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Discussione sulla costruzione dei templi mormoni per tutti

Discussione sulla costruzione dei templi mormoni per tutti

Sono sicura che la gente dei quartieri potrebbe essere curiosa di sapere se un tempio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (spesso erroneamente chiamata chiesa mormone), è stato costruito vicino a loro.

Si potrebbe essere curiosi di sapere cosa succede all’interno dei templi e quali pratiche si compiono  e come un tempio di nuova costruzione possa influenzare l’area circostante.

Il sito mormone Newsroom.org (in inglese) ha molte di queste risposte, per voi. Voglio elencarne alcune.

Che cosa è un tempio mormone?

I templi mormoni sono luoghi di culto separati dalle nostre case di riunione, in cui si svolgono le riunioni della chiesa settimanali ed i visitatori sono i benvenuti.

I Santi degli Ultimi Giorni (SUG o mormoni), celebrano, nei templi, cose come i matrimoni e le cerimonie della famiglia.

Noi chiamiamo queste cerimonie “suggellamenti”, in quanto hanno lo scopo di unire un marito e una moglie e i loro figli, insieme per l’eternità, e anche per unirli alla famiglia di Dio. Il tempio è anche un luogo di istruzione e di culto per i fedeli santi adulti.

In che modo il tempio mormone costruito vicino a me, mi tocca giorno per giorno?

Tempio mormone HondurasCentinaia di templi mormoni sono stati costruiti in tutto il mondo. L’esperienza ha dimostrato che la costruzione dei templi influisce sui valori delle proprietà in un modo positivo.

I templi sono ben costruiti, con la migliore arte, e il parco del tempio è sempre molto bello. I giardini del tempio sono aperti al pubblico.

Il traffico non è un problema, poichè il Tempio è destinato ad accogliere piccoli gruppi per tutto il giorno.

I templi sono anche chiusi la domenica e la maggior parte sono chiusi il lunedì e i giorni festivi. Il tempio, inoltre, non vi disturberà con suoni o luci.

I Templi non hanno campane e i giardini sono tranquilli e bellissimi. Il tempio è conforme anche con le leggi locali, in materia di illuminazione.

E’ anche importante notare che lo scopo del tempio non è il proselitismo, perché esso funziona come un luogo sacro per i membri della Chiesa di Gesù Cristo, affinchè possano fare delle alleanze sacre con Dio.

I mormoni pensano di poter ottenere il loro pianeta o diventare Dei?

No. Questa idea non è insegnata nelle Scritture dei Santi degli Ultimi Giorni e non è una dottrina della Chiesa.

Questo equivoco nasce da osservazioni speculative irriflesse della dottrina scritturale. I mormoni credono che siamo tutti figli e figlie di Dio e che tutti noi abbiamo il potenziale per crescere durante e dopo questa vita, per diventare come il nostro Padre celeste (vedere Romani 8:16-17).

La Chiesa non ha e non ha mai preteso di comprendere appieno le specifiche della dichiarazione di Cristo che “nella casa del Padre mio ci sono molte dimore” (Giovanni 14:2).

Una grande risposta a queste domande si trova in Mormonismo 101: FAQ

“I Santi degli Ultimi Giorni credono di poter diventare dei?”

Santi degli Ultimi Giorni credono che Dio voglia che noi diventiamo come Lui. Ma questo insegnamento è spesso travisato da chi fa delle caricature della nostra fede.

La convinzione dei Santi degli Ultimi Giorni non è diversa dall’insegnamento biblico, in cui si afferma:

“Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figli di Dio: E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi con Cristo, se è vero che soffriamo con lui, affinché possiamo essere anche glorificati” (Romani 8:16-17).

Attraverso gli insegnamenti di Cristo, i Santi degli Ultimi Giorni credono tutti gli uomini possono diventare “partecipi della natura divina” (2 Pietro 1:4).

Com’è l’interno del tempio, perché al pubblico non è mai permesso entrare?

Mormonismo 101: FAQ ha una risposta concisa per questo:

“Com’è l’interno del tempio?”

Molte persone hanno l’impressione che l’interno di un tempio dei Santi degli Ultimi Giorni sia come una grande sala o cattedrale.

In realtà, i templi sono costituiti da numerose stanze più piccole, progettate per ospitare funzioni come matrimoni, battesimi e riunioni di piccole dimensioni, così come la riflessione personale e la contemplazione.

All’interno del tempio, i membri della Chiesa si trasformano, vestendo semplici e modesti abiti bianchi, prima di prendere parte alle cerimonie del tempio. L’abbigliamento del tempio bianco simboleggia la purezza e la riverenza.

Il pubblico può vedere l’interno del tempio?

Sì. Dopo che il tempio è completato, viene aperto al grande pubblico (in genere per diverse settimane).

Durante questa apertura, ci sono tour di gruppo (organizzati tramite prenotazione o con l’aiuto di un vicino speciale) e vengono date le informazioni che rispondono alle domande e spiegano lo scopo dei vari ambienti del tempio.

