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Troppo spesso ci dimentichiamo di cogliere tutte le opportunità per portare la nostra testimonianza ai nostri figli. Cosa c’è di più importante? Avrete notato che, alla fine di ogni lezione, sollecito spesso i genitori a rendere testimonianza. Ma, a volte, le persone si sentono un po’ imbarazzate nel farlo in un ambiente domestico. 

Ho addestrato i missionari, sia durante la mia missione che una volta ritornati a casa, su come rendere efficace una testimonianza. Ho pensato di condividere alcuni suggerimenti con i miei lettori. Si prega di tenere presente che queste sono solo mie opinioni e miei suggerimenti.

Rendere testemonianza

Come membri di questa chiesa, sentiamo una serie di testimonianze date in una varietà di modi. Alcune sono strappalacrime (e ne faccio parte anche io!), alcune sembrano storie, alcune diventano un racconto epico e altre fanno parte di tutto quello che c’è tra uno e l’altro di questi esempi.

Quindi, cerchiamo prima di spiegare cos’è una testimonianza. Il sito ufficiale della Chiesa dice che una testimonianza è la “Condivisione della conoscenza ricevuta per rivelazione dallo Spirito Santo, per quanto riguarda le verità del Vangelo eterno”.

Essa non deve essere più di questo. Molti membri fanno un errore comune e impiegano il tempo dedicato alla testimonianza per esprimere l’amore per le loro famiglie o per ringraziare i loro capi della chiesa.

Questo non è l’intento del portare testimonianza. I dirigenti della Chiesa ci hanno consigliato di non esprimere il nostro amore per la nostra famiglia e ringraziare personalmente i capi della chiesa durante il momento delle testimonianze.

Una testimonianza dovrebbe avere tre parti principali:

  1. Quello che si sa – una dichiarazione della verità del Vangelo eterno del quale rendiamo testimonianza.
  2. Come si sa – in che modo lo Spirito Santo ha fatto sì che la verità si manifestasse a voi.
  3. Che cosa significa per voi – come avere la conoscenza di quella verità, ha cambiato la vostra vita.

A seguito di questi tre passaggi, vi faccio un esempio:

  • Voglio portare la mia testimonianza sull’espiazione del nostro Salvatore. So che Egli è morto per me e che ora Egli vive anche per me.
  • Sento lo Spirito che mi porta testimonianza di questa verità, ogni settimana quando prendiamo il sacramento, e sento lo Spirito che mi riempia il cuore.
  • Sapere che ho un Salvatore mi dà speranza. Spero di poter essere perdonato dei miei peccati e tornare a vivere con il Padre celeste.

Avete visto come, seguendo questi passaggi, ho portato la mia testimonianza in modo chiaro e ho testimoniato di una verità semplice e preziosa? Non c’è stato bisogno di lunghe storie o parole fiorite (anche se la condivisione di esperienze di vita brevi, che vi hanno portato alla conoscenza della verità, va più che bene).

David A. Bednar ha detto: “Rendere testimonianza non deve essere una cosa lunga o eloquente. I coniugi, i genitori e i bambini dovrebbero sforzarsi di superare ogni esitazione, riluttanza o imbarazzo, nel portare testimonianza.”

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Identificare lo Spirito

3 Nefi 11:3-7

“E avvenne che mentre stavano così conversando l’uno con l’altro, udirono una voce come se venisse dal cielo; e gettarono attorno lo sguardo, poiché non comprendevano la voce che udivano; e non era una voce dura, né era una voce forte; nondimeno, nonostante fosse una voce lieve, essa trafiggeva fino al centro coloro che la udivano, tanto che non v’era una sola parte del loro essere che essa non facesse tremare; sì, li trafiggeva fino all’anima e faceva ardere i loro cuori.

E avvenne che udirono nuovamente la voce, e non la compresero. E di nuovo, per la terza volta, essi udirono la voce ed aprirono le loro orecchie per ascoltarla; e i loro occhi erano rivolti verso il suono; e guardavano con insistenza verso il cielo, da dove veniva il suono. Ed ecco, la terza volta essi compresero la voce che udivano; ed essa diceva loro: Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome: ascoltatelo”.

Quando Cristo visitò i Nefiti nel continente americano, essi sentirono una voce dal cielo per tre volte, prima di riconoscerla per ciò che era. Non avevano familiarità con i suggerimenti dello Spirito. I nostri bambini, i ragazzi e molti membri adulti spesso sono proprio così.

Come regola generale, quando si sente lo Spirito è probabile che anche altri nella stanza lo stiano sentendo. Prendetevi un momento per aiutare i vostri bambini a riconoscere lo Spirito, identificandolo. Il mio miglior consiglio è quello di non avere paura del silenzio.

Quando sentite lo Spirito nel vostro cuore, identificatelo subito, dicendo: “Riesci a sentire questa sensazione in questo momento, in questa stanza e nel tuo cuore?

Questo è lo Spirito Santo, che ci dice che quello che stiamo dicendo è vero”. Poi, fate una pausa per almeno 5 secondi pieni. Lasciate che lo Spirito riempia il silenzio e immergetevi davvero in esso, senza interrompere con le parole.

Vi prometto che questa pausa vi farà sentire a disagio, in un primo momento. Praticate questo principio e vi prometto anche che inviterete lo Spirito a venire da voi.

Spero che questi suggerimenti vi abbiano aiutato a sentirvi più a vostro agio nel portare testimonianza ogni settimana, durante la serata familiare. Credo che essa sia una parte importante della lezione e non dovrebbe mai mancare.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito ayearoffhe.net e tradotto da Cinzia Galasso

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Cinzia

Cinzia è un'impiegata ed una traduttrice. Ha una laurea in Scienze dell'Educazione e ha anche insegnato, per un paio di anni, a bambini della scuola materna, un lavoro che ha amato molto. E' stata un'insegnante nelle classi della Società di Soccorso, delle Giovani Donne e dell'Istituto. Ha molti interessi: patchwork, quilling, oli essenziali. Le piace prendersi cura di sè con soluzioni naturali. E' vegana e ama gli animali e la natura ed è fermamente convinta che le creazioni di Dio siano sacre. E' una volontaria dell'ENPA, un'associazione italiana, per la protezione degli animali ed è anche un membro di Greenpeace e del WWF. Ama passare il tempo con la sua famiglia e i suoi amici. Ama il vangelo di Gesù Cristo e sa che le famiglie sono eterne.

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