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Storia familiare: i perché, il come e le benedizioni

Storia familiare: i perché, il come e le benedizioni

Gesù CristoPer i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la ricerca genealogica è una componente importante del Vangelo di Gesù Cristo. Il nucleo familiare è al centro del Vangelo e le informazioni genealogiche permettono ai Santi degli Ultimi Giorni di documentare le loro linee di famiglia.

Prima della restaurazione del Vangelo di Gesù Cristo avvenuta nel 1830, c’è stata una grande apostasia. Coloro che sono vissuti durante quel periodo, non hanno potuto ricevere la verità del Vangelo di Gesù Cristo nella sua pienezza.

Tramite il disegno misericordioso di Dio, il Vangelo restaurato di Gesù Cristo può essere predicato a tutti gli uomini, sia ai vivi che ai defunti nel mondo degli spiriti. Dio stabilì delle ordinanze sacre, fra le quali il battesimo per i morti, che ai nostri giorni vengono celebrate nei templi per procura.

Una volta che il lavoro per procura è stato eseguito, la persona defunta per la quale sono state svolte le ordinanze, ha la stessa libertà dei viventi, di scegliere se accettare o meno il Vangelo di Gesù Cristo.

La consulente di storia familiare, Sue Laing, spiega i motivi per cui i mormoni sono così interessati alla storia di famiglia, come viene compiuto il lavoro genealogico e quali sono le benedizioni che provengono da questo lavoro.

Storia familiare: i perché

Quasi 2.000 anni fa il Signore Gesù Cristo, entrò in un giardino chiamato Getsemani, dove scelse di espiare per i nostri peccati, soffrendo ogni nostra pena e afflizione. Dopo essere stato ingiustamente accusato e flagellato, fu poi crocifisso concludendo così la Sua esemplare missione sulla terra, con tre semplici parole:   “Tutto è compiuto”.

Durante il breve periodo tra la Crocifissione e la Resurrezione, Gesù Cristo andò a visitare gli spiriti dei morti, come di seguito riportato nella Bibbia nel terzo e quarto capitolo di 1 Pietro:

“Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, nella carne, ma vivificato nello spirito;

“E in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere”;

“I quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua”. (1Pietro 3:18-20).

“Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti, onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini nella carne, ma vivessero secondo Dio nello spirito”. (1 Pietro 4:6).

Dopo le agonie nel Getsemani e sul Golgota, che vanno al di là di ogni comprensione, è sorprendete come il Salvatore Gesù Cristo, continuò a lavorare instancabilmente e diligentemente, per portare a termine la Sua missione e il piano di redenzione per tutti i Suoi figli.

Dio Padre gli aveva dato questo incarico, come scritto nella Bibbia in Isaia, che dice: “Egli mi ha mandato a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, e l’apertura del carcere a coloro che sono vincolati”. (Isaia 61:1).

Il lavoro per i morti ebbe inizio con la visita di Gesù Cristo nel mondo degli spiriti. Ai nostri giorni, la grande opera di salvezza sta avanzando tramite ordinanze sacre, svolte per procura dai membri della Chiesa nei templi. In questa, che noi chiamiamo, dispensazione della pienezza dei tempi, siamo in grado di fornire la salvezza a coloro che sono vissuti e che vivranno fin dalla fondazione del mondo. Lo scopo di questo lavoro è straordinario e di grande importanza, per far avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo.

E’ sorprendente il fatto che i governi abbiano iniziato a porre una maggiore enfasi sul mantenere un registro dei cittadini.

Non è una coincidenza che nel gennaio 1837 nel Galles in Inghilterra, appena otto mesi dopo l’apparizione di Elia a Joseph Smith e Oliver Cowdery, fu approvata una legge per registrare civilmente le nascite, i decessi e i matrimoni; mentre negli Stati Uniti furono emanate leggi che richiedevano la registrazione di atti di stato civile e i informazioni più dettagliate nei censimenti. Una notizia curiosa è che la genealogia, è seconda solo al giardinaggio, come passatempo preferito dagli americani.

Michael Wilcox racconta di quando ha portato la famiglia al tempio, per fare il lavoro per i propri antenati:

Il lavorante che ha eseguito le ordinanze di certo non conosceva niente riguardo alla mia famiglia, egli ha detto ai miei figli: “Molte delle persone per le quali oggi lavorerete, hanno vissuto una vita dura e difficile. Alcune di loro sono morte credendo che Dio li avesse dimenticati. Ma oggi voi mostrerete loro che Dio non li ha dimenticati. Egli non dimentica nessuno dei suoi figli. I loro nomi saranno pronunciati nella Sua casa e sapranno che Dio non li ha dimenticati”.