Vedi foto degli interni andando in “all’interno del tempio.”

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è felice di condividere le proprie credenze con tutti e spera di creare una maggiore comprensione in entrambe le direzioni.

Questo articolo è stato scritto da Livi Whitaker, un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Ella è una specialista di comunicazione in una società di brokeraggio assicurativo in Boise, ID. La sua esperienza professionale include la scrittura, in posizioni presso le Nazioni Unite e AARP, Media Services Inc.

E’ anche una blogger appassionata, su thebrightbit.com e sensiblystyled.com, un blog di moda modesta. Livi Whitaker è una scrittrice freelance.

Risorse aggiuntive

Se vuoi saperne di più sui mormoni, clicca qui.

Il tempio e il regno del cielo

Il tempio e il regno del cielo

Nella Bibbia si dice che ci sono molte dimore nel regno del cielo. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore: se così non fosse, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto.

E quando sarò andato e preparare un posto per voi, verrò di nuovo, e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, là siate anche voi (Giovanni 14:2-3).

Che ci sono molte dimore in cielo può significare che ci sono molte dimore lì, ma anche che ci sono diversi livelli in cielo. Tale è stata l’idea del cristianesimo fin dall’inizio. I profeti, sia antichi che moderni, ci hanno detto che ci sono tre regni, in cielo.

Si dice in 2 Corinzi 12:2,4:

Io conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu col corpo non so, né so se fu senza il corpo; Iddio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.

Quando fu rapito in paradiso, fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di proferire.

Paolo parlò dei tre livelli del cielo nei versetti seguenti:

Ci sono anche corpi celesti e corpi terrestri, ma la gloria dei celesti è uno, e la gloria del terrestre è un’altra.

Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: perchè una stella differisce da un’altra stella in gloria (1 Cor 15:39-41.).

Questi versi sono poco conosciuti dalla maggior parte della cristianità, perché manca così tanto.

Nei tempi moderni, il profeta Joseph Smith e Sidney Rigdon hanno sperimentato contemporaneamente una visione dei regni del cielo in grande dettaglio e hanno visto che tipo di persone si qualificheranno per ciascuno di essi.

Hanno anche visto che il fisico, i corpi risorti di coloro che abitano questi regni nel cielo, avranno la gloria tipica del regno in cui dimorano.

La gente nel regno celeste, o nel più alto, hanno corpi celesti paragonati alla gloria del sole. Il regno celeste è dove Dio e Cristo dimorano, così coloro che ereditano quel regno dimorano in loro presenza per sempre.

I mormoni lo chiamano “esaltazione” o “vita eterna”. Le alleanze e le ordinanze eseguite nei templi mormoni hanno lo scopo di prepararci per l’esaltazione.

I principi fondamentali del regno del cielo

Il progresso del rituale del tempio mormone può essere compreso esaminando l’antico tempio di Salomone. Il tempio di Salomone è stato costruito in modo che il visitatore impreparato e non iniziato, potesse raggiungere solo i cortili esterni.

Situato all’interno dell’edificio c’era il “Santo dei Santi”, dove era custodita la sacra Arca dell’Alleanza.

Il Santo dei Santi era la stanza in cui il sommo sacerdote o il profeta erano in grado di comunicare direttamente con Dio, un luogo di rivelazione e di miracoli.

I Leviti che amministravano i cortili esterni, dovevano pulire e santificarsi per il loro servizio, e questo era ancor più necessario per il sommo sacerdote o profeta che doveva entrare nel Santo dei Santi.

Questa camera sacra poteva essere paragonato al regno celeste del cielo, dove l’impuro non può andare, dove c’è la presenza stessa di Dio.

La stanza più bella, in un tempio mormone, è la sala celeste, che rappresenta il più alto regno dei cieli. Tutti coloro che partecipano alle ordinanze mormoni del tempio, sperano, un giorno, di raggiungere la presenza di Dio, con i loro cari.

Entrare nella sala celeste del tempio è il culmine del rito della dotazione mormone e ci si può soffermarsi a pregare e meditare.

E’ l’unico posto dove i significati del tempio possono essere liberamente discussi.

Dovrebbe essere ovvio, per il mondo, che è un posto molto diverso da un parco pubblico, dal bar o dallo stadio di calcio, e che, aprirlo al pubblico, distruggerebbe il suo scopo.

E’ aperto a tutti coloro che vogliono investire nello sforzo di purificare se stesso e dedicarsi a seguire Cristo.

Purificazione e santificazione

Il mondo ama prendersi gioco del culto del tempio mormone e degli standard mormoni.

I mormoni vivono standard elevati per essere degni delle benedizioni del tempio.

Anche se partecipano alle cose del mondo, devono essere puri per il loro servizio nel tempio.

