardano il comportamento terreno di chi porta questi nomi.

Sono fratelli e sorelle come noi, che potrebbero avere ancora un’opportunità di ricevere la verità, di riconoscerla, di accettarla, quindi di pentirsi e di qualificarsi per accedere al più alto grado di gloria.

La serie di alleanze del tempio culmina con il suggellamento delle famiglie. In particolare il suggellamento di una coppia.

Nel preciso istante in cui l’uomo riceve la propria donna all’altare del tempio, è come se Adamo stesso ricevesse Eva e la mettesse al suo fianco. Proprio come quella costola che gli fu staccata per formare la compagna e l’aiuto convenevole, che in quel momento si riunisce al suo corpo per formare una sola carne.

Essi sono come due angeli che prima avevano una sola ala e non potevano volare. Unendosi, le due ali si congiungono in un eterno abbraccio per prendere simbolicamente il volo e raggiungere il più alto dei cieli.

Io penso spesso al giorno in cui entrai nel Tempio di Berna con Madrilena ed un servo autorizzato ci suggellò per il tempo e per tutta l’eternità. Quel giorno unimmo le nostre due ali per formare un solo corpo e volare insieme per sempre. Ci siamo uniti in una alleanza eterna davanti a Dio, agli angeli, a due testimoni, impegnandoci nella fedeltà reciproca e in un amore senza fine.

Questo amore lo rinnoviamo ogni giorno quando preghiamo insieme e con i nostri figli, quando la sera ci abbracciamo prima di coricarci e al mattino quando ci ritroviamo l’uno accanto all’altra dopo il risveglio, magari facendoci pure delle terapeutiche coccole, consapevoli della reciproca fedeltà, della reciproca complicità, del reciproco amore.

Tutto questo ci aiuta ad avere maggior rispetto l’uno per l’altra, maggiore pazienza e maggiore tolleranza nei confronti dei reciproci difetti.

Quando però ci alziamo da questa “coccolandia”, spesso ci rendiamo conto che le vicissitudini della vita ci riservano difficoltà inspiegabili; ma la fede, la speranza e la consapevolezza del potere delle nostre alleanze, suggellate dallo Spirito Santo di promessa, ci procurano conforto e forza sufficienti per continuare il nostro cammino, nonostante l’avversario stia continuamente in agguato.

Ciononostante, la protezione che deriva dalle nostre alleanze è un vero scudo, una vera protezione contro il potere del distruttore.

Con questa certezza, la nostra esperienza di vita sulla terra è molto impegnativa e piena, ma altrettanto bella e gratificante, perché non è vissuta soltanto alla ricerca di un appagamento egoistico, ma nella condivisione con il prossimo dei nostri talenti e di quello con cui siamo benedetti o saremo benedetti, affinché il nostro contributo alla proclamazione del vangelo, al perfezionamento dei santi e alla redenzione dei morti non sia sterile.

Oggi, con il vangelo restaurato tramite il Profeta Joseph Smith e la rivelazione continua che ci indica la luce, la conoscenza, la completa verità, noi non adoriamo più il vitello d’oro.

Tuttavia il mondo sta diventando sempre più pagano e nel giorno del riposo, pure noi talvolta, per non offendere il prossimo, offendiamo Dio e facciamo acquisti, puliamo la casa, andiamo a divertirci, lavoriamo in giardino, mangiamo fuori e non osserviamo tutti i possibili comandamenti sulla santità della domenica, poi… ci aspettiamo magari di essere ritenuti degni di andare al tempio, cioè nella Sacra Casa del Signore e promettere di osservare la legge dell’obbedienza, la legge del vangelo, la legge di castità e la legge di consacrazione!

Qualifichiamoci veramente per detenere quel piccolo certificato che attesta la nostra degnità ad entrare nella Casa del Signore. Sì, perché quella è veramente LA CASA di cui Dio si compiace! Egli visita i suoi templi. Inoltre, gli spiriti che ricevono le ordinanze del tempio sono spesso presenti e talvolta possiamo anche percepirli. Essi ci benedicono e ci ringraziano per il lavoro che svolgiamo per procura a loro favore.

Anche noi, tutti noi fratelli e sorelle, mentre serviamo nel tempio possiamo vivere delle forti esperienze spirituali. Esperienze intime, personali, molto particolari, che procurano una forza viva e rigeneratrice tramite la quale pur vivendo nel mondo teleste, possiamo superare le nostre prove e prepararci a ritornare frequentemente in quel mondo terrestre (il tempio) per vivere ancora e per sempre delle preziose esperienze celesti.