Abbiamo l’obbligo di trovare i nomi dei nostri antenati. Come viventi possediamo le chiavi necessarie a far scattare la serratura per la loro salvezza e far sentire loro che non sono stati dimenticati.

Il presidente Eyring aggiunge: “Ricordate che i nomi che saranno così difficili da trovare sono di persone reali a cui dovete la vostra esistenza in questo mondo e che incontrerete di nuovo nel mondo degli spiriti”.

Storia familiare: il come

Persona di stradaViviamo in un’era in cui la tecnologia e l’informazione arrivano in quantità e velocità esponenziali.

Attraverso l’indicizzazione online, iniziata nel 2006, oltre 2,2 miliardi di documenti sono stati resi disponibili.

Quest’anno la Chiesa prevede di pubblicare almeno un altro miliardo di documenti, circa 3 milioni al giorno!

Per aiutarci a svolgere al meglio questo grande lavoro, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha inoltre firmato una serie di accordi per rendere i documenti disponibili a tutti gratuitamente, attraverso ancestry.com e findmypast.

Gli strumenti e le risorse messe a nostra disposizione sono davvero sorprendenti, in quanto possiamo adempiere in modo efficace, quello che il profeta Joseph Smith affermò dicendo: “La più grande responsabilità in questo mondo che Dio ha posto su di noi è quella di cercare i nostri morti.”

Circa 88 anni fa, nel 1926, Joseph Fielding Smith ha spiegato che le scoperte di cui godiamo ai nostri giorni non sono avvenute per caso, egli dichiara: “Sono arrivate e sono venute perché i tempi erano maturi, perché il Signore lo ha voluto e perché egli ha riversato il Suo Spirito su ogni carne”.

Qualunque sia la nostra situazione, abbiamo tutte le risorse necessarie e gli aiuti disponibili, per abbattere quei muri che ci impediscono di andare avanti con la nostra ricerca genealogica. Facciamo il possibile per aiutare i nostri antenati a riunirsi alle proprie famiglie per l’eternità.

Sono molte le opportunità e le attività meritevoli in cui essere coinvolti, che riguardano la storia familiare. Se lo desideriamo, possiamo trovare alcuni spazi durante la giornata per fare questo lavoro di ricerca.

Possiamo lavorare sul nostro albero genealogico, presentare i nomi dei nostri antenati per il lavoro di tempio, scrivere la nostra storia personale e familiare, pianificare e tenere riunioni di famiglia, trascorrere del tempo con i nostri figli e nipoti per creare delle memorie per la storia di famiglia. Queste sono tutte cose che fanno parte del lavoro genealogico!

Se pensiamo in qualche modo, di aver fatto tutto quello che potevamo fare, ascoltiamo le parole di Joseph Fielding Smith, che espone questo principio importante:

“Non importa se il computer è in grado di compilare tutti i fogli del gruppo di famiglia per tutti coloro che siano mai vissuti sulla terra, rimane la responsabilità di ogni individuo di conoscere i propri parenti defunti… Anche se il lavoro è fatto, ogni persona ha la responsabilità di studiare e conoscere i propri antenati”.

La vita dei nostri parenti defunti, le storie, le lettere e i cimeli, ci aiutano a conoscerli meglio. Non basta conoscere solo le date di avvenimenti o i nomi dei luoghi in cui hanno vissuto.

Storia familiare: le benedizioni

storia familiare

Lo scrittore Bruce Feiler, ha dichiarato: “Viviamo in tempi preoccupanti, dove molti ritengono che le loro famiglie stiano cadendo a pezzi. Se si desidera una famiglia felice, bisogna creare, perfezionare e raccontare la storia dei momenti positivi della famiglia e avere la capacità di riprendersi da quelli difficili”.

Già tale atto, potrà aumentare le probabilità che la vostra famiglia prosperi per molte generazioni a venire”. [Dal libro “I segreti delle famiglie felici”, di Bruce Feiler].

Le benedizioni della genealogia sono legate all’eternità, ma cominciano con il nostro lavoro sulla terra. La ricerca familiare amplia l’amore che abbiamo, non solo per i nostri antenati, ma anche per tutti coloro per cui facciamo il lavoro di tempio. La prospettiva e la conoscenza dell’eternità si faranno spazio nella nostra anima e nel nostro cuore, mentre ci dedichiamo a questo immenso lavoro di salvezza.