Le norme necessarie per il servizio del tempio servono per sviluppare ulteriormente i principi di base che si trovano nella Bibbia.

Sacrificio

Il sacrificio è uno dei principi fondamentali del Vangelo ed è il fondamento di esso. Ai tempi dell’Antico Testamento, il sacrificio era la manifestazione fondamentale della propria fedeltà a Dio.

Per sacrificio si intende la rinuncia a qualcosa di buono, per qualcosa di meglio, qualcosa di più alto. Nel Vecchio Testamento i fedeli offrivano i primi frutti del loro lavoro (o i primi e migliori tra i loro animali) a Dio.

Nei tempi moderni, come negli antichi, il pagamento della decima, un decimo delle proprie entrate, è una manifestazione fondamentale del fatto che la persona sa che tutte le cose vengono da Dio e non c’è un uso migliore per il proprio denaro, che edificare il regno di Dio, dando indietro un decimo di esso.

Pentimento

Insieme con il sacrificio, il pentimento fa parte del piano del Vangelo. Non si può arrivare ovunque, vicino a Dio, senza di esso.

Lo spirito di Cristo non può dimorare in un luogo profano e né lo può, lo Spirito Santo. La legge di Mosè definisce il pentimento come un allontanamento dal peccato.

Esso porta tristezza e rimpianto, il desiderio di riconciliarsi con Dio, l’abbandono della pratica peccaminosa, un sincero tentativo di fare ammenda per i danni causati e la determinazione ad osservare i comandamenti di Dio, da quel punto in poi.

Pietà e virtù

Una persona che fa capo alla presenza di Dio, vive una vita di bontà. Lui o lei è gentile, mite, caritatevole, onesto e casto.

Dio ha stabilito un modello accettabile per l’uso del potere procreativo e nessuno che abusi di tale potere, ha un posto nella presenza immediata di Dio.

Desiderio di Dio

Avere un “occhio rivolto unicamente alla gloria di Dio” (Dottrina e Alleanze 82) significa desiderare la sua presenza più di ogni altra cosa del mondo.

Ci sono persone in questo mondo che si sentono in questo modo e che sono disposte a percorrere il cammino di purificazione, per essere degni di tale benedizione.

Queste persone possono apparire come mamme e uomini d’affari, ma compiono un viaggio profondo che non può essere evidente al mondo.

Non sono suore di clausura o non indossano l’abito del clero e questo può creare qualche incomprensione, ma passano ore ogni giorno impegnati nella loro ricerca spirituale e sono disposti a rinunciare a tutte le cose terrene, su richiesta di Dio..

I mormoni si purificano per entrare nel tempio, un santuario, la casa di Dio.

Lo fanno per avanzare nel processo di santificazione, il che significa essere messi a parte per l’utilizzo del Signore.

Solo allora possono aspettarsi di entrare un giorno alla Sua presenza.

Il progresso attraverso il rituale dell’investitura del tempio, alla sala celeste del tempio, simboleggia questo processo.

Posti Sacri – Il Tempio di Salomone

Posti Sacri – Il Tempio di Salomone

Re Davide desiderava costruire un tempio per Geova. Il Tabernacolo era vecchio centinaia di anni e si trovava a Shiloh. Davide portò l’arca dell’alleanza, la quale rappresentava la presenza di Dio, a Gerusalemme per poter avere la presenza di Dio più vicina a se stesso.

Nonostante questo, non c’era nessun posto in Gerusalemme in cui il lavoro di Dio potesse essere svolto.

Essendo un guerriero durante la sua vita, il Signore istruì Davide di preparare una via, ma di lasciare la costruzione a suo figli, Salomone.

SALOMONE COSTRUISCE IL TEMPIO

Salomone non ha risparmiato nessuna spesa per il tempio. Ha ricercato il migliore legno dal Libano, oro ed argento per poter ricoprire le pareti ed i pavimenti.

Era senza alcun dubbio molto impressionante da vedere, una volta completato.

La costruzione del tempio iniziò durante il quarto anno in cui Salomone era re, e impiegarono quattro anni per completarlo. Insieme al palazzo del re stesso, questi progetti furono completati solamente in pochi anni, perché Salomone usava il lavoro degli schiavi dei popoli Ittiti, Amorrei, Perei, Gebusiti, ecc.

Salomone contrattò con il re Hiram di Tiro per il legno e per molte altre cose preziose per poter costruire il tempio.

Riguardo il nome Hiram, i Massoni hanno una tradizione riguardo a Hiram Abiff, il figlio di una vedova (IRe 7:13-14) che fu ucciso per essersi rifiutato di rinunciare alla parola d’ordine segreta conosciuta dai Massoni, collegata con il tempio di Salomone e l’originale Hiram (anche lui figlio di una vedova).

Il cognome, Abiff, non venne trovato nella Bibbia, ma c’è una possibilità che derivi dalla parola Ebraica per “padre” o “abi”.