Io credo e so che Il Signore Gesù Cristo, tramite Joseph Smith il suo profeta,  ha riportato il vangelo eterno sulla terra in questi ultimi giorni e che le alleanze del tempio, nella loro divina sacralità e integrità, sono nuovamente disponibili a chi è leale e fedele in ogni cosa.

 

Matt Durazzani riflette sul tempio mormone di Roma

Matt Durazzani ha servito come missionario della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nella missione di Roma, Italia dal gennaio 1999 al gennaio del 2001. Durante i suoi due anni di servizio come missionario mormone -il cui tempo è impiegato a insegnare la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo sulla terra -Matt (anziano Durazzani) fu incaricato di servire  come Assistente al Presidente di Missione.

L’anziano Durazzani, insieme ad altri anziani che assistevano il Presidente di Missione, viveva proprio nella casa che è situata nella parte più alta della collina, sul terreno acquistato per il tempio italiano di Roma! Da quattro a sei anziani per volta, assistenti dell’ufficio della Missione Mormone, risiedevano in quella casa spaziosa – con un basamento rustico  non finito, letti a castello al piano superiore, e zona abitabile e cucina al piano più alto.

Recentemente, Matt ed io (Karen) ci siamo incontrati, e lui rifletteva sul tempo passato in quella casa e sulle sue esperienze missionarie, e il significato di aver vissuto proprio sulla terra che finalmente sarà dedicata alla costruzione della casa del Signore, a Roma.

Matt mi ha mostrato anche una mappa online della zona di Roma, zumando nella città , e poi verso la zona dove si è definita la terra designata. Ha descritto in dettaglio gli angoli da cui si potrà vedere la terra del futuro tempio, le inclinazioni, la casa, i confini.  Questo è un uomo che sente l’adempimento della profezia che si sta verificando, nella scelta e nella preparazione di questo sito futuro del tempio di Roma – che molti avvertono profondamente, con lui.

Ha ricordato che la terra, più vasta almeno del 50% di quella del Temple Square (dove sta il tempio di  Salt Lake in Utah), si estende dominando molti orizzonti di Roma stessa. Ha affermato che non è molto lontana dal grande Raccordo Anulare  e che sarà largamente visibile da una parte di questo – ed ha indicato l’estensione della visibilità. Si stima che da quattro a sei milioni di persone vivano nel circondario dell’area del tempio. Apparentemente, la parte nord di quell’appezzamento è più alta, e digrada in tre direzioni. .

Mentre non è lontana dall’autostrada,  “ha il suo spazio,” dice Matt, ed è un luogo tranquillo. Mentre era là, da missionario, che spesso lasciava quella zona ancora col buio e tornava spesso a casa col  buio, ricorda ancora il sentimento di pace associato a quel luogo.

I missionari nuovi che arrivavano a Roma venivano portati al sito e veniva loro data l’opportunità di pregare, mentre dedicavano il loro tempo e il loro servizio dei seguenti diciotto mesi o due anni al Signore.

Ognuno sapeva che quello era un posto potenziale per costruire una chiesa o un tempio, ma non c’era alcuna certezza che il tempio sarebbe veramente eretto su quella area. Adornata da un boschetto di ulivi, e dal verde tipico dei declivi mediterranei, la terra ha una sua bellezza ed attrattiva.

“Ricordo la vigilia di un capodanno ” Matt aggiunse :”ci arrampicammo sul tetto e guardammo lo scoppio dei fuochi di artificio.” Molti orizzonti erano visibili dalla cima della collina.

Matt e sua moglie, Rachel, erano a casa ad ascoltare la Conferenza Generale , quando arrivò l’annuncio di Thomas S. Monson, Presidente della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ( chiesa”mormone” ). Disse che era stato sopraffatto dall’emozione e resto in silenzio per quasi un’ora  – pensando alle implicazioni di questo avvenimento sacro, da lungo atteso.

Poi, e i suoi occhi erano umidi mentre raccontava, condivise un  momento spirituale molto vivo. Mentre accompagnava il Presidente Pacini, Presidente della Missione di Roma che era successo al Presidente Flosi, al sito acquistato, ebbe un momento rivelatorio, che descrive:

“Non avevamo mai voluto presumere o prendere per scontato che quel lotto di terra acquistato sarebbe stato  il luogo vero dove sarebbe costruito il tempio. Erano possibili altre località, e non sapevamo cosa sarebbe traspirato. Milano o Napoli avrebbero potuto essere siti  potenziali, ma questo lotto a Roma era il solo che fosse stato comprato.

