Ho letto un libro molto interessante scritto da Michael R. Ash, intitolato The Shaken Faith Syndrome. Ho trovato particolarmente interessante la parte dove discute le aspettative irrealistiche che molte persone hanno dei profeti. Queste aspettative irrealistiche provengono da membri e non membri della chiesa mormone.
Molti membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (chiesa mormone) hanno sentito la frase
Il Presidente della Chiesa non porterà mai il popolo della Chiesa sul cammino sbagliato.
Questo frase (o frasi simili) sembra aver causato l’idea in alcune persone che i profeti sono infallibili nei loro insegnamenti in qualsiasi momento della loro vita e giornata. In realtà anche i profeti hanno diritto alle loro opinioni, e in molti casi hanno dato solo delle opinioni. Joseph Smith e altri profeti e dirigenti hanno chiaramente insegnato questo principio.
Io che sono cresciuto nella fede cattolica, non posso evitare di ridere a questo paragone tra mormoni e cattolici.
La posizione ufficiale del cattolicesimo è quello di un papa infallibile, anche se pochi laici cattolici sembrano veramente crederci, d’altra parte, la posizione ufficiale della chiesa mormone è quella di un profeta fallibile, anche se pochi mormoni sembra che ci credano.
Purtroppo ci sono conseguenze negative quando le persone insistono ad agire come se un profeta non potesse commettere errori, come se tutto quello che fa e dice dovesse essere ispirato dal mattino quando si alza fino a quando va a dormire la notte. (Probabilmente data la tradizione cattolica questo può essere ancora più vero in Italia).
Una conseguenza negativa di questo modo di pensare sbagliato, si può notare nel fatto che molti ex-mormoni insistono nel dire che hanno lasciato la Chiesa a causa di qualche idea espressa da alcuni dei profeti del passato, anche se quell’opinione non è mai stata la dottrina ufficiale della Chiesa. Essi non sembrano capire che i profeti non sono nati profeti, e che quando sono stati chiamati come profeti non sono diventati magicamente “divini” dal giorno alla notte. I profeti possono fare degli errori e non vivono in un vuoto culturale e pertanto essi possono avere pregiudizi.
Joseph Smith fece errori e non cercò di nasconderli. In realtà, nelle scritture moderne (Dottrina e Alleanze) ci sono diversi esempi in cui il Signore rimproverò Joseph Smith per i suoi peccati ed errori. Il proprio Joseph Smith disse che un profeta è un profeta solo quando agisce in quanto tale.
Alcune persone preferirebbero che fosse diverso, forse perché non vogliono accettare la loro responsabilità personale che include pregare e chiedere a Dio direttamente per ricevere una conferma di ciò che un profeta o qualsiasi altro dirigente della Chiesa insegna. Questa è una caratteristica fondamentale del mormonismo. A nessuno è richiesto di seguire una fede cieca. Tutti sono invitati a ricevere una conferma da Dio che gli insegnamenti del vangelo restaurato da Joseph Smith sono veri. É una responsabilità personale.
Personalmente, non ho problemi a credere che Joseph Smith e altri dirigenti del passato fecero degli errori, perchè so che erano umani e perchè ho la mia testimonianza personale della verità del vangelo restaurato e della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Io faccio errori e posso vivere sapendo che anche i profeti sbagliano senza diventare cinico e perdere speranza in quello che so essere vero.
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