Nel periodo di Nauvoo, molti Santi degli Ultimi Giorni diventarono dei Massoni. Alcuni segnarono che anche Joseph Smith era un costruttore del tempio, e (in quel periodo) era figlio di una vedova, e quindi forse il nuovo Hiram Biff degli ultimi giorni.

IL SANTO DEI SANTI

Dei Cherubini (angeli guerrieri) furono piazzati nel Santo dei Santi stando a 4 metri di altezza ed a 4 metri di apertura alare che toccava i muri e se stesso nel centro. Sotto li loro era adagiata l’Arca dell’Alleanza. Questa era la sala speciale di Dio e del trono.

Rappresentava il suo trono in cielo, il quale era circondato da angeli in adorazione.

Rappresentava inoltre il Concilio Divino, dove gli arcangeli (angeli governanti) compreso l’angelo guerriero di nome Michele, stava in concilio con Dio (vedere Isaia 6).

Una volta all’anno, il somme sacerdote entrava nel Santo dei Santi ed offriva un sacrificio, cercando la redenzione per tutta Israele. In quel momento, diveniva parte del Concilio Divino, stando in presenza di Dio e dei cherubini e lavorando per la salvezza degli uomini.

BOAZ E JACHIN- I DUE PILASTRI

Furono costruiti due giganteschi pilastri per essere poi posti davanti al tempo. Queste colonne erano alte 18 cubiti (circa 9.63 metri).

I loro nomi erano Boaz (forza) e Jachin (Jan/ Yahweh/ Geova stabilisce). Giovanni il Rivelatore ha fatto una menzione molto significativa di questi due pilastri e come sono collegati ai giusti:

“Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo.” (Apocalisse 3:12)

Le colonne erano all’entrata del tempio, dove le persone dovevano passare davanti alle sentinelle o portinai, per assicurare che solo al popolo dell’alleanza (Israele) fosse permesso l’ingresso. Il salmista annotò:

“Poiché un giorno ne’ tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi.” (Salmi 84:10)

E’ anche possibile che le colonne rappresentassero gli alberi sacri. Il Libro della Vita era un simbolo antico legato al tempio di Salomone, con un albero che cresceva all’interno dei terreni del tempio.

Le colonne potevano rappresentare l’Albero della Vita, e forse l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, il quale rappresentava gli alberi del giardino di Eden.

Bisogna ricordare, i templi rappresentano il cosmo o universo, e gli oggetti che si trovavano nel tempio ed i suoi riti simboleggiavano la nostra marcia attraverso il cosmo.

Ognuno di noi è nato di nuova vita, acquisisce conoscenza, e ricerca la vita eterna tramite Cristo.

LA CONCA DI RAME

Fu inoltre costruita una conca di rame, e fu deposta sopra dodici buoi, i quali rappresentavano le dodici tribù di Israele.

Questa conca era utilizzata per i rituali pulitori secondo la Legge Mosaica. I sacerdoti si sarebbero lavati nella conca per poter essere puliti prima di entrare nel tempio, così come facevano nel Tabernacolo di Mosè.

Era necessario pulirsi prima di entrare nel Tempio, per assicurare che l’iniziato fosse purificato da ogni cosa impura alla presenza del Signore.

Questo rituale di pulizia verrà poi adattato da Giovanni Battista e dagli Esseni (dai rotoli del Mar Morto) e diventerà quello che noi ora chiamiamo il battesimo.

Diventerà un requisito per mostrare il vero pentimento, e per entrare nell’alleanza della comunità o chiesa. Al giorno d’oggi, anche i membri della Chiesa di Gesù Cristo hanno una conca deposta sopra 12 buoi nei loro templi.

Queste vengono utilizzate per i battesimi per procura per gli antenati che sono morti senza l’opportunità di ricevere il battesimo (1 Corinzi 15:29).

E’ in adempimento al mandato di Cristo che ci si deve battezzare per poter entrare nel Regno di Dio (Giovanni 3:5), uno sforzo umile per offrire il battesimo ai nostri antenati deceduti, i quali potrebbero avere avuto l’opportunità di entrare nell’alleanza battesimale.

L’ARCA DELL’ALLEANZA

Prima di terminare il Tempio, viene posta l’arca dell’alleanza sotto i cherubini. C’era così una Casa di Dio ed il Suo simbolo.

“I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; poiché i cherubini avevano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe.” (1Re 8: 6- 7).

I cherubini ricoprivano l’arca come se stessero ricoprendo il viso di Dio, così che colui che non era pronto a vedere Dio non avrebbe perito.

Per Israele, e specialmente per Gerusalemme, la presenza di Dio era nella Sua Santa Casa. Gli Israeliti potevano sentire le presenza di Dio tra di loro.

DISTRUZIONE E RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO

Per secoli il Tempio riunì gli Israeliti. Gli Israeliti viaggiavano per grandi distante per poter partecipare alla Pasqua, per poter donare sacrifici al Signore nel Suo Tempio.