Un giorno, quando la nostra esperienza terrena sarà finita, avremo l’opportunità di incontrare i nostri antenati e tutti coloro per cui abbiamo fatto il lavoro di tempio. Sicuramente, essi ci sorrideranno grati e ci verranno incontro per unirsi a noi nel lavoro dell’eternità.

Il Signore aprirà la via e opererà miracoli, mentre ci impegniamo con tutto il nostro cuore ad affrettare questa grande opera di salvezza.

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La salvezza è un dono gratuito per i Mormoni?

La salvezza è un dono gratuito per i Mormoni?

Spesso sentiamo dire che i mormoni credono che la salvezza sia un dono gratuito, altre volte invece che si debba lavorare per ottenerla. Qual è quindi, il concetto giusto di salvezza in cui credono i mormoni?

In questo articolo, cercherò di dare alcune spiegazioni semplici, per aiutare a chiarire il concetto di salvezza in cui noi mormoni crediamo.

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Che cos’è la salvezza?

Innanzitutto, abbiamo bisogno di capire che cos’è la salvezza. Essa ha origine dall’espiazione di Gesù Cristo, il nostro Salvatore e Redentore. Soltanto tramite la Sua espiazione infinita possiamo essere salvati, una volta che abbiamo fatto tutto il possibile per la nostra salvezza personale.

Le leggi della giustizia ci avrebbero richiesto di vivere una vita assolutamente perfetta, per tornare alla presenza di Dio. Questo però, non fa parte del piano di salvezza che Il Padre celeste ha preparato per noi. Egli ci ha donato il Suo Unigenito Figliuolo Gesù Cristo, che si è sacrificato per noi, espiando per i nostri peccati, affinché potessimo tornare un giorno alla presenza di Dio Padre.

Essendo questa vita uno stato probatorio, il raggiungimento della perfezione diventa difficile da raggiungere. Per questo motivo, il Signore nella Sua immensa misericordia, ha fatto sì che fossimo redenti attraverso l’espiazione di Gesù Cristo. Il Suo sacrificio, ci permette di far sì che quello che non riusciamo a raggiungere da soli, nonostante i nostri sforzi e la nostra obbedienza, venga colmato dalla misericordia di questo atto infinito di amore, che è l’espiazione.

Nessun essere mortale può raggiungere da solo la salvezza, senza usufruire del dono dell’espiazione, per la redenzione dei peccati. Non veniamo salvati soltanto con il dono della misericordia, ma anche con l’impegno che mettiamo nell’essere più simili al Salvatore durante questa vita mortale.

Questo concetto viene spiegato bene nel Libro di Mormon, in Alma 42:15, in cui è scritto: “Ed ora il piano della misericordia non avrebbe potuto essere realizzato, a meno che non fosse compiuta un’espiazione; perciò Dio stesso espia per i peccati del mondo, per realizzare il piano della misericordia, per placare le richieste della giustizia, affinché Dio possa essere un Dio perfetto e giusto, e anche un Dio misericordioso”.

Dobbiamo a Gesù Cristo il nostro potenziale eterno, infatti non ci sarebbe stata alcuna speranza per noi, se Egli non avesse espiato per i nostri peccati. Tutti noi possiamo beneficiare di questo dono gratuito, poiché Egli ha espiato per tutte le anime che passeranno da questa vita terrena.

Salvezza ed eternità

La resurrezione è un dono che è gratuito per tutti, sia malvagi che giusti. Tutti vivremo in eterno e risorgeremo con un corpo perfetto.

Alcuni potrebbero non voler vivere per sempre, ma piuttosto dare uno scopo al loro destino eterno. Per molte persone infatti, lo scopo di questa vita non è soltanto vivere, ma soprattutto tornare alla presenza di Dio e vivere con Lui per l’eternità. I benefici dell’espiazione possono essere attivati, tramite uno sforzo costante e gioioso.

Essere salvati è molto di più che credere

La maggior parte delle fedi cristiane crede che per essere salvati, bisogna accettare Gesù Cristo come nostro Salvatore. In realtà c’è bisogno di fare molto di più per essere salvati, le opere sono la base di ogni fede cristiana. Gesù Cristo ci ha insegnato, che le nostre azioni avranno un impatto sul nostro futuro eterno.

Non chiunque mi dice: Signore, Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (Matteo 7:21).