Pensavo persino che su questo lotto, si sarebbe potuto costruire un centro di palo, ma ricordo che quando salii su col  Presidente Pacini… io seppi che quella era la terra dove sarebbe stato costruito uno dei templi in Italia. Non sapevo se sarebbe stato il primo o no, ma uno di essi. Così quando ho sentito l’annuncio  alla conferenza, ho sperato che fosse costruito su quel lotto di terra ed è proprio così ”

Mentre Matt ha teneri ricordi di aver vissuto nella casa su quella terra – percepibili anche  mentre mi indicava proprio la stanza in cui aveva dormito — adesso si chiede che cosa ci sarà al posto di quella camera, e prevede il giorno in cui potrà dire – o dal tempio stesso, dal Centro Visitatori , o da un centro di Palo (luogo di riunione per un certo numero di congregazioni mormoni )-”Ho vissuto là ed ho servito in quest’area prima che diventasse così com’è adesso.”

“Il tempio abbellirà Roma,” Matt ha osservato, e sarà in ogni modo un dono alla zona. Non solo benedirà il Mediterraneo ma anche altre regioni come l’ Europa orientale e il Medio Oriente e tutti quelli che ci entreranno, ma sarà una benedizione anche per i santi locali e li aiuterà a rinnovare la loro fede che il Signore è al timone e che il vangelo sta diffondendosi in ogni parte della sua vigna.

E’ l’inizio dell’adempimento della profezia e delle preghiere di Lorenzo Snow (missionario in Italia, e precedente profeta mormone ) e del Presidente Benson che affermò che  la gente d’Italia si sarebbe aperta alla pienezza del vangelo, che lo stendardo della verità avrebbe raggiunto quella terra, e che visioni e sogni avrebbero condotto molti alla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni :

Dall’innalzamento di questa Insegna [il vangelo di Gesù Cristo ], possa una voce andare avanti fra la gente di questi monti e valli, e per tutta la lunghezza e la larghezza di questa terra; e possa andare avanti ed essere per i tuoi eletti come la Voce del Signore, che lo Spirito Santo possa cadere su di essi, impartendo conoscenza in sogni e visioni, riguardo a quest’ora della nostra redenzione. Mentre le voci su di noi , tuoi servi, si diffondono all’estero, possano risvegliare sentimenti di ansietà nelle persone oneste, il desiderio di imparare le cose tue, e di cercare immediatamente il sentiero della conoscenza”.

Matt ha testimoniato dei doni  dello Spirito profetizzati da Lorenzo Snow nelle vite di coloro che abbracciarono il vangelo mentre egli serviva in Italia.

Simboli delle profezie della crescita dell’Italia erano contenuti simbolicamente proprio a destra della terra acquistata per il tempio:  nel vecchio pagliaio furono trovate delle falci, arnesi usati per raccogliere il grano e tagliare l’erba.  Per il santo degli ultimi giorni (mormone), la falce è simbolica  in modo speciale, poiché il Signore, nella rivelazione moderna (La Dottrina ed Alleanze ) chiese al suo popolo di affidarsi alle loro falci –  usare il suo tempo, talenti, e mezzi per raccogliere “anime” e portare altri a Lui.  “La falce,” Matt ha osservato, “divenne parte del logo della Missione Italiana; un ricordo costante degli scopi futuri  di questa terra ‘ bianca e pronta al raccolto’.”

Matt e la moglie, Rachel, vivono a Provo, Utah. Matt è originario di Pordenone, un’ ora circa da Venezia. Sua madre fu convertita alla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (chiesa mormone) e si unì ad essa, prima che lui nascesse. Suo padre, in un tentativo di confutare la validità della chiesa, scoprì che lui stesso era nel torto e si battezzò quando Matt aveva circa due anni. Matt ricevette la sua testimonianza tramite la preghiera e una testimonianza dello Spirito, che da allora non ha mai messo in discussione .

Annunci del tempio di Roma : Risposte a Roma

Karen Acerson, moglie del presidente della missione mormone, Jeffrey Acerson, ha scritto i suoi pensieri, come fluivano durante l’annuncio del tempio italiano di Roma, della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni :

Sabato mattina in Utah (a Roma, sabato sera), il nostro profeta, il Presidente Monson annunciò che sarebbero stati costruiti cinque nuovi templi. Man mano che cominciava  a nominare i templi pensavo: “Qualche volta, un profeta dirà, ‘Roma, Italia’.” Ricordo di averlo ripetuto con desiderio nella mia mente, un paio di volte mentre lui continuava a citarli. Quando arrivò alla fine dell’ elenco dei templi e disse: “Roma, Italia” gettai un gridolino, mi seppellii la faccia nelle mani e piansi, tutti piangevamo.