Anche quando il tempio fu distrutto al tempo di Geremia (circa 600 A. C.), l’obbiettivo del popolo era di poter un giorno tornare e ricostruire il Tempio.

Questo venne predetto da Ezechiele, il quale vide Geova viaggiare su di un trono mobile/ tempio di Babilonia, così che Egli potesse essere con il Suo popolo durante l’esilio.

Alcuni Ebrei esiliati andarono in Egitto, dove costruirono un secondo tempio Ebreo. Quando ritornarono a Gerusalemme, videro la ricostruzione del Tempio come l’obbiettivo primario di Nemea e di Ezra.

Il Tempio di Erode, una versione più grande ed espansa dei templi costruiti da Salomone e Nemea, era il tempio presente nei giorni di Gesù. I Romani distrussero il tempio nel 70 D. C. Da quel momento in poi, gli Ebrei hanno sognato il giorno il cui il tempio sarebbe stato di nuovo ricostruito.

I Santi degli Ultimi Giorni credono che verrà il giorno in cui il tempio Ebreo verrà ricostruito a Gerusalemme. Dovrebbe essere simile nei suoi sacrifici così come veniva compiuto anticamente.

Fino a quel momento, il Signore ha creato un nuovo stile di Templi per i nostri giorni, che l’ulteriore scopo di poter portare la presenza di Dio tra di noi e di poterci insegnare come camminare attraverso il cosmo nella luce di Dio.

Luoghi Sacri – Gesù Cristo ed i luoghi sacri

Luoghi Sacri – Gesù Cristo ed i luoghi sacri

Di solito, quando pensiamo al Tabernacolo o al Tempio di Salomone, pensiamo al sacrificio animale. Anche se questo era una parte importante del rito svolto in questi posti sacri, l’uccidere gli animali non era la parte importante, ma erano il simbolismo e le alleanze svolte nel tempio che avevano una grande importanza per gli antichi Israeliti, compresi i profeti e Gesù.

LA MANGIATOIA ERA UN LUOGO SACRO

Giuseppe e Maria non erano dei senza casa. Erano lontani dalla loro casa di Nazareth, perché dovevano essere a Betlemme per il censimento.

Giuseppe aveva i soldi necessari per affittare una camera, ma non ce ne erano di disponibili, visto che molti discendenti di Re Davide ritornarono per il resoconto.

Ci viene detto che l’unico posto disponibile era una mangiatoia.

Quale posto migliore per dare alla luce Cristo se non una umile stalla? Sembrerebbe che la stalla fosse stata costruita da una delle  grotte utilizzate di solito nell’area per tenere gli animali. La stalla simboleggia il grembo, un posto protetto ed appartato per preparare sia gli animali sia il bambino neonato al mondo esterno.

Per il pastori, i cui occhi vennero riempiti di visioni angeliche e le cui orecchie pulsarono di cori celesti, il loro viaggio dai campi alla piccola cittadina di Betlemme sarebbe diventato un pellegrinaggio. Così come migliaia di Ebrei avrebbero viaggiato ogni anni per il festival al Tempio, così questi umili pastori camminarono verso il loro posto sacro.

Anche se gli animali erano presenti, non ci fu nessun sacrificio. Ma questo era comunque un posto sacro dove i pastori, i re e tutta l’umanità avrebbe potuto trovare l’espiazione per le loro vite piene di peccato. In questo posto sacro, i pastori si trovarono alla presenza del Signore.

Per essi, l’esperienza fu una così grande fonte di ispirazione, da ritornare dagli altri gioendo e spargendo la parola delle cose divine che avevano visto.

Come con Mosè che cercava di condurre Israele sul Monte Sinai, così che essi potessero vedere il visto di Dio, allo stesso modo i messaggeri angelici portarono i pastori dal Dio di Israele.

IL FIUME GIORDANO ERA UN LUOGO SACRO

Giovanni Battista predicò nel deserto vicino al Fiume Giordano, perché “là c’era molta acqua” (Giovanni 3:23).

Insegnando al popolo lontano dalle città, Giovanni aprì la strada alle persone per poter compiere un pellegrinaggio per poterlo sentire predicare. Egli aveva uno scopo speciale:

“secondo ciò che è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri.

Ogni valle sarà colmata ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saran fatte diritte e le scabre saranno appianate; ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio.” (Luca 3: 4 – 6).

Giovanni stava preparando la strada per far si che l’umanità vedesse la salvezza di Dio, perfino Gesù Cristo il Messia.

Giovanni li condusse in un deserto sacro, dove vennero umilmente battezzati per immersione per la remissione dei loro peccati.

Inoltre egli affermò che qualcun’altro avrebbe battezzato non solamente con acqua, ma con lo Spirito Santo di Dio.

Quando Gesù arriverò sulle sponde del Fiume Giordano, Giovanni riconobbe l’importanza di Cristo.