Non possiamo credere a Gesù Cristo come nostro Salvatore e non operare in base a questa conoscenza. La conversione è un cambiamento di vita che ci avvicina a Dio e richiede un lavoro costante. Questo concetto viene approfondito nell’epistola di Giacomo, nel Nuovo Testamento, come segue:

“Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che v’è un sol Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano.

Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offrì il suo figliuolo Isacco sull’altare?

Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto.

Parimente, Raab, la meretrice, non fu anch’ella giustificata per le opere quando accolse i messi e li mandò via per un altro cammino? Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”. (Giacomo 2:17-26, versione di Re Giacomo della Bibbia).

Giacomo avverte che anche Satana crede in Dio; ma non è sufficiente. Dobbiamo accettare Gesù Cristo come nostro Salvatore e mettere la fede in azione, poiché la fede senza le opere è morta e viceversa.

Gesù stesso ha detto:

“Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti”. (Giovanni 14:15).

Questa è la chiave della fede mormone. L”obbedienza ai comandamenti di Dio deriva dal fatto, che amiamo Gesù Cristo e vogliamo diventare più simili a Lui. Senza questo amore, le opere sono morte.

Alla fine la salvezza si ottiene tramite l’espiazione di Gesù Cristo e l’obbedienza ai comandamenti di Dio. Amare Gesù, significa fare le cose che gli abbiamo visto fare.

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Il tempio e il suono dolce e sommesso

Il tempio e il suono dolce e sommesso

Elia-mormoneNon molto tempo fa io e mia moglie, avevamo bisogno di prendere una decisione che in quel momento era per noi importantissima, quasi vitale.

L’importanza di quella scelta era tale, che per alcuni giorni eravamo entrambi in preda all’ansia e all’agitazione. Io e mia moglie, quando dobbiamo prendere una decisione che ha una particolare rilevanza nella nostra vita, ci rivolgiamo al Signore per ottenere guida.

Tuttavia, proprio nei giorni in cui cercavamo ansiosamente una risposta, non fummo in grado di riceverla e di ascoltare la voce dello Spirito. Fu allora, che mi venne in mente un episodio della vita del profeta Elia, quando fu guidato dal Signore sulla cima di un monte ed ebbe un’esperienza particolare.

Come citato nella Bibbia, mentre Elia si trovava alla presenza al Signore sul monte, “sentì un vento forte, impetuoso,… ma l’Eterno non era nel vento. E dopo il vento, un terremoto; ma l’Eterno non era nel terremoto. E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l’Eterno non era nel fuoco”.

“E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso” (1 Re 19:11–12). Questo episodio delle scritture mi aiutò a capire che finché io e mia moglie, non avessimo abbassato dentro di noi, il rumore delle voci generate dall’ansia, non avremmo potuto ascoltare la voce dolce e sommessa dello Spirito.

La pace che regna nel tempio

Dato il nostro stato d’animo e il breve tempo a disposizione per prendere quella decisione importante, pensammo che il modo migliore per trovare pace e rafforzare la nostra comunicazione con Dio, sarebbe stato quello di recarci al Tempio.

Esso è il luogo più adatto, per allontanarci dai tumulti del mondo e fare ordine dentro di noi. Effettivamente, una volta entrati nella casa del Signore, fummo avvolti da un senso di tranquillità e pace che prese rapidamente il posto dell’ansia. A quel punto non fu difficile sentire i suggerimenti dello Spirito e prendere una decisione ispirata.

Viviamo in una società dai ritmi frenetici, che non promuove la quieta comunicazione con noi stessi e con Dio. Il Tempio pertanto, è un luogo speciale e unico, per coloro che cercano tale pace.

Quel giorno io e mia moglie, abbiamo versato lacrime di gratitudine per questo luogo sacro e per la preziosa opportunità di ascoltare la voce dolce e sommessa dello Spirito di Dio, che dona pace e ci guida verso le scelte giuste.

Le parole del Presidente Boyd K. Packer, attualmente apostolo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni, descrivono perfettamente i benefici che possiamo trovare andando al tempio:

“Qualche volta la nostra mente è così oberata dai problemi e vi sono tante cose che richiedono la nostra attenzione tutte allo stesso tempo, che non possiamo pensare chiaramente…

Nel tempio le distrazioni sembrano scomparire, la nebbia e la foschia sembrano disperdersi e possiamo ‹vedere› cose che prima non eravamo in grado di percepire” (Boyd K. Packer, “Il sacro tempio”, La Stella, giugno 1992).