L’assistente al Presidente di Missione descrisse ciò che era accaduto mentre nella cappella di Roma, o nel centro di palo della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormone)  si faceva l’annuncio:

Dice che quando il Presidente Monson  annunciò : “Roma, Italia”  in inglese, la persona che stava traducendo in italiano si fermò e disse:”Cosa?” e poi preso un mezzo secondo per assorbire la notizia esclamò, “Roma, Italia.” La congregazione balzò in piedi, gioiendo a voce alta e applaudendo. Egli dice: “Le donne piangevano, gli uomini si abbracciavano l’un l’altro, e ognuno era sopraffatto dalla sorpresa e dalla gioia”.

Queste reazioni rispecchiavano quelle dei mormoni negli Stati Uniti, grida di esultanza, sussulti di sorpresa, sospiri abbracci, lacrime tutte accompagnavano l’annuncio di questo o quel tempio: Cordova, Filadelfia, Kansas City e Alberta.

Il tempio a Roma, ricordi di Matt Durazzani

Il tempio a Roma, ricordi di Matt Durazzani

Matt Durazzani ha servito come missionario  della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nella missione di Roma, Italia dal gennaio 1999 fino al gennaio del 2001.

Durante i suoi due anni di servizio come missionario Mormone – il cui tempo viene impiegato ad insegnare la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo sulla terra -Matt (anziano Durazzani) fu incaricato di servire come Assistente al Presidente di Missione.

L’anziano Durazzani, insieme ad altri anziani che assistevano il Presidente di Missione, viveva proprio nella casa che è situata nella parte più alta della collina, sul terreno acquistato per il tempio italiano di Roma!

Da quattro a sei anziani per volta, assistenti dell’ufficio della Missione Mormone, risiedevano in quella casa spaziosa- con una taverna rustica non finito, letti a castello al piano superiore, zona abitabile e cucina al piano più alto.

Recentemente, Matt ed io ci siamo incontrati, e lui rifletteva sul tempo passato in quella casa e sulle sue esperienze missionarie, de il significato di aver vissuto proprio sulla terra che finalmente sarà dedicata alla costruzione della casa del Signore, a Roma.

Matt mi ha mostrato anche una mappa online della zona di Roma, ingrandendo sulla città , e poi verso la zona che è stata definita la terra designata. Ha descritto in dettaglio gli angoli da cui si potrà vedere la terra del futuro tempio, le inclinazioni, la casa, i confini.

Questo è un uomo che sente l’adempimento della profezia che ha avuto luogo, nella scelta e nella preparazione di questo sito futuro del tempio di Roma – e che molti altri avvertono profondamente, come lui.

Ha ricordato che il terreno, più vasta almeno del 50% rispetto a quella di Temple Square (dove si trova il tempio di Salt Lake, nello Utah), si estende dominando molti orizzonti di Roma stessa.

Ha affermato che non è molto lontana dal grande Raccordo Anulare  e che sarà largamente visibile da una parte di questo – ed ha indicato l’estensione della visibilità.

Si stima che da quattro a sei milioni di persone vivano nel circondario dell’area del tempio. Apparentemente, la parte nord di quell’appezzamento è più alta, e si spande in tre direzioni.

Anche se non è lontana dall’autostrada,  “ha il suo spazio,” dice Matt, ed è un luogo tranquillo. Mentre era là, da missionario, spesso lasciava quella zona ancora col buio e spesso tornava a casa col  buio, ricorda ancora il sentimento di pace associato a quel luogo.

I missionari nuovi che arrivavano a Roma venivano portati al sito e veniva loro data l’opportunità di pregare, mentre dedicavano il loro tempo ed il loro servizio dei seguenti diciotto mesi o due anni al Signore.

Ognuno sapeva che quello era un posto potenziale per costruire una chiesa o un tempio, ma non c’era alcuna certezza che il Tempio sarebbe veramente eretto su quella area. Adornata da un boschetto di ulivi, e dal verde tipico mediterraneo, la terra ha una sua bellezza ed attrattiva.

“Ricordo la vigilia di un capodanno ” Matt aggiunse :”salimmo sul tetto e guardammo lo scoppio dei fuochi di artificio.” Molti orizzonti erano visibili dalla cima della collina.

Matt e sua moglie, Rachel, erano a casa ad ascoltare la Conferenza Generale , quando arrivò l’annuncio di Thomas S. Monson, Presidente della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ( chiesa”Mormone” ). Disse che è stato sopraffatto dall’emozione e restò in silenzio per quasi un’ora  – pensando alle implicazioni di questo avvenimento sacro, a lungo atteso.