Egli insistette che Gesù avrebbe dovuto battezzare lui, e che non avrebbe dovuto essere l’opposto. Gesù spiegò il motivo per cui Giovanni dovesse battezzarLo: ”

Lascia fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia.” (Matteo 3: 15)

Quando Gesù uscì dall’acqua, lo Spirito Santo discese sopra di Lui. Il posto e l’evento furono resi sacri in quell’istante. Da quel momento in poi questo luogo fu considerato sacro, la voce del Padre poteva essere udita: ” Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto.” (Matteo 3:17).

Secondo l’Apostolo Paolo, la voce celestiale disse: “Tu sei il mio Figliuolo; oggi t’ho generato;” (Ebrei 5: 5)- In questo, vediamo che Cristo (il quale è sempre stato Dio e Signore) ha fatto un alleanza con il Padre tramite il battesimo, e facendo in questo modo Egli è rinato di nuovo dal Padre.

Così, Gesù ci mostra il percorso che noi stessi dovremmo intraprendere per poter diventare beneamati figli spirituali del Padre tramite Cristo, degni di stare alla presenza di Dio.

IL MONTE DELLA TRASFIGURAZIONE ERA UN LUOGO SACRO

Gesù condusse tre dei suoi apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, in cima ad un’alta montagna (Marco 9).

Ogni volta che una persona viene guidata da un angelo, lo Spirito, oppure un profeta di Dio su di una montagna, possono aspettarsi di avere un’esperienza sacra.

Sulla cima di questa montagna, Gesù venne trasfigurato. Il suo viso luccicava, ed Egli fu colmato di gioia.

I profeti antichi, Mosè ed Elias, ora parte del divino concilio angelico di Dio, apparvero. Per i Santi degli Ultimi giorni, questo descrive un’investitura di potere data a Gesù ed ai Suoi apostoli.

Pietro ne rimare così stupito, che richiese di costruire delle tende per stabilire il momento come se fosse un Festival del Tabernacolo.

Celebrato durante la stagione autunnale, è la prima dei tre festival principali a cui ci si aspettava che tutti gli Israeliti viaggiassero verso il tempio per festeggiare. Venivano preparati delle tende o dei tabernacoli e ricoperti con le fronde delle palme e ricordavano i 40 anni di viaggio degli Israeliti nel deserto, fino a quando arrivarono nella Terra di Promessa.

Entrare nella Terra Promessa simboleggiava ritornare alla presenza del Signore.

Per Pietro, l’essere portato alla presenza di Mosè, il quale guidò gli Israeliti attraverso il deserto, e poi vide il Signore in tutta la Sua gloria, stabilì per lui che questo era davvero l’adempimento del Sukkoth, il quale simboleggiava inoltre l’entrare alla presenza del Signore dopo esserne stati giudicati degni.

Ancora una volta, si sentì la presenza di Dio, quando la voce del Padre proclamò: “Questo è il mio diletto figliuolo; ascoltatelo” (Marco 9: 7)

Il pellegrinaggio di Pietro sul monte, guidato da Gesù stesso, lo portò a vedere Cristo nella Sua gloria con i membri del suo concilio divino.

Questa esperienza fu talmente sacra, che Gesù comandò agli apostoli di non parlare di questo evento fino a dopo la sua morte e risurrezione. Possiamo vedere che questo evento non è stato trasmesso liberamente, ma viene tenuto sacro e custodito.

IL GETSEMANI ED IL CALVARIO ERANO LUOGHI SACRI

Il Getsemani era un campo di olive ai piedi del Monte degli Olivi. Gesù visitò il giardino in diverse occasioni per pregare o incontrarsi privatamente con i suoi discepoli.

Letteralmente, Getsemani vuol dire “pressa di olive”, visto che in questo luogo le olive mature venivano pressate per estrarre il prezioso olio. La pressa principale delle olive si trovava in una grotta all’interno del giardino.

In primavera, durante la Pasqua, la pressa per le olive rimaneva ferma, aspettando il raccolto più avanti nel corso dell’anno.

La grotta era comunemente utilizzata come posto di soggiorno per i pellegrini, mentre durante il giorno compivano l’adorazione al Tempio di Erode restaurato.

Alcuni credono che l’ultima notte di preghiere di Gesù nel Getsemani potrebbe avere avuto luogo nella grotta.

In una città piena di un milione di pellegrini, il bosco di alberi di olivi potrebbe non aver fornito abbastanza solitudine.

Per Gesù poter iniziare e finire l’opera della sua vita nelle grotte creava la sacra fine di quella vita.

Mentre alla Sua nascita, i pastori si avvicinarono per poter vedere il viso della salvezza,Gesù stata per iniziare la sua grande opera di espiazione, la quale sarebbe terminata sulla croce.

“Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo: Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta.

E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo.

Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.” (Luca 22: 41 – 44).