Aspettando il tempio mormone di Roma

Aspettando il tempio mormone di Roma

Non si è mai placato l’entusiasmo dei membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni, soprattutto adesso che si sta avvicinando il tempo del completamento della costruzione del tempio di Roma.

Gioia e clamore hanno riempito i cuori dei membri della Chiesa, specialmente in Italia, quando il profeta Monson, nell’ottobre del 2008, ha annunciato ufficialmente durante la conferenza generale della Chiesa, che un tempio sarebbe sorto nella città di Roma.

Aspettando il tempio

Sentiero-Pionieri-MormoneRecentemente ho avuto modo di parlare direttamente con alcuni membri della Chiesa italiani e di ascoltare i loro pensieri, le loro emozioni e sensazioni riguardo alla futura edificazione della casa del Signore sul suolo italiano. Ecco di seguito, alcune delle dichiarazioni che ho raccolto:

“Quando è stata annunciata la costruzione del tempio nel nostro Paese, è stato come se in quel momento tutto quello che mi circondava non esistesse più”.

“In un attimo ho sentito che tutte le fatiche, il lavoro e i sacrifici fatti nel corso degli anni, erano stati ricompensati. Sono stato pervaso da un profondo senso di gratitudine e ho pianto di gioia”.

“La notizia della costruzione del tempio ha cambiato immediatamente il mio stato d’animo e improvvisamente ho sentito, oltre al gran desiderio di abbracciare chiunque si trovasse intorno a me, di diventare una persona migliore e degna di ricevere la grandissima benedizione di avere un tempio a pochi chilometri di distanza”.

Questi commenti, rispecchiano molto bene i sentimenti che i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni, nutrono per il tempio.

La fede precede i miracoli

mormone-tavole-d'oroI membri della Chiesa italiani devono percorrere molti chilometri per recarsi al tempio più vicino, che si trova a Berna, in Svizzera.

Nonostante la distanza, i costi e le fatiche del viaggio, i Santi degli Ultimi Giorni italiani hanno sempre mostrato una grande fede e un profondo spirito di sacrificio, recandosi molto spesso nella casa del Signore.

Nel Libro di Mormon, Moroni ci insegna il grande principio della fede che precede i miracoli:

”Ed ora io, Moroni, vorrei parlare un po’ riguardo a queste cose; vorrei mostrare al mondo che la fede consiste in cose che si sperano e non si vedono; pertanto non disputate perché non vedete, poiché non riceverete alcuna testimonianza se non dopo aver dato prova della vostra fede.

Poiché fu per fede che Cristo si mostrò ai nostri padri, dopo che era risorto dai morti; e non si mostrò loro se non dopo che ebbero avuto fede in lui; pertanto è necessario che qualcuno abbia avuto fede in lui, poiché non si mostrò al mondo” (Libro di Mormon, Ether 12:6-7).

I membri della Chiesa italiani, hanno fatto delle visite al tempio la loro grande priorità, pertanto la loro fede è stata premiata con la costruzione di un tempio nel loro paese.

Sono proprio vere le parole del profeta Spencer W. Kimball, che disse: “Quando doniamo, scopriamo che il sacrificio produce le benedizioni del cielo ed, alla fine, capiamo che non era affatto un sacrificio” (Becoming the Pure in Heart», Ensign, marzo 1985, 5).

Questo articolo è stato scritto da Roberto Scordari.

 

Il valore della religione e il desiderio di uno scopo

Il valore della religione e il desiderio di uno scopo

Nel febbraio 2014 la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, conosciuta anche come Chiesa mormone, ha pubblicato un articolo riguardante il valore della religione, che si intitola: “Perché è importante la religione: il desiderio di completezza”.

L’articolo spiega, che possiamo avere una profonda connessione con Dio Padre tramite la preghiera, essendo noi letteralmente Suoi figli. Durante questo stato probatorio sulla terra non siamo soli, Egli cammina al nostro fianco, poiché siamo l’unico scopo del Piano di Salvezza creato per noi. Nel momento in cui lo desidereremo, saremo raggiunti dal nostro Padre nei cieli, tramite la preghiera e la rivelazione personale.

Il valore della religione

Ogni perdita potrà essere colmata dalla certezza che riabbracceremo i nostri cari, in quanto il Signore ha stabilito un piano per noi, chiamato Piano di Salvezza, attraverso il quale potremo tornare alla Sua presenza e riunirci alle nostre famiglie per l’eternità.