Poi, e i suoi occhi erano umidi mentre raccontava, condivise un  momento spirituale molto vivo. Mentre accompagnava il Presidente Pacini, Presidente della Missione di Roma che era arrivato dopo il Presidente Flosi, al sito acquistato, ebbe un momento rivelatorio, che descrive:

“Non avevamo mai voluto presumere o prendere per scontato che quel lotto di terra acquistato sarebbe stato  il luogo vero dove sarebbe stato costruito il tempio.

Erano possibili altre località, e non sapevamo cosa sarebbe davvero accaduto. Milano o Napoli avrebbero potuto essere siti  potenziali, ma questo lotto a Roma era il solo che fosse stato comprato.

Pensavo persino che su questo lotto, si sarebbe potuto costruire un centro di palo, ma ricordo che quando ci andai con  Presidente Pacini… io seppi che quella era la terra dove sarebbe stato costruito uno dei templi in Italia.

Non sapevo se sarebbe stato il primo o no, ma uno di essi. Così quando ho sentito l’annuncio  alla conferenza, ho sperato che fosse costruito su quel lotto di terra, ed è proprio così ”

Mentre Matt ha teneri ricordi nell’aver vissuto su quella terra – percepibili anche mentre mi indicava proprio la stanza in cui aveva dormito – ed adesso si chiede che cosa ci sarà al posto di quella camera, e prevede il giorno in cui potrà dire – o dal tempio stesso, dal Centro Visitatori , o da un centro di Palo (luogo di riunione per un certo numero di congregazioni Mormoni ) – “Io ho vissuto là, ed ho servito in quest’area prima che diventasse così com’è adesso.”

“Il tempio abbellirà Roma,” ha Matt osservato, e sarà in ogni modo un dono alla zona. Non solo benedirà il Mediterraneo ma anche altre regioni come l’Europa orientale, il Medio Oriente e tutti quelli che ci entreranno, ma sarà una benedizione anche per i santi locali e li aiuterà a rinnovare la loro fede che il Signore è al timone e che il vangelo si sta diffondendo in ogni parte della sua vigna.

E’ l’inizio dell’adempimento della profezia e delle preghiere di Lorenzo Snow (missionario in Italia, e precedente profeta Mormone ) e del Presidente Benson, che affermò che  la gente Italiana si sarebbe aperta alla pienezza del vangelo, che lo stendardo della verità avrebbe raggiunto quella terra, e che visioni e sogni avrebbero condotto molti alla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni :

Dall’innalzamento di questa Insegna [il vangelo di Gesù Cristo], possa una voce andare avanti fra la gente di questi monti e valli, e per tutta la lunghezza e la larghezza di questa terra; e possa andare avanti ed essere per i tuoi eletti come la Voce del Signore, che lo Spirito Santo possa cadere su di essi, impartendo conoscenza in sogni e visioni, riguardo a quest’ora della nostra redenzione.

Mentre le voci su di noi , tuoi servi, si diffondono all’estero, possano risvegliare sentimenti di ansietà nelle persone oneste, il desiderio di imparare le cose tue, e di cercare immediatamente il sentiero della conoscenza”.

Matt ha testimoniato i doni dello Spirito profetizzati da Lorenzo Snow nelle vite di coloro che abbracciarono il vangelo mentre egli serviva in Italia.

I simboli delle profezie della crescita dell’Italia erano contenuti simbolicamente proprio a destra della terra acquistata per il tempio:  nel vecchio pagliaio furono trovate delle falci, arnesi usati per raccogliere il grano e tagliare l’erba.

Per il santo degli ultimi giorni (Mormone), la falce è un simbolo speciale, poiché il Signore, nella rivelazione moderna (La Dottrina ed Alleanze ) chiese al suo popolo di affidarsi alle loro falci –  usare il loro tempo, talenti, e mezzi per raccogliere “anime” e portare altri a Lui.

“La falce,” Matt ha osservato, “divenne parte del logo della Missione Italiana; un ricordo costante degli scopi futuri di questa terra ‘ bianca e pronta al raccolto’.”

Matt e la moglie, Rachel, vivono a Provo, Utah. Matt è originario di Pordenone,  a circa un’ora da Venezia. Sua madre venne convertita alla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ( Chiesa “Mormone” ).  

Si unì ad essa, prima che lui nascesse. Suo padre, in un tentativo di confutare la validità della chiesa, scoprì che lui stesso era nel torto e si battezzò quando Matt aveva circa due anni. Matt ricevette la sua testimonianza  tramite la preghiera ed una testimonianza dello Spirito, che da allora non ha mai messo in discussione .