Precedentemente quella sera, Gesù diede ai suoi discepoli del vino da bere, come simbolo del sangue “il quale è sparso per voi” (Luca 22: 20). Queste gocce innocenti versate lavarono il terreno sul quale Gesù pregò. Ora era un luogo sacro.

Con la visita di un angelo per rafforzarlo, una luce divina venne di nuovo sulla terra. Se i Suoi discepoli non si fossero addormentati, forse avrebbero anch’essi avuto degli angeli per rafforzarli.

Come sappiamo, il Suo sacrificio sarebbe continuato su un altro monte, il monte del Calvario.

Sulla croce, potemmo vedere il più grande sacrificio mai compiuto; uno che avrebbe posto fine al sacrificio animale ed avrebbe sostituito quel rito con il battesimo e la Santa Cena o Sacramento.

Sulla croce, Gesù ebbe a che fare con le Sue relazioni tra di Lui e gli altri.

Per i soldati Romani che si dividevano i Suoi vestiti, Gesù pregò: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.”

Gesù guardò verso Maria e disse a sua madre: “Donna, ecco il tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua madre. E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.” (Giovanni 19: 26 – 27).

In fine, Gesù dovette prendersi cura con la relazione più importante. “O Mio Dio, Perché mi hai abbandonato?”

Per completare la Sua opera, Gesù dovette essere lasciato tutto da solo temporaneamente, senza lo Spirito Santo o senza il tocco dell’amore di Suo Padre.

Dovette terminare l’opera dell’espiazione da solo. Una volta compito, Gesù poté dire “Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio.” (Luca 23:46).

Nell’essere elevato, Cristo poteva ritornare alla presenza del Padre.

IL TEMPIO DI ERODE COME LUOGO SACRO

Durante la Sua vita mortale, Gesù creò molti suoi posti sacri, ma diete un’attenzione speciale al Tempio, il quale lo chiamò “La Casa di Suo Padre”.

Gesù Bambino nel Tempio

All’età di otto anni, Gesù andò nel tempio con i suoi genitori per la sua circoncisione e benedizione. Nel vederlo, Simeone ed Anna profetizzarono e lodarono Dio per l’opportunità di poter vedere il Messia.

Il Tempio era la Casa del Signore e quindi era in esso la presenza del Signore. Per vedere il Signore, anche da bambino, doveva essere alla presenza di Dio nel Suo tempio.

Gesù all’età di 12 anni

Per il suo ingresso nella mascolinità, Maria e Giuseppe ritornarono a Gerusalemme con Gesù all’età di dodici anni. Dopo aver offerto dei sacrifici, Gesù rimase indietro per imparare e discutere la dottrina e la legge con i scolari e sacerdoti del tempio.

Mentre il sacrificio degli animali procedeva, Gesù passò il suo tempo ponendo domande e rispondendo. Il tempio, poi, è il posto per imparare le cose di Dio. Egli si stava prendendo cura degli “affari di Suo Padre” i quali includevano insegnare nel tempio.

La pulizia del Tempio

In almeno due occasione, Gesù ribaltò i tavoli dei scambiatori di valuta. Le persone arrivavano da altri paesi, per poter adorare durante il festival.

Per poter comprare degli animali per i sacrifici, essi dovevano cambiare le proprie valute straniere. I cambio valuta aggiungevano enormi somme di denaro per poter cambiare le valute o per vendere gli animali per i sacrifici.

Essi approfittavano grandemente del desiderio delle persone di servire Dio nella Loro Casa. Per Gesù, il luogo sacro era stato dissacrato. Solamente ripulendo l’interno del Tempio esso poteva tornare ad essere di nuovo sacro.

La donna colta in adulterio

Una volta, mentre insegnava nel cortile per le donne all’interno del tempio, Gesù venne confrontato dagli scribi e dai Farisei.

Essi gli portarono una donna colta in adulterio. Quando furono descritti i suoi crimini, i Farisei volevano vedere se Gesù l’avrebbe fatta condannare, secondo la Legge di Mosè, oppure se avesse mostrato misericordia. Non venne menzionato nessun uomo colpevole nei riguardi della donna colta nell’atto.

Gesù disegnò sulla sabbia, rendendo il sacro tempio ancora più sacro tramite il tocco del Maestro. Disse agli uomini a colui che era senza peccato di scagliare la prima pietra.

Quando tutti loro se ne andarono con un senso di colpa nella loro coscienza, Gesù chiese alla donna dove fossero i suoi accusatori.

“E Gesù, rizzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: Donna, dove sono i tuoi accusatori? Nessuno t’ha condannata? Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno; va’ e non peccar più.” (Giovanni 8: 10 – 11).

Il tempio divenne il posto del perdono e dell’espiazione. E’ dove l’adultera si inginocchiò alla presenza del suo Signore e trovò la salvezza.

L’ULTIMA SETTIMANA DI GESU’

Dopo essere entrato in trionfo all’interno di Gerusalemme, Gesù passò la sua ultima settimana della propria vita predicando ogni giorno all’interno del tempio (Luca 19: 47).