La religione e le sue dottrine, ci aiutano in questo scopo e ci preservano dal sentimento di abbandono fra le difficoltà e la confusione, che sono in aumento nel mondo. La pura dottrina, dona risposte e chiarezza facendoci sentire completi e parte di un piano specifico, poiché l’esperienza terrena non è fine a se stessa. La religione, ci offre un’innumerevole quantità di doni, fra i quali quello dello Spirito Santo come conforto e guida costante in questa vita. Essa è una scuola che ci istruisce sulle verità spirituali, donandoci una migliore comprensione riguardo alla nostra esistenza e a quella di Dio Padre e di Suo Figlio Gesù Cristo.

L’articolo sostiene che la religione non è un’invenzione degli esseri umani per soffrire privazioni e chiedersi come funzioni l’universo. Nella lotta fra il bene e il male, l’uomo cerca spesso l’aiuto di un potere Superiore, in quanto la conoscenza della luce di Cristo dimora in ognuno di noi. “Ludwig Wittgenstein ha scritto: ‘Credere in Dio vuol dire vedere che i fatti del mondo non sono la fine della questione'”.

Gesù CristoLa fede dona “un maggiore senso di scopo”, che porta i suoi frutti nel servizio e aumenta l’amore verso il prossimo.

Ci sarà un momento nella vita, in cui ognuno di noi comincerà a porsi delle domande riguardo alla fede e all’aspetto spirituale di questa esperienza terrena. Avevo 15 anni, quando ho cominciato a pormi queste domande.

Improvvisamente il mondo mi è sembrato vuoto ed ho cominciato ad avere il desiderio, incontenibile e sempre più profondo, di trovare le mie radici spirituali e dare più significato alla mia vita quotidiana.

Ho iniziato quindi a studiare le diverse religioni cristiane, essendo cresciuto in un ambiente di fede cristiana.

Nonostante abbia apprezzato ogni sevizio a cui ho preso parte in queste Chiese, è stato soltanto quando ho partecipato ad una conferenza dei giovani presso la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che ho sentito un potere spirituale scorrere in me in modo possente e mi sono sentito a casa, questo era il posto che cercavo.

A quel tempo, non sapevo niente riguardo ai mormoni e alle loro dottrine. Nella scala di apprendimento spirituale quindi, ero sicuramente al punto di partenza.

L’esperienza spirituale che avevo fatto era talmente reale e travolgente, che mentre i membri della Chiesa raccontavano lo loro storie di conversione personale, i sentimenti che provavo aumentavano e si rinnovavano, soprattutto quando leggevo il Libro di Mormon e pregavo.

A 16 anni, con il consenso dei miei genitori, fui finalmente battezzato e divenni un membro effettivo della Chiesa.

Le continue benedizioni dello Spirito

Sono passati 50 anni da quando sono stato battezzato.

Nel frattempo mi sono sposato e suggellato per l’eternità a mia moglie ed ai miei 6 figli. Durante il periodo della maggiore età, intorno agli anni sessanta, l’influenza del Vangelo della Chiesa di Gesù Cristo, che pone enfasi sul vivere una vita pulita per avere la compagnia costante dello Spirito Santo, mi ha salvato dalle tendenze peccaminose che avrebbero potuto sviarmi durante quegl’anni.

Credo che, se non avessi trovato il Vangelo di Gesù Cristo durante la mia adolescenza, non sarei stato tanto benedetto quanto lo sono oggi.

Ci siamo divertiti davvero molto a crescere i nostri figli, peraltro in quattro paesi diversi. Essere membri della Chiesa ed avere a disposizione il dono e la guida dello Spirito Santo, ha reso la nostra vita quanto meno più avventurosa.

I nostri sei figli attualmente sono tutti attivi nella fede, vivendo contemporaneamente la loro vita nella buona cultura del mondo. E’ difficile pensare che avrei potuto educare i miei figli senza la preghiera, l’ispirazione costante dello Spirito Santo e il potere del Santo Sacerdozio di Dio.

La rivelazione personale è stata per me un aiuto costante, che ho dovuto chiedere in preghiera. Faccio fatica a pensare, che avrei potuto aiutare i miei figli solo con la logica umana.

Sono così grato di aver ascoltato l’anelito dello Spirito Santo in gioventù e che le mie paure e ansie, mi abbiano condotto al Dio vero e vivente e al Suo Figliuolo, Gesù Cristo.

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