Mentre i sacerdoti ed i capi dei Giudei cercavano di ucciderlo, Egli cercava di aiutarli a vedere che l’adorazione del tempio era molto di più che semplicemente la macellazione degli animali. Gesù portò testimonianza di Suo Padre, e che tutto ciò che poteva pervenire dal Padre tramite Lui.

Egli rispose alle domande sulla risurrezione, sul paradiso, e sul regno di Dio in terra. Essi fallirono nel vedere che davanti a loro nel tempio c’era il Dio di Israele.

Poiché essi rigettarono Cristo, essi sarebbero stati cacciati dalla Sua presenza. La Sua Casa, il Tempio del Signore, La Casa di Dio, Il Vero Santuario, fu distrutto dai Romani nel 70 D. C., lasciandoli senza un luogo dove poter entrare di nuovo alla presenza di Dio.

 

Cos’è la statua sui templi mormoni?

Cos’è la statua sui templi mormoni?

La maggior parte dei templi mormoni ha, sulla cima, una statua di un angelo che suona il corno. Alcuni potrebbero averlo scambiato per Gabriele, della Bibbia, ma in realtà è Moroni.

Gli scritti di Moroni si trovano nel Libro di Mormon. Il Libro di Mormon è utilizzato dai membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, come un libro compagno della Bibbia.

Ci sono due uomini di nome Moroni nel libro, ma la statua è del secondo. Egli è stato l’ultimo autore del Libro di Mormon e la sua storia è un potente atto di coraggio e di fede.

Il popolo di Moroni, i Nefiti, un tempo era stato favorito da Dio. Egli aveva promesso che esso sarebbe stato protetto dalla distruzione completa, purché avesse osservato i comandamenti.

Purtroppo, nel corso del tempo il popolo dimenticò le promesse fatte a Dio e così ai loro nemici, i Lamaniti, venne permesso di vincere la guerra. Molti morirono e quelli che non morirono, si nascosero.

I Lamaniti continuarono a cercare di ucciderli, poiché avevano deciso di eliminare completamente la comunità.

Il padre di Moroni, Mormon, grazie al quale il libro è chiamato Libro di Mormon, era un profeta. Fece del suo meglio per proteggere il suo popolo e prendersi cura di loro, mentre erano nascosti, ma nel tempo, venne ucciso.

Moroni, che si ritiene fosse ancora un adolescente, era rimasto l’ultimo nefita superstite. Tutti gli altri, nel suo mondo, erano persone cattive e malvagie ed erano decise ad ucciderlo.

Moroni scrisse, come leggiamo nel suo libro:

Ecco, io, Moroni, non finisco le registrazioni di mio padre, Mormon. Ecco, io ho ancora alcune cose da scrivere, le cose che mi è stato comandato da mio padre.

Ed ora avvenne che, dopo la grande battaglia e tremenda a Cumora, ecco, i Nefiti che erano fuggiti nel paese sud, furono cacciati dai Lamaniti, finché non furono tutti distrutti. E anche mio padre è stato ucciso da loro ed io sono rimasto solo a scrivere la triste storia della distruzione del mio popolo.

Ma ecco, essi se ne sono andati, e io adempio il comandamento di mio padre. E se mi uccideranno, non lo so. Perciò io scrivo e nascondo le registrazioni nella terra e dove andrò non importa.

Ecco, mio padre ha fatto queste registrazioni ed egli ha scritto l’intento delle stesse. Ed ecco, lo farei anche io, ma non ho spazio sulle tavole e non ho minerali e sono solo.

Mio padre è stato ucciso in battaglia, e tutti i miei parenti, e non ho amici né so dove andare, e per quanto tempo il Signore permetterà che io viva, non lo so.

Queste sono le parole solitarie di un giovane in lutto, che è stato mantenuto in vita da Dio, così da poter completare le registrazioni del suo popolo.

Ha finito di registrare gli eventi e la sua testimonianza e poi ha nascosto le registrazioni nella Collina di Cumora, prima di fuggire nella notte.

Molti anni dopo, egli è tranquillamente tornato in città, sorpreso di ritrovarsi ancora in vita. Ha aggiunto nuove istruzioni, nelle registrazioni, e poi le ha nascoste un’ultima volta, prima di fuggire di nuovo nel buio.

Le registrazioni rimasero nascoste, custodito da Dio, fino al 1800, quando un giovane ragazzo, non molto più vecchio di Moroni quando le aveva nascoste per la prima volta, venne portato in quel luogo, da Moroni stesso.

Moroni, ora è un angelo, e gli è stato dato il privilegio di formare questo nuovo profeta ragazzo, per partecipare, un giorno, alla restaurazione del Vangelo. Le registrazioni nascoste sono il Libro di Mormon, che Joseph si tradusse per ispirazione.